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Il punto della situazione: Eastern Conference, Atlantic Division

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Il punto della situazione: Eastern Conference, Atlantic Division

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Team Numero Diez

Boston Celtics

In entrata: Gordon Hayward (F), Jayson Tatum (F), Ante Zizic (C), Abdel Nader (F), Semi Ojeleye (F), Kadeem Allen (G),Daniel Theis (F), Aron Baynes (C), Guerschon Yabusele (F), Shane Larkin (PG)

In uscita: Kelly Olynyk (F), Avery Bradley (G), Tyler Zeller (C), Amir Johnson (F), Demetrius Jackson (F), Jordan Mickey (F), Jonas Jerebko (F), James Young (F).

Voto: 8.

Preso per il secondo anno uno dei migliori free-agenti sul mercato (Hayward), i Celtics si preparano alla nuova stagione con una dimensione perimetrale molto più marcata, un rookie ed un sophomore che promettono benissimo, altri giocatori di rotazione giovani che potranno regalarci ottime sorprese. Necessaria la trade per Bradley (in scadenza l’anno prossimo, così come Smart e Thomas) che però potrebbe costare in termini di solidità difensiva. Manca ancora il colpaccio da 10 in pagella (e molto probabilmente non arriverà quest’anno) ma comunque è evidente un buon rafforzamento del roster in quasi tutte le posizioni senza perdere importanti asset ed, in attesa di capire che cosa farà Cleveland, il secondo posto in Conference è a portata di mano.

https://www.youtube.com/watch?v=n4xNI0QmWI8

Brooklyn Nets

In entrata: Allen Crabbe (F), Timofey Mozgov (C), D’Angelo Russell (PG), DeMarre Carroll (F), Yakuba Ouattara (SG), Jarrett Allen (C), Jeremy Senglin (PG), Milton Doyle (PG).

In uscita: Randy Foye (G), KJ McDaniels (G), Archie Goodwin (G), Justin Hamilton (C), Andrew Nicholson (F), Brook Lopez (C).

Voto 7.

Onestamente difficile fare di più. Senza scelte alte al Draft, con Hollis-Jefferson e Lin come migliori giocatori i Nets diventano lo sparring partner perfetto per i salary dump delle altre squadre, ricavando però un interessante Allen Crabbe da Portland (seppur con un contrattone fuori mercato) ed un D’Angelo Russell che, in un ambiente serio e con poche pretese a breve termine, potrebbe eccellere. Saranno ancora tempi duri a Brooklyn ma le basi per costruire qualcosa di sensato in futuro ci sono, Atkinson è un ottimo allenatore e potremmo aspettarci qualche exploit da Caris LeVert.

New York Knicks

In entrata: Damyean Dotson (G), Tim Hardaway jr. (F), Nigel Hayes (F), Luke Cornet (C), Frank Ntilikina (PG).

In uscita: Justin Holiday (SG), Maurice Ndour (PF), Chasson Randle (G), Derrick Rose (PG), Sasha Vujacic (G).

Voto 4.

Settantatrè milioni ad Hardaway? Perchè? Anthony è avvelenato, Porzingis messo sul trade block. Buone le cessioni di Rose e Vujacic ma non basta, New York si conferma una franchigia gestita malissimo e meno male che Phil Jackson è stato allonatato dal suo incarico di GM. Arrivare ad Irving ora potrebbe dare un po’ di speranza a questa squadra in termini più brevi a patto che non si tocchino le pick ed Anthony accetti di andare a Cleveland, altrimenti non se ne esce più da questa situazione. Serve un deciso cambio di rotta oggi per un futuro più roseo avanti, New York è il più grosso mercato dell’NBA ed una squadra come i Knicks non ha bisogno di grandissimi sforzi di programmazione per risalire da queste sabbie mobili, c’è Porzingis a roster, Ntilikina è molto acerbo ma comunque può fare il suo già da subito, Hernangomez si è dimostrato più che degno di fiducia anche per un posto da starting five quindi in fin dei conti c’è qualcosa da cui partire, serve solo chiarezza, programmazione e meno esperimenti brutti come Noah e Rose. Per quest’anno non ci sono ancora riusciti e le voci su Irving non fanno altro che portare la barca nella direzione sbagliata.

Philadelphia 76ers.

In entrata: Markelle Fultz (PG), Amir Johnson (F), Furkan Korkmaz (F), JJ Redick (G).

In uscita: Sergio Rodriguez (G), Tiago Splitter (C), Alex Poythress (F), Shawn Long (F), Gerald Henderson (G).

Voto 8.

Giustissima la pick di Fultz preso con la prima di Boston, giustissimo il contratto a Redick ed ottime le prese di Amir Johnson e Furkan Korkmaz. Il “process” va avanti a gonfie vele, squadra piena di talento ed ora in possesso del quintetto più intrigante di tutta l’NBA. Fultz-Redick-Saric-Simmons-Embiid è un bellissimo starting five, piuttosto equilibrato ma da sistemare difensivamente, Johnson va benissimo per la second unit e Korkmaz è uno di quelli che potrebbe regalarci soddisfazioni in futuro. Al netto delle cessioni quindi, un ottima offseason per i Sixers che sostituiscono Rodriguez con Fultz ed Henderson con Redick garantendosi un gran salto di qualità nel breve e nel medio futuro. Una qualificazione ai Playoffs è tranquillamente alla portata di questo team, condizioni fisiche permettendo.

Toronto Raptors

In entrata: Justin Hamilton (C), OG Anunoby (F), Lorenzo Brown (G), Alfonzo McKinnie (F), Kennedy Meeks (F), CJ Miles (G), Malcolm Miller (F).

In uscita: DeMarre Carroll (F), Cory Joseph (C), Patrick Patterson (F), PJ Tucker (F).

Voto 5,5

Toronto è da tempo nel limbo delle buone squadre, non abbastanza forti per le Finals e non abbastanza brutte da giustificare il tanking. Quattro giocatori di rotazione importanti persi e rimpiazzati fondamentalmente con rookie e giocatori in cerca di fortuna ma, allo stesso tempo, Lowry, DeRozan, Valanciunas ed Ibaka sono ancora a roster. Toronto deve decidere oggi che cosa fare, andare all-in stile “o la va o la spacca” per arrivare al meno alle Finals (qualcosa di simile sta facendo Houston dall’altra parte) o si smonta tutto oggi forti del valore di mercato oggi dei suoi elementi principali. Ad oggi, Toronto è ancora nel mezzo, trovare trade per DeRozan è praticamente impossibile, Valanciunas finisce quasi giornalmente al centro di qualche scambio ma per ora è rimasto in Canada, Lowry è stato appena rifirmato per 100 milioni in 3 anni nonostante avesse manifestato la sua voglia di andare a vincere da un’altra parte. Per ora, non ci siamo.

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Basket

LeBron James, i principali record della sua carriera

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LeBron James

Il record dei 40.000 punti di Lebron James è soltanto la punta dell’iceberg di un giocatore che, a 39 anni (40 a dicembre) fa ancora scuola nell’intera NBA. I suoi Los Angeles Lakers perdono ma LeBron entra, con più forza, nella storia del basket. Quello che impressiona è la costanza in più di vent’anni di carriera. Andiamo a vedere i principali record del Chosen One.

Per capire subito l’entità e la caratura del giocatore, cominciamo proprio dal canestro che lo ha consegnato non alla storia, ma alla leggenda. Infatti, contro i Nuggets, LeBron è diventato l’unico giocatore della storia a segnare 40.000 punti. 

I RECORD DI LEBRON JAMES

Parlavamo di costanza e LeBron è anche l’unico giocatore della storia ad avere almeno 25 punti di media in 19 stagioni consecutive. Nel 2005-2006, poi, entra subito nella storia, a 22 anni, grazie alla vittoria dell’All-Star Game MVP Award. Con i Cleveland Cavaliers quella stagione, fa registrare una media di 31,4 punti a partita e vince il premio nella partita delle stelle diventando il più giovane di sempre a riuscirci. È anche il giocatore più giovane ad aver vinto quattro MVP. Un altro record è l’essere stato il più giovane a segnare 2.000 punti in una stagione, ed essere nominato MVP dell’All-Star Game.

Passando ai record di anzianità, bisogna mettere in conto che LeBron è il più vecchio di sempre ad aver completato una tripla doppia da 30 punti e avere una media di 30 punti in una stagione. Infine ultimo, per darvi solo alcuni highlights di quello che è ed è stato il percorso di LeBron in NBA, è il giocatore più vecchio ad aver messo a segno 25+ punti in 11 partite consecutive.

È l’unico giocatore ad aver vinto il premio MVP delle Finals con tre squadre diverse (Miami Heat, Cleveland Cavaliers e Los Angeles Lakers). Detiene la striscia attiva più lunga di partite consecutive con almeno 10 punti segnati: 1.205, nel 2018 ha superato Michael Jordan, attuale secondo in classifica, che è fermo a 866. Ancora attiva anche la striscia di 280 partite consecutive ai play-off con almeno un punto: 280, di cui 278 con almeno 10 punti segnati. Ai play-off è anche l’unico giocatore ad avere tre triple doppie da almeno 40 punti: nessun altro ne ha più di una.

Nelle Finals 2016 contro GSW è diventato l’unico giocatore a guidare entrambe le squadre per punti, rimbalzi, assist, stoppate e recuperi in una serie intera. E ci sono ancora tantissimi altri record, di minore importanza, che sottolineano l’incredibile carriera di LeBron James.

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Harden imita Beckham: vuole una stella per i suoi Houston Dynamo

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James Harden, cestista statunitense che ha vestito la maglia dei Philadelphia 76ers nell’ultima stagione, ha deciso di acquistare qualche tempo fa alcuni azioni degli Houston Dynamo. Harden ha trascorso ben nove anni in Texas e ha deciso quindi di investire sulla squadra di calcio di Houston che disputa la MLS. Ora, con l’arrivo di Lionel Messi all’Inter Miami di proprietà di David Beckham, il play americano sogna un colpo simile per la sua squadra. Ha infatti rilasciato recentemente alcune dichiarazioni a USA Today Sports: Cerchiamo un campione che venga a Houston. Sappiamo tutti quanto incredibile è Messi, che a Miami insieme alla sua famiglia si sta trovando bene. Anche noi cerchiamo qualcuno che venga nella nostra franchigia e siamo sicuri che lo troveremo. Non me ne occupo io direttamente, ma il club è al lavoro”.

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Clamoroso Lebron James, le sue parole sul possibile ritiro: “Ci devo pensare”

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Lebron

Nella nottata italiana i Los Angeles Lakers di Lebron James sono stati battuti, e eliminati per 4 a 0, dai Denver Nuggets per 111-113. Lakers che non riescono a riaprire la serie e che manda i Nuggets alle Finals aspettando la vincente di Miami-Boston.

Oltre che per la sonora sconfitta sulle 4 partite, il mondo del NBA è rimasto scosso per le dichiarazioni di Lebron James nel post partita, che lasciano pensare ad un possibile ritiro:

“Ho molto su cui pensare a livello personale sulla possibilità di proseguire con il basket, devo riflettere a fondo”

Dichiarazioni bomba del 4 volte campione NBA, che nonostante abbia ancora 2 anni di contratto, con l’ultimo opzionale, non pare più cosi certo di voler continuare a calcare i parquet della NBA. L’idea a cui tutti pensavano era quelli che il “Re” avrebbe aspettato il draft del figlio Bronny, per giocare una stagione insieme a lui. Ha poi confermato alla domanda sul possibile ritiro ai microfoni di un giornalista ESPN.

Poco prima, sempre nella conferenza stampa post partita, si è espresso così su una domanda riguardante la sua visione sulla prossima stagione:

Vedremo cosa succede… non lo so. Non lo so. Ho molto a cui pensare a dire il vero. Personalmente, quando si tratta di basket, ho molto a cui pensare. Penso che sia andata bene, anche se non mi piace dire che è stato un anno di successo perché non sto giocando per nient’altro che vincere titoli in questa fase della mia carriera. Non mi diverto solo a fare una finale di Conference. L’ho giocata molte volte. E non è divertente per me non essere in grado di fare una finale di campionato”.

 

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Basket

[VIDEO] Finale di Basket islandese: parte un coro contro la Juventus

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juventus

Simpatico siparietto quello avvenuto sabato durante la finale Scudetto del campionato islandese di basket.
Durante un momento di pausa del match tra Valur Reykjavik e Tindastoll, lo speaker del palazzetto ha fatto partire la celebre canzone dei Ricchi e Poveri, “Sarà perché ti amo”.

Fino a qui nulla di strano, ma durante il ritornello, il pubblico si lancia nel celebre coro (di matrice milanista) contro la Juventus, proprio sulle note della canzone.

Un episodio che ha già fatto il giro del mondo e che ha strappato un sorriso a molti in Italia, anche ai tifosi bianconeri.

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