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Parma-Venezia 2-1, cronaca e pagelle del match: crociati in semifinale playoff, lagunari ottavi

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Parma-Venezia 2-1, cronaca e pagelle del match: crociati in semifinale playoff, lagunari ottavi

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Parma-Venezia

Dallo stadio Tardini di Parma arrivano gli ultimi verdetti per quanto riguarda la “regular season” del campionato di Serie B con il Parma che chiude quarto e il Venezia ottavo, entrambe ai playoff.

Partita equilibrata nella prima frazione, con entrambe le squadre che giocano a viso aperto, entrambe con i rispettivi obiettivi. La prima occasione capita al 5′ sui piedi di Zanimacchia. Servito da Vazquez, prova un diagonale bloccato da Joronen. Due minuti, Ellertsson – tra i più attivi nei primi 45 – scalda le mani a Buffon. Al minuto 10 arriva la prima svolta del match: fallo di mano di Candela su cross di Man, inizialmente non visto da Sacchi, corretto poi dal VAR. Franco Vazquez non sbaglia dagli undici metri.

Al 31′ enorme occasione per i padroni di casa. Sohm, innescato da Man, con un delizioso esterno mette Zanimacchia a tu per tu con l’estremo difensore dei lagunari, centrando però il palo. Il Venezia col passare dei minuti prende coraggio e al 44′ trova il pari: corner di Andersen sui cui svetta Pohjanpalo al centro dell’area e batte Buffon. La reazione della squadra di Pecchia non si fa attendere: punizione di Bernabé dal limite ben calciata, Joronen si supera.

Nella ripresa Man, al 51′ si divora il gol da due passi. Cinque minuti dopo Estevez trova ancora un palo. Girandola dei cambi tra una squadra e l’altra. Pecchia azzecca quello vincente, inserendo Camara al 67′, il quale dieci minuti dopo il suo ingresso, trova il gol del 2-1 finale, servito da Bonny. La traversa su punizione di Milanese fa tremare tutto il Tardini. Al fischio finale festeggiano entrambe: i gialloblù il quarto posto, i lagunari l’ottavo posto.

PARMA

Buffon 6: blocca a inizio gara un tiro velenoso di Ellertsson, poi non deve compiere grandi parate. Non può nulla sul gol dell’1-1. Attento in uscita nella ripresa su Johnson. La traversa di Milanese lo grazia.

Delprato 6.5: grande prova del terzino crociato, che chiude tutte le diagonali ed è preciso in fase d’impostazione.

Osorio 6: guida la difesa, limitando insiema a Delprato le giocate di Johnson. Non sbaglia quando c’è da gestire il pallone. Cresce nella ripresa.

Circati 6: ingaggia un duello con Pohjanpalo, respingendo colpo su colpo. Ciononostante l’attaccante finlandese gli crea non pochi grattacapi. Miracoloso all’86’ quando in anticipo salva la sua squadra.

Coulibaly 6: tiene la sua posizione, senza proporsi granché sulla sua fascia, dando la precedenza alla fase difensiva.

Bernabé 6: la classe c’è, la personalità pure. Da’ una gran palla a Man al 48′, non sfruttata pienamente dal 98 gialloblù. (Dall’80’ Juric s.v.)

Estevez 6.5: ordinaria amministrazione in cabina di regia. Pulisce tutti i palloni che gli arrivano. Sfortunato nell’occasione del palo.

Zanimacchia 6.5: molto attivo sulla fascia destra. Si propone, trova bene i suoi compagni, dando pochi riferimenti alla retroguardia lagunara. Colpisce anche un palo nella prima parte di gara. (Dal 67′ Benedyczak 6: prova con qualche sgasata, senza incidere troppo).

Sohm 5.5: si fa vedere poco, anche sbagliando tecnicamente. Tocco delizioso al 31′ con l’esterno trovando Zanimacchia, ma è l’unica buona giocata della gara. (Dal 67′ Camara 7: segna il gol vittoria che fa esplodere il Tardini regalando il quarto posto che vuol dire semifinali playoff).

Man 6: ci prova senza dubbio, anche con qualche giocata di qualità. Sempre presente in zona offensiva. Mezzo voto in meno per l’errore clamoroso sotto porta che poteva costare caro in termini di classifica. (Dal 72′ Bonny 6.5: generoso nell’azione che porta al nuovo vantaggio crociato).

Vazquez 6.5: vederlo giocare è un piacere negli occhi. Raffinatezza allo stato puro. Trasforma il penalty dell’1-0, nonostante l’intuizione di Joronen. Poi smista un numero illimitato di palloni. (Dal 72′ Mihaila 6: si fa vedere poco).

Pecchia 6.5: azzecca la mossa Bonny-Camara, rispettivamente assist-man e goleador che valgono il quarto posto. Terza vittoria consecutiva, ora testa ai playoff.

VENEZIA

Joronen 6.5: intuisce il rigore di Vazquez ma non basta. Bravo e reattivo quando viene chiamato in causa.

Svoboda 6: dalle sue parti c’è Man che crea diverse occasioni. Lui prova ad alzare il muro per quel che può.

Ceppitelli 5.5: non ha punti di riferimento, visto che Vazquez si abbassa molto. Ci prova di testa nel primo tempo, poi cerca di limitare come tutta la retroguardia gli attacchi dei gialloblù.

Carboni 6: deve fare i conti contro un Zanimacchia in grande spolvero con la sua velocità. Bene in fase di disimpegno. (Dall’84’ Sverko s.v.)

Candela 5: da un suo tocco di mano nasce il rigore che porta al vantaggio dei padroni di casa. Soffre come Svoboda le giocate di Man. (Dal 70′ Cheryshev 6: buona gara in fase di copertura).

Andersen 6: batte il corner che porta al pari lagunaro, poi nella ripresa spara alto dal limite dell’area. (Dal 61′ Milanese 6: la traversa finale ancora grida vendetta. Buona gara per il resto).

Tessmann 6: si abbassa molto per costruire il gioco, tenendo un occhio di riguardo agli inserimenti di Sohm e ai movimenti di Vazquez. (Dall’84’ Novakovich s.v).

Ellertsson 6: svaria tra il centrocampo e la trequarti, sempre pericoloso per la difesa gialloblù. (Dall’62’ Busio 6: prova a dare maggior sostanza al centrocampo del Venezia).

Zampano 5.5: in difficoltà su quella fascia contro Zanimacchia. Mai pericoloso quando si porta in avanti.

Pohjanpalo 6.5: letale in area di rigore sul gol del pari. Sempre una spina nel fianco per il Parma. Chiude queste 38 giornata con 19 gol, media da uno ogni due. E ora i playoff.

Johnsen 5.5: crea poco e quando lo fa sbaglia tecnicamente. Delprato lo limita in tutto e per tutto.

Vanoli 6: gioca una gara a viso aperto, senza nascondersi. Alla fine dei 90′ festeggia con la sua squadra per l’ottavo posto che vuol dire playoff.

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Calcio Internazionale

Galtier ai saluti col PSG: Luis Enrique in pole position per prenderne il posto

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Luis Enrique

Era abbastanza chiaro da diverso tempo che l’esperienza di Galtier sulla panchina del Paris Saint-Germain sarebbe giunta al termine dopo appena una sola stagione. L’ex allenatore del Lille non è riuscito a imporsi all’ombra della Tour Eiffel (come del resto buona parte dei colleghi che lo hanno preceduto), e con il suo imminente addio dunque si aprono i casting per il ruolo di tecnico dei parigini.

Come riporta AS, al momento la possibilità più concreta è rappresentata da Luis Enrique, che appena una settimana fa sembrava vicinissimo al Napoli del post-Spalletti, prima che la pista si raffreddasse quasi all’improvviso. La concorrenza dell’asturiano è composta da Mourinho, che non sembra riscontrare tuttavia il gradimento del patron Al Khelaifi, e Thiago Motta, estremamente familiare all’ambiente dopo aver militato come calciatore nel PSG per ben 6 stagioni, ma il cui curriculum da allenatore è ovviamente imparagonabile a quello di Lucho.

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Spezia e Verona si giocano la salvezza: le possibili combinazioni

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Holm

Fra i verdetti che saranno definiti stasera dall’ultima giornata di Serie A, ci sarà anche la squadra che accompagnerà Sampdoria e Cremonese in Serie B. Al momento infatti lo Spezia allenato da Leonardo Semplici e il Verona del duo Zaffaroni-Bocchetti sono appaiati a 31 punti, con una partita da giocare per entrambe: lo Spezia giocherà infatti allo Stadio Olimpico contro la Roma, mentre il Verona sarà ospite del Milan a San Siro.

Essendo a pari punti per salvarsi, oggi sia lo Spezia sia il Verona devono semplicemente ottenere un risultato migliore della diretta rivale:

  • lo Spezia si salverebbe quindi in caso di vittoria contro la Roma e di pareggio o sconfitta del Verona contro il Milan; oppure pareggiando con la Roma con una contemporanea sconfitta del Verona contro il Milan.
  • Allo stesso modo il Verona rimarrebbe in Serie A se vincesse contro il Milan con un concomitante pareggio (o sconfitta) dello Spezia contro la Roma o con un pareggio a San Siro, a patto che però la Roma batta lo Spezia.

Nel caso in cui alla fine di questa giornata le due squadre si trovassero invece ancora a pari punti verrebbe giocato lo spareggio in campo neutro, grande novità di questa stagione.

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UFFICIALE – Benzema lascia il Real Madrid: il comunicato dei Blancos

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Benzema

Karim Benzema lascia il Real Madrid. Ad annunciarlo è stato il club spagnolo con un comunicato ufficiale. Martedì 6 verrà omaggiato dal presidente Florentino Perez.

IL COMUNICATO

Il Real Madrid CF e il nostro capitano Karim Benzema hanno concordato di concludere il suo brillante e indimenticabile periodo da giocatore per il nostro club. Il Real Madrid vuole mostrare la sua gratitudine e tutto il suo affetto per chi è già una delle nostre più grandi leggende.

Karim Benzema è arrivato nel nostro club nel 2009, a soli 21 anni, ed è stato un giocatore fondamentale in questo periodo d’oro della nostra storia. Nelle quattordici stagioni in cui ha difeso il nostro scudetto e la nostra maglia, ha vinto 25 titoli, un numero record per il Real Madrid: 5 Coppe dei Campioni, 5 Mondiali per Club, 4 Supercoppe Europee, 4 Campionati, 3 Coppe del Rey e 4 Supercoppe spagnole.

Karim Benzema è l’attuale Pallone d’Oro e Giocatore dell’Anno UEFA, oltre ad essere stato inserito nel FIFA FIFPRO Eleven e ad aver vinto il Pichichi Trophy 2022. Premi ricevuti dopo una delle stagioni più straordinarie della nostra storia, soprattutto in Champions League, in cui il nostro capitano è stato protagonista di partite memorabili che hanno aiutato il Real Madrid a vincere la quattordicesima Coppa dei Campioni a Parigi, essendo il capocannoniere di questa competizione con 15 gol.

Karim Benzema è il quinto giocatore che ha indossato più volte la nostra maglia con 647 presenze, ed è il secondo marcatore di tutti i tempi del Real Madrid con 353 gol. È anche il secondo marcatore di tutti i tempi del Real Madrid sia in campionato che in Coppa dei Campioni. Ed è anche il quarto marcatore in Champions League nella storia di questa competizione e il quarto marcatore nella storia del campionato.

La carriera di Karim Benzema al Real Madrid è stata un esempio di comportamento e professionalità, e ha rappresentato i valori del nostro club. Karim Benzema si è guadagnato il diritto di decidere del suo futuro.

I madridisti e tutti i tifosi di tutto il mondo hanno apprezzato il suo calcio magico e unico, che lo ha reso uno dei grandi miti del nostro club e una delle grandi leggende del calcio mondiale.

Il Real Madrid è e sarà sempre la sua casa e augura a lui e a tutta la sua famiglia il meglio in questa nuova fase della sua vita.

Martedì prossimo, 6 giugno, alle 12:00, si svolgerà al Real Madrid City un atto istituzionale di omaggio e addio a Karim Benzema, con la presenza del nostro presidente Florentino Pérez“.

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Vicario ringrazia l’Empoli: “Ci siamo tolti tante soddisfazioni”

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Vicario

Al termine di Empoli-Lazio il portiere dei toscani Guglielmo Vicario si è presentato davanti alle telecamere per fare un punto della sua stagione, in cui ha dimostrato profonda riconoscenza e gratitudine per l’esperienza vissuta in maglia azzurra.

PASSIONE –L’ho vissuta con grande passione e applicazione, come mi chiedo di fare sempre. La standing ovation mi ha fatto molto piacere, il mister mi ha voluto dare questo tributo e lo ringrazio anche per ciò che mi ha dato in quest’annata, facendomi crescere: con alcuni di noi ha preteso di essere un punto di riferimento nello spogliatoio“.

MALINCONIA –Quando sono arrivato avevo tanti timori, ma l’Empoli mi ha dato tutto quello che potevo chiedere sia dal punto di vista lavorativo sia in quello umano. Come ho già detto, sia benedetto il giorno in cui è venuta l’opportunità di venire a Empoli. Abbiamo fatto due salvezze straordinarie, non era scontato. Mi dispiace quando si arriva all’ultima gara, c’è sempre un po’ di malinconia perché non vorresti che le stagioni finissero mai“.

SODDISFAZIONI – “Di partite ne posso ricordare tante, perché abbiamo fatto tante imprese sia l’anno scorso che quest’anno. Fortunatamente ci siamo tolti tante soddisfazioni“.

RIFERIMENTI –Di portieri ne guardo tanti, dai campionati esteri alla Serie A. Sono nato con il mito di Buffon ma mi piaceva anche molto Handanovic. Ho sempre avuto loro come riferimenti anche per la leadership“.

PROVEDEL –Con Ivan condividiamo le stesse origini, anche lui ha fatto uno straordinario campionato. Lavora con serietà, ha mostrato gli attributi e grande carattere“.

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