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La prossima Premier League

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La prossima Premier League

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Accantonando la solita didascalia che da anni accompagna il calcio inglese (“il campionato più bello del mondo”) è ora di pensare seriamente a quella che sarà la Premier League 2018/2019. Perchè ancor più dello scorso anno i fenomeni sul suolo inglese sono aumentati e, come al solito, anche il mercato degli allenatori ha portato novità apprezzatissime sulle panchine della Premier League. In questo senso, è inutile dire che l’arrivo nel campionato più bello del mondo di Maurizio Sarri rende la competizione ancor più satura di competenza tattica e spettacolo di quanto già non ce ne fosse nell’ambiente inglese, abituato a un gotha di allenatori introvabile in qualsiasi altro torneo.

Ma oltre all’ex allenatore del Napoli in Premier è lampante l’assenza dopo ventidue anni di Arsène Wenger, sostituito da un futuribile top manager come Unay Emery; rimanendo in tema di condottieri, da non sottovalutare la cripto-crisi tra Mourinho e il Manchester United, che fra ansia e dichiarazioni forti si sta espandendo sempre di più fino a toccare le voci di un ipotetico esonero. Per il resto, da salutare il ritorno su una panchina di Premier del promettente Marco Silva (Everton) e dell’ex Manchester City Manuel Pellegrini, incaricato di condurre (finalmente) il West Ham per rendere onore alle ingenti spese di questi anni: un posto in Europa.

Il cileno Manuel Pellegrini torna ad allenare una squadra inglese dopo il triennio al Manchester City in cui ha vinto un campionato inglese e due Coppe di Lega. Con i Citizens ha pure raggiunto una semifinale di Champions League persa contro il Real Madrid.

Ma il favorito per la vittoria finale rimane sempre lui, impeaccabilmente con il maglioncino giro collo (quasi un classico casual oramai fra gli allenatori), con quell’inglese completo e studiato ma che non può nascondere quei tratti spagnoleggianti: Pep Guardiola, con l’arrivo di Riyad Mahrez e Philip Sandler, è ancora il candidato numero uno a iscrivere il nome del suo club nella sezione “vincitori” del torneo.

NEOPROMOSSE

Ha suscitato clamore e critiche il complesso mercato del Wolverhampton, società gestita dalla proprietà Fosun Group ma che ha nel procuratore-star Jorge Mendes un manager di mercato intricato in dubbi affari. Come la sequenza di acquisti che ha reso i Wolves la squadra di calcio con più portoghesi in rosa, superando addirittura i più grandi club lusitani. La fitta colonia di portoghesi si è ampliata con Diogo Jota (già visto agli Europei under 19), Joao Moutinho, Rui Patricio e Josè Vinagre, con tanto di un acquisto top come Raul Jimenez (messicano) dal Benfica. Da notare che anche il manager dei Wolves, Nuno Espirito Santo, era stato consigliato da Mendes e alal fine si è rivelata una scelta azzeccata: oltre che a un gran gioco, il tecnico portoghese ha vinto il campionato di Championship.

Il Wolverhampton è la squadra con più giocatori portoghesi (9) fuori dai campionati lustiani.

Fra le neopromosse spicca pure il grande mercato fatto dal Fulham di Jokanovic, allenatore giovane e ambizioso a tratti pure seguito dal Chelsea. Nello scorso campionato, il club di Craven Cottage ha compiuto una miracolosa cavalcata verso la Premier League passando dalla zona retrocessione ai play -off vinti contro l’Aston Villa di Terry. Con il fortissimo wonderkid Ryan Sessegnon in rosa, la squadra di Londra si è rinforzata riportando André Schürrle dal Borussia Dortmund e regalando a Jokanovic due pezzi pregiati del Nizza: il difensore Le Marchand e il centrale di centrocampo Seri (pagato addirittura 30 milioni di euro).

Il Cardiff City, altra neopromossa, si è mossa alquanto silenziosamente sul mercato, confermando il blocco che è passato dalla Championship alla Premier con pochi innesti. L’allenatore Neil Warnock è riuscito a trattenere il bomber Kenneth Zohore dopo i nove gol dello scorso campionato: il centravanti danese è uno dei punti forti della squadra insieme al capitano della Nazionale islandese Aaron Gunnarsson.

CAMPIONI

Come già detto, il Manchester City rimane la squadra favorita per la vittoria finale del campionato inglese. I Citizens hanno speso “solo” settanta milioni in questa sessione di trattative, non immettendo cifre monstre nel mercatodopo i 317 milioni di euro spesi nella precedente campagna acquisti. All’Etihad è arrivato pure Aymeric Laporte, difensore basco preso a gennaio dall’Athletic Bilbao e solo ora a disposizione di Guardiola. E pure senza Conte, l’altra grande favorita per il titolo è il nuovo Chelsea di Sarri, per cui gli inglesi già vanno pazzi anche considerando le analogie tecnico-tattiche col gioco di Guardiola. L’arrivo di un metronomo come Jorginho aiuta i Blues in quanto a qualità in un centrocampo in cui giocano pure Kantè e Barkley, senza dimenticare Cesc Fabregas. In questo momento, un grande cruccio per Sarri può essere Morata, oltre alla situazione del portiere. Se Courtois dovesse andarsene in un momento così saturo per il mercato dei portieri, a Stamford Bridge potrebbe esserci Reina, fedelissimo del “manager” toscano. Per la questione relativa al centravanti impossibile negare le difficoltà di Morata con la Premier: con Sarri può essere la stagione buona per un rilancio sul panorama mondiale degli attaccanti ?

Nello scorso campionato 11 reti in 31 presenze per Morata in Premier League.

Sull’altra sponda di Manchester Mourinho sbotta per una campagna acquisti deficitaria, che ha portato all’Old Trafford solo il brasiliano Fred dallo Shaktar e il laterale Dalot. Ma lo Spacial One  vuole altro per competere con le altre grandi d’Inghilterra, in particolare col Liverpool. Perché i Reds, totalmente assuefatti dalla necessità di vincere qualcosa, si sono buttati a capofitto su un mercato d’alto livello, permettendo a Klopp di avere un undici strepitoso in cui giocano rispettivamente il portiere (Alisson) e il difensore (Van Dijk) più pagati al mondo, oltre ovviamente agli innesti di Fabinho, Keita e Shaqiri (182,20 milioni di campagna acquisti in quest’estate). Il Liverpool, insieme al City e forse più del Chelsea, per qualità della rosa è decisamente una delle candidate per la vittoria finale del titolo, anche se la squadra di Klopp sa molto bene come sia facile perdersi nei meandri del campionato inglese.

Il solito sorridente Klopp. Eppure, quest’anno l’allenatore tedesco avrà una grande responsabilità visti i tanti soldi spesi dal Liverpool in questa sessione di mercato. Il Liverpool è fra le favorite finali. Ci riuscirà ?

L’Arsenal di Emery ha tenuto un low profile per tutto questo tempo solo apparentemente. I Gunners hanno regalato al nuovo allenatore il mediano Torreira e un eccellente difensore come Sokratis Papastathopoulos del Borussia Dortmund; all’Emirates è sbarcato pure Leno, che alimenterà un’interessante sfida con Cech per il ruolo di primo portiere.

Classe 1996, Lucas Torreira è stato pagato dall’Arsenal trenta milioni dalla Sampdoria.

Il Tottenham di Pochettino invece ha preferito rimanere in una solitaria condizione di apatia sul mercato, assolutamente privo di arrivi o cessioni. Evidentemente Pochettino ha un in mente un piano di continuità per i suoi Spurs.

ALTRI

Ma il gran flusso di denaro che rende la Premier League un torneo unico al mondo ha permesso al Watford dei Pozzo di riscattare Deulofeu dal Barcellona, pur vendendo il forte esterno brasiliano Richarlison all’Everton di Silva. Sempre i Toffes si sono assicurati l’ex Roma Lucas Digne, preso dal Barcellona. Se il Burnley e il Crystal Palace hanno scelto un mercato al risparmio, lo stesso non si può dire per il West Ham di Pellegrini, che ha speso ben 38 milioni di euro per strappare Felipe Anderson alla Lazio. Inoltre, gli Hammers hanno sborsato 45 milioni per assicurarsi sia il centrale del Tolosa Issa Diop (20 milioni) che l’esterno del Borussia Dortmund Andry Yarmolenko. Ma una delle sorprese della prossima Premier League potrebbe essere lo spagnoleggiante Newcastle di Rafa Benitez, che oltre a riscattare il centrocampista Merino, si è rinforzata con il sudcoreano Sung-yong Ki, trequartista ex Swansea. Da segnalare inoltre l’arrivo nel campionato inglese dello scorso capocannoniere dell’Eredivisie, il centravanti iraniano Alireza Jahanbakhsh, prelevato dal Brighton dagli olandesi dell’AZ Alkmar.

Con ventuno gol nello scorso campionato, Jahanbakhsh è stato il primo iraniano a vincere la classifica marcatori in uno dei top campionati europei. Riuscirà a fare anche la storia del Brighton ?

La Premier League ripartirà il dieci agosto con i suoi possibili campioni –  il Manchester City, il Liverpool e il Chelsea – e delle interessanti scommesse – il Watford, l’Everton e il Newcastle – dove alla fine, come da dieci anni a questa parte, a vincere sarà sempre lo spettacolo.

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Parolo contro Mancini: “Retegui? Una forzatura. A lui preferisco Kean”

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Kean Juventus

Mateo Retegui è tra i giocatori più chiacchierati delle ultime settimane. Le due reti in Nazionale nelle sfida di qualificazione a Euro 2024, contro e Inghilterra e Malta, sono bastate per mettere d’accordo buona parte degli scettici di fede azzurra.

Ciononostante, al termine del match tra Juventus e Verona, Marco Parolo ha espresso, negli studi di DAZN, il proprio parere riguardo le ultime convocazioni di Roberto Mancini, soffermandosi sull’assenza di Moise Kean:

Tra Retegui e Kean scelgo Kean. Retegui è stata una forzatura, anche se ha segnato due gol, ma non so se messo in Italia possa fare i gol dei nostri attaccanti italiani. I gol li ha fatti Orsolini, Scamacca, Raspadori, Kean. Quando segnano si parla di attaccante del futuro e Immobile viene messo da parte, ma qui parliamo di qualcosa di diverso“.

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Szczesny: “Il calendario è stimolante, ora pensiamo alla semifinale”

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Szczesny

La Juventus ha superato 1-0 il Verona grazie a Kean: dopo il match, il portiete bianconero Szczesny è intervenuto ai microfoni di DAZN.

Il momento è buono, stasera forse non abbiamo brillato ma dopo la sosta le partite sono sempre pericolose. Alla fine conta portare a casa i tre punti, siamo contenti del risultato ma non molto della prestazione. Il calendario è bello e stimolante per arrivare a giocarci tutte le competizioni. Europa League e Coppa Italia sono due obiettivi: in campo abbiamo conquistato 59 punti, siamo a +9 sul’Inter, anche se nemmeno noi sappiamo quale sia la vera situazione. Ora pensiamo alla semifinale di Coppa Italia, è bello, non vediamo l’ora di affrontare questo mese. Portare a casa un trofeo europeo sarebbe stimolante“.

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Allegri: “Stiamo facendo qualcosa di importante. Inter? Non può sempre perdere”

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serie A

La Juventus ha superato 1-0 l’Hellas Verona grazie al gol di Moise Kean: le parole del tecnico Massimiliano Allegri dopo la vittoria dei suoi ragazzi.

LA GARA – “Era una partita complicata, sporca, il Verona ti fa giocare male, ti pressa a tutto campo. Siamo stati fermi nei primi 25 minuti, poi abbiamo iniziato a creare situazioni favorevoli. Forse potevamo fare meglio negli ultimi 10 minuti, senza concedere loro la possibilità di avvicinarsi all’area. In questo dobbiamo migliorare ma credo che i ragazzi stiano facendo qualcosa di importante”.

SU KEAN E LOCATELLI – “In Nazionale? Mancini ha esperienza nel chiamare i giocatori, io credo che alcuni giocatori della Juventus abbiano qualità importanti e che possano essree chiamati. Ma le convocazioni poi le fa Roberto, che chiama chi secondo lui è meglio. Locatelli? Ha reagito bene alla mancata convocazione in Nazionale, è cresciuto bene sul piano tattico, è più mobile nella circolazione della palla anche se deve ancora migliorare in certi tipi di giocate. Come tutta la squadra, anche Locatelli ha cuore e passione. Poi possiamo sbagliare e giocare meno bene, ma alla squadra sicuramente sotto questo aspetto non si può dire niente”.

LA SITUAZIONE DI CLASSIFICA – “Dopo la sentenza dei 15 punti abbiamo giocato a Salerno, poi abbiamo superato le altre davanti e in classifica reale siamo al settimo posto. Vincendo abbiamo staccato quelle dietro. La classifica vera fatta sul campo meritatamente dice che abbiamo 7 punti più della Lazio, 9 sull’Inter e 11 sul Milan. Questo è un bel risultato. L’Inter e le altre non possono sempre perdere, per ora siamo a -4 dal quarto posto ma vedremo Milan e Roma. Di obiettivi ne abbiamo tanti, l’importante è essere lucidi. Del Piero? Grandissimo giocatore, ha rappresentato la Juventus per tantissimi anni e ci ha fatto piacere che sia venuto allo stadio. In dirigenza? Queste cose spettano alla società, noi dobbiamo pensare la campo e non è facile”: 

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Zaffaroni: “Abbiamo creato seri presupposti per far gol: c’è rammarico”

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Verona

Ha parlato al termine del match tra Juventus e Verona, vinto 1-0 dai bianconeri, Marco Zaffaroni, tecnico dei gialloblù.

Di seguito, le sue parole ai microfoni di Sky Sport.

LE DICHIARAZIONI

PARTITA –Nella fase di finalizzazione, negli ultimi metri, abbiamo creato i presupposti per far gol. Purtroppo ci manca ancora cattiveria in quelle zone del campo. Abbiamo creato seri presupposti per segnare e c’è rammarico per questo. I ragazzi sono stati bravi soprattutto nel primo tempo, giocando alla pari. Poi abbiamo cercato di pareggiare in ogni modo, ma non è bastato nonostante la prestazione. I tifosi sono importanti, hanno bisogno di prestazioni di questo tipo, dove la squadra dà tutto e i tifosi lo riconoscono. Dobbiamo raggiungere la qualità che ci manca per ottenere i punti per raggiungere la salvezza“.

GAICH –È un ragazzo con voglia di lavorare e che sta crescendo. Gli manca ancora la capacità di scelta, di tenere la palla, di smarcarsi in maniera efficace. Deve crescere da questo punto di vista, ma ha qualità. Quando giochi con difensori di alto livello, però, risulta tutto più difficile“.

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