Nessun sussulto particolare in uno degli ultimi match di referenza di una Ligue 1 alla quale resta poco da dire. Nonostante una scontata vittoria per 3-1 del Paris Saint-Germain ai danni del Marsiglia durante l’ultimo clasicò, i pensieri di entrambe le squadre si riducono ad un inutile e quantomai pericoloso condizionale: perché a Parigi sono anni di “sarebbe potuto essere” e non è stato, così come a Marsiglia visti gli zero obiettivi raggiunti sino ad ora, seppur la Champions League sia tornata cosa di attualità dalle parti de La Commanderie. Si potrebbe dire che il tifo renda tutto più spettacolare, ma anche in questo caso il condizionale risulta d’obbligo: perché anche i parigini, nonostante le ingenti somme spese dalla propria dirigenza, decidono di continuare la protesta post sconfitta in Champions League facendo entrare la propria curva, quella di Porte d’Auteil, con un quarto d’ora di ritardo rispetto all’inizio della partita. Roba da far ricordare i connazionali del sud quando al Vélodrome, per mesi, avevano trasformato le curve in un’ambiente comune dove poter ascoltare tutti insieme le stupende canzoni di Edith Piaf fischiando la squadra.

Si parla di ambiente e di condizione morale perché di quella fisica, ed in parte anche tattica, non c’è traccia. Il primo tempo si è rivelata un’infermeria, con i parigini che già decimati perdono per infortunio Alves prima (impiegato da interno in un centrocampo a cinque) e Meunier poi nello scacchiere del 3-5-2. Dall’altra parte, Garcia aveva mediaticamente posto dubbi sulla presenza di Balotelli (ammalato in vista di questo match) salvo poi schierarlo in un 4-4-2 al fianco di Germain, ma tutto è stato vano poiché l’OM ha dovuto difendere per tutta la partita sperando nelle ripartenze secche di Ocampos e Thauvin. All’italiano va dato però qualche merito, aver ridato orgoglio e decibel ad una piazza così importante ed aver aggiunto pepe ad un match che sembrava scritto da mesi: la sua è stata comunque una prova sottotono, con pochi palloni toccati.

Proprio quando il Marsiglia voleva iniziare a crederci davvero, chiudendo magari il primo tempo a porta inviolata, il Paris Saint-Germain ha sbloccato la situazione con il duo Di Maria – Mbappé: per un argentino totalmente trascinante anche nel secondo tempo (2 gol, 1 assist) dalla quale ci si aspetta di più quando il pallone scotta, il francese è apparso invece stizzito con il pubblico, aspettandosi forse più riverenza rispetto alle critiche che non hanno risparmiato nessuno: è qui che il nativo di Bondy dovrà imparare a migliorare per essere davvero un trascinatore in ogni ambito.
I parigini hanno poi chiuso la partita nel secondo tempo, servendosi della sola qualità per chiudere sul 3-1 (splendida la punizione del 2-1, sopra in video): l’espulsione di Mandanda al 62′ su uscita disperata (colpo di mano) aveva già gettato alle ortiche la contesa.

Il PSG alzerà al cielo, scontatamente un’altra Ligue 1, con il Marsiglia che ancora una volta dovrà leccarsi le ferite di un campionato mediocre: quanto ci sarà da aspettare per ritrovare una partita che un tempo valeva una stagione e teneva col fiato sospeso tutta la Francia?