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Il caso sul budget cap in Formula 1: cosa rischia la Red Bull?

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Il caso sul budget cap in Formula 1: cosa rischia la Red Bull?

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F1 - GP Gran Bretagna

Max Verstappen è per la seconda volta campione del mondo. Il numero 1 della Red Bull con quattro gare di anticipo ha chiuso il discorso mondiale piloti. Lo ha fatto nella maniera più rocambolesca possibile, viste le decisioni arrivate a gara finita in quel di Suzuka. Infatti Charles Leclerc ,che ha concluso in seconda posizione, è stato penalizzato, chiudendo quindi la corsa dietro a Sergio Perez. Durante l’intervista Max Verstappen ha quindi scoperto. senza poi realizzare anche durante il podio. di aver vinto il suo secondo titolo.

“Vincere il Mondiale qui è incredibile. Oggi la macchina volava in ogni condizione, sono contento di aver potuto correre e di aver vinto. Questo titolo è anche più bello del 2021 per il lavoro di squadra che c’è dietro”.

Max Verstappen nel post gara di Suzuka

Quello ancora più incredibile però è stato il contesto generale della situazione. Tanta confusione. Pilota compreso che continuava a non capire. Forse anche per la tensione extra-mondiale del 2022. Si, perché i riflettori di tutta la Formula 1 sono tutti puntati su altro, quasi come se la vittoria del Mondiale del pilota olandese passasse in secondo piano. Il fatto incredibile che tutto questo collega sempre Verstappen ed un suo mondiale. Ma quello dello scorso anno. Proprio quello vinto all’ultimo giro ad Abu Dhabi a discapito di Lewis Hamilton. Perché il campionato del mondo del 2021 di Formula 1 non è ancora stato chiuso. A riaprire tutto è stato il “Budget gate“. Un caso importantissimo, che potenzialmente potrebbe influenzare tantissimo anche il Mondiale 2023. Quindi se per il momento, non ci sono essere dubbi per quello di quest’anno, dobbiamo capire e scoprire perché il titolo del 2021 è una battaglia “politica” ancora aperta.

LA DURA POSIZIONE DI MERCEDES E FERRARI

Il tutto nasce nella settimana del Gran Premio di Singapore, corso circa 2 settimane fa. Nel paddock e nel mondo della F1 iniziano a circolare voci e indiscrezioni pesantissime: due team avrebbero violato il budget cap dopo le verifiche effettuate sui bilanci del 2021. Si parla di Aston Martin in maniera lieve e, in maniera incredibile, della Red Bull. Il team austriaco inoltre avrebbe sforato il budget cap con alcuni milioni di differenza che, per gli addetti ai lavori, possono valere una stagione. A parlare in maniera forte e decisa sono stati i team principal delle due squadre più forti (politicamente parlando) con interessi riguardo al mondiale dello scorso anno, di quello presente e quelli a venire:

“Si parla di milioni di dollari, la differenza tra vincere e perdere. Noi abbiamo fiducia nella leadership e nella trasparenza della FIA, perché quello dei costi è uno dei fattori più importanti del regolamento di questa nuova Formula 1. Siamo preoccupati, il regolamento era molto chiaro. E non riguarda solo la stagione 2021, ma anche quella in corso e la 2023, visto che la macchina per la prossima stagione è già pronta”.

Toto Wolff, Team principal della Mercedes a Sky Sport

“Se uno legge il regolamento, questo budget cap ha l’obiettivo di rendere questo sport corretto. Noi per stare dentro al tetto abbiamo fatto uno sforzo incredibile, limitando sviluppi e organizzazione, prendendo del margine al primo anno. Abbiamo interagito con la FIA da sempre. C’è del ritardo e il fatto che c’è vuol dire che ci sono discussioni aperte su cui nascono speculazioni. Parlare oggi del 2021 però è un peccato, perché ha implicazioni su due mondiali. Se si parla di qualche milione, anche fossero 4, non sono pochi. Sono 70 persone in un ufficio tecnico. È un mezzo secondo. Anche rientrare nella penalità minore, non sono noccioline. Il tema è importante. Ne va della credibilità. Aspettiamo. Sarebbe un problema grosso da gestire”.

Mattia Binotto, Team principal delle Scuderia Ferrari

LA RISPOSTA RED BULL E LA FIA

“A meno che non ci sia un chiaro ritiro di queste dichiarazioni, prenderemo la cosa incredibilmente sul serio e valuteremo le opzioni a nostra disposizione. È assolutamente inaccettabile fare commenti come quelli di ieri totalmente diffamatori per la squadra, per i marchi e anche per la Formula 1. Si tratta di una comunicazione privata tra il team e la FIA. Come può una squadra conoscere i dettagli della nostra richiesta? Come può un team sapere se una squadra è in violazione o meno?”.

Christian Horner, Team principal della Red Bull

Chiaramente Horner cerca di prendere dure posizioni dopo le parole di Ferrari e Mercedes, ma lascia sfuggire un dettaglio che fa intuire che qualcosa di profondamente vero ci sia. Infatti non smentisce le voci che riguardano la Red Bull, ma indirettamente conferma che c’è un dialogo tra FIA (la federazione che controlla il mondo degli sport motoristici, lato automobilistico) ed il team, probabilmente in trattativa per trovare un compromesso in modo da non far pesare così tanto le possibili penalità. In tutto questo, la FIA e la Formula 1 comunicano che dopo queste importanti indiscrezioni (che forse non sarebbero dovute uscire così facilmente) verrà rilasciato un comunicato riguardo il caso Aston Martin e Red Bull il 5 ottobre.

Arrivati alla fatidica data, per tutto il giorno si attende un sussulto o qualche comunicato, ma verso la sera ecco che la FIA rinvia ancora una volta le questioni al 10 ottobre, quindi un giorno dopo quella che sarebbe stata la conquista del secondo titolo da parte di Verstappen. Ed è qui che ci ricolleghiamo alla confusione e alla quasi indifferenza da parte del contesto generale della Formula 1 sul concentrarsi più sul giorno dopo che alla celebrazione del Mondiale del pilota olandese, cosa che ormai era scontata anche per Leclerc.

“Il titolo di Max era solo questione di tempo. Ci aspettavamo vincesse il titolo di campione. Dobbiamo sfruttare queste ultime gare per migliorare come team e fare meglio l’anno prossimo”.

Charles Leclerc a Sky Sport nel post gara di Suzuka

IL COMUNICATO

Ecco che quindi si arriva al 10 ottobre. Questa volta nessun rinvio o particolare attesa. La Formula 1 e FIA comunicano che l’Aston Martin e la Red Bull hanno violato il regolamento per quanto riguarda il budget cap.

Tutto confermato secondo quindi le indiscrezioni dei giorni e delle settimane prima. Ma quello che è stato lasciato passare è il termine che viene utilizzato dalla stessa FIA per annunciare le penalità ancora da comunicare. Perchè, come tutto il regolamento della F1, ci sono grandi variazioni per quanto riguarda le penalità sulle violazioni al budget cap.

All’Aston Martin viene assegnata una “Procedural Breach”, mentre alla Red Bull la medesima della casa motoristica inglese con in più una “Minor Financial Overspend”. Tradotto, la Red Bull ha commesso una violazione finanziaria minore del 5% del Cost cap. A primo impatto leggendo il comunicato si pensa subito ad una penalità lieve che non avrà grosse conseguenze. Invece, a fare il punto della situazione per spiegare ancora meglio la situazione, ci ha pensato il telecronista di Sky Sport F1 Carlo Vanzini:

“La questione è più complessa del solito. In Italia leggo di penalizzazione lieve. No, Minor Bridge sta per il nome che è stato dato dal regolamento della FIA per questa penalità sotto al 5%. Questo 5% di 145 milioni sono circa 7 milioni. Non si sa quale sia la cifra precisa. In questi giorni sicuramente Red Bull ha lavorato con la federazione per dimostrare che alcune voci non erano dentro al budget cap. La Red Bull quindi è riuscita a rientrare in questa percentuale. Ma questo non significa che sia meno grave”.

PRECISAZIONI

“Parliamo di violazione di regolamento. La sanzione prevista dal regolamento è quella di una multa. Per vizio procedurale (Procedural Breach) significa che una delle voci non sono state inserite all’interno del budget cap. Come se alcune spese non siano state presentate. Il problema è che le sanzioni possono essere molteplici. Una reprimenda pubblica o una multa. Oppure l’esclusione dalle sessioni, un limite sull’utilizzo della galleria del vento o una limitazione sul budget cap in futuro”.

“Ho voluto lasciare da parte le sanzioni sulla detrazioni di punti sul campionati costruttori e quella sul campionato piloti. Guardando queste ultime posso dire che il mondiale 2021 è messo pesantemente in discussione. E tutto questo sarà importante perchè andrà a creare un precedente per i prossimi anni. I tempi per le penalità potranno essere di 3/4 settimane. Adesso possiamo dire quindi che Verstappen è campione del mondo nel 2022? Oppure dobbiamo aspettare ancora un anno come per il 2021?”.

Carlo Vanzini, report dal profilo Instagram del commentatore.

La cosa più importante, o meglio, la prima conseguenza del comunicato FIA è stata la reazione Red Bull.

Evidentemente non c’è alcuna voglia di patteggiare da parte di entrambe le parti. E chi sa che questa volta la FIA non possa arrivare fino in fondo, mettendo quindi tutto in discussione. Non ci resta che attendere l’attesissima penalità definitiva.

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Coppa Davis, anche i complimenti del Milan: “Lavoro fantastico, bravi ragazzi!”

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ATP Finals

COPPA DAVIS SINNER MILAN – Ieri si è scritta una pagina storica dello sport italiano: dopo 47 anni, l’Italia riporta la Coppa Davis nel bel paese, battendo l’Australia per 2-0. Decisive le vittorie di Matteo Arnaldi, contro Alexei Popyrin, e di Jannik Sinner, che ha liquidato Alex De Minaur in poco più di un’ora. Un’emozione unica per i ragazzi di Filippo Volandri.

E poco dopo la vittoria, tra l’altro, sono arrivati anche i complimenti del Milan. La fede calcistica dello stesso Sinner, infatti, non è un segreto: l’altoatesino è un grande tifoso milanista, come ha anche dichiarato in più occasioni. Sulla strada per la finale, tra l’altro, il tennista italiano ha dovuto battere (annullando ben tre match point) a un altro tifoso a tinte rossonere, Novak Djokovic. I due si erano già affrontati pochi giorni in fa in finale alle ATP Finals di Torino (dove ha prevalso il serbo), sotto gli occhi di Rafael Leao e Ismael Bennacer, che dopo l’incontro hanno incontrato anche i due tennisti.

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L’Italia trionfa in Coppa Davis! Prima volta dopo 47 anni

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Coppa Davis Italia

ITALIA COPPA DAVIS – L’Italia torna a vincere in Coppa Davis: non succedeva dal 1976, fino a oggi l’unica vittoria in questa competizione. Battuta l’Australia nella finalissima.

A Malaga, a partire dalle 16, si è giocato l’atto finale della massima competizione mondiale a squadre nazionali del tennis maschile. Per l’Italia, nel singolo, hanno partecipato Matteo Arnaldi e Jannik Sinner. Nel doppio, insieme a quest’ultimo, sarebbe stato il turno di Lorenzo Sonego. Gli azzurri si presentavano all’incontro da favoriti, con l’obiettivo di evitare di rischiare di arrivare al doppio e chiudendo, dunque, la gara nelle due sfide singolari.

Il primo incontro singolare ha visto sfidarsi i numeri 2 delle rispettive nazionali. Dato l’infortunio di Matteo Berrettini, il testimone è stato passato a Matteo Arnaldi, che ha affrontato Alexei Popyrin, numero 2 australiano. Il classe 2001 italiano ha superato l’avversario per 7-5 2-6 6-4. Arnaldi ha così portato l’Italia in una situazione vantaggiosa, concedendo a Sinner un match point molto importante.

La seconda sfida, quella tra i numeri 1 di Italia e Australia, ha visto sfidarsi proprio Jannik Sinner contro Alex de Minaur. Per il mattatore di Novak Djokovic, non sarà una passeggiata battere l’australiano, ma neanche un’impresa erculea. Il nativo di San Candido, infatti, vince 6-3 il primo set, non senza qualche difficoltà. In scioltezza, invece, il secondo, vinto 6-0, che permette di portare la gara sul 2-0 e tornare a casa con il trofeo. L’Italia si aggiudica così la seconda Coppa Davis nella sua storia: un successo storico, scritto da una generazione di ragazzi che può far sognare il nostro paese ancora per tanti anni.

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MotoGP 2023: Pecco Bagnaia diventa Campione del Mondo

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Bagnaia

Dopo un Motomondiale lottatissimo, decisosi solo all’ultima gara, Pecco Bagnaia diventa Campione del Mondo della MotoGP 2023. Il verdetto arriva già durante la gara, dopo che il suo rivale, Jorge Martin, cade provando a sorpassare Marq Marquez. Al nostro portacolori bastava solamente il quinto posto, in caso di vittoria della gara dello spagnolo, ma la caduta dell’iberico in forze alla Ducati Pramac ha sancito la fine dei giochi. Bagnaia, infatti, anche in caso di caduta, avrebbe ugualmente vinto il Mondiale.

LA STAGIONE

Il duello tra Bagnaia e Martin è stato avvincente fin dalle prime battute della stagione, ma l’italiano verso la metà della stagione era riuscito a distanziarsi con oltre 70pnt di vantaggio. La caduta nel GP di Barcellona, in cui Pecco ha rischiato ben più del Mondiale, ha riaperto i giochi, con Martin che ha risucchiato gara dopo gara i punti di vantaggio. A Valencia il ducatista ufficiale si presentava con 21pnt di vantaggio, ma dopo la sprint di sabato i punti sono diventati 14.

La situazione per Martin era dunque difficile, ma la caduta dopo qualche giro, con prima anche un grossissimo rischio prima di superare Pecco, ha mostrato come lo spagnolo ha sofferto la pressione di dover vincere, mentre il campione del mondo in carica ha mostrato l’astuzia, e l’esperienza, che lo ha portato a poter trionfare nel Motomondiale 2023.

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ESCLUSIVA – Bertolucci: “Sinner è un ragazzo serio, ora lo aspetta lo step più complicato. Milan? I dirigenti sanno cosa fare”

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Paolo Bertolucci

ESCLUSIVA PAOLO BERTOLUCCI – Dopo una settimana vissuta intensamente, per il tennis italiano (e il suo pubblico) è ora di concentrarsi sulla Coppa Davis. L’Italia, capitanata da Filippo Volandri, affronterà domani mattina la selezione olandese. In palio un posto per le semifinali, dove la squadra vincente potrà affrontare una tra Gran Bretagna e Serbia. Per questo, chi meglio di Paolo Bertolucci, storico ex tennista e vincitore in Davis con l’Italia nel 1976, poteva raccontarci le sensazioni relative a questo ultimo periodo tennistico. Sotto la guida del capitano Nicola Pietrangeli, ha fatto parte de “La Squadra”, insieme a compagni del calibro di Corrado Barazzutti, Adriano Panatta e Antonio Zugarelli.

Oltre a essere un gran tifoso milanista ed ex numero 22 del mondo, oggi è un commentatore sportivo per Sky Sport, tramite il quale entra nelle case di tutti noi appassionati. In attesa del grande impegno di domani, Paolo Bertolucci ha rilasciato ai nostri microfoni un’intervista tra il tennis e il calcio, spiegandoci anche le emozioni che si provano a vivere il tennis da così vicino. Di seguito l’intervista completa.

INTERVISTA A PAOLO BERTOLUCCI

Da anni ormai lei vive il tennis anche da commentatore: soprattutto in occasione della Coppa Davis ma non solo, dove finisce il Bertolucci tifoso e inizia il Bertolucci telecronista?

È molto difficile trattenersi. Sarà che io per anni ho commentato con gioia le gesta di vari campioni come Federer, Djokovic, Nadal e tutti i grandi campioni stranieri, la cui vittoria non mi cambiava niente. Era un commento più distaccato. Adesso, prima con Berrettini, poi con Sinner e gli altri italiani, quando si tratta di un giocatore italiano sei più coinvolto. Un po’ perché magari conosci direttamente lui o l’allenatore, ora è sicuramente più difficile fare un commento distaccato. Tanto ci sarà sempre chi critica per un commento troppo fazioso e chi per uno troppo freddo. Faccio sempre quello che mi sento”.

Ci apprestiamo a vivere l’ultima settimana di tennis della stagione. Nel complesso le chiedo, che anno è stato per il tennis italiano?

È stato un anno inebriante. Quando c’è un ragazzo di 22 anni, italiano al numero 4 del mondo che gioca le Finals vincendo e convincendo è una bella figura. Tutto questo trascinerà anche altri dietro di lui. Non è un caso se la finale ha riscosso così tanti telespettatori, oltre allo stadio pieno durante entrambe le sessioni nonostante i prezzi folli dei biglietti. Oltre al tifoso tennista si avvicina anche il tifoso generale: da un lato è bello perché permette di allargare la propria visione, dall’altro attira una parte di pubblico di cui potremmo fare anche a meno”.

Senza fare pronostici, cosa possiamo aspettarci da questa Coppa Davis? Sarebbe contento di perdere il suo record di detentore italiano del trofeo?

Sarei molto contento, così questo dolce peso non sarebbe più solo sulle nostre spalle. In generale l’Italia è tra le prime due o tre del mondo. Probabilmente se l’anno scorso fosse arrivata in finale avrebbe vinto. Mancava Berrettini e mancherà anche quest’anno, per cui perdiamo un elemento importante. Nel mentre però sono venuti su dei giovani interessanti. La squadra è molto forte, poi a questi livelli, con grande equilibrio, si gioca tutto su pochi punti”.

Dopo questa settimana abbiamo tutti la “Sinnerite”, come ha definito lei nelle sue telefonate (con il collega e amico Adriano Panatta, ndr); nonostante la sconfitta, possiamo dire che la finale di domenica è stata il punto più alto toccato nella carriera di Jannik Sinner?

Dopo gli Slam vengono le Finals, quindi assolutamente si. Adesso lo aspetta un ulteriore step, sempre più complicato, ossia la gestione dei cinque set negli Slam. È un ragazzo serio, di 22 anni, che migliora ogni giorno di più. Si tratta solo di avere pazienza, cosa che il tifoso italiano di solito non ha. Non tutti nascono già imparati”.

Lei è anche un grande tifoso milanista: come giudica lo stato attuale dei rossoneri in vista di due big match come Fiorentina e Dortmund?

Come tutti i tifosi, c’è sempre la volontà di giudicare a tanti chilometri di distanza quelli che succede a Milanello. Ci sono dirigenti, allenatori, medici e preparatori che fanno di tutto per permettere alla squadra di ottenere i migliori risultati. Finché un giocatore veste la maglia del Milan per me rimane intoccabile. I dirigenti sono preparati e sanno quello che devono fare, io mi limito a fare il tifoso da divano”.

Fonte immagine di copertina: profilo X @paolobertolucci

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