Connect with us
Rebirth

La nostra prima pagina

Rebirth

Pubblicato

:

Non è stata una settimana semplice. Affatto. Non è stata la tipica settimana di calcio, quella che ogni giocatore, ogni addetto ai lavori, ogni tifoso si aspetta di vivere, in attesa della partita della domenica. Dal dolore allo sgomento, dallo strazio all’incredulità, passando tra i bei ricordi e i fiumi di lacrime versati. A Firenze il calcio si è fermato per una settimana, e ha lasciato spazio ai sentimenti veri. Quelli che appartenevano a Davide Astori, il compianto capitano della Fiorentina che ci ha lasciati troppo presto; tuttora rimane difficile parlare di calcio giocato nel capoluogo toscano, chi è vicino alla maglia viola ha ancora il cuore ricolmo di tristezza e di dolore, ma ha avuto anche la possibilità di dimostrare all’intero mondo del calcio quanto la Firenze del calcio possa raggrupparsi ed unirsi davanti al lutto, nella speranza di ritrovare proprio nell’unione la forza per ripartire.

La squadra di Pioli ha vissuto una settimana straziante, ha giocato una partita contro il Benevento a tratti commovente, non solo per la cornice di 35 mila persone giunte sotto il diluvio all’Artemio Franchi soltanto per onorare il proprio capitano, ma soprattutto per lo sforzo profuso sul campo, nonostante la scarsità di energie fisiche e l’assenza di energie mentali; l’immagine a fine partita dei Viola sdraiati a terra, sfiniti dopo aver mantenuto l’1-0 firmato Vitor Hugo contro il Benevento, è significativa: chi in lacrime, chi stravolto, chi ancora spaesato. La Fiorentina sta provando a ripartire, coltivando il “seme” lasciato da Astori, il capitano, l’uomo di esperienza che faceva crescere i giovani e che responsabilizzava i suoi coetanei. Da quella luce può ripartire Firenze.

Nell’insolita atmosfera di domenica è stato difficile fare una reale cronaca della partita. Fiorentina e Benevento, come detto, si sono affrontate in un contesto che aveva poco di calcistico, ma nonostante questo si è rivisto un giocatore che pare finalmente tornato al suo livello: Riccardo Saponara.

Il classe 1991 è stato uno dei migliori in campo nel lunch match di domenica, e verrebbe da dire “finalmente”; arrivato a Firenze dalla vicina Empoli nel gennaio 2017, raramente ha mostrato lampi della sua classe, quella che gli aveva permesso di raggiungere addirittura la maglia del Milan. Al contrario ha mostrato le sue mille problematiche fisiche e alcuni dei limiti caratteriali che finora lo hanno frenato, e che gli hanno anche impedito la permanenza nella Milano rossonera. Basti pensare che quella appena vissuta è stata la prima partita di campionato che Saponara ha giocato titolare in questa stagione. 

Finalmente reattivo, propositivo, apparentemente in grado di poter reggere un’ora di gioco ad alto ritmo e capace di fornire assist ai compagni e strappi palla al piede che possono tagliare a fette le retroguardie avversarie. Sfortunato anche in occasione di una conclusione da fuori area ben parata da Puggioni, e decisivo sul gol di Vitor Hugo, visto che proprio da un suo calcio d’angolo arriva il pallone incocciato di testa dal brasiliano, che pareva quasi sollevato in cielo da una mano, magari proprio da quella del suo Capitano.

Già, il suo Capitano. Astori era uno di quelli che aveva caldeggiato alla società viola la necessità di inserire uno zoccolo duro di giocatori italiani, sia perché si potesse avere una base di conoscenze sufficiente per affrontare un campionato ostico come il nostro, sia per un’utilità culturale, che permette un più semplice inserimento dei giocatori stranieri. Per questo Saponara era stato ben accolto dal 13 viola. Per questo Saponara era forse il giocatore più legato a quello che è ormai l’eterno Capitano della Fiorentina. Una lettera straziante, carica di emozioni, che ha fatto il giro di tutto il mondo, quella scritta proprio da Saponara: si è vista tutta l’umanità, la semplicità di un ragazzo che vive mille difficoltà calcistiche, falcidiato dagli infortuni e dalla sfortuna, che ha perso uno degli appigli più solidi che aveva nello spogliatoio. Anzi, il più solido di tutti.

Tra i più commossi al momento dell’affissione delle magliette a quello che ormai è stato rinominato “muro del pianto”, quell’enorme distesa di sciarpe, striscioni, dediche, foto, disegni che colorano la cancellata della Tribuna dello stadio, tutti dedicati a Davide Astori. Tra i più devastati alla fine del funerale svoltosi in Santa Croce. Tra i migliori in campo contro il Benevento. Verrebbe da dire “assurdo”, ma Saponara ha trasformato il dolore e la rabbia in stimolo per fare meglio, per onorare un compagno, un amico che se n’è andato.

Ha sorpreso tutti la sua titolarità, ma probabilmente Pioli – che in questa settimana ha fatto più da padre che da allenatore alla sua squadra – ha capito che un talento come quello di Ricky andava coccolato, adesso più che mai: ancora per soltanto un’ora, ma Pioli ha voluto lanciare un messaggio al trequartista emiliano, dicendogli “credo in te, adesso più che mai”. Saponara ha risposto presente, con le lacrime agli occhi, con i nervi a fior di pelle. Ma ha detto presente.

Una carriera costellata da sfortuna e da errori, un’occasione bruciata ai tempi del Milan – un po’ per colpa sua, un po’ per colpa di chi non ha creduto mai in lui – e un’altra che pian piano si stava infuocando, quella con la maglia della Fiorentina. Sì, perché ormai in molti davano per finite le chance di ripresa per Saponara. Un acquisto che ha pesato e non poco sulle casse dei viola, 11 milioni che finora sono apparsi come buttati via; un colpo che un anno fa sembrava geniale, fatto per anticipare la concorrenza che ci sarebbe potuta essere in estate e soprattutto per non cadere in un’asta che avrebbe fatto lievitare il prezzo.

Adesso pare uscito un raggio di sole nel buio più totale di questo periodo. Dal nero degli infortuni e delle panchine, all’oscurità più totale di questi ultimi giorni. Fino allo spiraglio appena arrivato. Il nuovo modulo di Pioli può favorire proprio Riccardo da Forlì, visto che il nuovo modulo prevede una seconda punta/trequartista alle spalle del Cholito Simeone.

Adesso più che mai è il momento della verità: la Fiorentina deve ripartire, deve farlo dalla compattezza che Astori ha lasciato con la sua assenza. Deve ripartire anche Riccardo Saponara, deve farlo per la sua carriera, deve farlo per sé stesso, perché si è sempre sottovalutato e si è sempre lasciato cadere di fronte alle difficoltà.

Rinascere per riprendersi tutto a 27 anni. Con un Capitano pronto a guidarlo dall’alto e ad accompagnarlo ovunque.

Continue Reading
Commenta

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Flash News

Gilardino rassicura: “Messias? Solo crampi”

Pubblicato

:

Gilardino

Ai microfoni di DAZN il tecnico Alberto Gilardino esamina con lucidità la partita del suo Genoa, uscito sconfitto per 1 a 0 da Monza dopo una sfida giocata ad armi pari.

LA PARTITA – “Tanta frustrazione, non ho nulla da rimproverare ai ragazzi, chiaramente rivedrò la partita. Ricordo veramente pochissime situazioni pericolose del Monza, purtroppo le piccole cose che concediamo fanno la differenza e subiamo gol. Dobbiamo cercare di pensare positivo e migliorare nel quotidiano”.

GOL MANCATI – “Le due occasioni di Retegui e Dragusin sono state le occasioni in cui dovevamo far male al Monza, così purtroppo non è stato. Abbiamo portato a casa l’ennesima sconfitta fuori casa, immeritatamente secondo me. Dobbiamo continuare a lavorare“.

PRESTAZIONE OFFENSIVA – “Guðmundsson ha fatto una buona partita, come Messias e Mateo. Hanno fatto tutti una buona gara”.

FRUSTRAZIONE – “Quando la squadra gioca e propone dispiace perdere così, domani mattina ci confronteremo. Dobbiamo fare meglio in alcune situazioni”.

CONDIZIONI DI MESSIAS – “Solo crampi”.

L’INCONTRO CON GALLIANI – “Contento di aver incontrato il dottor Galliani, è un grande professionista oltre che un uomo con grandi valori”.

Continua a leggere

Flash News

Dany Mota subentra e sigla un gol senza precedenti: il dato

Pubblicato

:

Monza

In casa Monza, l’eroe di giornata non può che essere Dany Mota. L’attaccante portoghese, subentrato al 57′ a Carboni, ha deciso la sfida contro il Genoa, siglando la rete dell’1-0 all’83’. Mota avvia l’azione servendo Colpani a centrocampo, che serve Pedro Pereira; l’esterno brianzolo crossa basso al centro, Mota gira di destro verso l’angolo basso più lontano e decide la sfida. Si tratta del sesto gol in Serie A per il nativo di Niederkorn, nonché il primo in questa stagione.

Secondo i dati forniti da Opta, quella di Dany Mota è stata la rete più tardiva segnata dal Monza in Serie A sul punteggio di 0-0

Continua a leggere

Flash News

Solo Kane al pari di Giroud nel 2023: il dato sui gol di testa

Pubblicato

:

Rifinitura Milan

Nell’amara serata di Bergamo, l’unica nota positiva in casa Milan è rappresentata dal suo bomber Olivier Giroud. Il centravanti francese, nella sconfitta per 3-2 ad opera della Dea, ha siglato il suo nono gol stagionale, l’ottavo in questa Serie A.

Secondo i dati forniti da Opta, dall’inizio del 2023, nessun giocatore ha segnato più reti di testa di Olivier Giroud nei migliori cinque campionati europei: otto, a pari merito con Harry Kane del Bayern Monaco. Inoltre, il bomber francese è anche il calciatore più anziano ad aver partecipato ad almeno dieci gol per tre stagioni di fila nei cinque maggiori campionati europei negli ultimi tre anni.

Continua a leggere

Calcio Internazionale

Guardiola allarma il City: “Haaland? Non sappiamo quando tornerà”

Pubblicato

:

Classifica marcatori della Premier

Destano grande preoccupazione le condizioni di Erling Haaland dalle parti di Manchester. In occasione della sfida di Premier League contro il Luton Town, infatti, il centravanti norvegese è stato escluso dai convocati. Come dichiarato da Pep Guardiola prima del fischio d’inizio della sfida, la mancata convocazione è dovuta ad un problema fisico, precisamente ad uno stress al piede. Quello che preoccupa l’ambiente citizen, però, è l’incertezza da parte del tecnico catalano riguardo i tempi di recupero. Così Guardiola nel prepartita.

LE CONDIZIONI“Ha un problema causato da stress al piede. Non so quando tornerà. Cercheremo di capire giorno per giorno, settimana per settimana. Aspetteremo e vedremo cosa succede. Haaland è stato importantissimo per noi da quando è arrivato ma cose del genere possono succedere durante la stagione. Infortuni, squalifiche, problemi: dobbiamo trovare soluzioni. Julián Álvarez sarà il nostro attaccante”.

Continua a leggere

I nostri approfondimenti

Giovani per il futuro

Esclusive

Fantacalcio

Serie A

Trending

Scarica L'App

Copyright © 2022 | Testata giornalistica n.63 registrata presso il Tribunale di Milano il 7 Febbraio 2017 | numero-diez.com | Applicazione e testata gestita da Número Diez SRL 12106070969