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Possibili scenari

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Possibili scenari

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La vita è strana. Che ovvietà direte, ma è pur sempre vero. Tante volte sembra che la strada che decidiamo di intraprendere ed affrontare sia solamente quella, pare che non ci siano altre direzioni sulle quali riflettere; poi all’improvviso compaiono dei bivi che ci costringono a scegliere, in fretta, dovendo ragionare celermente. Magari va bene, e allora ci godiamo quanto stiamo vivendo, ma a volte va male, molto male, e allora ci ritroviamo a rimuginare, a rimpiangere scelte errate e a pensare che cosa sarebbe potuto essere se avessimo scelto diversamente. Ci sono tanti scenari nelle nostre vite, alcuni li viviamo, altri li avremmo potuti vivere. Alcuni sono reali, altri sono ormai perduti, mentre quelli che verranno sono quelli possibili. Gli stessi che hanno dato il titolo al nuovo album di Cesare Cremonini, l’ennesimo lavoro del cantautore bolognese nonché grande tifoso dei rossoblu . Sono gli stessi che potrebbe vivere Leonardo Bonucci, il difensore più chiacchierato della scorsa estate di calciomercato: una scelta forte, quella di lasciare la Juventus, i pluricampioni d’Italia e per ben due volte finalista di Champions, dopo 7 stagioni di onorata carriera, per intraprendere una nuova avventura in rossonero, con la maglia del Milan che sognava in grande durante una sessione di mercato che sembrava poterla riportare agli antichi fasti.

LA ISLA

La isla 
Quando ripenso a te la notte sogno 
La isla 
Fammi del male che io sono pronto 

A proposito di scenari mancati, le prestazioni globali spente, il rendimento altalenante – se non, in alcuni casi, pietoso – di alcuni giocatori e forse il mancato feeling con un allenatore non così apprezzato dall’ambiente, ha portato ad un fallimento generale del progetto cinese. E uno dei primi a crollare è stato proprio il povero Leo, arrivato a spron battuto prendendosi quasi a forza la sua maglia numero 19 (tolta a Kessié) e soprattutto la fascia di capitano – c’è chi dice che sia stata una sua esplicita richiesta, mentre altri parlano di “scelta societaria” – a Montolivo; prestazioni mai all’altezza dei circa 40 milioni spesi dal Milan, mai incisivo in fase di costruzione della manovra, raramente in grado di offrire una fase difensiva di livello alla retroguardia milanista.

I primi mugugni del pubblico, la facile ironia che inizia a scorrere tra la gente e soprattutto su quell’arma di distruzione di massa chiamata social network. Bonucci, l’insormontabile montagna difensiva bianconera dai piedi educati di un trequartista, è diventato il brutto anatroccolo, il simbolo del fallimento made in China rossonero targato Fassone-Mirabelli: vi pare dunque possibile che il trentenne viterbese non abbia mai ripensato a quel giorno in cui ha lasciato quell’isola felice che era la Torino bianconera?

Sicuramente, delle sue sette stagioni alla Juventus, l’ultima è stata senza dubbio la più intricata dal punto di vista dei rapporti: costanti litigi con Allegri, apparenti – per usare un eufemismo – diatribe con alcuni compagni di squadra e disguidi con una dirigenza che era solita parteggiare dalla parte dell’allenatore, sono questi alcuni dei validi motivi che hanno spinto Bonucci a lasciare Torino, nonostante il suo sogno di poter diventare una bandiera del club bianconero. Apprezzato dalla maggior parte dei compagni, colonna difensiva di una squadra che ha praticamente vinto di tutto e di più, e soprattutto uno dei pupilli della tifoseria.

E quando tutto va male, come manca quell’isola felice che era la Juve…

UN UOMO NUOVO

Ma tu credi davvero che per volare basti un grande salto?

Bonucci si trova davanti un allenatore dal carattere sicuramente forte, forse più del suo, che non è certo dei più semplici. Calcisticamente parlando ne ha vissute tante, si è risollevato dopo le mille critiche ricevute nei suoi primi anni in bianconero, quando era il ragazzino di belle speranze che veniva dal grande e giovane Bari di Ventura. E umanamente ne ha vissute di peggiori, molto peggiori, come la terribile malattia che aveva colpito uno dei suoi due figli. Un uomo forte, che è cresciuto anche grazie alle mille peripezie che ha dovuto affrontare, e che ha sempre superato.

Tornando al calcio, Gattuso non ha voluto caricarlo di responsabilità, né ha voluto criticarne il rendimento: lo ha isolato, lo ha lasciato lavorare come fanno i veri professionisti, nel silenzio e senza troppa attenzione mediatica. Lo ha fatto con lui e con gli altri giocatori ai quali è stata attribuita la colpa per la crisi che il Milan sta vivendo (come i vari Biglia, Kalinic o Calhanoglu), perché i problemi si risolvono affrontandoli di petto, e non rimuginando e lamentandosi di quanto ormai è già accaduto.

Così ha fatto Bonucci, prendendo scarpini e pallone, allenandosi più forte di prima. Lo ha fatto lavorando sulla sua testa e sul suo carattere. Basta pensare alla Juventus, basta pensare a “cosa sarebbe successo se fossi rimasto?”. Finalmente è arrivata l’ora di concentrarsi sulla costruzione di un uomo nuovo, un nuovo Bonucci. 

NESSUNO VUOLE ESSERE ROBIN

Ti sei accorta anche tu che siamo tutti più soli? 
Tutti col numero 10 sulla schiena 
E poi sbagliamo i rigori 
Ti sei accorta anche tu 
che in questo mondo di eroi 
nessuno vuole essere Robin? 

Anche l’arrivo di Gattuso però non sembra dare la scossa al Milan, quantomeno sul piano dei risultati: due sconfitte, quelle contro Verona – un 3-0 umiliante al Bentegodi – e Atalanta, peraltro tra le mura amiche, un pareggio contro quel Benevento al quale ha regalato il primo punto in A, ed una sola vittoria stentata contro il Bologna. Prima della partita di campionato di Firenze contro i viola di mister Pioli c’è però uno dei crocevia della stagione: il derby di Coppa Italia contro l’Inter, sfida secca, tutto in un solo scontro.

Non c’è esclusione di colpi, qualche occasione, ogni tanto appare lo spettro più temuto, la paura di perdere, e dunque il risultato non si schioda dallo 0-0 fino ai tempi supplementari. Proprio in quei trenta minuti arriva però il gol di Cutrone che regala la qualificazione in semifinale al Milan, e la prima vittoria da allenatore in un derby a Gattuso. Che sia la (s)volta buona? Arriva un pareggio a Firenze, la Fiorentina oggettivamente merita di più ma il Milan riesce a difendersi bene e a mostrare una solidità che raramente si era vista nelle partite precedenti, mentre nella prima giornata di ritorno appena disputatasi arriva anche la seconda vittoria in A della gestione Gattuso: un 1-0 contro il Crotone, non certo l’avversario più temibile del campionato ma per almeno 70′ si è visto un Milan non solo caparbio ma anche produttivo in quanto a mole di gioco ed a occasioni.

Ah, ci siamo scordati di dirvi il marcatore: Leonardo Bonucci. Non è stato uno dei suoi classici gol su incornata imperiosa, o magari un bel gesto tecnico come ci è capitato più volte di vedere nelle sue scorribande offensive; è stato un gol nuovo, di rimpallo, con la sfera che gli è rimbalzata casualmente sulla schiena dopo un’uscita piuttosto goffa di Alex Cordaz. Forse Leo sognava un primo gol in rossonero più bello, più roboante, o quantomeno volontario. Ma è stato il primo, quello che potrebbe rimanere nei cuori dei tifosi rossoneri nel giorno in cui ricorderanno le gesta di un difensore che ha fato la storia della squadra che tifano.

Chissà, potrebbe essere uno scenario. E chissà che proprio da un episodio così casuale, non possa nascere una storia d’amore indissolubile tra Bonucci e il Milan. Il modo più curioso per passare da essere un Robin qualunque, al Batman protagonista indiscusso. 

POETICA

Il titolo del singolo appena uscito e che ha portato per l’ennesima volta in cima alle classifiche quel poeta moderno che è Cremonini. Più che un altro capitolo di quello che è stato l’inizio o di quel che sarà dell’avventura di Bonucci in rossonero, è semplicemente un augurio.

Nel bene o nel male, il difensore della nazionale è un personaggio che non lascia mai indifferenti. O lo ami, o lo odi. O ti piace il suo modo di giocare, o arrivi quasi a disprezzarlo. C’è chi dice che sia uno dei difensori più forti attualmente, perché capace di aggiungere ad una notevole intelligenza difensiva, un’eccelsa qualità tecnica; eppure anche un grande allenatore come Capello dice senza peli sulla lingua che “Bonucci non sa difendere”. 

Non sappiamo cosa ne sarà del suo viaggio con la maglia del Milan, ma siamo sicuri che ne uscirà fuori sicuramente qualcosa di poetico, nel bene o nel male. Perché Bonucci è così, è un giocatore influente e raramente rimane nell’ombra. 

E alla fine, sicuramente ne uscirà qualcosa che rimarrà. Nel bene o nel male.

Anche quando poi saremo stanchi 
troveremo il modo per 
navigare nel buio 

 

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Calcio Internazionale

Sorpresa Italia: Barella insieme a Bonucci non parte per Malta!

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Al termine del match con l’Inghilterra, in cui è arrivata una pesante sconfitta, l’Italia si proietta alla sfida di domenica sera contro il Malta con già due assenze certe. Oltre a quella pre-annunciata di Bonucci, che ha accompagnato i suoi compagni a Napoli per essere vicino alla squadra senza essere in condizione di giocare, c’è anche quella sorprendente di Barella.

Come ha fatto sapere la comunicazione della nazionale azzurra, infatti l‘interista e lo juventino non parteciperanno alla trasferta che attende la squadra di Mancini rientrando nei club di appartenenza. Anche nel caso del centrocampista nerazzurro, il motivo sembra riconducibile ad alcuni problemi fisici o comunque ad una condizione fisica non ottimale. L’ex Cagliari infatti avrebbe stretto i denti per prendere parte al match del Maradona.

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Kane dopo il record di gol: “Serata molto speciale, indimenticabile”

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Kane

Italia-Inghilterra è stata una partita che Harry Kane ricorderà a lungo. Oltre a essere il capitano del gruppo della nazionale inglese che è tornato a vincere in Italia, dove il successo per i Tre Leoni mancava dal 1961, è diventato il miglior marcatore dell’Inghilterra.

Al termine del match, in salta stampa, ha raccontato tutte le sue sensazioni.

SERATA SPECIALE –È fantastico tornare a vincere in Italia dopo tanti anni. È una serata molto speciale per me, indimenticabile. Grazie a voi tutti presenti per far si che questo sogno sia diventato realtà“.

LA SENSAZIONE DEL RIGORE –È ancor più dolce questa sensazione dopo aver vinto questa partita, è una serata davvero fantastica. È stata una gara molto dura, avevo la sensazione che sarebbe stato un rigore e fortunatamente sono riuscito a trasformarlo“.

FUTURO –Non voglio guadare troppo avanti, nel calcio possono succedere tante cose. Ma ho 29 anni, sono nel momento migliore della mia carriera e voglio giocare a lungo con questa Nazionale. Mi godrò questo momento, ma bisogna essere pronti per domenica. Speriamo io possa segnare ancora tanti gol“.

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Ancora problemi tra Mazzarri e il Cagliari: aperto un procedimento penale

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L’esperienza di Mazzarri sulla panchina del Cagliari non è andata come il tecnico avrebbe auspicato. L’allenatore, arrivato il 15 settembre 2021, alla quarta giornata di campionato, dopo l’esonero di Semplici, ha concluso l’esperienza in terra sarda nel peggiore dei modi, con un pesante litigio avuto il 2 maggio scorso con il presidente Tommaso Giulini, che è costato il licenziamento al tecnico ex Sampdoria, Napoli, Inter e Torino. Cagliari che poi, a fine stagione, è retrocesso in Serie B con, in panchina, il traghettatore Agostini.

Una discussione, quella tra l’ex tecnico rossoblù e il numero 1 del club, in cui sono volate parole grosse, e che, a quasi un anno di distanza, fa ancora parlare. Infatti, dopo la querela presentata proprio dal presidente Giulini alla Procura della Repubblica, è stato aperto un procedimento penale per diffamazione. Gli investigatori della Procura stanno cercando, tramite l’aiuto di testimoni, di ricostruire la vicenda per accertare l’accusa di diffamazione.

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Cancelo sull’esonero di Nagelsmann: “L’ho appena scoperto, lo ringrazio”

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Cancelo

Dopo la partita di qualificazione a Euro 2024 Portogallo-Liechtenstein, terminata 4-0 in favore dei portoghesi, Joao Cancelo, terzino del Bayern Monaco e autore del gol che ha aperto le marcature della sfida, parlando ai microfoni di Sky, ha scoperto la notizia dell’esonero di Julian Nagelsmann e l’ha commentata:

SULL’ESONERO DI NAGELSMANN – L’ho appena scoperto. So che non lo troverò al mio ritorno ma lo ringrazio”.

SU TUCHEL, PRINCIPALE INDIZIATO A SOSTITUIRLO – “Mi ha fatto perdere una Champions, spero che quest’anno me la faccia vincere”.

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