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Quel film di Bernardeschi

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Quel film di Bernardeschi

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Federico Bernardeschi è pronto. Pronto al ritorno alla vecchia casa, quella che lo ha fatto crescere a livello calcistico. La stessa a cui sembrava aver giurato amore, lo stesso amore che i tifosi della Viola han provato nei suoi confronti. Ma poi quel rapporto si interruppe, nella maniera peggiore per gli amanti del Franchi: trasferimento alla Juventus per 40 milioni, e una nuova avventura che ai fiorentini ha fatto risuscitare per ovvi motivi quel vecchio copione mai dimenticato di nome Roberto Baggio.

Saranno fischi, senza alcun dubbio. In tutto questo però Bernardeschi si presenterà con un volto differente, un ragazzo che rispetto a 365 giorni fa è cambiato parecchio. La sua carriera, iniziata proprio lì a Firenze, pare ad oggi del tutto in crescita: merito della sua professionalità che quest’anno, partita dopo partita, lo sta facendo maturare sotto ogni aspetto. Se questa sera il ragazzo di Carrara vestirà la maglia da titolare della Juventus, un piccolo pensiero al duro lavoro fatto in terra toscana sarà doveroso. Un passato alle radici di un presente che sognano un po’ tutti gli adolescenti ambiziosi di diventare calciatori. Per il futuro se ne riparlerà tra un po’ di tempo, oggi iniziamo a gustarci questo talento azzurro in un palcoscenico che mira tutti i fari sulle sue gesta.

LA LAVORAZIONE DEL TALENTO

Brillava eccome già da ragazzino. Quel giovincello di Carrara strappato dalla Fiorentina a inizio millennio pareva davvero forte. Le solite trafile poi, d’obbligo per provare a diventare un calciatore. Trafile vissute già da protagonista com’è ora, visto che la gioventù Viola aveva accordato con MTV un programma calcistico divenuto molto popolare. Bernardeschi non era uno di quelli che voleva apparire sotto i riflettori, e di fatti la sua figura compariva solo nelle riprese fatte sul campo. Poche chiacchiere e tanto lavoro insomma. Filosofia che lo ha portato non a caso a vestire anche la maglia della Prima Squadra con tanto orgoglio. Dall’investitura da capitano nella Primavera, dove ancora giocava come puro centrocampista, alla promozione quasi subito da titolare nel team di massima esposizione a Firenze.

Prima però la parentesi con scopo di conferma a Crotone. Una parentesi davvero pazzesca, dove il classe ’94 ha potuto mettere in mostra tutte le sue abilità. In un campionato tutt’altro che ordinario, dove nessuno ti cocccola ma devi esser tu a importi, l’ala dell’attuale squadra campione d’Italia ha sorpreso tutti. Tantissime presenze e tanti gol. Un’annata meravigliosa e indimenticabile, che gli ha regalato il biglietto per il ritorno a Firenze nella classe dedicata ai gioielli.

Da lì iniziò un po’ tutto. Una carriera palesemente spettacolare, ancora in corso e ancora promettente di buone sorprese per il futuro. Ma nella sua vita, e non solo calcistica, l’esterno juventino deve appunto molto alla Fiorentina. Divenuto grande con Sousa, Bernardeschi è stato subito riconosciuto dal popolo come l’uomo immagine per eccellenza. Toscano, cresciuto nel settore giovanile viola, fuoriclasse più talentuoso della squadra: insomma, tutte le carte necessarie per essere quel giocatore meritevole di entrare di diritto nel cuore di un qualsiasi appassionato. Bernardeschi stava iniziando appunto a scrivere una piccola pagina di storia nel capoluogo di quella Regione. Storia scritta comunque, ma nel modo del tutto opposto a quello sperato da ciascun fiorentino.

PERCHÈ TORINO E NON FIRENZE

Si parlava di storia appunto. Una storia che ha visto un brusco cambiamento esattamente la scorsa estate…

Una folla pazzesca ad accoglierlo. Tanti i motivi per quel gran numero di persone presenti al suo arrivo allo Stadium: la Juventus aveva appena acquistato un giocatore giovane, italiano, promettente, talentuoso ma soprattutto uno della Viola. Una rivalità che va avanti da tantissimi anni, e che ogni stagione viene vissuta sempre più calorosamente da entrambe le parti. A Firenze è come un derby, soprattutto dopo quel 4-2 di marchio Giuseppe Rossi che ha ridato orgoglio a una piazza che fino a quel momento sognava di poter sconfiggere l’eterna rivale di sempre in una maniera simile.

Sarà fiammeggiante l’atmosfera anche stasera al Franchi. E Bernardeschi, esattamente un anno dopo, ci sarà ancora, ma con la casacca opposta, quella dei “nemici”. Una scelta che avrebbero fatto in molti a dire il vero. Difficile dire di no a una società come la Juventus, sinonimo di qualità a livello internazionale. Scudetti, Coppe Italia, Champions… competizioni da giocarsi a testa alta con le proprie armi e che ad un giocatore possono fare solo piacere. Un ristorante di classe dove Bernardeschi ha deciso di mettersi in gioco senza paura. A Firenze avrebbe avuto molto affetto locale, una maglia importante da onorare e un contratto da vero top player per certe squadre. A Torino però l’offerta (non solo economica) è stata totalmente differente, e la scelta dell’esterno è ricaduta in maniera irreversibile sull’opzione grandezza.

SUL CAMPO

Passare ai fatti ora. Cosa ci si deve aspettare dal grande ex stasera? In primis una prova basata sulla leadership. Niente timidezza, niente paura. I fischi fanno parte del calcio, sta al giocatore dimenticarsi di cosa c’è attorno. Chiedere a Higuain per maggiori informazioni. La personalità che sta uscendo sempre più in queste ultime gare dovrà confermarsi proprio nell’esame più speciale dell’anno per lui. Bernardeschi non deve fallire, in primis per il bene della sua squadra che farà davvero molto affidamento nelle sue giocate, e poi anche per sé stesso.

La previsione dice che il suo mancino a giro comparirà senza dubbi. Quote basse relative a quel tiro col sinistro che mischia potenza e precisione con tanta prepotenza. Lo stesso mancino che utilizzerà molto probabilmente per cercare di servire i compagni, specialmente il Pipita. Scene già viste più volte a Firenze:

Responsabilità la parola chiave per far bene. Condizione necessaria ma non sufficiente. Spetterà anche ad Allegri il compito di motivare il ragazzo, dichiarato ormai titolare per questo big match. Insomma, lo scenario è pronto. Il protagonista ha ancora poco tempo per rivedere la propria parte, poi si farà sul serio…

 

 

 

 

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Bundesliga

ULTIM’ORA – Xabi Alonso ha confermato in conferenza che rimarrà al Bayer Leverkusen

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Xabi Alonso, allenatore del Bayer Leverkusen, Bundesliga, Europa League

Dopo le indiscrezioni sempre più insistenti delle ultime ore, ecco l’annuncio ufficiale del protagonista della telenovela: Xabi Alonso. Il tecnico spagnolo ha attirato l’interesse di tutti i top club europei, in particolare Bayern Monaco e Liverpool, per la prossima stagione, ma vista la scadenza del contratto a giugno 2026 e visto quanto di buono fatto in questa stagione, con una Champions League quasi certamente da disputare l’anno prossimo, l’ex centrocampista ha deciso di rimanere nella squadra che ora sta allenando.

Queste le dichiarazioni di Xabi Alonso durante la conferenza stampa alla vigilia della sfida con l’Hoofenheim:

DECISIONE – “Arriviamo da una stagione ricca di impegni, durante la quale ci sono state anche moltissime speculazioni in merito al mio futuro. Per questo motivo ho utilizzato la sosta del campionato per gli impegni delle Nazionali per riflettere su cosa fare. La scorsa settimana ho avuto un incontro con la dirigenza del club per capire quale fosse la decisione da prendere. E la decisione è quella di continuare ad allenare il Bayer Leverkusen. Ho analizzato tutto e ho capito che questo è il luogo e il club giusto per continuare il mio percorso di crescita come tecnico. Ho sempre sentito grande supporto e c’è grande partecipazione nel lavoro da parte di tutti i reparti della società. I tifosi poi ci hanno dato un grande supporto, anche lo scorso anno quando abbiamo avuto momento di difficoltà. E oggi lo fanno supportandoci nel dare tutto quello che possiamo dare”.

SQUADRE INTERESSATEBayern e Liverpool? Credo che da parte mia non sarebbe corretto parlare di altre società. Di sicuro ci sono società con cui ho un forte legame, ma non è corretto parlarne adesso”.

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Coppa Italia

ULTIM’ORA – La decisione dell’assemblea di Lega per la Supercoppa Italiana 2024-2025: quali squadre in corsa?

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Trofeo della Supercoppa Italiana

L’assemblea di Lega Serie A tenutasi questa mattina ha stabilito che la Supercoppa Italiana della prossima stagione, la 2024-2025, si svolgerà nuovamente con una final four in Arabia Saudita nei primi giorni di gennaio. Questo è quanto si apprende da Calcio e Finanza, che sottolinea come, però, la decisione definitiva sulla questione verrà presa dal Consiglio di Lega.

Qualche squadra, in particolare l’Inter, aveva espresso delle perplessità su questo format, considerando il calendario della prossima stagione che, tra la nuova Champions League e il Mondiale per Club di fine anno, appare più intasato che mai.

Ancora non sicure le date in cui dovrebbe svolgersi la Supercoppa Italiana, ma i giorni più probabili dovrebbero essere il 3 e 4 gennaio per le semifinali e il 7 gennaio per la finalissima.

Ricordiamo che accedono alla final four le prime due classificate in Serie A e le due finaliste di Coppa Italia. Ad oggi, quindi, l’Inter sembra certa di un posto, con il Milan e la Juventus a giocarsi il secondo posto tramite il campionato. Per la Coppa Italia, invece, accederanno solo due squadre tra Lazio, Fiorentina, Atalanta e Juventus.

Lo scorso anno, in quel di Jeddah, l’Inter sollevò il trofeo dopo aver battuto in finale il Napoli. Le due squadre sconfissero in semifinale rispettivamente Lazio e Fiorentina.

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Arrivano le parole di Gravina su Acerbi: “La sentenza va rispettata”

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FIGC

Dopa la decisione del giudice sportivo di assolvere Acerbi sono arrivate le dichiarazioni del presidente della Figc Gabriele Gravina circa l’accaduto. Nelle ultime ore la sentenza aveva scatenato le reazioni più disparate, a partire dall’indignazione del Napoli resa nota tramite un suo comunicato ufficiale. A cercare di placare le acque ci ha provato proprio Gravina, a conclusione dell’Assemblea di Lega odierna. Gravina ha invocato il rispetto verso la sentenza del giudice sportivo. Inoltre si è pure detto disposto a credere alla difesa di Acerbi che aveva saltato per via del caso gli ultimi impegni con la Nazionale italiana. Di seguito vi riportiamo le sue dichiarazioni.

GRAVINA – “L’assoluzione di Acerbi? Si tratta di una decisione del giudice che tutti devono accettare, compreso chi non si sente soddisfatto. Esistono  principi che devono essere rispettati altrimenti corriamo il rischio di  far saltare tutto il sistema. Io accetto il verdetto e sul piano umano  abbraccerò il ragazzo quando lo incontrerò. Abbiamo saputo di una verifica da parte del giudice sportivo e allora, per evitare forme di distrazione, lo abbiamo lasciato a casa. È stata una decisione a scopo precauzionale, non perché già condannato. Acerbi ha fornito le proprie motivazioni e noi crediamo alle parole del ragazzo”.

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Flash News

Kvaratskhelia in dubbio per l’Atalanta: oggi la decisione

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Khvicha Kvaratskhelia, giocatore del Napoli - Serie A, Coppa Italia, Supercoppa Italiana, Champions League

Nella giornata di oggi Khvicha Kvaratskhelia farà ritorno a Napoli. Nel corso del match contro la Grecia che è poi valso la qualificazione a EURO24 con la sua Georgia, l’esterno sinistro è stato costretto ad uscire dal campo a causa di un dolore all’inguine. La sua nazionale ha poi vinto lo stesso ai calci di rigore. La sua presenza contro l’Atalanta resta ancora in dubbio.

LE CONDIZIONI DI KVARATSKHEILA

Come riporta Il Mattino, Kvaratskhelia sarà valutato nelle prossime ore dallo staff del Napoli. La speranza è che si tratti solo di un affaticamento muscolare. Se così dovesse essere la sua presenza in campo per la sfida contro l’Atalanta non sembra essere in discussione. Se invece si dovesse trattare di uno stiramento il georgiano dovrà stare ai box per qualche settimana. il Napoli aspetta il rientro di Kvaratskhelia per capire se sarà necessaria o meno una risonanza magnetica. Vedendo i video che sono circolati sui profili social dello stesso georgiano, che lo ritraevano festeggiare coi compagni, la speranza è che davvero non sia nulla di grave. Il popolo azzurro dovrà restare con il fiato sospeso ancora per qualche ora. Ricordare l’importanza della sfida contro l’Atalanta è quasi superfluo: si potrebbe trattare infatti dell’ultima chance per la Champions League.

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