Raggiungiamo la semifinale di Coppa con determinazione
Massimiliano Allegri festeggia con questo cinguettio la vittoria per 2 a 0 della sua Juventus contro il Torino. Douglas Costa e Mandzukic con i loro gol regalano così ai bianconeri così la semifinale di Coppa Italia.

La Juventus festeggia la conquista della semifinale di Coppa Italia
Ciò avviene al termine di una partita dominata dai campioni in carica che hanno mostrato una grande determinazione. E’ stato proprio quest’ultimo il fattore decisivo del derby. Se i padroni di casa non sono mancati in questo, i granata, già decimati dalle assenze, sono apparsi troppo remissivi.
RITMI ALTI
L’allenatore toscano, oltre a rilanciare dall’inizio Sturaro, da terzino, Rugani e Marchisio, davanti schiera Dybala e Douglas Costa dietro Mandzukic. I tre sono bravi a non dare punti di riferimento alla difesa torinista. Il diez e il brasiliano si muovono continuamente sulla trequarti, dandosi anche il cambio sulla fascia destra. Il croato, invece, non resta fisso davanti, ma copre tutto il fronte d’attacco.

Che bella coppia Dybala-Douglas Costa
E’ una mossa tattica che mette parecchio in difficoltà gli uomini di Mihajlovic. Non solo, però, perchè l’aspetto dominante è l’atteggiamento della Vecchia Signora. I padroni di casa, infatti, sin dall’inizio sono aggressivi assaltando la porta granata e cercando subito di recuperare palla in fase di non possesso. Il Torino soffre parecchio l’intensità bianconera e non riesce mai a giocare. E’ costretto, dunque, a chiudersi sperando di riuscire a trovare qualche ripartenza.
La Juventus, passata in vantaggio già al quarto d’ora con Douglas Costa, manca molto in concretezza. Crea tantissimo grazie anche a un rapido giro palla, ma non realizza altrettanto. Come se non bastasse, si prende pure dei rischi nel primo tempo. Protagonista in negativo Stefano Sturaro. Il ragazzo prima liscia di testa dando l’opportunità del tiro a Berenguer. Poi, su un ottimo rinvio di Milinkovic-Savic, perde il duello in velocità con Niang che colpisce il palo a Szczesny battuto.

L’unica grande occasione del Torino: il palo di Niang
Nella ripresa non cambia modo di giocare la compagine juventina che trova anche più spinta sulla destra con Lichtsteiner. Sono più che altro gli ospiti a comportarsi meglio con una migliore densità in mezzo al campo. Non basta, tuttavia, per frenare Madame che dopo una buona quantità di occasioni sprecate trova il raddoppio con Mandzukic. E’ una rete viziata da un fallo di Khedira su Acquah non sanzionato da Doveri anche dopo la revisione con il VAR. Mihajlovic protesta e viene espulso, mentre la sua squadra, oltre ad accusare il colpo, si innervosisce.
La Juventus, dunque, non ha grossi problemi nel gestire nel finale, quando accusa un po’ di stanchezza. Molto evidentemente per i ritmi alti mantenuti, risultati alla fine vincenti. E’ semifinale con l’Atalanta!
RISPOSTE (NON TUTTE) POSITIVE
Il derby di Coppa rappresentava nella testa di Allegri anche un buon test per quei giocatori che ultimamente hanno visto poco il campo. Douglas Costa, assente in due dei tre big match giocati dalla Juventus a dicembre (Inter e Roma), era uno dei sorvegliati speciali. Il brasiliano, che non giocava dall’ottavo dello stesso torneo con il Genoa, ha dato delle risposte ultra positive.

Il migliore in campo del derby
The Flash è stata una variabile impazzita correndo per tutta la fascia destra e delle volte è entrato pure dentro al campo duettando con Dybala. E’ stato pressochè dominante mettendo in seria difficoltà gli avversari con la sua velocità e capacità di dribbling. Di questi non ne ha sbagliato neanche uno, completandone sei su sei, arma che gli ha permesso allo stesso tempo di vincere sette 1 vs 1 su otto. A questi straordinari numeri si vanno ad aggiungere i quattro key pass e le tre palle lunghe riuscite su tre. Poi c’è il gol che è la ciliegina sulla torta di una prestazione eccezionale. Ieri ha confermato di essersi ormai integrato nel calcio italiano risultando un valore aggiunto per la squadra bianconera.
Chi come lui non ha avuto la maglia da titolare nelle sfide contro Inter e Roma è stato Paulo Dybala. La Joya, che si è ritrovato a Verona trascinando i suoi alla vittoria con una doppietta, era anch’esso sotto la lente d’ingrandimento. Lui ha ribadito con una buonissima prova di essere rinato. Lasciato un po’ troppo libero e indisturbato, ha messo a disposizione dei suoi compagni tutta la sua grande qualità. Bravo soprattutto in fase d’assistenza – un assist, due key pass, due lanci riusciti su due– è anche andato vicino al gol.
Uno dei segreti di una Juventus tornata a subìre poco è sicuramente la coppia di centrali Benatia-Chiellini. In particolar modo per l’exploit del marocchino Daniele Rugani ha perso il posto ritrovandolo solo in Coppa nazionale. All’Allianz Stadium il Toro si è visto poco in proiezione offensiva, ma lui ha detto comunque la sua. Due intercetti, altrettanti contrasti vinti e un salvataggio sono i suoi numeri durante i 90′. Magari poteva fare meglio su un paio di lanci, ma gli sono comunque riusciti sette su dieci.

Prova insufficiente di Sturaro
Non tutte le risposte per Allegri sono, tuttavia, positive. Stefano Sturaro ha offerto una prestazione nettamente al di sotto della sufficienza. Certo, giocava in un ruolo non suo, ma ha sbagliato tanto. Oltre agli errori difensivi descritti precedentemente, ha fallito un paio di cross semplici ed è stato un pesce fuor d’acqua nella manovra della squadra.
Non in buona forma anche Claudio Marchisio che sicuramente non è apparso quello che tutti conoscono. Ha corso tanto provando a proporsi più di una volta, ma è stato poco cercato dai compagni. Poco prima di uscire, nel secondo tempo, ha commesso anche due errori di disimpegno. Non è il vero Principino: Allegri deve lavorarci per ritrovarlo.
MIGLIORI E PEGGIORI
Oltre a Douglas Costa, indiscutibile migliore in campo, anche altri juventini hanno fatto una prova rilevante. Uno di questi è Miralem Pjanic che ha diretto in maniera eccelsa l’orchestra. Sfruttando la libertà che il Torino che gli ha concesso, specialmente nel primo tempo, il bosniaco ha ben governato. Gli sono riusciti dodici lanci su sedici, ha vinto sei 1 vs 1 su otto e ha collezionato anche un key pass.

Grande prestazione di Miralem Pjanic
Bravissimo nelle due fasi Giorgio Chiellini. Il numero 3 ha compiuto molto bene i suoi compiti difensivi con ben sei salvataggi e cinque intercetti. La mancanza di pressing avversario lo ha aiutato nell’impostazione della manovra. Il difensore italiano si è rivelato il secondo regista della squadra completando positivamente nove lanci su undici.
Impossibile non citare Blaise Matuidi che ha lottato come un leone a centrocampo –6 contrasti vinti- e ha tentato più di una volta e molto bene l’inserimento. L’unico uomo che si salva della banda di Mihajlovic è N’Koulou, che con cinque salvataggi e quattro intercetti ha evitato che il passivo non fosse peggiore.
Le insufficienze sono prevalentemente di marca granata. A finire nel mirino è soprattutto il centrocampo composto da Acquah, Rincon e Baselli. I tre non hanno ben contrastato i bianconeri, che alla fine hanno vinto 25 contrasti in più (62 a 37). Non è che siano stati più bravi in fase di possesso perdendo tanti, troppi palloni. Chissà cosa fosse successo se Berenguer avesse segnato al 12°, pensano ora con rammarico i fan granata. Il suo errore pesa come un macigno sul risultato finale e con esso anche altre giocate indescrivibili. Non ha fatto meglio il suo compagno di reparto Niang: il palo e poi il nulla.

Doveri usufruisce delle immagini del VAR ma…
Nota negativa anche per il direttore di gara Doveri. Il fallo di Khedira su Acquah c’era e il gol di Mandzukic andava annullato. Non farlo neanche dopo la revisione con il VAR è un errore grave. Questo non giustifica la reazione scomposta di Sinisa Mihajlovic.
CONSIDERAZIONI FINALI
La Juventus ha vinto facendo valere con determinazione la propria qualità tecnica. Quello che ha colpito della fazione zebrata è stata proprio l’aggressività che ha avuto dall’inizio alla fine. Voleva vincere dominando e ci è riuscita. Urgono però miglioramenti sotto porta: già a Verona non aveva chiuso prontamente la partita favorendo il ritorno degli uomini di Pecchia. La situazione si è ripetuta ieri: il risultato finale poteva essere ben più ampio.

Il Torino esce dall’Allianz Stadium a testa bassa
Ciò che ha mostrato la Vecchia Signora non ha avuto il Torino. La squadra granata, priva di Ljajic e Belotti, è apparsa senza determinazione e con poche idee. E’ partita già sconfitta rinunciando a giocare e non cogliendo neanche le opportunità concessagli dalla Juventus. Una prestazione del genere, a maggior ragione in un derby, non è accettabile, seppur con l’attenuante delle assenze. Per questo motivo il presidente Urbano Cairo nella notte ha optato per l’esonero di Mihajlovic. Ora, con Walter Mazzarri alla guida, il Toro è chiamato a un rapido cambio di rotta.
Mostrando sicuramente più determinazione, l’aspetto che ha deciso il derby.