Seneca diceva che da un grande uomo c’è qualcosa da imparare anche quando tace. Il silenzio cioè, come virtù dei forti; come modo di esprimersi, raccontare se stessi, manifestarsi in tutta la propria essenza. C’è chi adotta il silenzio come stile di vita, ne fa un’arma e lo usa per esorcizzare le paure, o anche “solo” perchè preferisce dar voce ai fatti. In un un calcio – o più in generale una società – invasa fino al midollo dal rumore mediatico, il silenzio è una virtù sempre meno apprezzata che appartiene a pochi eletti, che scelgono di vivere nell’ombra, lontano dai riflettori, anche a costo di finire per essere dimenticati. O osannati in eterno, dipende dai punti di vista.
Sergio Pellissier è uno che del silenzio ha deciso di farne un costante compagno di viaggio, talvolta una protezione, una corazza (non è un caso se il suo cognome in Provenza significhi proprio “pellicciaio”, a proposito di protezioni e di corazze). E questo sin dai primi anni di vita, ad Aosta, città in cui cresce calcisticamente e umanamente. Ha sempre parlato coi piedi. Come a Verona, sponda clivense, la sua seconda pelle, in cui mette per la prima volta piede nel 2002, dopo un prestito alla Spal che fu per lui un vero e proprio trampolino di lancio. Silenzioso spettatore del “Chievo dei miracoli”, una di quelle formazioni che i veri calciofili gridano come un mantra, capitanata da un saggio mister Del Neri. E nel silenzio dell’indifferenza, un ragazzino di appena 22 anni (che non deve far rimpiangere un certo Bernardo Corradi) firma l’inizio della storia d’amore che lo legherà alla maglia scaligera per quasi tutta la sua carriera. Il ragazzino comincia a scrollarsi di dosso il peso delle aspettaive, a fare degli scomodi paragoni uno stimolo, e lo fa a suon di gol, come piace a lui. Qualche primavera dopo, correva l’anno 2006, si rende assoluto protagonista della cavalcata europea del Chievo, trascinando i “musi volanti” tra le prime sette forze del campionato. Anche questa volta però, la favola la guarderà da casa. Perchè a quel Mondiale, quello che ci regalò la Coppa, non ci andrà mai, neanche da comparsa, per informazione chiedere ai noti mostri sacri e intoccabili che aveva davanti nel ruolo di attaccante – insomma, i vari Totti, Del Piero, Inzaghi.
Nel giro della Nazionale non ci entrerà neanche più tardi. O meglio, ci entrerà come un ladro, per poi sparire in un attimo dai radar dei vari Lippi e Donadoni, forse anche per eccessiva miopia di questi ultimi. Ma lo farà con stile, a modo suo, ricambiando quell’opportunità con l’unica moneta da lui conosciuta, il gol (nell’amichevole contro l’Irlanda del Nord del 2009). La sua vita è il Chievo, che conduce gli anni successivi a salvezze tranquille, in cui è centravanti di fatto ma non di nome, per via dell’insolita maglia numero 31, scelta perchè
“le altre erano finite”
che ha deciso di tatuarsi addosso. In fondo l’umiltà e la semplicità di un campione si palesano nelle piccole cose, nei piccoli gesti.
Sergio Pellissier è uno che piace alla gente per la sua spontaneità, capace di mettere d’accordo tutte le piazze del’intero stivale, quasi un cult. Un po’ il superuomo di Nietzsche, ma sottovalutato come l‘inetto di Svevo, senza scomodare nessuno s’intende. Vive in periferia, isolato dalla città, ma non è il Passero solitario di Leopradi, più un Fanciullino pascoliano, che si distacca dalla società e cerca la felicità nelle piccole cose. Uno che aveva il permesso di salire sul palco, ma ha sempre preferito rimanere dietro le quinte, da spettatore. Uno spettatore da 160 gol in Serie A, mica chiacchiere.
Un silenzio, rotto definitivamente lo scorso 12 Maggio, a San Siro. E’ l’80esimo minuto, quando il “ragazzino” viene chimato a sostituire un altro ragazzino, quello vero, Vignato, che potrebbe essere suo figlio…la Scala del calcio, da sempre riconoscente nei confronti delle leggende, si ferma davanti all’ultimo ingresso di un campione. Sergio si appresta a fare l’ultima apparizione nel Tempio del pallone, ha l’aspetto commosso ma le spalle forti, come quelle di chi deve sostenere il peso di un’intera squadra, ha la sua maglia numero 31, la stessa da diciott’anni. In quel momento c’erano solo lui e San Siro, legati all’unisono da un applauso che entrambi si rivolgono a vicenda, era come se in campo ci fosse stato per qualche secondo solamente lui. Lui, all’ultimo capitolo di una favola iniziata quasi per caso e interrotta perchè
“mio figlio non ne può più di venire allo stadio e non vedermi giocare”.
Dall’anno prossimo sul “palazzo” della Serie A sventolerà una bandiera in meno, l’ennesima. Quella di un campione silenzioso che va ricordato, anche in silenzio. Col senno di poi, possiamo dirlo: Seneca aveva ragione!
PRONOSTICO FIORENTINA-PARMA, STATISTICHE E CONSIGLI PER LA PARTITA – Mercoledì 6 dicembre, alle ore 21:00, la Fiorentina incontra il Parma per gli ottavi di finale di Coppa Italia, in un match che può nascondere insidie. Scopriamo, dunque, il pronostico per la partita insieme a qualche statistica e qualche consiglio per gli scommettitori.
COME ARRIVANO LE DUE SQUADRE
Partiamo dai padroni di casa. La Fiorentina ha vissuto tanti alti e bassi nell’ultimo periodo, con alcune cadute evitabili, come contro l’Empoli, ma anche vittorie prestigiose, come quella di Napoli. La squadra di Italiano si è imposta nel corso dell’ultima giornata per 3-0 contro la Salernitana e ha preparato al meglio la partita di Coppa Italia. Vedremo se la preparazione sarà ripagata anche dal verdetto del campo.
Il Parma viene da sei vittorie in otto partite nell’ultimo mese. Gli uomini di Pecchia procedono spediti verso la risalita nel massimo campionato e si trovano, ad oggi, a pari punti – 33 – col Venezia. Gli emiliani stanno facendo molto bene e ora sognano anche i quarti di finale di Coppa Italia, un risultato che sarebbe importantissimo per il loro morale. In mezzo c’è la Viola, che avrà tutte le intenzioni di battere i crociati.
IL PRONOSTICO DI FIORENTINA-PARMA
Per quanto sulla carta l’esito sembri scontato e i pronostici siano tutti a favore della Fiorentina, spesso la Coppa Italia ha regalato sorprese. Attenzione, dunque, al Parma, che vorrà fare uno scherzetto agli avversari. Per questo, non consigliamo alcun segno fisso, bensì una giocata sul numero complessivo di gol. Il pronostico che potrebbe essere meno rischioso e pagare di più è il MULTIGOL CASA 2-4, in quota 1.62. Benché l’esito finale non sia scontato, la Viola, infatti, potrebbe andare a segno più volte, data la tendenza dei giocatori di Italiano a tenere palla. In alternativa, anche il segno GOL, quotato, invece, 1.75 sui principali bookmakers, potrebbe essere fruttuoso, dato che entrambe le squadre sono decisamente inclini al gol.
PROBABILI FORMAZIONI
Fiorentina (4-2-3-1): Christensen; Kayode, Martinez, Ranieri, Parisi; Mandragora, M.Lopez; Ikone, Barak, Sottil; Nzola. All. Italiano
Parma (4-3-2-1): Chichizola; Delprato, Osorio, Circati, Di Chiara; Bernabé, Hernani, Estevez; Mihaila, Man; Benedyczak. All. Pecchia
La Salernitana sta affrontando un periodo delicato, in piena lotta per la permanenza in Serie A. Nell’ultima giornata di campionato, i granata sono usciti sconfitti dal Franchi perdendo 3-0 contro la Fiorentina. Nonostante la sconfitta anche abbastanza netta, però, i campani sono reduci da un momento anche abbastanza positivo. A risollevare il morale infatti sono il pareggio preziosissimo in casa del Sassuolo e, soprattutto, la prima vittoria in campionato arrivata all’Arechi contro la Lazio.
Uno dei volti di quest’ultimo periodo in casa Salernitana, è sicuramente ChukwubuikemIkwuemesi. Arrivato quest’estate dagli sloveni del Celje, l’attaccante nigeriano sotto la gestione Inzaghi sta trovando spazio ed anche i primi gol della sua avventura italiana. Per scoprirne di più sul classe 2001, noi della redazione di Numero Diez abbiamo intervistato ThaddeusKennedyIdama, agente del calciatore facente parte del KCG Sporting Management.
Di seguito, la nostra intervista ESCLUSIVA.
L’INTERVISTA ESCLUSIVA A THADDEUS KENNEDY IDAMA, AGENTE DI IKWUEMESI
Parto chiedendole la sua opinione sul momento attuale di Ikwuemesi alla Salernitana.
“Sta provando a dare il massimo. Essendo calciatore giovane, che proviene da un campionato non molto noto in Europa, sta cercando di adattarsi. Credo farà meglio sul lungo termine”.
Crede che la Salernitana riuscirà a centrare l’obiettivo salvezza?
“Siamo in attesa di scoprirlo, perché la Salernitana è una buona squadra, staff e dirigenti hanno il compito di gestire la situazione e lo stanno facendo molto bene. Il club non sta ottenendo il miglior risultato, ma spetta all’organismo che lo rappresenta fare la cosa giusta. Credo siano nella giusta direzione“.
Di recente Ikwuemesi ha segnato il suo primo gol in Serie A, contro il Sassuolo. Quali sono state le sensazioni a riguardo?
“È stato un bel momento. A Sassuolo erano partiti molto bene, andando in vantaggio per 0-2. È stato comunque un buon risultato per la squadra. È un momento in cui hanno ripreso il controllo e hanno realizzato di poter tornare ad una situazione normale. Io so che chi è ai vertici della società sta facendo molto per assicurarsi di mettere i calciatori sulla buona strada. Poi vincere le partite (contro la Lazio, n.d.r.) è un sollievo per la squadra“.
Con l’arrivo di Inzaghi in panchina sembrerebbe esserci stata una svolta: 5 presenze da titolare e 2 gol in 7 partite. Com’è il rapporto con il tecnico granata?
“Gli dico che dipende tutto dall’impostazione professionale. Il ragazzo è un professionista e conosce i suoi obblighi in campo. L’allenatore è stato un professionista di altissimo livello da calciatore. Sono contento perché metterà Ikwuemesi nelle condizioni migliori e lo preparerà per le partite. Inzaghi è stato un giocatore di punta, un top player. Quando giocava, ai suoi tempi, io tifavo la Juventus e lo guardavo tanto. L’ho guardato tanto all’Atalanta quando ha segnato 15 gol in Serie A prima di trasferirsi alla Juventus. Quindi lo conosco molto bene. Quando un’ex attaccante allena il tuo calciatore, che è anche lui un attaccante, secondo me è una cosa positiva. Sono felice di vedere Inzaghi fare le cose giuste da allenatore. Poi il calciatore ha l’obbligo di rispettarlo. È questa la sua responsabilità quando scende in campo”.
Tornando invece alla trattativa che ha portato Ikwuemesi alla Salernitana: com’è nata? Ci sono retroscena?
“Per me non c’è stato nessun aspetto negativo. Eravamo tutti d’accordo nel fargli accettare questa nuova sfida. Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma quando un giocatore focalizza la mente su qualcosa è possibile. Quindi io penso che abbia deciso di andare in Serie A e noi, dopo, siamo andati a cogliere la sfida. Sapevamo che fosse piuttosto impegnativa, ma finora tutto bene. Si abituerà a questa situazione e, a lungo termine, otterrà risultati”.
Qual è invece il sogno per il futuro?
“Ogni giocatore ha un sogno per il futuro. Noi li lasciamo a loro. Lui ha l’ambizione di diventare un top player, di giocare club famosi. Al momento siamo concentrati prima sulla Salernitana, e poi dopo lui pensa al suo meglio. Poi lasciamo che il futuro svolga il suo ruolo”.
Fonte immagine in evidenza: profilo Instagram kcg_project
Un gol e un assist nelle ultime due partite per Florian Thauvin, indubbiamente uno degli uomini di maggior classe e talento a disposizione di Cioffi. La missione salvezza, in questa stagione, non sembra scontata come in altre annate per l’Udinese, che dovrà affidarsi anche (e non poco) al sinistro del francese, campione del mondo nel 2018. Neanche il più grande trionfo immaginabile nella carriera di un calciatore può però colmare i demoni interiori di una persona, come ammesso da Thauvin nel corso di un’intervista a Canal+.
DEPRESSIONE –“Tre mesi prima di lasciare l’Olympique Marsiglia andai da una persona specializzata su consiglio di alcuni amici, che mi ascoltò e mi fece scoppiare a piangere. In quel momento capii di non stare bene. Ero nella fase iniziale ma già accertata di depressione. Per quello poi decisi di andare in Messico, per stare più tranquillo e avere meno pressioni nel giocare da parte di tifosi e media”.
UN PASSO INDIETRO – “Atleticamente mi sentivo al meglio, ma dal punto di vista mentale ero a pezzi. Quando questa persona mi ha fatto rendere conto della mia situazione, ho deciso che era meglio fare un passo indietro per la mia serenità. Per questo poi scelsi di andare a giocare al Tigres, in Messico”.
Il Napoli, dopo un inizio di campionato altalenante e l’esonero di Garcia, ci si aspettava un cambio di rotta imminente. Occasione sfumata nel match di ieri giocato al Maradona contro l’Inter, perdendo per 3-0. Tuttavia secondo quanto riportato da Il Mattino, De Laurentiis sembrerebbe essersi infuriato al punto da chiamare la Federcalcio e l’AIA per protestare, riguardo la direzione gara con i nerazzurri. La scelta di non far presentare Mazzarri ai microfoni, prediligendo silenzio totale, sarebbe stata proprio la sua, dopo aver accerchiato il direttore di gara nel tunnel per cercare di ottenere delle spiegazioni, invano.
Gli episodi che avrebbero scatenato l’ira del patron partenopeo sarebbero due. Il primo per un mancato rigore concesso per un presunto fallo di Acerbi su Osimhen. Il secondo a causa della decisione di non annullare il primo gol di Calhanoglu per un fallo in precedenza di Lautaro su Lobotka.
Il rispetto della tua riservatezza è la nostra priorità
Noi e i nostri fornitori archiviamo informazioni quali cookie su un dispositivo (e/o vi accediamo) e trattiamo i dati personali, quali gli identificativi unici e informazioni generali inviate da un dispositivo, per personalizzare gli annunci e i contenuti, misurare le prestazioni di annunci e contenuti, ricavare informazioni sul pubblico e anche per sviluppare e migliorare i prodotti. Con la tua autorizzazione noi e i nostri fornitori possiamo utilizzare dati precisi di geolocalizzazione e identificazione tramite la scansione del dispositivo. Puoi fare clic per consentire a noi e ai nostri fornitori il trattamento per le finalità sopra descritte. In alternativa puoi accedere a informazioni più dettagliate e modificare le tue preferenze prima di acconsentire o di negare il consenso. Si rende noto che alcuni trattamenti dei dati personali possono non richiedere il tuo consenso, ma hai il diritto di opporti a tale trattamento. Le tue preferenze si applicheranno solo a questo sito web. Puoi modificare le tue preferenze in qualsiasi momento ritornando su questo sito o consultando la nostra informativa sulla riservatezza.
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
Cookie
Durata
Descrizione
cookielawinfo-checkbox-analytics
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
cookielawinfo-checkbox-functional
11 months
The cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
cookielawinfo-checkbox-necessary
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
cookielawinfo-checkbox-others
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
cookielawinfo-checkbox-performance
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
viewed_cookie_policy
11 months
The cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.