ROMA DE ROSSI – Nella giornata di ieri, Daniele De Rossi, allenatore della Roma, è intervenuto all’evento “Business Club“, svoltosi nella cornice dell’impianto sportivo Fulvio Bernardini. Tra i vari temi toccati il tecnico giallorosso si è soffermato sull’evoluzione del centro di allenamento di Trigoria e sul proprio amore per il club capitolino. Non sono mancate, inoltre, parole circa il ruolo di allenatore.
DE ROSSI: “LA ROMA TE LA PORTI DIETRO”
Di seguito riportiamo un estratto delle parole rilasciate dal tecnico della Roma, Daniele De Rossi.
EVOLUZIONE DI TRIGORIA – “Trigoria è migliorata tantissimo, ora abbiamo veramente tutto quello che ci serve: è un centro sportivo all’avanguardia. Tutto questo grazie all’impegno della proprietà, all’attenzione e agli investimenti della famiglia Friedkin per questo club. Passo qui tantissimo tempo durante il giorno. Io ho ancora una grande passione per il calcio. I calciatori devono fare due ore di lavoro, le terapie, i massaggi e poi hanno la possibilità andare via. Un allenatore, invece, deve rimanere molto più tempo. Un giocatore qui non ha alibi, ha tutto quello che serve per essere perfetto. In un contesto come questo di Trigoria non può che trovarsi a suo agio”.
AMORE PER LA ROMA – “L’impatto visivo del marchio Roma in giro per il mondo è importantissimo. La Roma è una cosa che ti porti dietro. Spalletti racconta sempre quell’aneddoto ai tempi dello Zenit San Pietroburgo, di quel bambino incontrato in un ascensore. E lui, nonostante il mister portasse il cappotto dello Zenit, con lo stemma, gli ripeta: “Tu Roma, tu Roma”. E Roma, la Roma, sono questa cosa qui. I tifosi sono il motore che ci muove, ogni giorno. Come per il Boca che ha lo slogan “il Boca es grande por su gente”, così credo sia per la Roma”.
RUOLO DI ALLENATORE – “Un allenatore deve essere maniacale e lavora tante ore al giorno. Deve essere ossessionato dalla perfezione. Ovviamente, nella Roma il trasporto emotivo è diverso, ho quarant’anni di storia alle spalle, ma il mio approccio alla professione era lo stesso anche alla SPAL. Ho sempre saputo di fare questo mestiere, ma ho cominciato a dirlo alle persone a me vicine negli ultimi cinque o sei anni della mia carriera. E poi non è semplice fare questo mestiere: un conto è essere un giocatore intelligente tatticamente, come lo ero io, un conto è trasferire quei concetti da allenatore ad altri calciatori, cercando di coinvolgerli”.
COSA NON MANCHERÀ MAI ALLA ROMA DI DE ROSSI? – “È una domanda difficile, non mi piace mai fare promesse, si potrebbe dire che avremo sempre grinta, ma è una frase fatta. Un tasto, invece, su cui batto spesso con i miei giocatori è che alla mia Roma non mancasse mai il coraggio. Questo credo che sia un aspetto molto importante”.