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Ritornare sulla Terra

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Ritornare sulla Terra

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Sembrava davvero la volta buona. Il lieto fine di una storia bellissima e vincente, ma che durante il suo percorso aveva presentato ostacoli duri da superare.

Nei giorni che hanno preceduto la finale con il Real, tutto faceva pensare che la Juventus potesse davvero vincere la Champions League, che fosse realmente pronta per il raggiungimento di questo traguardo. La vittoria in Europa sarebbe stata la degna conclusione di un percorso tortuoso, iniziato con la retrocessione del 2006, continuato con il cambio della dirigenza e con il ritorno al dominio assoluto in campionato. La vittoria più importante di tutte sarebbe quindi dovuta arrivare al termine di un percorso graduale, organizzato sapientemente, e portato avanti nel tempo attraverso la crescita di uomini chiave.

Oltre a Marchisio e Chiellini, che nel 2006 avevano rispettivamente 20 e 22 anni, l’uomo che è rimasto al centro di questo progetto di rinascita per tutti questi anni, è stato Gigi Buffon. Uno che, da circa quindici stagioni, è stato tra i primi tre portieri al mondo, ricoprendo per lunghi tratti la prima posizione del podio.

UN SOGNO BELLISSIMO

Gigi Buffon nella sua vita ha saputo accettare molte cose. Gigi Buffon è uno che non si è mai piegato di fronte alle difficoltà, perché ha sempre portato avanti coerentemente la sua visione del mondo, più che del calcio in sé. Ha accettato di scendere in Serie B nel 2006 da campione del mondo, consapevole che i traguardi raggiunti con sacrificio contano più di qualsiasi contratto milionario. Ha accettato di arrivare settimo in classifica per due anni di fila, e di subire le critiche quando non era al meglio della forma. Si è sentito dire più volte che fosse un calciatore finito, che iniziasse ad accusare certi acciacchi dati dall’età.

Nel frattempo però, mentre gli altri parlavano, lui è tornato a vincere con la Juventus in campionato, e ad essere protagonista anche in Europa. Arrivato in finale nel 2015, ha accettato anche la sconfitta con il Barcellona, consapevole che forse non era ancora il momento, perché gli altri erano troppo più forti e la sua squadra avrebbe dovuto lavorare ancora molto. Come se fosse un’altra tappa di un percorso che però, alla fine, si sarebbe concluso con la vittoria dell’unico trofeo mancante nel suo palmarès: la Champions League.

Accettare però anche la sconfitta in finale di quest’anno, è probabilmente la responsabilità più grande della sua carriera. Buffon aveva sognato a lungo questo trofeo, lo aveva saputo aspettare, e aveva saputo trasmettere il suo modo di pensare alla squadra. Aveva saputo mantenere un clima sereno quando le cose andavano bene, e aveva saputo richiamare la squadra all’ordine quando le cose stavano sfuggendo di mano. Il sogno era lì ben presente nella sua testa, in attesa della sua realizzazione: dall’inferno di Calciopoli, al paradiso della vittoria europea.

APRIRE GLI OCCHI

A volte però nella vita i sogni non si realizzano, anche se hai dato tutto per questo obiettivo, e chi è intorno a te non può non riconoscere che meriteresti di raggiungerlo. Finire la carriera con la vittoria della Champions e magari anche con un Pallone d’oro a quarant’anni, era il sogno di Buffon e, in un certo senso, degli amanti di questo sport. Ma, come detto, i sogni a volte non si realizzano, ed è necessario tornare ad aprire gli occhi, e prendere consapevolezza della realtà.

Così dovrà fare Buffon, che forse non avrà più la possibilità di vincere questi trofei, e dovrà accettarlo come hanno fatto altri campioni prima di lui. Così dovrà fare anche la Juventus che, prima o poi, dovrà iniziare a pensare anche al periodo che verrà dopo Gigi. Non sarà facile, visto che negli ultimi 17 anni il ruolo del portiere per i bianconeri non è mai stato un problema, dal momento che hanno potuto contare su uno dei più forti di sempre per tutto questo tempo.

Non sarà facile anche perché, in questi anni, la società di Torino si è sempre occupata di trovare un secondo a Gigi, ma mai di sostituirlo veramente. L’acquisto di Neto sembrava andare in una direzione diversa, verso un percorso di maturazione che avrebbe portato il portiere brasiliano a diventare titolare. Invece l’ex viola non ha convinto, e la Juventus si è mossa verso un altro profilo. Questa volta però non c’è dubbio: i bianconeri hanno iniziato decisamente a pensare ad un dopo Buffon.

UNA MOSSA STRATEGICA

E’ infatti ormai cosa fatta l’arrivo a Torino di Wojciech Szczesny, per una cifra che si aggira intorno ai 15 milioni. Difficile pensare dunque che il polacco possa essere arrivato per fare il secondo a Buffon. La Juve potrebbe infatti pensare ad un utilizzo strategico di entrambi i portieri, con Gigi impegnato nei match di Champions e solo in alcuni di campionato. Il neo acquisto è inoltre in pieno stile Juve. L’estremo difensore di proprietà dell’Arsenal è stato infatti tra i migliori – se non il migliore in assoluto – portieri dell’ultimo campionato di Serie A. E’ un calciatore maturo, ed è cresciuto molto negli ultimi anni.

Oppure, la mossa della Juventus potrebbe essere strategica in un altro senso. Le squadre della Vecchia Signora sono sempre state costruite su un blocco di calciatori italiani. Soprattutto per quanto riguarda il ruolo del portiere che, a parte brevi periodi, è sempre stato ricoperto da un calciatore nato in Italia. Anche i discorsi degli ultimi tempi, se si esclude l’acquisto di Neto, andavano in questa direzione: i nomi che circolavano per il dopo Buffon erano quelli di Scuffet, Leali, Meret da ultimo. Fino al profilo perfetto, per statura tecnica e per la giovanissima età: Gigio Donnarumma. Stesso nome di Buffon, una sorta di segno del destino.

Che Szczesny non sia stato preso come pedina per portare il giovane rossonero a Torino? Solo suggestioni di inizio mercato. Quello che va sottolineato, per ora, è che la Juventus ha iniziato a pensare seriamente ad un dopo Buffon, consapevole che i sogni non possono durare per sempre.

Per Gigi invece, dopo che sarà riuscito ad accettare l’ennesima delusione in una finale di Champions, si aprirà un’altra stagione. Si aprirà forse l’ultima possibilità di conquistare questo trofeo, e rendere così perfetta una carriera costruita sui sacrifici e sulla forza di volontà.

Sapersi rialzare, dopo tutto, è sempre stato il leitmotiv della carriera di Buffon, forse anche per questo motivo, uno dei più forti portieri di sempre.

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Flash News

Martinez: “Genoa bell’ambiente, l’obiettivo è la salvezza”

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Josep Martinez, portiere del Genoa, Serie A, Coppa Italia

Josep Martinez, portiere del Genoa, ha parlato in un’intervista a Il Secolo XIX della sua avventura in rossoblù. Tra le sorprese di quest’annata c’è sicuramente il Genoa di Alberto Gilardino. Nonostante sia una neopromossa, dopo il 2° posto in Serie B nella passata stagione e il ritorno in A, i rossoblù hanno mostrato risultati e calcio di livello. Al momento, infatti, i liguri sono al 12° posto in classifica, a +10 sulla salvezza; Un risultato forse inaspettato alla vigilia, per una squadra che lotta per non retrocedere.

Questo merito di una squadra gestita bene dal mister, ma fatta di giocatori di livello, tra cui l’estremo difensore Josep Martinez, spagnolo ex Lipsia. Quest’ultimo ha parlato a Il Secolo XIX dei motivi per cui ha scelto il Grifone, e degli obiettivi di questa stagione, che sta per volgere al termine.

SCELTA DELLA SQUADRA“Fin da bambino ho sempre avuto come desiderio di giocare per una squadra che avesse intorno a sé una passione come quella che ha il Genoa“.

AMBIENTE“La gente è la parte più importante del calcio, qui ho trovato un ambiente che mi piace“.

OBIETTIVIPrima di tutto la salvezza, la partita con il Frosinone è un crocevia molto importante. E poi dobbiamo continuare a fare risultati”.

 

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Calciomercato

Di Gregorio: “Ritorno all’Inter? Sto bene al Monza”

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Michele Di Gregorio, calciatore del Monza - Serie A, Coppa Italia

Il portiere del Monza Michele Di Gregorio ha parlato a La Stampa del suo futuro prossimo, tra Inter, Monza e non solo. Tra i portieri ormai non più rivelazione ma certezza del nostro campionato c’è l’estremo difensore dei brianzoli. Sempre attento e da rendimenti di alto livello, Di Gregorio ha attirato su di sé diversi apprezzamenti delle big di Serie A, con l’Inter, club in cui è cresciuto, che potrebbe rappresentare la chiusura di un cerchio.

DI GREGORIO MONZA: LE PAROLE DEL PORTIERE

STO BENE AL MONZA “Mi piace pensare all’oggi senza guardare troppo in là perché altrimenti si fanno male le cose quotidiane. Voglio concentrami su questi due mesi col Monza. Poi, dopo l’ultima giornata di campionato, vedremo cosa ci sarà di concreto. Sto benissimo a Monza. Non ho bisogno di scappare. Se verrà qualcosa per fare uno step, lo valuteremo”.

CRESCITASono cresciuto tanto grazie ad Alfredo Magni, il preparatore di Donnarumma al Milan. Crede molto nell’intensità del lavoro e nell’utilità della palestra. Mi sono irrobustito. Nei giorni scorsi abbiamo fatto un patto nello spogliatoio tra giocatori e allenatore: dobbiamo superare i punti dell’anno scorso quando abbiamo chiuso a 52.Ora ne abbiamo 42. Dobbiamo pensare di poter vincere ogni partita a partire da quella col Torino”.

TORINO “È una squadra fisica che a tratti ti fa giocare male. Juric e Palladino sono allenatori simili, ma forse Palladino è più flessibile e aperto a provare situazioni nuove“.

MILINKOVIC-SAVICNon sai mai cosa farà quando ha il pallone: appoggio vicino o lancio a 70 metri. Ormai il portiere va studiato come un giocatore di movimento. A me piace partecipare alla costruzione dal basso, ti senti coinvolto”.

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Flash News

Si muove Oaktree, Zhang verso la cessione dell’Inter

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Inter zhang

L’Inter potrebbe presto cambiare proprietà e Steven Zhang potrebbe dunque presto non essere più il presidente della società. Come ormai noto, il prestito concesso dal fondo statunitense Oaktree è in scadenza il 20 maggio e l’attuale presidente nerazzurro ha provato a rinegoziarne i termini che prevedono la restituzione di 385 milioni di euro. Nei giorni scorsi sembrava potesse prendere quota questa soluzione, che avrebbe permesso a Zhang di restare alla guida del club. Secondo quanto riportato oggi dal Corriere dello Sport, però, la situazione sarebbe cambiata e la cessione del club da parte dell’imprenditore cinese sarebbe sempre più probabile.

Oaktree si è mossa per cercare potenziali acquirenti della società e avrebbe individuato un compratore interessato all’Inter. Infatti, sarebbe stata avviata anche una procedura di valutazione del club tramite una società di advisory che sarà selezionata a breve. Ad avviare tale procedura sarebbe stato proprio un compratore individuato dal fondo statunitense.

Dunque, come sottolineato dallo stesso Corriere dello Sport, l’unica strada percorribile al momento sembra essere quella della cessione della società da parte di Steven Zhang. Il 32enne è diventato presidente dell’Inter nell’ottobre 2018 e in questi anni ha contribuito alla crescita della società e al ritorno ad alti livelli. Con Zhang presidente, infatti, i nerazzurri hanno vinto un campionato e sono ad un passo dal secondo e hanno centrato una finale di Champions League. Inoltre, hanno riempito la bacheca anche con tre Supercoppe Italiane e due Coppe Italia.

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Furlani: “Leao vuole restare. Pioli? Mai stato a rischio”

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Furlani

Alla Gazzetta dello Sport, l’Amministratore Delegato del Milan Giorgio Furlani ha parlato di Leao, Pioli e non solo. Il Milan guarda al futuro, la stagione non è ancora finita e gli obiettivi, soprattutto l’Europa League, sono ancora in divenire. Una grande società, però, guarda sempre al futuro, come si evince dall’intervista, concessa alla Gazzetta dello Sport, da Giorgio Furlani, AD del club rossonero.

FURLANI, LE PAROLE DELL’AD ROSSONERO

OBIETTIVIL’obiettivo era e resta sempre vincere. Siamo comunque secondi. In campionato abbiamo 1 punto in meno della stagione dello Scudetto e 10 in più di un anno fa. Significa che abbiamo migliorato la squadra. L’Europa League è un obiettivo importante”.

IBRAHIMOVICIbrahimovic non ha deleghe formali per poter decidere. Mio rapporto con lui è fantastico, ma non dimentichiamo Moncada: Geoff è il numero 1. Ibra si confronta spesso con lui sui profili. Io mi occupo dell’investimento: se ho 100 non metto 80 su un solo giocatore”.

PIOLI“Spesso viene criticato, ma ha fatto risultati importanti. Nessuno dalla società ha mai parlato di panchina a rischio. Ora sarebbe ingeneroso valutarlo in base al futuro percorso in Europa League o all’esito del derby. La nostra stagione fin qui è stata buona“.

LEAOLeao vuole restare. Theo e Maignan hanno un contratto fino al 2026. Si parla di vendere o comprare ma spesso sono i giocatori a decidere del loro futuro. Speriamo restino con noi il più a lungo possibile e facciano ancora la differenza”.

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