Nel big match di oggi al Parco dei Principi, Paris Saint Germain e Lille si sono giocate una buona fetta di campionato. Entrambe erano a 63 punti al primo posto (prima della gara, ovviamente) e che avessero l’obbligo di vincere non c’è neanche bisogno di dirlo. Da un lato per allontanare le inseguitrici, dall’altro per staccare e andare in solitaria in cima alla classifica. Il PSG ha schierato un 4-2-3-1 con il tridente delle meraviglie (Neymar, Mbappe, Di Maria) a supportare Kean unica punta. In difesa spicca l’assenza di Florenzi sull’out di destra, con Kherer a ricoprire il ruolo di terzino per avere un approccio più difensivo contro lo scatenato Bamba. Dall’altra parte il Lille ha risposto a specchio. Maignan in porta, Fonte a guidare la difesa, Bamba, Ikone e Renato Sanches sulla trequarti dietro a David.
PARTITA NERVOSA, DA SUBITO

Fonte: France24
Dopo appena tre minuti di gioco si è capito subito che la gara sarebbe stata molto nervosa. José Fonte entra in scivolata con due piedi su Diallo, con conseguente ammonizione per il portoghese. La partita si fa immediatamente tesa e da entrambe le parti i giocatori non tirano indietro la gamba. Volano falli e cartellini. Dopo pochi minuti Di Maria serpeggia sulla sinistra, entra in area e crossa a mezza altezza. Arriva Neymar (leggermente in anticipo) che si coordina in semirovesciata e spedisce a lato. Quella del brasiliano sarà praticamente l’unica occasione del Psg per più di un’ora di gioco.
Ad ogni modo i parigini dominano il match per venti minuti. La loro qualità gli permette di dettare il gioco, ma il Lille rimane sempre molto compatto difensivamente, passando a un ostico 4-4-2 in fase di non possesso. L’estro dei campioni di Pochettino rimane incagliato nella gabbia pensata da mister Galtier. Quando il Psg attacca le due linee da quattro dei Dogues si comprimono per non lasciare neanche la minima possibilità di passaggio tra le linee. Se un attaccante fosse riuscito a inserirsi tra i due comparti, la qualità dei parisiens si sarebbe fatta sentire. Il Lille invece non ha concesso spazi, affrontando sempre in uno contro uno il portatore di palla avversario, e spesso riuscendo a raddoppiare la marcatura. Nella scacchiera tattica ideata da Galtier, il possesso del Psg diventa di conseguenza sterile.
CONTROPIEDI, VELOCITÀ E DINAMITE
Se da un lato gli uomini di Pochettino, soprattutto i quattro attaccanti annullati completamente dalla manovra avversaria, non riescono a trovare uno spiraglio nella difesa, dall’altro lato i velocisti del Lille hanno praterie per partire in contropiede. Appena recuperata palla infatti Les Dogues avanzano con scambi rapidi, molto spesso di prima intenzione, e verticalizzano appena ne hanno la possibilità. Gioco orizzontale contro gioco verticale: pochi dubbi su quale sia il più letale. Davanti Ikone e David sono due frecce pronte a ferire. Se poi consideriamo che la difesa parigina non è sempre reattiva come dovrebbe, il quartetto offensivo del Lille diventa dinamite pronta a esplodere.
IL GOAL DEL LILLE
Di conseguenza ogni contropiede è un problema non da poco per Navas. Nella prima parte di gara il Lille supera pochissimo la metà campo, soltanto con qualche ripartenza. Soffre la qualità del Psg che sembra avere la gestione del match. Al 16′ però servono sia Paredes che Gueye per fermare fallosamente una ripartenza avversaria con David. Entrambi vengono ammoniti e passano alcuni minuti prima che il gioco riprenda: il canadese David è rimasto a terra. Appena fischia l’arbitro Renato Sanches viene servito sulla destra. Siamo all’azione del gol, che è un manuale di cose da non fare in difesa. Diallo si fa attrarre dal pallone, invece di mantenere compatta la linea, e lascia una voragine dietro di sé. Sarebbe poco male se Gueye seguisse l’inserimento di Ikone o se Kimbembe scalasse con la linea dei tre rimasti. La difesa invece rimane statica e il mediano ex Everton si posiziona a metà tra i difensori e il pallone (con la posizione sbagliata del corpo). Per Sanches è un gioco da ragazzi servire il compagno che arriva sul fondo e mette un cross arretrato. A rimorchio arriva David, lasciato completamente solo, che insacca sotto la traversa e sigla la rete del decisivo uno a zero.
DOCCIA FREDDA
Il gol subito è una doccia fredda per il Psg, che viene trafitto alla prima occasione degli avversari. Da quel momento in poi scompare dal campo. Continua a funzionare il pressing parigino, che mette in difficoltà la difesa del Lille. Non è abbastanza però. Neymar batte una punizione ma spara alto, così come in un tiro da fuori area qualche minuto dopo. Le uniche occasioni dei parigini arrivano per errori in fase di costruzione degli avversari. Non raramente infatti la proficua velocità d’esecuzione del Lille va a discapito della precisione dei passaggi. Bamba e compagni continuano a essere pericolosi in contropiede, ma dall’altra parte neanche uno squillo. Mbappe, O’Ney e Di Maria non pervenuti.
FINALE AL VELENO

Fonte: World Soccer Talk
Il Psg emerge soltanto nel finale, complice un calo per stanchezza degli avversari, ma non è abbastanza per trovare il pareggio. Anzi, il Lille va vicinissimo al raddoppio con Yilmaz dopo un contropiede fulmineo. L’unica occasione è sulla testa di Neymar su cross di Marquinos. Da due metri il pallone finisce abbondantemente fuori. Negli ultimi minuti la tensione accumulata durante la gara arriva al suo culmine. Djalo perde tempo con il pallone dopo un contatto con Neymar e il brasiliano, già ammonito, perde le staffe. Doppia ammonizione e il Signor Bastien lo spedisce sotto la doccia insieme al portoghese. È la dimostrazione che O’Ney non è mai entrato in partita come molti dei suoi compagni.
Qualunque sia il motivo del crollo del Psg, bisogna dare i meriti ad un ottimo Lille. Les Douges adesso sono in solitaria a +3 sui colleghi di Parigi e possono dare l’accelerata finale per il titolo. Forse (diciamolo piano) l’egemonia della capitale sta per essere interrotta. Bisogna soltanto aspettare.
Fonte immagine in evidenza: goal.com