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Primo bilancio della Youth League

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Primo bilancio della Youth League

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Parallelamente alla Champions League è giunta a termine, nel il solito silenzio generale, anche la prima fase della Youth League, ovvero il torneo internazionale dedicato alle “primavere” dei club più importanti d’Europa. Delle nostre quattro squadre impegnate nella competizione sono passate solo Juventus e Roma – come nella coppa maggiore d’altronde – mentre Inter e Napoli sono state eliminate. Tuttavia i risultati delle squadre giovanili non sempre riflettono quelli delle squadre maggiori: in particolare stupiscono l’ultimo posto del Borussia Dortmund, addirittura dietro il Club Brugge, nonostante invece la prima squadra sia arrivata prima nel girone, trascinata anche da ragazzini come Jadon Sancho e Christian Pulisic, o anche l’eliminazione di squadre come Bayern Monaco e Manchester City, le cui prime squadre veleggiano tra le big d’Europa.

LA COMPETIZIONE

Dalla stagione 2015-2016 la Youth League è aperta a 64 squadre, divise in due gruppi formati da 32 partecipanti ciascuno: oltre ai 32 club giovanili delle squadre qualificatesi per la Champions League, che proseguono nella fase a gironi, si qualificano le vincitrici dei campionati giovanili dei primi 32 paesi del ranking UEFA. Queste ultime seguono il percorso “Campioni nazionali”, consistente in due turni ad eliminazione diretta con andata e ritorno, al termine dei quali le squadre vincitrici si qualificano agli spareggi. Le prime classificate dei gironi accedono direttamente agli ottavi, mentre le seconde affrontano gli spareggi con le squadre provenienti dal percorso Campioni nazionali; i vincitori di questo ulteriore turno affronteranno poi agli ottavi le prime dei gironi. Dopodiché la competizione si svolge normalmente con partite a eliminazione diretta a gara unica.

CHI PASSA

Oltre a Juventus e Roma, passate entrambe come seconde dietro rispettivamente a Manchester United e Real Madrid, vanno avanti l’Atletico Madrid e il Monaco nel girone A, Barcellona e Tottenham nel girone B, cioè quello dell’Inter, così come PSG e Liverpool nel girone del Napoli; e fin qui niente sorprese, escludendo il Monaco, la cui prima squadra quest’anno sta attraversando una crisi che neanche l’avvento di Thierry Henry in panchina sembra riuscire a superare. Qualche sorpresa nel gruppo D, dove – ad eccezione del Porto, primo così come la prima squadra -, si è aggiudicato il secondo posto il Lokomotiv Mosca, davanti a Galatasaray e Shalke 04, e nel gruppo F, dove Hoffenheim e Lione hanno avuto la meglio su Manchester City e Shakhtar Donetsk, senza dimenticare il già citato gruppo E, nel quale sono passati Ajax e Benfica, a discapito di Bayern Monaco e AEK Atene. Per quanto riguarda il percorso “Campioni nazionali”, è rilevante il passaggio del Chelsea (che in 4 partite ha segnato 14 gol), della Dinamo Zagabria e della Dinamo Kiev.

PROMOSSI

Tra i promossi troviamo l’Ajax, arrivata prima nel proprio girone grazie anche ai 6 gol in 5 partite messi a segno dal giovane attaccante tedesco classe 2000 Nicolas Kühn e dai 2 gol di Brian Brobbey, altro promettente attaccante, o alle geometrie di Ryan Gravenberch, centrocampista classe 2002 dotato di grande tecnica e visione di gioco diventato il più un giovane esordiente della storia del club, senza dimenticare il capitano Jurrien Timber, perno della squadra e della nazionale olandese che ha trionfato in finale contro l’Italia all’ultimo Europeo Under-17 tenutosi lo scorso Maggio.

Bene anche l’Hoffenheim, primo in un girone di ferro, trascinato dai gol di Enel Tubluk e David Otto, dai muscoli di Amadou Onana, gigante belga classe 2001, nonché dalla velocità dell’ala di origini italiane Domenico Alberico, capace di segnare 3 gol in 5 partite. Particolare rilevanza, poi, va data ai talenti del Liverpool, che nell’ultima partita ha annientato per 5-0 il Napoli. Le stelle di questa squadra sono Bobby Adekanye, centrocampista olandese classe ‘99, Curtis Jones (5 gol in 3 partite) e soprattutto Rafael Camacho, trequartista portoghese capace di mettere a segno 4 gol e 3 assist nella fase a gironi, indicato come uno dei talenti più interessanti del panorama mondiale.

BOCCIATI

Tra i bocciati ovviamente le già citate Manchester City, Borussia Dortmund e Bayern Monaco, tutte eliminate nella fase a gironi, ma anche le “nostre” Napoli – che però non ha mai avuto grande impatto nel calcio giovanile -, e soprattutto Inter, vincitore del Campionato e della Supercoppa Primavera dello scorso anno ma incapace di superare il girone – seppur tostissimo – nonostante in rosa abbia talenti molto promettenti, come Felice D’Amico e Facundo Colidio.  Male anche il Valencia e lo Shalke 04, entrambe ultime nei rispettivi gironi con un solo punto conquistato.

RIVELAZIONI

Si è messo particolarmente in mostra Charlie Brown, attaccante classe ‘99 del Chelsea che con 9 gol in 4 partite guida la classifica marcatori – è anche vero che gli avversari erano a un livello nettamente inferiore, basta guardare la prima partita, vinta 10-1 contro il Molde -, seguito da Rodrigo, attaccante brasiliano del Real Madrid arrivato quest’estate, che ha messo a segno 6 gol in altrettante partite. Vanno poi sottolineate le prestazioni della Roma, realtà già affermata nella realtà giovanile (otto volte campione del campionato e  semifinalista di Youth League nella stagione 2014/15), in particolare di giocatori come Alessio Riccardi, classe 2001, punta di diamante della nazionale under-17,  designato come uno dei talenti più promettenti del panorama italiano e Devid Bouah, terzino capace di segnare 3 gol in 4 partite della competizione. Hanno brillato poi giocatori come Tahith Chong (Manchester United), Hamza Rafia (Lione), Sergio Camello (Atletico Madrid) e Nicolò Fagioli (Juventus) che si è visto con l’anno prima squadra qiestatesta nell’International Champions Cup.

Capitolo squadre: sicuramente sorprendente il passaggio del turno da parte del Lokomotiv Mosca da esordiente assoluto nella competizione, così come il passaggio del Lione, che di per sé non sarebbe una notizia date le ottimi impressioni che sta dando la prima squadra, che potrebbe passare addirittura come prima davanti al Manchester City, ma in un girone difficile come quello che gli è capitato non era per niente scontato.

COSA ASPETTARSI

Il 17 Dicembre ci saranno i sorteggi per gli spareggi, dai quali usciranno le 8 squadre che si scontreranno con le prime qualificate nei gironi. I sorteggi interessano entrambe le squadre italiane, Juve e Roma, che dovranno cercare di evitare in il Chelsea tra le qualificate del percorso Campioni nazionali, mentre tutte le altre sono alla loro portata. Dopodiché, il 22 febbraio ci sarà il sorteggio della fase finale, dalla quale uscirà il vincitore della competizione. Gli occhi sono puntati soprattutto su squadre come il Barcellona, vincitore della passata edizione, il Liverpool, il Manchester United e il Chelsea, già due volte campione, oltre ovviamente al Real Madrid (che però non ha lo stesso appeal della prima squadra). Attenzione poi all’Hoffenheim e all’Ajax, possibili outsider.

Juventus e Roma, comunque, hanno le capacità di fare un buon torneo e di puntare a obiettivi importanti, sperando che anche le prime squadre facciano lo stesso. Si spera, inoltre, che questa competizione faccia emergere nuovi talenti, dando loro la possibilità di mettersi in mostra, così che possano poi avere un futuro in prima squadra.

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Diez allo stadio

Ascoli-Spezia 1-2, le pagelle: Bellusci risponde al rigore di Verde, ma nel finale Hristov regala la vittoria allo Spezia

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Esposito

Al Del Duca lo Spezia batte l’Ascoli 2-1. Nella ripresa Giuseppe Bellusci risponde al rigore di Daniele Verde, ma nel finale arriva l’incornata di Hristov a decidere il match.

Il primo squillo del match arriva all’ottavo minuto quando Verde illumina per Kouda, ma trova la respinta attenta di Viviano. L’Ascoli reagisce e, dopo un rischio autorete di Muhl, Botteghin ha l’occasione da due passi, ma spreca. L’episodio chiave arriva al 20′ quando il direttore di gara Marchetti viene richiamato alla review per un tocco di mano di Di Tacchio all’interno dell’area e concede il rigore. Dal dischetto Verde spiazza Viviano. I marchigiani non si perdono d’animo, Mendes ci prova con un diagonale impreciso. Al 38′ si vede Kouda con un colpo di testa che Viviano respinge in angolo. Nel finale di primo tempo, sugli sviluppi un calcio di punizione, la spizzata di Botteghin favorisce Rodriguez che non angola a sufficienza. Prima dell’intervallo Kouda costringe Viviano al miracolo.

Nella ripresa l’Ascoli è più cattivo e trova il pareggio con Bellusci. I marchigiani inizialmente continuano a spingere ma è Kouda a spaventare Viviano che blocca senza problemi. Da lì lo Spezia prende coraggio e si espone alle ripartenze fulminee dell’Ascoli. Nel finale l’incornata di Hristov da calcio di punizione fissa il punteggio sul 2-1. Dopo un tentativo di Di Tacchio, termina così, lo Spezia batte l’Ascoli e ottiene tre punti pesantissimi.

Ecco le pagelle della gara, direttamente dalla tribuna stampa dello Stadio Del Duca.

LE PAGELLE DELL’ASCOLI

Viviano 6,5: una sua respinta sulla conclusione di Kouda prima dell’intervallo, mantiene in gara l’Ascoli.

Bellusci 7: regala il momentaneo pareggio all’Ascoli con una conclusione dal limite. Per il resto, tutto il reparto difensivo mostra una buona coesione. Riceve un’ammonizione per una sbracciata nel primo tempo. (dal 82′ Haveri s.v.)

Botteghin 6: si divora la rete del vantaggio dopo pochi minuti, ma in fase difensiva non sbaglia nulla.

Quaranta 6: anche per lui vale il discorso fatto per i compagni di reparto. Difende bene sugli attaccanti liguri.

Adjapong 6: lotta e spinge sulla destra, inizialmente crea qualche pericolo, ma viene raddoppiato per tutto il resto della gara. (dal 64′ Bayeye: Dà freschezza alla fascia destra. Apporto sufficiente).

Milanese 6: gioca solo il primo tempo, convince solo a tratti per qualità e per carattere. Giocando con continuità potrebbe diventare una buona arma per Castori, che però lo sostituisce nell’intervallo. (dal 46′ D’Uffizi 6,5: entra con coraggio e voglia di dimostrare, anche se mostra nervosismo in qualche circostanza. Approccio positivo).

Di Tacchio 5: commette ingenuamente, ma anche sfortunatamente, il fallo da rigore.

Falasco 6: insidioso palla al piede soprattutto con le traiettorie velenose da calcio piazzato.

Masini 6: il solito Masini che agisce a sostegno delle due punte, si fa vedere tra le linee, ma oggi non incide. (dal 86′ Giovane s.v.)

Mendes 6: a lui è affidata la reazione marchigiana, ma viene contenuto dai difensori avversari. Nella ripresa si trasforma in assist-man per Bellusci.

Rodriguez 6: la sua velocità mette in difficoltà i marcatori spezzini, ma manca di concretezza nella finalizzazione. (dal 82′ Millico s.v.)

All. Castori 5,5: la squadra è viva e resta in partita nonostante un avvio complicato, ma nel finale la squadra è ingenua. A gennaio urgono rinforzi.

LE PAGELLE DELLO SPEZIA

Zoet 6: trasmette sicurezza al reparto difensivo pur senza dover compiere miracoli.

Amian 6: da quella parte Milanese e Falasco spingono molto, ma lui si disimpegna senza troppi problemi.

Muhl 6: rischia un autogol nel primo tempo, ma per il resto è impeccabile. (dal 63′ Hristov 7: entra per dare freschezza al reparto e decide la sfida).

Nikolaou 6,5: sforna una prestazione perfetta nel limitare Mendes.

Elia 6,5: spinge molto sulla sinistra. Nei primi minuti fatica a mantenere le misure su Adjapong, ma viene aiutato dai ripiegamenti di Kouda.

Cassata 6: riceve un’ammonizione ingenua nel primo tempo che potrebbe condizionargli la gara, ma dà tanto al centrocampo di D’Angelo. (dal 63′ Zurkowski 6: entra per incidere nel reparto offensivo con qualche inserimento, ma nulla  di particolare da segnalare)

Salvatore Esposito 5,5: deve fare gioco, ma è impreciso nel gestire un paio di ripartenze.

Bandinelli 6: anche per lui vale la pagella di Cassata, ma senza l’ammonizione. Il contributo dell’ex Empoli è fondamentale per l’equilibrio del reparto.

Verde 7: è freddo dal dischetto portando in vantaggio i suoi. Quando si illumina crea qualche problema alla difesa marchigiana. (dal 70′ Antonucci 6: entra con tanta voglia di fare, ma il finale non gli permette di colpire.

Kouda 6,5: spazia molto su tutto il fronte offensivo arrivando più volte alla conclusione.. Importantissimo è il suo contributo in fase difensiva in aiuto ad Elia.

Pio Esposito 6: gara di sofferenza perchè viene risucchiato dal trio difensivo marchigiano, ma ha il merito di guadagnarsi il rigore del vantaggio.

All: D’Angelo 6,5: vittoria doveva essere e vittoria è stata, ma poteva gestire meglio il vantaggio. Dopo un buon primo tempo, la squadra pensa ad un secondo tempo di puro contenimento e paga. Dopo il gol del pareggio cerca e trova il gol vittoria.

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Carlos Augusto: “Sono stato sempre umile, non ho mai mollato. E sull’Inter…”

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Carlos Augusto
L’Inter si prepara alla sfida di questa sera contro l’Udinese. L’obiettivo principale dei nerazzurri rimane quello di rispondere presente alla vittoria di ieri sera della Juventus, che avendo la meglio sul Napoli è balzata momentaneamente in cima alla classifica.

Alcuni dubbi di formazione per mister Simone Inzaghi, alle prese con alcune assenze pesanti soprattutto nelle retrovie. In dubbio la presenza di Alessandro Bastoni, che ha saltato la trasferta di Napoli dell’ultimo turno in via precauzionale e dovrebbe essere arruolabile per il match odierno. In caso di fortfait, spazio a Carlos Augusto.

Proprio il brasiliano è intervenuto al Match-day Programme ufficiale dell’Inter parlando della sua carriera: dai primi passi mossi in patri fino all’arrivo in Italia, l’esperienza formativa a Monza e infine il salto di qualità compiuto nell’ultima sessione di calciomercato. Di seguito le parole di Carlos Augusto.

ORIGINI – “Appena ho iniziato a giocare ho chiesto a mio papà di iscrivermi in una scuola calcio, poi a 15 anni ho capito che sarei potuto diventare un calciatore professionista. Sono stato umile, ho sempre lavorato tanto e non ho mai mollato e questo mi ha portato fino a qui. Per me l’amore per il calcio è la cosa più importante, mi piace giocare, allenarmi, poi quando si arriva allo stadio e si vedono tutti i tifosi che incitano la squadra, solo questo ti dà una carica incredibile”.

INIZI IN BRASILE – “Sono diversi i momenti che hanno segnato il mio percorso, la consapevolezza acquisita a 15 anni, poi la finale vinta con la Primavera in Brasile, ricordo che c’erano 45.000 tifosi, abbiamo vinto ed è stato importante. Il primo gol con la Prima Squadra è un altro momento che non dimenticherò, è stato nel match contro la Chapecoense, ricordo che non riuscivo neanche a parlare dopo perché ero troppo felice e sono andato a festeggiare con la mia famiglia”.

APPRODO ALL’INTER – “L’Inter è una squadra importantissima, è un onore indossare questa maglia. Da qui sono passati grandi campioni, Ronaldo è stato devastante, è quello che mi ha ispirato e poi c’è stato Roberto Carlos che nel mio ruolo è stato incredibile. Fuori dal calcio Michael Jordan è un punto di riferimento, è stato impressionante come professionista e come persona, ho letto molto su di lui. Non si è mai arreso e anche quando era il migliore del mondo ha sempre voluto migliorarsi. Cos’è importante per me? La famiglia e la squadra che sono concetti molto simili, conta essere uniti e aiutarsi, soprattutto nei momenti difficili”.

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Big della Premier pronte all’assalto per Calhanoglu: la posizione dell’Inter

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Calhanoglu

Uno degli uomini copertina dello scoppiettante inizio di stagione dell’Inter è Hakan Calhanoglu. Da quando Inzaghi lo ha reinventato regista, il turco è diventato perno inamovibile della mediana nerazzurra. Centrocampista tuttofare, infallibile dal dischetto, Calhanoglu conta già 6 gol in questo primo scorcio di campionato, di cui l’ultimo ha spalancato la strada verso la vittoria contro il Napoli. Il rendimento del giocatore ex Milan non è passato inosservato all’estero, dove non mancano le lusinghe per il turco, soprattutto dalla Premier League. Infatti, secondo quanto riferisce l’edizione odierna di Tuttosport, due big del massimo campionato inglese sarebbero pronte a farsi avanti in estate per Calhanoglu. Trattasi nel dettaglio di Chelsea e Liverpool.

La posizione dell‘Inter è però piuttosto netta: Calhanoglu non si tocca, a meno di offerte da capogiro. I nerazzurri sono tutelati da un contratto, recentemente firmato, che lega l’ex rossonero all’Inter fino al 2027. D’altra parte, il turco si è calato alla perfezione nella realtà nerazzurra e il rapporto con compagni e allenatore è ottimo. Cambiare aria significherebbe un azzardo anche per lo stesso giocatore che dell‘Inter è ormai uno dei leader tecnici. Già la scorsa estate, gli interessamenti dall’Arabia non fecero breccia nella testa di Calhanoglu che in questo momento è pienamente focalizzato sulla conquista delle suo primo scudetto.

Le intenzioni delle parti sembrano quindi ben chiare e nonostante l’Inter, per esigenze di bilancio, possa privarsi di un big quest’estate, Calhanoglu non è affatto in discussione. Il sodalizio tra il turco e l’Inter sembra destinato ad andare avanti.

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Si ferma Vlahovic: costretto al cambio in Juventus-Napoli

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La Juve si allena davanti ai tifosi

Problemi per Dusan Vlahovic durante Juventus-Napoli, il serbo è stato sostituito al 70° minuto al suo posto Milik. Secondo quanto riportato da DAZN, potrebbe essere un falso allarme e solamente questione di crampi o indurimento del muscolo.

La Juventus è in vantaggio 1-0 grazie al gol di testa di Gatti, il terzo in stagione.

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