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Road to Russia: Girone F

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Road to Russia: Girone F

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Qatar 2022

Noi di Numero Diez abbiamo intrapreso da qualche giorno questo viaggio all’interno del mondiale russo, per farvi conoscere da più vicino tutto quelle compagini che ne prenderanno parte. Ed oggi analizzeremo il sesto girone, sulla carta il più scontato, o quasi.

La Germania pesca benino e trova la Svezia, la Corea del Sud e il Messico.

Un girone che la nazionale tedesca dovrebbe superare senza troppi problemi, ma che invece potrebbe nascondere delle insidie: gli svedesi per arrivare fin qui hanno eliminato grandi compagini, mentre il Messico è ormai una presenza fissa in questa competizione.

IL CALENDARIO

17 giugno, Mosca: GERMANIA-MESSICO

18 giugno, Niznij Novgored: SVEZIA-SUD COREA

23 giugno, Soci: GERMANIA-SVEZIA

23 giugno, Rostov:  SUD COREA-MESSICO

27 giugno, Kazan: SUD COREA-GERMANIA

27 giugno, Ekaterinburg: MESSICO-SVEZIA

GERMANIA

I tedeschi sono una delle nazionali favorite per la vittoria finale: arrivati come unica ad aver vinto tutti gli incontri di qualificazione (10 su 10), ha chiuso con undici punti sopra la seconda, l’Irlanda del Nord.


Durante la corsa verso il Mondiale ha dimostrato di avere una fase difensiva impeccabile, prendendo appena quattro reti, circa due ogni nove gare. Una ogni quattro e mezzo.

CONVOCATI

Portieri: Leno (Bayer Leverkusen), Neuer (Bayern Monaco), ter Stegen (Barcellona), Trapp (PSG).

Difensori: J. Boateng (Bayern Monaco), Ginter (Borussia Monchengladbach), Hector (Colonia), Hummels (Bayern Monaco), Kimmich (Bayern Monaco), Plattenhardt (Hertha BSC), Rüdiger (Chelsea), Süle (Bayern Monaco), Tah (Bayer Leverkusen).

Centrocampisti: Brandt (Bayer Leverkusen), Draxler (PSG), Goretzka (Schalke 04), Gündogan (Manchester City), S.Khedira (Juventus), Kroos (Real Madrid), Özil (Arsenal), Rudy (Bayern Monaco), L.Sané (Manchester City).

Attaccanti: Mario Gómez (Stoccarda), T. Müller (Bayern Munich), Petersen (Friburgo), Reus (Borussia Dortmund), Werner (RB Lispia).

Commissario tecnico: Joachim Löw.

COME GIOCHERANNO

(4-2-3-1): Ter Stegen; Kimmich, Boateng, Hummels, Hector; Khedira, Kroos; Özil, Müller, Draxler; Werner.

DA TENERE D’OCCHIO

Sarà senza alcun dubbio Toni Kroos il giocatore simbolo della Germania, La grande forza della Germania di questa stagione sarà il centravanti: dopo lungo tempo nel quale sono scesi in campo senza la punta di diamante, ma limitandosi a schierare Muller falso 9, finalmente Joaquim Low avrà una pedina di altissimo livello in quel ruolo, Timo Werner.

Il CT tedesco (in carica da dodici anni) arriva al mondiale dopo aver ottenuto due bronzi, un argento e un oro fra due Mondiali e due Europei disputati.

COREA DEL SUD

Dieci! Sono dieci le volte che la Corea ha partecipato al Mondiale. In realtà nove, ma con questa si raggiungerà la doppia cifra.
Un risultato storico se comparato ad una piccola realtà che anno dopo anno si fa sempre più avanti. Ad onor del vero non è andata benissimo per la squadra asiatica durante le qualificazioni: ha trionfato in 4 gare su 10, un po’ pochino.

Dopo aver distrutto tutte le altre pretendenti nel primo girone di qualificazione, vincendo otto incontri su otto senza subire alcuna rete, le prime preoccupazioni sono giunte con l’approdo al secondo turno: il CT Stielike è stato esonerato con due partite ancora da giocare, dopo due KO di fila contro compagini modeste quali Cina e Qatar.

L’arrivo di Shin Tae-Yong non ha cambiato troppo la situazione e, anzi, il mister cinese ha rischiato la frittata, appellandosi al suicidio siriano in Iran.

CONVOCATI

Portieri: Jo Hyeon-woo (Daegu), Kim Jin-hyeon (Cerezo Osaka), Kim Seung-gyu (Vissel Kobe)
Difensori: Oh Ban-seok (Jeju United), Hong Cheol (Sangju Sangmu), Jang Hyun-soo (FC Tokyo), Park Ju-ho (Ulsan Hyundai), Jung Seung-hyeon (Sagan Tosu), Yun Yeong-seon (Seongnam), Lee Yong (Jeonbuk Hyundai Motors), Kim Young-gwon (Guangzhou Evergrande)
Centrocampisti: Koo Ja-cheol (Augsburg), Lee Jae-seong (Jeonbuk Hyundai Motors), Kim Min-uh (Sanju Sangmu), Ju Se-jong (Asan Mugungwa), Moon Seon-Min (Incheon United), Ki Sung-yeung (Swansea), Jung Woo-young (Vissel Kobe), Go Yo-han (FC Seoul)
Attaccanti: Hwang Hee-chan (RB Salisburgo), Son Heung-min (Tottenham), Lee Seung-woo (Hellas Verona), Kim Shin-uk (Jeonbuk Hyundai Motors).

COME GIOCHERANNO

(4-4-2): Kim; Choi, Jang, Lee Yong, Kim; Kwon Chang-Hoo, Koo Ja-Cheol, Park Joo-Ho, Lee Chang-Min; Hwang Hee-Chan, Son Heung-Min.

DA TENERE D’OCCHIO

Nella rosa asiatica non c’è molta qualità: senz’altro, però, l’ala del Tottenham Son Heung-Min sarà colui che verrà chiamato in causa per trascinare i coreani. Il giocatore più rappresentativo, di certo, sarà Ki Sung-yeung: centrocampista dello Swansea che può occupare la mediana oppure può esser impiegato da mezzala. Questa stagione in Premier League ha disputato 25 gare, segnando due reti e due assist.

Per ultimo, ma non in quanto ad importanza, Hwang Hee-chan, attaccante del Lipsia, adattabile a qualunque palcoscenico. In questa stagione ha segnato cinque reti in Bundesliga, due in Europa League, due in Champions League, tre in coppa nazionale e un altro ai preliminari europei.

MESSICO

L’obiettivo massimo nella storia del Tricolor è stato il quarto di finale (ottenuto due volte). Quest’anno Juan Carlos Osorio avrà l’arduo compito di replicare (sebbene migliorarsi sarebbe fantastico).

Allenata da un CT con poca esperienza mondiale, la squadra scenderà in campo con un solido 4-3-3. Il gioco sulla fasce, in modo rapido, sarà fondamentale per le gerarchie del Messico.
Arrivata qua passeggiando, hanno regolato il proprio girone, perdendo solol a risultato già ottenuto (contro l’Honduras).

CONVOCATI

Portieri: Guillermo Ochoa (Standard Liegi), Alfredo Talavera (Toluca), Jesús Corona (Cruz Azul).

Difensori: Carlos Salcedo (Eintracht Francoforte), Néstor Araujo (Santos Laguna), Diego Reyes (Porto), Héctor Moreno (Real Sociedad), Hugo Ayala (Tigres), Oswaldo Alanís (Chivas), Edson Álvarez (América), Jesús Gallardo (Pumas UNAM), Miguel Layún (Siviglia).

Centrocampisti: Jesús Molina (Monterrey), Rafael Márquez (senza squadra), Héctor Herrera (Porto), Jonathan dos Santos (LA Galaxy), Andrés Guardado (Betis), Erick Gutiérrez (Pachuca), Marco Fabián (Eintracht Francoforte), Giovani dos Santos (LA Galaxy).

Attaccanti: Javier Hernández (West Ham), Raúl Jiménez (Benfica), Oribe Peralta (América), Jesús Manuel Corona (Porto), Carlos Vela (Los Angeles FC), Javier Aquino (Tigres), Hirving Lozano (Psv), Jürgen Damm (Tigres).

COME GIOCHERANNO

(4-3-3): Corona; Reyes, Salcedo, Moreno, Layun; Fabian, Guardado, Herrera; Vela, Hernandez, Corona.

DA TENERE D’OCCHIO

Il nome è sempre il solito: il Chicharito Hernandez non può esser messo da parte. Si tratta del miglior bomber della storia messicana, statistica che ogni anno gli vale la convocazione aldilà dello scarso stato di forma.

Occhi puntati, ovviamente, sul portiere Ochoa: ci siamo imparati a conoscerlo grazie alla sua folta capigliatura e ai miracoli che hanno spesso salvato il tricolòr.  La fascia sarà sul braccio di Guardado, il capitano.

SVEZIA

Se ne potrebbe parlare per ore: parlare di miracolo sarebbe addirittura riduttivo. Inseriti in un girone di ferro con Francia e Olanda, hanno messo in seria difficoltà la squadra testa di serie per lungo tempo, chiudendo secondi solo ai galletti ed eliminando di fatto gli Orange. Qualificatisi ai playoff, hanno eliminato i quattro volte campioni del mondo dell’Italia senza subire nemmeno una rete.

Non ci sarà Ibra e, senza Zlatan, sono riusciti nell’impresa della qualificazione. Andersson, testa bassa e pedalare, col catenaccio si è tolto non poche soddisfazioni: senza dover concentrare il gioco tutto sullo “zingaro” – come definitivo dai compagni di squadra – i gialloblu sembrano aver trovato una nuova primavera.

CONVOCATI

PORTIERI: Robin Olsen (Copenaghen), Karl-Johan Johnsson (Guingamp), Kristoffer Nordfeldt (Swansea).

DIFENSORI: Mikael Lustig (Celtic), Victor Nilsson Lindelöf (Manchester United), Andreas Granqvist (Krasnodar – Helsingborg), Martin Olsson (Swansea), Ludwig Augustinsson (Werder Bremen), Filip Helander (Bologna), Emil Krafth (Bologna), Pontus Jansson (Leeds).

CENTROCAMPISTI: Sebastien Larsson (Hull City), Albin Ekdal (Amburgo), Emil Forsberg (Lipsia), Gustav Svensson (Seattle), Oscar Hiljemark (Genoa), Viktor Claesson (Krasnodar), Markus Rohdén (Crotone), Jimmy Durmaz (Tolosa).

ATTACCANTI: Marcus Berg (Al-Alhi), John Guidetti (Alavés), Isaac Kiese Thelin (Waasland-Beveren – Anderlecht), Ola Toivonen (Tolosa).

COME GIOCANO:

 (4-4-2): Olsen; Lustig, Lindelof, Granqvist, Augustinsson; Claesson, Larsson, Ekdal, Forsberg; Toivonen, Berg.

DA TENERE D’OCCHIO

È pronto ad esplodere: Emil Forsberg di problemi non se ne fa e, stagione dopo stagione, sta sempre più scalando le graduatorie. Se ancora non vi siete accorti di lui, senz’altro lo farete in questo mondiale. Il Lipsia ha costruito le proprie fortune su questo giocatore.

Prestate attenzione anche su Samuel Armenteros, sei mesi al Benevento. Potrebbe esplodere da un momento ad un altro, il Mondiale potrebbe prendere una piega particolare.

Coppa Italia

Pronostico Fiorentina-Parma, statistiche e consigli per la partita

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Pronostico Fiorentina-Parma

PRONOSTICO FIORENTINA-PARMA, STATISTICHE E CONSIGLI PER LA PARTITA – Mercoledì 6 dicembre, alle ore 21:00, la Fiorentina incontra il Parma per gli ottavi di finale di Coppa Italia, in un match che può nascondere insidie. Scopriamo, dunque, il pronostico per la partita insieme a qualche statistica e qualche consiglio per gli scommettitori.

COME ARRIVANO LE DUE SQUADRE

Partiamo dai padroni di casa. La Fiorentina ha vissuto tanti alti e bassi nell’ultimo periodo, con alcune cadute evitabili, come contro l’Empoli, ma anche vittorie prestigiose, come quella di Napoli. La squadra di Italiano si è imposta nel corso dell’ultima giornata per 3-0 contro la Salernitana e ha preparato al meglio la partita di Coppa Italia. Vedremo se la preparazione sarà ripagata anche dal verdetto del campo.

Il Parma viene da sei vittorie in otto partite nell’ultimo mese. Gli uomini di Pecchia procedono spediti verso la risalita nel massimo campionato e si trovano, ad oggi, a pari punti – 33 – col Venezia. Gli emiliani stanno facendo molto bene e ora sognano anche i quarti di finale di Coppa Italia, un risultato che sarebbe importantissimo per il loro morale. In mezzo c’è la Viola, che avrà tutte le intenzioni di battere i crociati.

IL PRONOSTICO DI FIORENTINA-PARMA

Per quanto sulla carta l’esito sembri scontato e i pronostici siano tutti a favore della Fiorentina, spesso la Coppa Italia ha regalato sorprese. Attenzione, dunque, al Parma, che vorrà fare uno scherzetto agli avversari. Per questo, non consigliamo alcun segno fisso, bensì una giocata sul numero complessivo di gol. Il pronostico che potrebbe essere meno rischioso e pagare di più è il MULTIGOL CASA 2-4, in quota 1.62. Benché l’esito finale non sia scontato, la Viola, infatti, potrebbe andare a segno più volte, data la tendenza dei giocatori di Italiano a tenere palla. In alternativa, anche il segno GOL, quotato, invece, 1.75 sui principali bookmakers, potrebbe essere fruttuoso, dato che entrambe le squadre sono decisamente inclini al gol.

PROBABILI FORMAZIONI

Fiorentina (4-2-3-1): Christensen; Kayode, Martinez, Ranieri, Parisi; Mandragora, M.Lopez; Ikone, Barak, Sottil; Nzola. All. Italiano

Parma (4-3-2-1): Chichizola; Delprato, Osorio, Circati, Di Chiara; Bernabé, Hernani, Estevez; Mihaila, Man; Benedyczak. All. Pecchia

 

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ESCLUSIVE

ESCLUSIVA – L’agente di Ikwuemesi: “Si sta adattando alla Serie A, la Salernitana sta lavorando nella giusta direzione”

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La Salernitana sta affrontando un periodo delicato, in piena lotta per la permanenza in Serie A. Nell’ultima giornata di campionato, i granata sono usciti sconfitti dal Franchi perdendo 3-0 contro la Fiorentina. Nonostante la sconfitta anche abbastanza netta, però, i campani sono reduci da un momento anche abbastanza positivo. A risollevare il morale infatti sono il pareggio preziosissimo in casa del Sassuolo e, soprattutto, la prima vittoria in campionato arrivata all’Arechi contro la Lazio.

Uno dei volti di quest’ultimo periodo in casa Salernitana, è sicuramente Chukwubuikem Ikwuemesi. Arrivato quest’estate dagli sloveni del Celje, l’attaccante nigeriano sotto la gestione Inzaghi sta trovando spazio ed anche i primi gol della sua avventura italiana. Per scoprirne di più sul classe 2001, noi della redazione di Numero Diez abbiamo intervistato Thaddeus Kennedy Idama, agente del calciatore facente parte del KCG Sporting Management.

Di seguito, la nostra intervista ESCLUSIVA.

L’INTERVISTA ESCLUSIVA A THADDEUS KENNEDY IDAMA, AGENTE DI IKWUEMESI

Parto chiedendole la sua opinione sul momento attuale di Ikwuemesi alla Salernitana.

“Sta provando a dare il massimo. Essendo calciatore giovane, che proviene da un campionato non molto noto in Europa, sta cercando di adattarsi. Credo farà meglio sul lungo termine”.

Crede che la Salernitana riuscirà a centrare l’obiettivo salvezza?

“Siamo in attesa di scoprirlo, perché la Salernitana è una buona squadra, staff e dirigenti hanno il compito di gestire la situazione e lo stanno facendo molto bene. Il club non sta ottenendo il miglior risultato, ma spetta all’organismo che lo rappresenta fare la cosa giusta. Credo siano nella giusta direzione“.

Di recente Ikwuemesi ha segnato il suo primo gol in Serie A, contro il Sassuolo. Quali sono state le sensazioni a riguardo?

È stato un bel momento. A Sassuolo erano partiti molto bene, andando in vantaggio per 0-2. È stato comunque un buon risultato per la squadra. È un momento in cui hanno ripreso il controllo e hanno realizzato di poter tornare ad una situazione normale. Io so che chi è ai vertici della società sta facendo molto per assicurarsi di mettere i calciatori sulla buona strada. Poi vincere le partite (contro la Lazio, n.d.r.) è un sollievo per la squadra“.

Con l’arrivo di Inzaghi in panchina sembrerebbe esserci stata una svolta: 5 presenze da titolare e 2 gol in 7 partite. Com’è il rapporto con il tecnico granata?

“Gli dico che dipende tutto dall’impostazione professionale. Il ragazzo è un professionista e conosce i suoi obblighi in campo. L’allenatore è stato un professionista di altissimo livello da calciatore. Sono contento perché metterà Ikwuemesi nelle condizioni migliori e lo preparerà per le partite. Inzaghi è stato un giocatore di punta, un top player. Quando giocava, ai suoi tempi, io tifavo la Juventus e lo guardavo tanto. L’ho guardato tanto all’Atalanta quando ha segnato 15 gol in Serie A prima di trasferirsi alla Juventus. Quindi lo conosco molto bene. Quando un’ex attaccante allena il tuo calciatore, che è anche lui un attaccante, secondo me è una cosa positiva. Sono felice di vedere Inzaghi fare le cose giuste da allenatore. Poi il calciatore ha l’obbligo di rispettarlo. È questa la sua responsabilità quando scende in campo”.

Tornando invece alla trattativa che ha portato Ikwuemesi alla Salernitana: com’è nata? Ci sono retroscena?

“Per me non c’è stato nessun aspetto negativo. Eravamo tutti d’accordo nel fargli accettare questa nuova sfida. Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma quando un giocatore focalizza la mente su qualcosa è possibile. Quindi io penso che abbia deciso di andare in Serie A e noi, dopo, siamo andati a cogliere la sfida. Sapevamo che fosse  piuttosto impegnativa, ma finora tutto bene. Si abituerà a questa situazione e, a lungo termine, otterrà risultati”.

Qual è invece il sogno per il futuro?

“Ogni giocatore ha un sogno per il futuro. Noi li lasciamo a loro. Lui ha l’ambizione di diventare un top player, di giocare club famosi. Al momento siamo concentrati prima sulla Salernitana, e poi dopo lui pensa al suo meglio. Poi lasciamo che il futuro svolga il suo ruolo”. 

Fonte immagine in evidenza: profilo Instagram kcg_project

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Thauvin torna protagonista e si confessa: “Andai a giocare in Messico perché soffrivo di depressione”

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Thauvin

Un gol e un assist nelle ultime due partite per Florian Thauvin, indubbiamente uno degli uomini di maggior classe e talento a disposizione di Cioffi. La missione salvezza, in questa stagione, non sembra scontata come in altre annate per l’Udinese, che dovrà affidarsi anche (e non poco) al sinistro del francese, campione del mondo nel 2018. Neanche il più grande trionfo immaginabile nella carriera di un calciatore può però colmare i demoni interiori di una persona, come ammesso da Thauvin nel corso di un’intervista a Canal+.

DEPRESSIONE – Tre mesi prima di lasciare l’Olympique Marsiglia andai da una persona specializzata su consiglio di alcuni amici, che mi ascoltò e mi fece scoppiare a piangere. In quel momento capii di non stare bene. Ero nella fase iniziale ma già accertata di depressione. Per quello poi decisi di andare in Messico, per stare più tranquillo e avere meno pressioni nel giocare da parte di tifosi e media”.

UN PASSO INDIETRO – “Atleticamente mi sentivo al meglio, ma dal punto di vista mentale ero a pezzi. Quando questa persona mi ha fatto rendere conto della mia situazione, ho deciso che era meglio fare un passo indietro per la mia serenità. Per questo poi scelsi di andare a giocare al Tigres, in Messico”.

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Flash News

Furia De Laurentiis dopo Napoli-Inter: telefonate alla Federcalcio per protestare

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De Laurentiis

Il Napoli, dopo un inizio di campionato altalenante e l’esonero di Garcia, ci si aspettava un cambio di rotta imminente. Occasione sfumata nel match di ieri giocato al Maradona contro l’Inter, perdendo per 3-0. Tuttavia secondo quanto riportato da Il Mattino, De Laurentiis sembrerebbe essersi infuriato al punto da chiamare la Federcalcio e l’AIA per protestare, riguardo la direzione gara con i nerazzurri. La scelta di non far presentare Mazzarri ai microfoni, prediligendo silenzio totale, sarebbe stata proprio la sua, dopo aver accerchiato il direttore di gara nel tunnel per cercare di ottenere delle spiegazioni, invano.

Gli episodi che avrebbero scatenato l’ira del patron partenopeo sarebbero due. Il primo per un mancato rigore concesso per un presunto fallo di Acerbi su Osimhen. Il secondo a causa della decisione di non annullare il primo gol di Calhanoglu per un fallo in precedenza di Lautaro su Lobotka.

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