L’estate di calciomercato è appena volata via. Ora, finalmente, si ritorna al calcio vero, quello giocato. La Serie A e i maggiori campionati del mondo vanno momentaneamente in pausa e come di consueto i primi dieci giorni del mese di settembre saranno interamente dedicati alle Nazionali, che tornano protagoniste dopo la Nations League di giugno e la Copa América di luglio. Allora è giusto dare spazio a chi è stato sorprendentemente convocato in nazionale e dunque chi merita di essere tenuto sotto osservazione durante la pausa Nazionali.
LUCA PELLEGRINI
Tra i 26 convocati dal c.t. Roberto Mancini la grande sorpresa è la presenza di Luca Pellegrini. In vista della doppia trasferta contro Armenia e Finlandia – le più vicine inseguitrici dell’Italia nel girone – potrebbe, dunque, fare il suo esordio in maglia azzurra il giovane terzino sinistro di proprietà della Juventus ma in prestito al Cagliari. Già lo scorso aprile il c.t. Mancini lo aveva chiamato in occasione di uno stage; a cinque mesi di distanza Luca Pellegrini si ritrova a far parte del gruppo che proverà a staccare il pass per l’Europeo itinerante del prossimo anno. Una convocazione, quella ottenuta dal terzino ex Roma, assolutamente meritata. In estate il classe ’99 è stato assoluto trascinatore della Nazionale Under 20 nei Mondiali di categoria e la chiamata in Nazionale maggiore non è altro che il giusto risultato di un percorso di crescita verticale.
Luca Pellegrini è, in effetti, uno dei pochissimi terzini sinistri naturali di cui l’Italia dispone. La carenza nel ruolo è sempre stato un grosso limite per gli azzurri, costretti a volte ad adattare diversi giocatori: prima Chiellini, poi Darmian e ultimamente Spinazzola. Pellegrini, invece, è un terzino sinistro vero e proprio: mancino, ottima conduzione di palla, dotato di una buona tecnica di base e di un eccezionale sprint in accelerazione. Tutte caratteristiche che ne fanno uno dei giocatori più interessanti dell’intero campionato italiano. Non a caso su di lui ci ha puntato – perlomeno economicamente – molto la Juventus, che lo ha poi girato in prestito al Cagliari. In Sardegna, dove ha giocato in maniera ottimale sei mesi durante la scorsa stagione, può trovare la sua dimensione ideale ed è quello che si augura ovviamente anche Roberto Mancini, intento a lanciare l’ennesimo giovane della sua gestione.
MATTÉO GUENDOUZI
Didier Deschamps per gli impegni piuttosto agevoli contro Albania e Andorra ha dovuto rinunciare a diversi giocatori, tra cui Paul Pogba. Al suo posto l’ex tecnico della Juventus ha deciso di convocare per la prima volta Mattéo Guendouzi, un giocatore speciale come pochi. Non notare Guendouzi in campo è praticamente impossibile. Innanzitutto perché la sua chioma è molto simile a quella del suo nuovo compagno di squadra David Luiz. Poi perché in campo è un calciatore maestoso, superbo, elegante. Un mix che a soli vent’anni può renderlo uno dei giocatori più interessanti del panorama mondiale.

(Fonte: profilo Twitter Arsenal)
Chi non ha visto le partite dell’Arsenal probabilmente non sa neanche di chi stiamo parlando. Mattéo Guendouzi, da almeno un anno a questa parte, è sostanzialmente il giocatore sul quale si basa tutto l’equilibrio dello spumeggiante calcio di Unai Emery. Arrivato la scorsa estate dalla Ligue 2 francese per 7 milioni di sterline, oggi il suo valore è quintuplicato e tra l’indifferenza generale si è imposto perno del centrocampo dei Gunners, tra Xhaka e Torreira. Guendouzi è speciale, dicevamo, perché è una forza della natura un po’ in tutto: personalità da vendere, dinamismo, coperture preventive ma anche una capacità nel leggere l’azione unica al mondo. Il giovane classe ’99, cresciuto a Poissy nella periferia di Parigi, si è col tempo trasformato in un centrocampista tuttofare. Alla corsa e all’interdizione, da sempre sue peculiarità, nel tempo ha saputo affinare le qualità in fase di palleggio e di costruzione, nelle quali ha fatto intravedere doti nettamente superiori a giocatori di comunque alto livello come i sopracitati Xhaka o Torreira, che a turno, soprattutto lo scorso anno, si sono spesso seduti in panchina. Mattéo Guendouzi è un giocatore speciale e basta vedere l’assist che ha fornito ad Aubameyang in occasione del North London Derby di sabato per rendersi conto delle potenzialità di un calciatore che dalle parti dell’Emirates amano già all’infinito. È stato votato migliore in campo e dubbi non ce n’erano. Ce ne sono pochi anche sul fatto che la Francia campione del Mondo, almeno in mezzo al campo, può stare ancora tranquilla.
UNAI NÚÑEZ
Unai Núñez è l’unica vera novità all’interno della lista di convocati da Robert Moreno per la Nazionale spagnola. È un difensore centrale classe ’97, reduce dall’ottimo Europeo Under 21 ma anche da una stagione così così. Sì, perché in realtà Núñez non è stato affatto titolare nell’Athletic Bilbao durante la scorsa stagione. L’argentino Berizzo gli ha, infatti, spesso preferito Yeray Alvarez e Iñigo Martinez, relegando il giovane Núñez al ruolo di riserva. Eppure la stagione precedente era stata quella dell’esplosione: 33 presenze e un gol. Quest’anno, tuttavia, complici i diversi problemi fisici accorsi ai titolari, Núñez è partito avanti, cogliendo l’opportunità al volo e guadagnandosi una tanto inaspettata quanto meritata convocazione in Nazionale.

(Fonte: profilo Twitter Unai Nunez)
In Spagna lo considerano il naturale erede di Piqué, mica poco. Dotato di una stazza fisica di prim’ordine, ottimo in fase di costruzione, scorbutico e difficile da affrontare nell’uno contro uno, deve però migliorare la tenuta atletica e il posizionamento nella linea difensiva. Tutti aspetti che il giovane galiziano è deciso a limare con Gaizka Garitano in panchina, allenatore che lo conosce da tempo e che gli ha fin da subito mostrato quella fiducia venuta a mancare in precedenza. A 22 anni Núñez rimane uno dei prospetti più futuribili della Roja. Occhio, dunque, a Unai Núñez, la sorpresa che non ti aspetti.
TYRONE MINGS
In occasione degli incontri contro Bulgaria e Kosovo Gareth Southgate ha diramato la propria lista dei convocati e tutti sono rimasti piuttosto sorpresi dalla scelta di convocare Tyrone Mings, difensore centrale classe ’93 in forza all’Aston Villa. Ma chi è Tyrone Mings?
La chiamata del difensore dei Villans è tutt’altro che una casualità. Siamo abituati a veder esplodere i giocatori in giovanissima età: Sancho, Wan-Bissaka, Mount, tanto per citare alcuni giovani già convocati con la Nazionale inglese. Ma la situazione che riguarda Mings è assolutamente diversa. Prima dell’esperienza all’Aston Villa, che lo ha riportato ad altissimi livelli, la sua migliore stagione l’aveva vissuta con la maglia dell’Ipswich Town in Championship nel 2014/15, collezionando ben 40 presenze, un gol e cinque assist. Le sue qualità non sono passate inosservate: su di lui è piombato il Bournemouth, squadra con la quale però non è mai riuscito ad imporsi in Premier League. La grande occasione arriva a gennaio 2019, quando Mings viene acquistato dall’Aston Villa in piena lotta per la promozione. La seconda metà di campionato, per il difensore inglese, è di altissimo livello. In poco tempo diventa il perno insostituibile delle retroguardia dei Villans, che nel frattempo decidono di riscattarlo dal Bournemouth per ben 25 milioni di sterline. Una cifra importante, per certi versi esagerata, ma che è emblematica della grande fiducia di cui Mings gode in quel di Birmingham, dove è praticamente diventato un vero idolo.
Mings è un difensore centrale dotato di un fisico imponente, al quale abbina buone qualità palla al piede, tant’è che è stato spesso utilizzato anche come terzino sinistro. Visto l’infortunio che ha colpito Stones, Southgate non si è fatto pregare due volte e ha deciso di non lasciare a casa uno dei difensori che meglio hanno iniziato la stagione. In Inghilterra qualcuno azzarda paragoni pesanti come quelli con Van Dijk e Maguire, due difensori che hanno caratteristiche fisiche simili a quelle di Mings e che sono esplosi “tardi”, a 26 anni, la stessa età del difensore dell’Aston Villa. Sarà, dunque, molto interessante vedere se dopo essersi imposto in Premier League Mings riuscirà a farlo anche con la propria Nazionale. Staremo a vedere.
LUCA WALDSCHMIDT
Luca Waldschmidt è l’unico esordiente dei convocati di Joachim Löw in vista dei due match validi per le qualificazioni ad Euro 2020 contro Irlanda del Nord e Olanda. Quello di Waldschmidt è un nome che ormai abbiamo imparato a conoscere. Quest’estate ha trascinato la Germania nell’Europeo Under 21 con 7 reti totali, laureandosi capocannoniere del torneo. Torneo che ha poi visto trionfare la Spagna in finale proprio contro la Germania.

(Fonte: profilo Instagram di Waldschmidt)
A 23 anni Waldschmidt ha tutto per poter sfondare: un attaccante atipico che gioca da centravanti e che corre come un terzino. È cresciuto nell’Eintracht Francoforte, si è fatto notare all’Amburgo – due anni fa ha segnato il gol decisivo che ha permesso all’Amburgo di evitare una storica retrocessione – e dal 2018 veste la maglia del Friburgo. La sua prima stagione da titolare in Bundesliga è stata più che positiva: 9 reti in 30 presenze. E la nuova stagione si è aperta così come si era conclusa: 2 reti nelle prime tre gare di campionato. Il suo piede mancino è uno di quelli esplosivi, in grado di fare di tutto. Può fare reparto da solo con enorme naturalezza e allo stesso tempo ama dialogare in campo con i compagni: in Under 21 ha trovato Richter, al Friburgo c’è Petersen. La chiamata in Nazionale maggiore è la prova del nove, la prova di maturità che Luca Waldschmidt pare aver superato a pieni voti già nel corso dell’estate. Un talento in attesa di sbocciare definitivamente e che vuole finalmente diventare grande.
Fonte immagine in evidenza: profilo Twitter Arsenal