La Polonia batte l’Arabia Saudita alimentando le sue speranze di qualificazione e giocandosi tutto nella sfida finale contro l’Argentina. L’Arabia Saudita parte molto forte mentre la Polonia è più attendista e soffre almeno inizialmente la rapidità degli arabi. Kanno conclude dal limite con potenza ma Szczesny è pronto e alza sopra la traversa. La squadra di Michniewicz sembra frastornata e l’unica vera occasione è un colpo di testa di Bielik da calcio d’angolo, salvato sulla linea. Il ritmo dell’Arabia è forsennato ma la differenza tecnica tra le due squadre è notevole. Per questo al 39′ va in vantaggio la Polonia. Cross in mezzo per Lewandowski che salta il portiere e serve Zielinski all’indietro che insacca sotto la traversa. Nel finale di primo tempo accade l’imponderabile: rigore per l’Arabia Saudita per fallo dubbio di Bielik. Al-Dawsari conquista il fallo e batte il rigore con Szczesny che respinge e fa il miracolo alzando anche la ribattuta di Al-Burayk.
Nel secondo tempo non cambia il copione della partita. La Polonia si abbassa ulteriormente e al 55′ la squadra di Renard ha un’altra ghiotta occasione: azione confusionaria in area con Kiwior che rinvia addosso a Bielik e il pallone che rimane ad Al-Dawsari che batte su Szczesny, nuovamente miracoloso. Al-Buraikan e Kanno sprecano altre due palle gol importanti da posizione favorevole. Lewandowski risponde allargando per Frankowski che con un cross perfetto pesca Milik che di testa batte sulla traversa. Pochi minuti è lo stesso centravanti del Barcellona a colpire il palo con il ginocchio. Lewandowski non demorde e ruba palla al limite dell’area segnando il 2-0 dopo altre occasioni degne di nota dei sauditi. L’Arabia non ha più le forze di reagire e si arrende alla sconfitta.
LE PAGELLE DELLA POLONIA
Szczesny 8,5: sempre attento sui tentativi dell’Arabia e poi è miracoloso nel parare il rigore ma soprattutto la respinta a botta sicura. Nella ripresa vince nuovamente il duello a tu per tu con Al-Dawsari.
Bereszynski 6: spinge poco ma con Zielinski lavora discretamente, andando anche sollecitare Al-Shehri che non è mai stato pericoloso.
Glik 6,5: non bada a mezze misure e allontana qualsiasi pericolo gli passi vicino. Pecca in impostazione ma è esperto e un difensore arcigno da superare.
Kiwior 6: il promettente giocatore dello Spezia fatica ad ingranare, facendosi anche ammonire e non riuscendo a tenere sempre le corrette posizioni sulle avanzate degli attaccanti arabi.
Cash 5,5: in crisi fin dai primi minuti a causa della vivacità di Al-Dawsari che lo fa ammonire dopo averlo dribblato. Rischia l’espulsione per una gomitata e in generale spinge molto ma in maniera disordinata.
Zielinski 6,5: cerca partendo da sinistra e accentrandosi di dare qualità al gioco lento dei polacchi e con un inserimento riesce a segnare il gol del’1-0. (dal 62′ Kaminski 5,5: dovrebbe dare maggiore spinta rispetto al giocatore del Napoli ma è evanescente e non si vede mai).
Bielik 5,5: lento e impacciato, prima va vicino al gol di testa e poi fa un fallo da rigore. Si abbassa spesso aiutando la linea difensiva a contenere la velocità saudita.
Krychowiak 6: il meglio della sua carriera è passato da anni. Come Bielik fatica ad alzare i ritmi della manovra polacca ma protegge correttamente la difesa anche ed è l’unico che prova a giocare palla a terra.
Frankowski 6: la sua è una prestazione sufficiente dal punto di vista tattico ma arriva raramente sul fondo per dei cross, lasciando questo compito alle sovrapposizioni di Cash.
Milik 6: nel primo tempo è impalpabile e lavora più di raccordo nei servizi a Lewandowski. Nella ripresa si abbassa e aiuta molto il centrocampo. In un scorribanda sporadica centra la traversa di testa con una grande torsione. (dal 71′ Piatek 6: nei suoi pochi minuti disposizione non riceve abbastanza palloni per rendersi pericoloso).
Lewandowski 7: lotta in mezzo ai due centrali ricevendo pochi palloni. Con questi però riesce a fare grandi cose tra cui l’assist da rapace d’aria per Zielinski e un palo colpito nel secondo tempo. Trova anche il gol nel finale.
LE PAGELLE DELL’ARABIA SAUDITA
Al-Owais 6: non ha sempre dato certezze ai suoi compagni ma compie un paio di buone uscite, risultando incolpevole in occasione dei gol.
Abdulhamid 6: molto brillante tiene testa alle avanzate di Bereszynski con personalità. Si presenta nella metà campo avversaria con sovrapposizioni e cambi di gioco.
Al-Amri 5,5: a volte è impreciso e manca qualche controllo semplice o intervento di normale amministrazione ma i compagni lo coprono bene.
Al-Bulayhi 5,5: nel duello con Lewandowski non sfigura ma quando si allontana troppo il centravanti del Barcellona è letale non perdona.
Al-Burayk 6: accompagna Al-Dawsari con molte scorribande sulla fascia destra e fa diagonali preziose e attente per coprire in difesa. Va vicinissimo al gol battendo sulla respinta di Szczesny ma il portiere polacco lo ipnotizza. (dal 66′ Al-Ghannam 6: entra in fase di spinta totale e partecipa all’assedio finale).
Al-Najei 5,5: si muove molto e fa raccordo tra centrocampo e attacco ma spesso fa palesare delle carenze tecniche che non gli permettono di essere molto preciso. (dal 46′ Al-Abed 6,5: il suo ingresso aumenta ulteriormente i giri del motore dell’Arabia che approfitta del suo mancino delicato). (dal 95′ Bahbri s.v.).
Al-Malki 5: il suo raggio d’azione e molto basso rimanendo a protezione dei due centrali e partecipando poco alla fase d’attacco. Nel finale perde il pallone regalandolo a Lewandowski che raddoppia. (dal 86′ N. Al-Dawsari s.v.).
Kanno 6,5: si fa sentire molto in fase di interdizione e arriva anche a calciare pericolosamente dal limite. Senza dubbio risulta tra i migliori dei suoi e sovrasta anche la mediana polacca.
Al-Shehri 5,5: è un attaccante ma il contributo più prezioso è un salvataggio sulla linea su un colpo di testa di Bielik. Per il resto viene contenuto senza troppi patemi da Bereszynski. (dal 86′ Al-Oboud s.v.).
Al-Buraikan 6: gioca di sponda molto intelligentemente e si muove su tutto il fronte d’attacco senza dare riferimenti alla macchinosa difesa della Polonia.
S. Al-Dawsari 5,5: è il leader tecnico di questa squadra e la prende per mano. Conquista e sbaglia il rigore che sarebbe valso una fetta importante di qualificazione e poi sbatte su Szczesny un’altra grande chance.