‘Wales. Golf. Madrid. In that order.’ Recitava così, lo striscione esposto da Bale e compagni di nazionale dopo il successo per 2-0 dei gallesi contro l’Ungheria. Una provocazione, lanciata dopo la partita decisiva per la qualificazione ad Euro2020 nel momento di forse massima rottura con i Blancos, tanto divertente quanto utile a capire il momento di tensione tra club e giocatore. Adesso, dopo tre campionati spagnoli, una Coppa del Re, due Supercoppe di Spagna, cinque Champions League, tre Supercoppe UEFA e quattro Mondiali, l’ex Tottenham lascia ufficialmente Madrid. Simbolo per anni dei trionfi delle Merengues, protagonista di momenti iconici come la rovesciata al Liverpool in finale di UCL oppure la cavalcata “che vale 100 milioni” nel Clàsico contro il povero Marc Bartra, portato a spasso per 70 metri. Ora, lasciata alle spalle la Spagna, per il gallese si aprono vari scenari, in attesa del mondiale invernale in Qatar, probabilmente l’ultimo per il giocatore.
RITORNO ALLE ORIGINI
Non è un mistero che il Nord di Londra, o almeno la sua parte a tinte Spurs, adori Gareth Bale. Come non è un mistero che la sua migliore versione, insieme a quella devastante nell’anno della Champions vinta contro il Liverpool, è quella vista nell’ultimo biennio al Tottenham. Se lo ricorderanno bene i tifosi dell’Inter,quando il gallese ridicolizzò in una notte di Europa League come non se ne vedono molte sia Maicon che Zanetti non proprio due sconosciuti, seppur nella loro fase calante. Nella capitale britannica, ad accoglierlo, oltre ad una schiera di tifosi capaci di ri-ammirare la classe di Bale dopo la parentesi di un paio di stagioni fa, ci sarebbe anche Antonio Conte. In quell’ultimo anno al Tottenham, condito da 11 reti e 2 assist in 20 presenze, proprio il tecnico pugliese provò invano a portarlo nella Milano nerazzurra. Un destino che ha separato il tecnico e il gallese più forte di sempre, insieme a Rush, ma il quale ora potrebbe clamorosamente unirli per la prima volta. L’Inghilterra non è, però, l’unica destinazione “anglofona” sull’agenda di Bale.
GOLF, MLS, MOU E RITIRO. IN THAT ORDER
Infatti, aumentano sempre di più le chance di vedere il giocatore chiudere la carriera Oltreoceano, in MLS. Un campionato dal livello infimo, ma capace di ricoprire di milioni (più di quanto abbia già generosamente fatto Florentino) l’ex Southampton. Questa prospettiva, però, taglierebbe definitivamente fuori dal grande calcio l’ex Spurs, che ha già dichiarato post qualificazione in Qatar di volersi giocare le sue ultime carte. Qui, si inserisce come plausibile meta la Roma di José Mourinho. Già con il giocatore ai tempi del Tottenham, il mister portoghese avrebbe richiesto ai Friedkin il gallese ora svincolato. Oltre a questo, nei giorni scorsi le voci di un avvicinamento tra le parti sono state spinte dall’indiscrezione secondo la quale sarebbe stato direttamente l’agente del giocatore ad offrirlo alla Lupa. Infine, l’ultima carta nella mano di Bale sarebbe il ritiro dal calcio giocato, magari per lanciarsi nel golf professionistico.
GETAFE SOGNO INFRANTO
Tra una buca e l’altra, però, l’ex madridista e il suo agente hanno trovato tempo per stroncare sul nascere le flebili speranze del Getafe. Il presidente dei Getafenses Angel Torres aveva infatti sganciato la bomba alla conferenza di fine stagione della sua squadra, scampata per un pelo alla Segunda Division. Joanathan Barnett, agente del gallese, ha però subito stroncato le fantasie del presidente.
“Non ho il numero del presidente del Getafe”.
Ancora più lapidario, è stato il giocatore, intervistato pochi giorni fa.
“Non vado al Getafe, questo è sicuro”.
Insomma, nulla di più che un’illusione di metà giugno per gli spagnoli. Ma chissà che il futuro di Gareth Bale non ci riservi simili colpi di scena, mentre sia Londra che Roma sono pronte ad accoglierlo a braccia aperte.