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Come cambierà il calcio: le possibili nuove regole

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Come cambierà il calcio: le possibili nuove regole

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Il gioco del calcio è una disciplina in continua evoluzione. Ventidue giocatori, una palla e due porte: nell’orbita di questo assioma si è sviluppato il gioco più bello del mondo, oggi completamente rivoluzionato rispetto alla sua forma primitiva. Per rimanere in auge il football, così come ogni forma di arte, si è rinnovato in maniera parallela al mondo esterno. Nuove regole, stesso sport. Chi rifiuta i cambiamenti nascondendosi dietro al banale slogan “no al calcio moderno” merita una risposta a specchio: diciamo no, ma al calcio obsoleto. 

Questo sport non solo si presta a nuove regolamentazioni, le necessita. Fuorigioco automatico, tempo effettivo, sostituzioni ‘volanti’ sono solo alcune delle novità che, oltre a spettacolarizzare le partite, riporterebbero l’attenzione su ció che interessa veramente: il calcio giocato. Vediamo allora insieme le regole che in un futuro non remoto potrebbero essere introdotte nel codice della FIFA.

TEMPO EFFETTIVO

Un cambiamento che con molta probabilità sarà testato nei prossimi anni è quello inerente ai tempi di gioco. Il cosiddetto “tempo effettivo”, già utilizzato nel futsal, è stato già oggetto di riflessioni da parte del presidente della FIFA Gianni Infantino:

Non è possibile che le partite durino 47-48 minuti su 90, devono durare almeno 60 minuti effettivi”.

Le continue interruzioni, gli infortuni fantasma e le perdite di tempo sono ormai parte della disciplina calcistica, ma non deve essere per forza così. Congelando il cronometro a gioco fermo si cancellerebbe un intero corollario di brutture e le squadre sarebbero indotte a trovare nuovi metodi per proteggere il risultato. Possesso palla prolungato, difesa a oltranza, ripartenze e nuove tattiche tutte da inventare. Le alternative “sportive” per far correre il cronometro senza snaturare il gioco ci sono, usiamole.

PIÙ PAUSE, NESSUN TIMEOUT

L’immisione nel regolamento del tempo effettivo comporterebbe alcune conseguenze. Portando la durata della partita a due parziali da 30 minuti si potrebbe considerare di cambiare anche la disciplina relativa al break di fine primo tempo. Al posto di una sosta di un quarto d’ora dove i giocatori si fermano e si ‘freddano‘, avrebbe senso interrompere il gioco ogni 15′ per delle brevi interruzioni da 5′: un momento dove i giocatori possono rifiatare e sentire da vicino le indicazioni dei due allenatori. In questi modo una squadra “nel pallone” può ritrovare un assetto e riportare competitività all’interno del match. Minuto 15, 30 e 45, nessuna possibilità per le due squadre di chiamare l’interruzione: il timeout in stile NBA non è nella natura del gioco.

SOSTITUZIONI E CARTELLINI

Al mondo cestistico però qualcosa si può rubare. Il basket a stelle e strisce è uno degli sport più seguiti e sicuramente quello che esalta di più lo show. Se è giusto evitare spettacoli grotteschi e teatrini americanissimi nelle soste – c’è un limite a tutto – è meno sensato non prendere spunto da modelli di successo. Le sostituzioni volanti, ad esempio, potrebbero essere un inserimento interessante. Chi entra può uscire, chi esce può rientrare, mantenendo comunque un limite di sostituzioni effettuabili per non favorire le squadre con la rosa più folta. Anche in questo caso si andrebbero a creare nuovi sistemi, nuove tattiche e l’essenza della disciplina non sarebbe violata.

Se nel caso delle sostituzioni si passa da una condizione permanente (il cambio) ad una momentanea, nella prossima proposta il discorso è esattamente opposto. L’espulsione a tempo, il cartellino arancione, è un tema che è già stato sfiorato in maniera superficiale. Introducendo questa pratica si colmerebbe una lacuna nel regolamento sportivo, trovando una sanzione per quelle situazioni a metà tra un’ammonizione ed un’espulsione.

PAROLA ALL’ARBITRO

Quante volte davanti ad una scelta arbitrale, tanto del direttore di gara quanto più dei colleghi al VAR, siamo rimasti con dei dubbi irrisolti? Nel rugby ormai da qualche decennio l’arbitro, oltre che del fischietto, è dotato di un microfono attraverso il quale fornire le motivazioni della propria decisione. Le persone presenti allo stadio, i telespettatori e chiunque stia assistendo alla gara ascolta in diretta ciò che il giudice ha da dire. Questa innovazione porterebbe chiarezza nella materia e appianerebbe (forse) le polemiche da bar: due piccioni con una regola.

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Dove vedere Tottenham-West Ham in tv e streaming

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Dove vedere Tottenham-Chelsea

DOVE VEDERE TOTTENHAM-WEST HAM IN TV E STREAMING – In un campionato incerto e sempre pronto a regalare sorprese come la Premier League, qualsiasi gara potrebbe nascondere insidie. Potrebbe essere il caso del posticipo del turno infrasettimanale che vedrà la sfida tra Tottenham e West Ham, derby di Londra, in programma giovedì 7 dicembre alle ore 21:15 al Tottenham Hotspur Stadium.

COME ARRIVANO LE DUE SQUADRE

Dopo un inizio di stagione strabiliante, gli Spurs hanno subito una battuta d’arresto: nelle ultime 4 gare hanno collezionato 3 sconfitte (Aston Villa, Wolves e Chelsea) ed un pari. Sono reduci proprio dal 3-3 in casa dei campioni in carica del Manchester City ed attualmente occupano il quinto posto a quota 27 punti, a 9 punti dall’Arsenal capolista. La parola d’ordine degli uomini di Postecoglou è vincere per tornare ad insidiare le prime posizioni in classifica.

Umore del tutto opposto per il West Ham, reduce da ben 3 risultati utili consecutivi: 2 vittorie (Burnley e Nottingham) ed un pari. Gli uomini di Moyes sono reduci proprio dal pareggio per 1-1 in casa contro il Crystal Palace. Attualmente occupano il nono posto in classifica a quota 21 punti, a 6 punti dalla zona Europa occupata proprio dagli sfidati del Tottenham.

DOVE VEDERE TOTTENHAM-WEST HAM IN TV E STREAMING

Il match TottenhamWest Ham, valido per la 15ª giornata di Premier League, si disputerà giovedì 7 dicembre al Tottenham Hotspur Stadium alle 21:15. La visione in tv del match sarà possibile su Sky, che detiene i diritti del campionato inglese in Italia. Per quanto riguarda la visione in streaming, sarà possibile grazie alle app Sky GO e NOW, che ne consentiranno la visione sui vari dispositivi mobili (notebook, smartphone, PC, tablet, ecc.).

PROBABILI FORMAZIONI TOTTENHAM-WEST HAM

TOTTENHAM (4-2-3-1): Vicario; Porro, Romero, Davies, Udogie; Bissouma, Lo Celso; Kulusevski, Johnson, Gil; Son. All. Postecoglou.

WEST HAM (4-2-3-1): Areola; Coufal, Mavropanos, Aguerd, Emerson Palmieri; Alvarez, Ward-Prowse; Kudus, Soucek, Paquetà; Ings. All. Moyes.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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L’Inter Miami all’assalto di Suarez: ruolo da giocatore o dirigenziale per l’uruguaiano

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Suarez

L’Inter Miami di Lionel Messi negli ultimi giorni sta cercando di trovare un accordo per ingaggiare Luis Suarez. Secondo quanto riportato da The Athletic, l’obiettivo della società è quello di convincere l’attaccante uruguaiano a firmare un contratto da un anno. Il bomber si ritroverebbe in squadra di nuovo con gli amici del Barcellona, ovvero Lionel Messi, Jordi Alba e Sergio Busquets, con i quali ha vinto moltissimi trofei nel suo periodo in Spagna.

RUOLO DIRIGENZIALE O CALCIATORE PER SUAREZ? 

Nulla è ancora stato deciso. Nelle ultime ore – come riportato da Tom Bogery – l’Inter Miami sta ancora decidendo, insieme al giocatore, se firmare un contratto da dirigente oppure da calciatore. Suarez in questo momento ha 37 anni e nonostante abbia trascorso un ottimo anno al Gremio, non sarà in grado di giocare ogni partita con l’Inter Miami a causa di un infortunio al ginocchio che richiede cure costanti, come ammesso dallo stesso Suarez.

Il desiderio più grande di Suarez è quello di tornare a giocare insieme a Messi. L’Inter Miami ha liberato uno spazio, lasciando andare Josef Martinez durante la offseason. Il centravanti uruguaiano, nonostante l’età, in campo fa ancora la differenza. Potrebbe essere un innesto importante per la squadra di Messi per puntare alle parti alte della classifica.

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Mezza Europa vuole Scalvini: dopo il Bayern, anche il Tottenham si inserisce nella corsa al difensore

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Scalvini

Non la stagione migliore fino a questo momento in Serie A per Giorgio Scalvini, protagonista di alcune uscite poco consone allo straordinario valore dimostrato in campo dal ragazzo classe 2003 dell’Atalanta. L’ultima in ordine di tempo contro il Torino, quando sul risultato di 1-0 per i granata, trattiene in maniera troppo vistosa Buongiorno in area di rigore portando l’arbitro a una revisione VAR, che decreterà il rigore per il Toro trasformato da Sanabria per il momentaneo 2-0.

Forse proprio per questo motivo, come riporta Nicolò Schira, tantissime big d’Europa starebbero orientando i propri radar verso Bergamo. Un basso rendimento può significare condizioni economiche migliori per un affare, sperando di poter riportare Scalvini ai livelli magnificenti dello scorso anno e rientrare dell’investimento. L’età del ragazzo è un’ulteriore garanzia, potendo contare sui suoi 19 anni che diventeranno 20 tra una settimana, sul tempo che avrà a disposizione per migliorare ancora visti i margini di crescita enormi.

NON SOLO L’ESTERO: ANCHE L’INTER INSISTE DA TEMPO PER SCALVINI

Anche l’Inter si era mostrata interessata a più riprese, e vedremo nelle prossime sessioni di mercato quale sarà il futuro di Scalvini, se in Italia con un’altra maglia nerazzurra o all’estero, in palcoscenici decisamente di primo livello. Non sarà facile convincere l’Atalanta, forte di un contratto con scadenza nel 2027, sintomo di quanto credano a Bergamo sulle qualità del giovane difensore.

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Messi: “Ho preferito gli USA all’Arabia anche se la prima scelta era…”

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Messi

Leo Messi ha parlato della sua squadra, l’Inter Miami. In modo particolare, oltre al Pallone d’Oro, la leggenda argentina ha ricevuto un altro premio: l’atleta dell’anno, datogli dal Time. Così, al margine di questa premiazione, la Pulce ha rilasciato un’intervista in cui spiega la scelta di giocare in USA, chiudendo le porte al Barcellona.

L’INTERVISTA A MESSI 

SQUADRA – “La verità è che fortunatamente avevo diverse opzioni sul tavolo che erano interessanti. Ho dovuto considerarle, pensarci e soppesarle con la mia famiglia prima di decidere finalmente di andare a Miami”.

ARABIA SAUDITA – È anche vero che poi ho pensato molto di andare in Arabia Saudita, un Paese che conosco e che ha creato una forte competizione in grado di essere un campionato importante a breve termine. Come ambasciatore del turismo, era una destinazione che mi attraeva, soprattutto perché mi piaceva ogni volta che la visitavo, anche il calcio sta crescendo”.

BARCELLONA – Sarebbe stata la mia prima scelta. Purtroppo non ho avuto la possibilità di ritornarci. Ho scritto pagine di storia indelebili in questo club”.

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