Pioggia vera e pioggia di gol al do Dragão ieri sera. Il Liverpool diviene un rullo compressore al cospetto di un povero Porto. Gli inglesi rendono così una formalità il ritorno all’ombra della Kop dimostrando ancora di più come possa essere un’insidiosissima outsider in questa Champions League. Klopp si gusta la sua meravigliosa squadra portata avanti dal già migliore attacco della Champions League che si conferma con una manita incredibile.
SOFFERENZA DOPO IL CONFINE
Con il passare degli anni il Portogallo ha perso la sua potenza europea diventando una grande fucina di campioni senza più incutere eccessivo timore in campo internazionale. Prendendo ad esempio il Porto, dopo la clamorosa vittoria nel 2004 architettata da quel genio di Mourinho, solo una volta i Dragoes sono riusciti a superare gli ottavi. A dimostrazione di questa tesi c’è la situazione attuale della squadra portoghese che sta dominando in campionato, data ancora l’imbattibilità, ma che in Europa ha decisamente stentato. In un girone divertente ma non proibitivo, i portoghesi avevano quasi l’obbligo di puntare al primo posto. Il risultato è stato un secondo piazzamento alle spalle della sorpresa Besiktas causato dalla sconfitta in casa con i turchi ed un altra in Germania contro il Lipsia. Più grave di certo è però la debacle di ieri tra le mura amiche. Certamente nel doppio scontro il Liverpool è decisamente il favorito, ma prenderne 5 quasi non è contemplabile per chi non perde mai in Portogallo.
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UNO
Come la quantità di domande che rimbalza nella mente di chiunque pensi attualmente a Salah: “Com’è possibile che sia andato via a 40 milioni?”. La risposta è ovviamente la data del trasferimento, che è antecedente al caso Neymar. Ma comunque tutto ciò non può che lasciare perplessi in molti, perché Momo Salah sta terrorizzando tutti i suoi avversari con prestazioni maiuscole sigillate da 30 reti in 36 partite. Numeri pazzeschi che l’egiziano non ha mai avuto da nessun’altra parte. Merito ovviamente di Klopp e della squadra votata incredibilmente all’attacco. Un gigante in mezzo al campo che riesce a fare spesso ciò che vuole come nel gol di ieri esaltato dal sombrero ad un colpevolissimo Sà.

DUE
Come il suo numero nella classifica marcatori di questa Champions League. L’ex Hoffenheim con 7 gol, al pari di Harry Kane, ha davanti il solo Cristiano Ronaldo con 11 reti. Se hai solo il re della Champions League a superarti allora sei veramente un pezzo da novanta. Il trio funziona a meraviglia grazie all’intercambiabilità dei componenti, tutti al pari fondamentali. Questo lo si può dimostrare anche dalla capacità di far segnare gli altri insita in un giocatore come lui trasformatosi in prima punta. In stagione ha già messo a referto ben 12 assist, confermandosi sempre di più tra quelli da tenere d’occhio al mondiale.

TRE
Chi dovrà essere osservato in Russia con il suo Senegal è certamente Sadio Manè. Una tempesta incredibile che si è scatenata contro i portoghesi ieri sera. Tre gol e pallone a casa con un gentile ringraziamento a Sà che ha contribuito con un erroraccio nel gol che ha sbloccato la partita. Il senegalese si è regalato una prestazione da goleador vero nonostante in questa stagione non lo sia stato veramente. Sadio ha segnato attualmente 12 reti, divise a metà tra Champions League e Premier, ma con i suoi strappi e gli inserimenti ha sempre contribuito alla causa di Klopp. La sua velocità manda in confusione qualunque avversario si trovi di fronte, un fulmine dotato di un tiro più potente che preciso, d’altronde con delle gambe così come non potrebbe essere così?

JOLLY
Una sorta di gregario che è sempre più indispensabile. Questo è James Milnes. L’ex Manchester City è un fluidificante estremamente duttile che però in Champions sta sorprendendo per la capacità di servire assist. Sono ben 6 in 5 partite di cui tutti curiosamente a favore di Firmino. Una sorta di intesa devastante al pari di quella tra Trippier e Kane. Alcune volte queste intese ti portano avanti dove nemmeno si sperava, well done James.