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Qatar 2022, perché varie nazionali vogliono boicottare i Mondiali?

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Qatar 2022, perché varie nazionali vogliono boicottare i Mondiali?

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La Norvegia ha l’occasione di raggiungere la prima fase finale dei Mondiali dal 1998, ma allora perché la Nazionale guidata da Ståle Solbakken vuole boicottare i Mondiali di Qatar 2022? E perché c’è la possibilità che altre Nazionali seguano l’esempio norvegese?

COSA STA SUCCEDENDO IN QATAR?

Secondo un articolo del The Guardian sarebbero più di 6500 i morti direttamente legati alla costruzione degli impianti per il Mondiale. Una media di 12 morti alla settimana a partire dal 2010, i quali provengono per la maggior parte da nazioni povere quali Nepal, Pakistan, Bangladesh e Sri Lanka. I numeri sarebbero ancora più alti se si considerano le morti non registrate di altri lavoratori provenienti da paesi come Kenya e Filippine. I lavoratori lavorano in condizione di schiavitù e sembra anche che spesso non vengono retribuiti e siano privati del passaporto in modo che non abbiano nessun modo per poter tornare nel proprio paese.

A suo discapito il Qatar cerca di difendersi dicendo che il numero totali della morti tra i lavoratori migranti è stato gonfiato e che tale percentuale è normale comparata con il totale dei lavoratori. In una dichiarazione un rappresentante della FIFA ha sottolineato:

“Con le vigorose norme di sicurezza in atto, la frequenza di incidenti nei siti di costruzione della Coppa del Mondo è molto più bassa rispetto a quella di altri progetti in giro per il mondo,” queste le parole dette, ma senza mostrare evidenze.”

fonte immagine: profilo twitter Amnesty International

LA CAUSA SCATENANTE

Il primo club a farsi avanti è stato il Tromsø con una lettera sul loro sito internet in cui chiamava a gran voce la Federazione Norvegese al boicottaggio dei Mondiali 2022. La lettera, firmata da tutto il club, oltre che essere una condanna per lo sfruttamento dei lavoratori in Qatar, era anche una freccia diretta alla Federazione Norvegese nella quale veniva chiesto il totale sabotaggio al Mondiale in Qatar in caso di qualificazione.

Nel giro di qualche giorno la notizia da locale è diventata nazionale e da lì a poco hanno catturato anche l’interesse dei media a livello mondiale. Tom Hogli, ex difensore della nazionale norvegese ed attuale membro della dirigenza del Tromsø, ed il Presidente del club Øyvind Alapnes sono stati sommersi da richieste di dichiarazioni a riguardo. Hogli in un intervista rilasciata a The Athletic ha dichiarato:

“Il mondo del calcio deve avere degli standard e la FIFA deve fare un lavoro migliore nel creare degli standard etici in nome del calcio. Pensiamo (La dirigenza del Tromsø) sia tempo di dare una svolta ed iniziare a prendere azione. Noi abbiamo preso la nostra posizione a riguardo, speriamo la Federazione Calcio Norvegese faccia lo stesso.”

Il secondo invece ha detto a JOE: “Onestamente, non pensavamo di poter cambiare la visione del mondo sui Mondiali in Qatar” spiega il Presidente del Tromsø. “Alla fine quel che volevamo fare era avere la coscienza pulita. Sentivamo che non potevamo lasciare che la competizione più importante nel calcio, la Coppa del Mondo, fosse costruita su cadaveri“.

fonte immagine: profilo twitter Fotballandslaget

QUALI CLUB HANNO ADERITO ALLA CAUSA?

La lettera è stato l’inizio di un movimento che ha portato anche altri club del paese nordico a supportare la causa iniziata dal Tromsø, dando così vita a quel che potrebbe essere la prima opposizione ad una competizione internazionale nella storia del calcio. Tra gli ultimi club ad aggiungersi alla causa c’è anche il Rosenborg BK. Seppur il club bianconero inizialmente fosse insicuro sulla propria posizione, durante un incontro i membri del club hanno votato con 202 voti a 46 il pro alla partecipazione al boicottaggio.

Il club più titolato di Norvegia quindi si aggiunge agli altri club della Eliteserien (la Serie A norvegese) attivamente coinvolti alla causa, tra questi troviamo Strømsgodset, Viking, Brann e Odd Ballklub.

COSA RISCHIA LA NORVEGIA?

La Nazionale Norvegese, che comunque ha iniziato il suo percorso di qualificazione al Mondiale, non solo rischia di vedere una delle sue generazioni migliori saltare la competizione, ma rischia anche una possibile sanzione.

La nazionale, capitanata dal centrocampista da Martin Ødegaard e di cui fa parte il talento del Borussia Dortmund Erling  Haaland, se sanzionata dalla FIFA non solo potrebbe saltare i prossimi Mondiali, ma potrebbe, nel peggiore dei casi, veder svanire anche la possibilità di giocarsi la qualificazione ai Mondiali del 2026.

L’unica soluzione possibile per la Norvegia è che altre nazionali si uniscano alla causa, questo non solo porterebbe maggiore attenzione a ciò che sta accadendo in Qatar, ma aiuterebbe la federazione norvegese ad evitare ripercussioni in caso la FIFA decidesse di penalizzare o sancire ulteriori proteste. La FIFA comunque ha deciso di non penalizzare la nazionale norvegese per le magliette indossate prima dei match contro Gibilterra e Turchia, seppur nel suo codice di condotta sia punibile ogni giocatore o squadra che “utilizzi un evento sportivo per dimostrazioni di natura non sportiva”.

CHI ALTRO STA PARTECIPANDO ALLA PROTESTA?

Oltre alla Norvegia negli ultimi giorni altre federazioni si stanno unendo alla battaglia per i diritti civili dei lavoratori in Qatar. Tra le nazionali coinvolte anche la Germania, che ha deciso di indossare una maglietta con scritto “Human Rights” prima del match contro l’Islanda. La stella del Bayern Monaco e della Nazionale Tedesca, Leon Goretzka ha voluto parlare a riguardo di questa campagna sui diritti umani e l’ha fatto dicendo:

“Ne abbiamo parlato all’interno della squadra. Abbiamo un Mondiale che ci aspetta e vogliamo essere chiari con la società che Noi non ignoreremo quel che sta succedendo”

Secondo un recente sondaggio del Der Spiegel, il 68% dei tedeschi pensa che il boicottaggio della Coppa del Mondo in Qatar sarebbe “giusto” o “assolutamente giusto”, mentre l’83% degli intervistati pensa che sia stato un errore scegliere il Qatar come paese ospitante.

Ad unirsi alla causa della Norvegia c’è anche la Danimarca. La federazione ha confermato che non boicotteranno la competizione, mentre il CT Kasper Hjulmand ha dichiarato che ogni calciatore che deciderà di non parteciparne avrà il suo pieno supporto.

Nelle ultime ore anche Harry Kane ha dichiarato che la Nazionale Inglese sta discutendo se aderire alla protesta insieme a Germania, Olanda ed appunto la Norvegia.

fonte immagine: profilo twitter Leon Goreztka

fonte immagine in evidenza: profilo twitter Fotballandslaget

 

Coppa Italia

Pronostico Fiorentina-Parma, statistiche e consigli per la partita

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Pronostico Fiorentina-Parma

PRONOSTICO FIORENTINA-PARMA, STATISTICHE E CONSIGLI PER LA PARTITA – Mercoledì 6 dicembre, alle ore 21:00, la Fiorentina incontra il Parma per gli ottavi di finale di Coppa Italia, in un match che può nascondere insidie. Scopriamo, dunque, il pronostico per la partita insieme a qualche statistica e qualche consiglio per gli scommettitori.

COME ARRIVANO LE DUE SQUADRE

Partiamo dai padroni di casa. La Fiorentina ha vissuto tanti alti e bassi nell’ultimo periodo, con alcune cadute evitabili, come contro l’Empoli, ma anche vittorie prestigiose, come quella di Napoli. La squadra di Italiano si è imposta nel corso dell’ultima giornata per 3-0 contro la Salernitana e ha preparato al meglio la partita di Coppa Italia. Vedremo se la preparazione sarà ripagata anche dal verdetto del campo.

Il Parma viene da sei vittorie in otto partite nell’ultimo mese. Gli uomini di Pecchia procedono spediti verso la risalita nel massimo campionato e si trovano, ad oggi, a pari punti – 33 – col Venezia. Gli emiliani stanno facendo molto bene e ora sognano anche i quarti di finale di Coppa Italia, un risultato che sarebbe importantissimo per il loro morale. In mezzo c’è la Viola, che avrà tutte le intenzioni di battere i crociati.

IL PRONOSTICO DI FIORENTINA-PARMA

Per quanto sulla carta l’esito sembri scontato e i pronostici siano tutti a favore della Fiorentina, spesso la Coppa Italia ha regalato sorprese. Attenzione, dunque, al Parma, che vorrà fare uno scherzetto agli avversari. Per questo, non consigliamo alcun segno fisso, bensì una giocata sul numero complessivo di gol. Il pronostico che potrebbe essere meno rischioso e pagare di più è il MULTIGOL CASA 2-4, in quota 1.62. Benché l’esito finale non sia scontato, la Viola, infatti, potrebbe andare a segno più volte, data la tendenza dei giocatori di Italiano a tenere palla. In alternativa, anche il segno GOL, quotato, invece, 1.75 sui principali bookmakers, potrebbe essere fruttuoso, dato che entrambe le squadre sono decisamente inclini al gol.

PROBABILI FORMAZIONI

Fiorentina (4-2-3-1): Christensen; Kayode, Martinez, Ranieri, Parisi; Mandragora, M.Lopez; Ikone, Barak, Sottil; Nzola. All. Italiano

Parma (4-3-2-1): Chichizola; Delprato, Osorio, Circati, Di Chiara; Bernabé, Hernani, Estevez; Mihaila, Man; Benedyczak. All. Pecchia

 

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ESCLUSIVE

ESCLUSIVA – L’agente di Ikwuemesi: “Si sta adattando alla Serie A, la Salernitana sta lavorando nella giusta direzione”

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La Salernitana sta affrontando un periodo delicato, in piena lotta per la permanenza in Serie A. Nell’ultima giornata di campionato, i granata sono usciti sconfitti dal Franchi perdendo 3-0 contro la Fiorentina. Nonostante la sconfitta anche abbastanza netta, però, i campani sono reduci da un momento anche abbastanza positivo. A risollevare il morale infatti sono il pareggio preziosissimo in casa del Sassuolo e, soprattutto, la prima vittoria in campionato arrivata all’Arechi contro la Lazio.

Uno dei volti di quest’ultimo periodo in casa Salernitana, è sicuramente Chukwubuikem Ikwuemesi. Arrivato quest’estate dagli sloveni del Celje, l’attaccante nigeriano sotto la gestione Inzaghi sta trovando spazio ed anche i primi gol della sua avventura italiana. Per scoprirne di più sul classe 2001, noi della redazione di Numero Diez abbiamo intervistato Thaddeus Kennedy Idama, agente del calciatore facente parte del KCG Sporting Management.

Di seguito, la nostra intervista ESCLUSIVA.

L’INTERVISTA ESCLUSIVA A THADDEUS KENNEDY IDAMA, AGENTE DI IKWUEMESI

Parto chiedendole la sua opinione sul momento attuale di Ikwuemesi alla Salernitana.

“Sta provando a dare il massimo. Essendo calciatore giovane, che proviene da un campionato non molto noto in Europa, sta cercando di adattarsi. Credo farà meglio sul lungo termine”.

Crede che la Salernitana riuscirà a centrare l’obiettivo salvezza?

“Siamo in attesa di scoprirlo, perché la Salernitana è una buona squadra, staff e dirigenti hanno il compito di gestire la situazione e lo stanno facendo molto bene. Il club non sta ottenendo il miglior risultato, ma spetta all’organismo che lo rappresenta fare la cosa giusta. Credo siano nella giusta direzione“.

Di recente Ikwuemesi ha segnato il suo primo gol in Serie A, contro il Sassuolo. Quali sono state le sensazioni a riguardo?

È stato un bel momento. A Sassuolo erano partiti molto bene, andando in vantaggio per 0-2. È stato comunque un buon risultato per la squadra. È un momento in cui hanno ripreso il controllo e hanno realizzato di poter tornare ad una situazione normale. Io so che chi è ai vertici della società sta facendo molto per assicurarsi di mettere i calciatori sulla buona strada. Poi vincere le partite (contro la Lazio, n.d.r.) è un sollievo per la squadra“.

Con l’arrivo di Inzaghi in panchina sembrerebbe esserci stata una svolta: 5 presenze da titolare e 2 gol in 7 partite. Com’è il rapporto con il tecnico granata?

“Gli dico che dipende tutto dall’impostazione professionale. Il ragazzo è un professionista e conosce i suoi obblighi in campo. L’allenatore è stato un professionista di altissimo livello da calciatore. Sono contento perché metterà Ikwuemesi nelle condizioni migliori e lo preparerà per le partite. Inzaghi è stato un giocatore di punta, un top player. Quando giocava, ai suoi tempi, io tifavo la Juventus e lo guardavo tanto. L’ho guardato tanto all’Atalanta quando ha segnato 15 gol in Serie A prima di trasferirsi alla Juventus. Quindi lo conosco molto bene. Quando un’ex attaccante allena il tuo calciatore, che è anche lui un attaccante, secondo me è una cosa positiva. Sono felice di vedere Inzaghi fare le cose giuste da allenatore. Poi il calciatore ha l’obbligo di rispettarlo. È questa la sua responsabilità quando scende in campo”.

Tornando invece alla trattativa che ha portato Ikwuemesi alla Salernitana: com’è nata? Ci sono retroscena?

“Per me non c’è stato nessun aspetto negativo. Eravamo tutti d’accordo nel fargli accettare questa nuova sfida. Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma quando un giocatore focalizza la mente su qualcosa è possibile. Quindi io penso che abbia deciso di andare in Serie A e noi, dopo, siamo andati a cogliere la sfida. Sapevamo che fosse  piuttosto impegnativa, ma finora tutto bene. Si abituerà a questa situazione e, a lungo termine, otterrà risultati”.

Qual è invece il sogno per il futuro?

“Ogni giocatore ha un sogno per il futuro. Noi li lasciamo a loro. Lui ha l’ambizione di diventare un top player, di giocare club famosi. Al momento siamo concentrati prima sulla Salernitana, e poi dopo lui pensa al suo meglio. Poi lasciamo che il futuro svolga il suo ruolo”. 

Fonte immagine in evidenza: profilo Instagram kcg_project

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Thauvin torna protagonista e si confessa: “Andai a giocare in Messico perché soffrivo di depressione”

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Thauvin

Un gol e un assist nelle ultime due partite per Florian Thauvin, indubbiamente uno degli uomini di maggior classe e talento a disposizione di Cioffi. La missione salvezza, in questa stagione, non sembra scontata come in altre annate per l’Udinese, che dovrà affidarsi anche (e non poco) al sinistro del francese, campione del mondo nel 2018. Neanche il più grande trionfo immaginabile nella carriera di un calciatore può però colmare i demoni interiori di una persona, come ammesso da Thauvin nel corso di un’intervista a Canal+.

DEPRESSIONE – Tre mesi prima di lasciare l’Olympique Marsiglia andai da una persona specializzata su consiglio di alcuni amici, che mi ascoltò e mi fece scoppiare a piangere. In quel momento capii di non stare bene. Ero nella fase iniziale ma già accertata di depressione. Per quello poi decisi di andare in Messico, per stare più tranquillo e avere meno pressioni nel giocare da parte di tifosi e media”.

UN PASSO INDIETRO – “Atleticamente mi sentivo al meglio, ma dal punto di vista mentale ero a pezzi. Quando questa persona mi ha fatto rendere conto della mia situazione, ho deciso che era meglio fare un passo indietro per la mia serenità. Per questo poi scelsi di andare a giocare al Tigres, in Messico”.

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Flash News

Furia De Laurentiis dopo Napoli-Inter: telefonate alla Federcalcio per protestare

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De Laurentiis

Il Napoli, dopo un inizio di campionato altalenante e l’esonero di Garcia, ci si aspettava un cambio di rotta imminente. Occasione sfumata nel match di ieri giocato al Maradona contro l’Inter, perdendo per 3-0. Tuttavia secondo quanto riportato da Il Mattino, De Laurentiis sembrerebbe essersi infuriato al punto da chiamare la Federcalcio e l’AIA per protestare, riguardo la direzione gara con i nerazzurri. La scelta di non far presentare Mazzarri ai microfoni, prediligendo silenzio totale, sarebbe stata proprio la sua, dopo aver accerchiato il direttore di gara nel tunnel per cercare di ottenere delle spiegazioni, invano.

Gli episodi che avrebbero scatenato l’ira del patron partenopeo sarebbero due. Il primo per un mancato rigore concesso per un presunto fallo di Acerbi su Osimhen. Il secondo a causa della decisione di non annullare il primo gol di Calhanoglu per un fallo in precedenza di Lautaro su Lobotka.

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