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Riprendere la diritta via

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Riprendere la diritta via

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Non c’è niente di meglio che citare la Divina Commedia dantesca per presentare il primo posticipo dell’undicesima giornata di Serie A.

Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura ché la diritta via era smarrita

Una celebre frase del capolavoro di Dante che verosimilmente spiega la situazione attuale di Torino e Cagliari. Esse, infatti, nel mezzo del loro buon cammino di inizio di stagione si ritrovate in un tunnel buio che le hanno perdere la diritta via. E’ proprio quest’ultima a cui daranno la caccia stasera alle ore 20:45, quando le due squadre si ritroveranno una di fronte all’altra. C’è una crisi di risultati, seppur distinta l’una dall’altra, da scacciare…

TORINO: CRISI DA DERBY

Baselli, nella partita più importante per i granata, il derby, interviene a gamba tesa su Pjanic e rimedia un espulsione pesante. E’ il momento in cui per la squadra di Sinisa Mihajlovic si è spenta improvvisamente la luce. Dopo la larga sconfitta nella stracittadina, sono arrivati due pari contro Verona e Crotone e altrettanti k.o per mano di Roma e Fiorentina. Questo è il momento di forma nelle ultime cinque partite del Torino che è entrato in un vortice negativo da cui non riesce a uscire.

Il brutto risultato maturato mercoledì scorso al Franchi di Firenze ha scosso in maniera decisa l’ambiente. Il tecnico serbo sembrava davvero a un passo dall‘esonero, prima che gli venissero concesse altre due opportunità. I tifosi, inoltre, si sono fatti sentire eccome esponendo un duro striscione all’esterno del Filadelfia.

Il popolo torinista è stanco della situazione, vuole tornare a gioire e a sognare un’Europa che ora appare un miraggio.

Il destino gli va incontro ridando quello che aveva tolto: Andrea Belotti. L’attaccante della Nazionale il primo ottobre dovette uscire anzitempo dal campo per un infortunio. Il giorno dopo il bollettino medico recitava:

Belotti ha riportato una lesione di primo/secondo grado del legamento collaterale e capsulare mediale del ginocchio destro“.

Insomma, un mese di stop. Gliene sono, però, bastati ventisei di giorni per tornare ad allenarsi con i compagni. La vera novità, che tiene in apprensione tutti i supporter del Toro, è che il Gallo potrebbe già giocare stasera dal primo minuto. La sua assenza si è fatta sentire – senza di lui zero vittorie – e probabilmente è questa una, se non la causa principe, della crisi. Miha, effettivamente, nonostante abbia un reparto offensivo folto, zeppo di esterni, non ha una grande alternativa al numero 9.

Sadiq è un giovane con ampi margini di crescita, ma al momento non può gestire il peso che ha l’ex Palermo. Poi i granata soffrono tanto in difesa, pertanto per vincere le partite hanno bisogno di segnare più dell’avversario. Le reti e i movimenti a supporto della squadra del bomber italiano sono perciò di fondamentale importanza per il gioco torinista.

Il “Sergente” sta anche pensando di tornare al centrocampo a tre con l’inserimento di Valdifiori. Una scelta volta a dare più copertura e non appesantire di troppe responsabilità Belotti per il motivo descritto precedentemente.

CAGLIARI: CRISI DA TRASFERTA

Ben diversa è l’atmosfera in casa Cagliari che, dopo la vittoria ai danni del Benevento agguantata al 96°, ha ritrovato entusiasmo.

Foto di La Presse

Diego Lopez, dunque, non ci ha messo troppo tempo a conquistare i primi tre punti del suo ritorno in Sardegna.

L’allenatore uruguagio ora ha un altro compito, non di poca importanza, da compiere: far uscire i sardi dalla crisi da trasferta. I rossoblù, infatti, con Massimo Rastelli fuori dalle mura amiche sembravano diversi da quelli che giocavano in casa. Nello scorso campionato la squadra ha ottenuto solo tre vittorie e due pari in trasferta, subendo la bellezza di 42 gol. Pensare che peggio per punti ottenuti ha fatto solo il Pescara (7). La tendenza non è cambiata neanche in questo inizio di stagione. Il Cagliari ha vinto una sola volta, in casa della Spal, e rimediato quattro k.o su cinque trasferte segnando solo tre gol e concedendone undici.

Un ruolino di marcia che va assolutamente cambiato se il Casteddu vuole passare un anno più tranquillo dello scorso. L’ex capitano rossoblù ha recepito il problema e sembra aver anche già trovato la soluzione. All’esordio, all’Olimpico contro la Lazio, ha disposto la squadra con un 3-5-2. Così sulla fascia ha schierato due esterni più difensivi, Padoin e Dessena, e in attacco altrettanti attaccanti veloci, Sau e Farias. Tre giorni dopo, in casa, ha lanciato due esterni proiettati più in avanti come Faragò e Miangue per sfruttare la torre Pavoletti.

In vista di stasera, invece, sta pensando di confermare i due esterni cambiando, tuttavia, in avanti proponendo una punta di velocità come Farias supportata da Joao Pedro. Gli undici proposti finora sono condizionati dal turnover per via del turno infrasettimanale, anche se si nota un particolare. Sembra, infatti, che il tecnico, in trasferta, sia intenzionato a schierare una squadra più difensiva e contropiedista.

Chissà che, cambiando atteggiamento tra casa e trasferta, Lopez non abbia trovato la chiave per uscire dalla crisi fuori dalle mura amiche. I tifosi rossoblù ci sperano…

SOMIGLIANZE

Torino e Cagliari, nonostante abbiano aspirazioni completamente diverse, presentano molte somiglianze. Innanzitutto sono due squadre in questo campionato molto aggressive: i sardi compiono più falli di tutti (17.5 a partita), ma il Toro non è lontano (15). Alla voce tiri la similitudine è ancora più netta: 11.4 di cui 3.9 in porta a partita per i granata, 12-3.7 per gli uomini di Lopez. Entrambe, inoltre, sfruttano allo stesso modo il tiro da fuori area: 4.8 a match.

E’ interessante capire pure come le due sfidanti del primo posticipo della giornata arrivano a bucare la rete avversaria. Non riescono a sfruttare quasi mai i calci piazzati (1-0 per il Torino), anche se li soffrono (2-4 i gol concessi).  Le marcature di Torino e Cagliari derivano, dunque, per la maggior parte delle volte tramite azioni manovrate.

Relativamente ai cross, entrambi li cercano, ma non in modo esasperato: 15 per uno, 18 per l’altro a partita. Il Chievo sotto quest’aspetto arriva a 24, braccato da Roma e Spal con 23. L’ultima grande somiglianza riguarda la distribuzione degli attacchi sulle fasce: 40%-39% sul lato sinistro, 32%-33% sull’altro e il restante al centro.

Come dimostrano questi dati, al di fuori di quello che dicono obiettivi e classifica, Torino e Cagliari quasi si equivalgono. E ad accomunarle c’è anche una crisi, distinta l’un dall’altra, ma dalla quale entrambe vogliono uscire.

Non bisogna, dunque, perdersi la partita di questa sera, che si preannuncia molto equilibrata e combattuta. Perchè Torino e Cagliari vogliono riprendere la diritta via che era smarrita…

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Europa League

FLASH – Il LASK gela il Liverpool: 1-0 per gli austriaci

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Liverpool

Clamoroso quanto sta accadendo in LASK-Liverpool, match valido per la prima giornata di Europa League. La squadra austriaca è infatti passata in vantaggio al 14′ grazie al gol di Flecker che, con un potentissimo destro, è riuscito a battere Kelleher. Gara subito in salita per i Reds di Jurgen Klopp.

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La Germania ha chiuso l’accordo con Nagelsmann: manca un dettaglio!

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Germania

La Germania è pronta a ripartire con un nuovo ciclo in panchina. L’esperienza fallimentare, vissuta con Flick, necessitava di una svolta. Questa cambiamento, già materializzatosi con l’esonero dell’ex tecnico del Bayern Monaco, verrà completato a breve con l’insediamento di Julian Nagelsmann. Stando a quanto propone Fabrizio Romano sul proprio profilo Twitter, l’accordo con il successore di Flick sulla panchina della nazionale teutonica è già stato raggiunto. Il giovane allenatore tedesco ha già detto sì alla proposta della Federcalcio tedesca, che ha trovato un accordo anche con il suo entourage. Ciò che manca, adesso, è la definizione dello staff tecnico, che accompagnerà Nagelsmann in questa nuova avventura.

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Calcio Internazionale

Garcia vince di misura, troppo turnover per Inzaghi? Il resoconto di Real Sociedad-Inter e Braga-Napoli

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Seconda notte di Champions nella prima giornata di questa stagione. In campo altre due italiane: dopo i pareggi di Milan e Lazio contro Newcastle e Atletico Madrid, tocca a Inter e Napoli, impegnate entrambe in trasferta rispettivamente contro Real Sociedad e Braga. Importante partire subito con un risultato favorevole, per indirizzare il proprio girone sui binari giusti.

IL RESOCONTO DI REAL SOCIEDAD-INTER

Il match dei nerazzurri non parte proprio nel migliore dei modi. Dopo pochissimi istanti il Sociedad è già pericolosissimo con un clamoroso palo di Barrentxea, a Sommer battuto. E al 4′ gli sforzi della formazione di Alguacil vengono premiati con il gol di Mendez, su un’ingenuità colossale di Bastoni. L’Inter imposta dal basso con Sommer per il centrale italiano, che viene pressato e perde palla da ultimo uomo, rendendo facile facile il colpo del giocatore avversario. Nonostante il gol subito, ai nerazzurri manca la strigliata per recuperare il risultato. La Real Sociedad è padrona del campo nel primo tempo e va vicina al gol in più frangenti, con la difesa di Inzaghi in evidente difficoltà.

Nei secondi 45′ la solfa della partita non cambia: la squadra di Alguacil domina in lungo e in largo, con l’Inter incapace di farsi vedere in zona offensiva (Arnautovic uscirà dopo poco più di 50′, Lautaro è impalpabile). Quando la Sociedad arriva in area da calcio piazzato sono quasi sempre guai: su due corner registriamo un paratone di Sommer su Oyarzabal e una traversa di Merino di testa. Inter che ha anche rischiato di rimanere in dieci uomini, con l’espulsione di Barella poi tolta dopo consulto al VAR. Il centrocampista italiano, nel tentativo di divincolarsi da una trattenuta di Mendez, avrebbe colpito violentemente il giocatore avversario. Nulla di ciò è accaduto e giustamente Taylor ha tolto il cartellino rosso.

L’Inter è anche sfortunata, perchè il trend della partita, col passare dei minuti, inizia a cambiare: l’Inter alza il proprio baricentro ed è più pericolosa e al 79′ Thuram trova il gol del pareggio dopo un’azione rapida tutta rasoterra, ma c’è un fuorigioco millimetrico di Carlos Augusto, poi autore dell’assist per il francese. All’87’, però, ecco il colpo del campione: Lautaro fa 1-1 all’unica occasione del suo match. Tiro cross sporco di Frattesi che finisce sul secondo palo, dove il capitano nerazzurro è lucido a fiondarsi in scivolata e a metterla sotto la traversa. Sesto gol stagionale, e questo è pesantissimo: il risultato finale è 1-1 a San Sebastian.

IL RESOCONTO DI BRAGA-NAPOLI

Avvio non entusiasmante nemmeno per il Napoli, che dopo 13′ perde per un problema muscolare Rrahmani, ancora non in forma dopo i precedenti problemi di inizio stagione. Nonostante ciò, gli uomini di Garcia sono nettamente padroni del campo nel primo tempo e conducono la partita su ogni fronte, senza però trovare il gol. Osimhen è indemoniato: prima prende una traversa, poi si procura un rigore (annullato però dal VAR per, in realtà, fallo del nigeriano). Quando tutto sembra pronto per il duplice fischio arbitrale, ecco il gol di Di Lorenzo. Assist proprio di Osimhen per il sinistro al volo del capitano azzurro. Tocco della traversa e 0-1 Napoli dopo 45′.

Nella ripresa cambia leggermente il canovaccio della sfida, con i ritmi che si abbassano drasticamente. Il Napoli non ha nessun interesse a fare la partita in zona gol e, esclusi alcuni lampi di Osimhen e Kvaratskhelia, amministra il gioco lasciando poco spazio alle azioni del Braga. Sembrava tutto apparecchiato per una vittoria senza patemi del Napoli, ma ecco all’84 il gol del pari del Braga. Brutto errore di Ostigard in uscita con la palla e facile facile il cross di Zalazar per Bruma, che di testa fa 1-1. Ma il Napoli è una squadra che non molla mai, e all’89’ ecco il clamoroso autogol di Niakatè: fondamentale Zielinski che, dalla zona sinistra dell’area, crossa a mezza altezza in mezzo, dove il difensore francese prova a spazzare in maniera decisamente goffa, finendo per mettere la palla nella sua porta. Con un autogol incredibile il Napoli vince una partita che si è resa più ostica del previsto, iniziando il girone al meglio.

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Champions League

Milan-Newcastle 0-0, le pagelle del match: Leao sprecone, Tonali sempre intelligentissimo

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Prima partita in Champions League per il Milan di Stefano Pioli che affrontava il Newcastle dell’ex Tonali nella gara di apertura del girone F. I rossoneri, però, non vanno oltre il pareggio in casa: tantissime occasioni non concretizzate, soprattutto nel primo tempo. Grossa occasione sprecata da Rafa Leao, che tenta un tacco anziché concludere a rete un’ottima giocata individuale. Adesso il Milan dovrà fare punti contro PSG e Dortmund per passare questo girone; Pioli, però, ha viston segnali di ripresa incoraggianti dopo la sconfitta nel derby che fanno ben sperare per i prossimi impegni.

Numero Diez era presente in tribuna stampa e vi fornisce le pagelle del match.

LE PAGELLE DEL MILAN

Maignan 6: mai realmente impegnato dall’attacco del Newcastle, leggermente più impreciso del solito con i piedi. Costretto al cambio per un infortunio: brutta perdita per i rossoneri. (Dal 80′ Sportiello 6.5: compie una parata decisiva a partita praticamente finita che vale il voto in pagella)

Calabria 6: gioca solo 45′, ma di buon livello. Fatica a contenere sempre Gordon per via della sua agilità palla al piede, ma è attento in fase di impostazione: buona gara. (Dal 45′ Florenzi 6.5: ingresso ottimo per l’ex Roma che mette dinamismo e serve un cross perfetto a Leao, che va vicino alla rete)

Thiaw 6: buona partita del tedesco che non soffre le offensive della squadra inglese, decisamente meglio rispetto al derby.

Tomori 7: prova di livello assoluto del centrale inglese che contiene bene Isak, senza lasciargli spazio. Servirà sempre questo Tomori al Milan per garantire stabilità difensiva.

Theo Hernandez 6: non riesce ad essere concreto nonostante le molte sortite offensive. In fase difensiva non soffre praticamente nulla.

Krunic 6.5: conferma il buonissimo inizio di stagione e compie un’altra prova importante in regia, dimostrando sempre più centralità negli schemi della squadra rossonera.

Loftus-Cheek 6.5: uno dei migliori tra i rossoneri, soprattutto nel primo tempo per via degli inserimenti sempre precisi che mettono in difficoltà la difesa inglese. Costretto al cambio per infortunio. (Dal 70′ Musah 6: entra con il piglio giusto, offrendo buoni spunti in fase offensiva anche se non riesce ad essere determinante)

Pobega 6: tanta sostanza per il centrocampista italiano, anche se non è sempre pulito negli appoggi. Nel primo tempo compie un ottimo tiro da fuori e va vicino alla rete con un rasoterra, salvato sulla linea. (Dal 61′ Reijnders 6: buon ingresso dell’olandese che va vicino al gol con una bellissima azione personale, anche se non è incisivo al momento della conclusione)

Chukwueze 5.5: dà sempre la sensazione di potersi accendere dal nulla, ma manca ancora di concretezza. Va vicino al gol nel primo tempo, prova tanti dribbling – manca la precisione negli ultimi metri. (Dal 61′ Pulisic 5: con la sua qualità deve giocare con più precisione tecnica e personalità. non entra mai in partita)

Giroud 5.5: gara non sufficiente per il francese. Sbaglia un gol nel primo tempo, in un’altra occasione viene fermato Pope: nel secondo tempo pecca di lucidità e commette qualche errore di troppo prendendo anche un’ammonizione evitabile.

Leao 5.5: quell’errore nel primo tempo pesa enormemente nella valutazione finale, soprattutto in un momento così delicato. Sempre una spina nel fianco della difesa, cerca spesso la giocata decisiva, ma deve incidere di più.

Pioli 6: l’aveva preparata bene il tecnico rossonero, con Pobega a centrocampo per contrastare la fisicità del Newcastle e Chukwueze a mantenere alta la squadra. Al Milan è mancata la lucidità giusta in zona offensiva per vincere la partita, ma questo match conferma che la brutta prestazione al derby è stata (per ora) solo una parentesi da dimenticare.

LE PAGELLE DEL NEWCASTLE

Pope 6.5: compie parecchie parate nel corso del primo tempo che tengono a galla i Magpies. C’è la sua firma su questo pareggio.

Trippier 6: fonte di gioco laterale dei Magpies che passano spesso dai suoi piedi molto educati, non soffre particolarmente l’asse Theo-Leao.

Schar 5.5: qualche sbavatura di troppo per lo svizzero, che compie una gara ordinata comunque – ammonizione ingenua.

Botman 6: buona gara dell’olandese ex obiettivo di mercato proprio dei rossoneri. Contiene bene Giroud e non soffre nelle palle aeree.

Burn 5.5: non spinge praticamente mai, rimane basso per contenere le spinte offensive di Chukwueze. Tanti errori tecnici in uscita dalla difesa.

Guimaraes 6.5: il migliore tra le fila degli inglesi, vera fonte di gioco offensiva. Lo cercano sempre i compagni e il brasiliano perde pochi palloni: giocatore di caratura importante, fortemente stimato da Howe.

Longstaff 5.5: regge fisicamente il duello con Pobega, ma sbaglia alcune scelte in impostazione che potevano trasformarsi in gol avversari. Il meno incisivo del centrocampo bianconero.

Tonali 6: giorno dalle forti emozioni per il centrocampista azzurro. Compie una partita sufficiente, anche se nel secondo tempo sbaglia qualche pallone di troppo – mette in mostra comunque tanta fisicità e intelligenza tattica. (Dal 70′ Anderson 6: va vicino alla rete con una conclusione forte a partita quasi finita, ma Sportiello compie una parata importante)

Murphy 5: tra i peggiori nelle fila del Newcastle, spesso assente dalla manovra e impreciso tecnicamente. Non riesce ad incidere nel match. (Dal 63′ Almiron 6: dà verve alla manovra offensiva del Newcastle, ma non incide quanto dovrebbe)

Isak 5.5: gara di sacrificio per lo svedese che cala nel corso del match, non riuscendo a reggere il duello con Tomori. Esce dal match quando viene spostato sulla fascia. (Dal 90′ Barnes SV)

Gordon 6: spina nel fianco nel primo tempo per Calabria che lo soffre. Si spegne nel secondo tempo, sbagliando appoggi semplici e scelte elementari, anche se rimane una prova sufficiente. (Dal 63′ Wilson 5.5: ingresso incolore dell’inglese che perde parecchi contrasti sulle palle aeree e non aiuta la squadra in uscita)

Howe 5.5: ci si aspettava di più dalla squadra inglese che delude un po’ le aspettative, non riuscendo quasi mai a rendersi pericoloso in attacco. Serviranno partite molto più decisive per pensare di passare questo girone di ferro.

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