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Rodrigo Bentancur, eleganza Charrúa
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5 anni fa:
Grazie al Mondiale di Russia 2018 abbiamo assistito ad un cambiamento epocale che riguarda l’Uruguay, in particolare i centrocampisti uruguagi. Negli ultimi anni le varie mediane della Celeste che hanno partecipato a competizioni internazionali sono sempre state composte da giocatori più di quantità che di qualità.
Pensiamo ai vari Diego Peréz (storico leader), Walter Gargano, Arévalo Rios e chi più ne ha più ne metta. Il prototipo del centrocampista uruguagio era un recuperatore di palloni, un vero e proprio mastino, con tanto lavoro da fare in fase di non possesso e poco più. Al mondiale russo, però, è arrivata la definitiva consacrazione della nuova scuola di pensiero uruguagia che si è formata negli ultimi anni: ecco a voi i Charrúa 2.0.
Uno degli esponenti principali di questa nuova corrente di pensiero è sicuramente Rodrigo ‘Lolo’ Bentancur, anzi, ne è proprio il caposcuola. Oltre al centrocampista della Juventus si sono affermati su alti livelli anche l’ex centrocampista della Sampdoria Lucas Torreira e Nahitan Nández, mezz’ala di gran talento in forza al Boca Juniors. A questi 3 ragazzi in futuro si aggiungerà sicuramente il classe ’98 Fede Valverde, di proprietà del Real Madrid, che ai Mondiali non è stato convocato ma avrà occasione di rifarsi. Insomma l’Uruguay non è messo male in mezzo al campo per i prossimi anni. Ma noi vogliamo concentrarci su un elemento in particolare, cioè il Lolo Bentancur.
DALL’AFFARE TEVEZ ALLA CHAMPIONS
Nell’ultimo anno abbiamo conosciuto meglio questo ragazzo classe ’97 di Nueva Helvecia (terra uruguagia colonizzata nel passato dagli svizzeri), ma in molti non si sono resi conto del suo effettivo potenziale.
Dopo essere sbarcato a Torino via Boca Juniors (rientrava nell’affare riguardante Carlos Tevez) Bentancur ha subito dimostrato di avere una personalità fuori dalla norma. Allegri ha puntato su di lui fin dall’inizio, facendolo esordire da titolare addirittura al Camp Nou contro il Barcellona alla prima di Champions. Dopo le prime partite (e i primi sprazzi di talento cristallino) il mister bianconero ha regolarizzato il suo impiego anche con qualche panchina. Alla fine dell’anno le presenze di Bentancur sono state 20, una cifra diciamo rispettabile per un ragazzo che proveniva da un altro tipo di fútbol (quello argentino) e che doveva adattarsi ad uno dei campionati più difficili al mondo.
Dopo la prima stagione europea arriva anche la chiamata, tanto attesa, di Tabarez per il Mondiale di Russia 2018.
L’ESORDIO AL MONDIALE
Bentancur ha disputato un ottimo Mondiale e nonostante l’uscita ai quarti di finale contro la Francia può ritenersi soddisfatto delle sue prestazioni in maglia Celeste. Tabarez ha deciso di affidare le chiavi del centrocampo a lui e a Torreira e non ha sbagliato. Il modulo dell’Uruguay è stato un 4-4-2 nelle prime due partite del girone contro Egitto e Arabia Saudita, con Bentancur centrocampista centrale insieme a Vecino. Poi il Maestro ha apportato alcune modifiche ed è approdato ad un 4-3-1-2 con Torreira vertice basso del rombo di centrocampo, Vecino e Nández come interni e Bentancur come vertice alto. Grazie a questa modifica l’Uruguay ha corretto la gestione della palla in fase di impostazione con l’inserimento di Torreira, e a Bentancur è stata concessa più libertà.
Nella prima partita contro l’Egitto, vinta per 1 a 0 dalla Celeste, Bentancur ha registrato dei numeri pazzeschi: ha toccato il pallone 104 volte (più di tutti), ha completato 87 passaggi (più di tutti) con il 93% di successo, ha effettuato 9 recuperi e ha vinto il 100% dei duelli aerei (dati Opta). Un esordio al mondiale così, a 20 anni, non è da tutti. Anche nella seconda partita contro l’Arabia è stato il giocatore che in campo ha giocato più palloni ed effettuato più passaggi. Poi è stato decisivo agli ottavi di finale contro il Portogallo, quando ha servito questo assist per il 2 a 1 di Cavani.
L’Uruguay è uscito ai quarti contro la Francia in una partita molto bloccata tatticamente, con la Celeste che ha dovuto fare i conti con l’assenza del suo uomo chiave, cioè Cavani. Il match è stato sbloccato da una palla inattiva e il fallo che ha portato alla punizione è stato proprio di Bentancur, e qui è necessario sottolineare proprio un aspetto su cui deve migliorare.
Bentancur quando ha la palla tra i piedi è veramente piacevole da vedere: non fa roba fuori dall’ordinario, ma esegue tante piccole cose utili per la squadra. Riesce ad andare in conduzione con la palla per saltare il pressing avversario, sa quando rallentare il ritmo o quando c’è bisogno di accelerare, oppure riesce a trovare delle verticalizzazioni perfette. Il suo atteggiamento in fase di non possesso invece è da migliorare. Nonostante la sua altezza (187 cm) non sempre riesce a vincere i duelli aerei con gli avversari del suo pari e anche quando va in contrasto risulta spesso poco efficace. Il recupero del pallone, invece, è un fondamentale che gli riesce piuttosto bene.
DUTTILE
Attualmente è difficile assegnare un ruolo preciso a Bentancur, proprio perché- e ci colleghiamo al discorso di prima- in mezzo al campo dimostra sempre di essere a suo agio, in qualsiasi posizione. All’inizio, al Boca, i tifosi volevano che giocasse trequartista perché il tocco di palla del Lolo gli ricordava quello di Riquelme, non uno qualsiasi da quelle parti. Lui invece ha sempre affermato di voler giocare qualche metro più indietro, Schelotto gli ha assegnato prima la posizione di double pivote insieme a Fernando Gago e poi lo ha impiegato anche come mezz’ala. Alla Juve con Allegri ha giocato sia come mezz’ala che come volante, davanti alla difesa. Tabarez al mondiale ha aumentato il suo raggio d’azione facendolo giocare come diez, proprio come volevano quei tifosi xeneizes all’inizio della sua carriera.
Per adesso l’importanza di ancorarlo ad un ruolo preciso del centrocampo è irrilevante, anche perché andiamo sempre più avanti verso un calcio fatto di mobilità continua e di posizioni intercambiabili. Sicuramente come mezz’ala si sente più a suo agio, ma se migliora in fase di non possesso può diventare un volante completo. Difficile invece vederlo ‘alla Riquelme’, ma in futuro non si sa mai.
Una cosa, però, è certa: la Juventus ha in casa un vero e proprio diamante grezzo, che deve essere solamente lavorato, con un po’ di pazienza. Si chiama Rodrigo Bentancur, ed è già candidato a diventare uno dei più forti centrocampisti del panorama internazionale dei prossimi anni.
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Calcio Internazionale
Ten Hag enigmatico sul futuro di Greenwood: “Non spetta a me decidere il suo ritorno”

Pubblicato
6 ore fa:
Maggio 30, 2023
Mason Greenwood è un giocatore del Manchester United, ma da molto tempo non gioca: vicende extracalcistiche lo hanno tenuto fuori dal campo. Il classe 2001, per quello che aveva fatto vedere sul terreno verde, era un profilo davvero interessante. Questo lo sa anche l’attuale tecnico dei Red Devils, Ten Hag, che dice: “Greenwood ha dimostrato in passato di essere in grado di segnare gol, ma non spetta a me decidere se tornare”.
Ten Hag when asked by @henrywinter on Mason Greenwood future: “He has showed in the past that he is capable of scoring goals”. 🔴 #MUFC
…but emphasises it’s “not my decision as to whether he returns”. pic.twitter.com/BkIXSVmMla
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) May 29, 2023
Calcio Internazionale
Ryan Mason difende il presidente del Tottenham Levy: “È stato deluso da alcune persone”

Pubblicato
2 giorni fa:
Maggio 28, 2023
Ryan Mason, attuale traghettatore in panchina di un Tottenham sempre più alla deriva, ha di recente difeso il proprietario del club, Daniel Levy, da qualche anno criticato per gli insuccessi del club. Mason ha così parlato nel post partita della gara persa in casa contro il Brentford del 20 maggio.
A LUI DISPIACE – “A Levy dispiace. Dispiace a tutti coloro che vivono la realtà Tottenham che vogliono un club vittorioso. Ha speso molti soldi ed è probabilmente è stato deluso da alcune figure all’interno del club ma questo è il calcio. Fortunatamente però possiamo invertire la rotta e portare la situazione dalla nostra con il tempo”.
CLASSIFICA FALSA – “Certamente la posizione in classifica è falsa ed è dipesa anche dai vari incastri di partite. Sono stato chiaro nello spogliatoio e mi sono assicurato che ogni calciatore capisse per cosa stesse lottando: per il club. Nel caso non fossi stato chiaro ho detto loro di dichiararsi indisponibili per la gara contro il Leeds (giocata oggi e vinta per 4-1 ndr)”.
Flash News
Barella suona la carica: “Ad Istanbul niente da perdere, sarà bellissimo”
Pubblicato
3 giorni fa:
Maggio 27, 2023
A ridosso del triplice fischio a San Siro, Nicolò Barella si è presentato ai microfoni di Sky rilasciando importanti dichiarazioni dopo il 3-2 contro l’Atalanta.
Ecco l’estratto dei suoi passaggi più importanti:
L’APPROCCIO DI QUESTA SERA? – “Ce lo siamo detti negli spogliatoi, avevamo un avversario difficilissimo da affrontare dopo così pochi giorni di riposo, e ci siamo detti di mettere la partita subito nel binario giusto e l’abbiamo fatto”.
SULLA STAGIONE AGLI SGOCCIOLI – “È stata una stagione strana, in Italia abbiamo tralasciato qualcosa, anche in partite dove non abbiamo avuto un approccio giusto ma alla fine siamo stati bravi a tenerci il posto in Champions ed ora ci sarà una partita troppo bella ed importante dopo la fine del campionato”.
IL MOMENTO – “Sicuramente nell’ultimo periodo abbiamo trovato equilibrio e forma fisica, anche di giocatori che prima erano mancati. Anche io mi sento molto meglio, e cerchiamo di arrivare al meglio all’appuntamento di Istanbul per cercare di godercelo perché sarà straordinario”.
LA SFIDA CON IL MANCHESTER CITY – “Anche noi in Coppa Italia dovevamo essere favoriti, ma poi la Fiorentina ci ha messo in difficoltà segnando subito. Sarà una partita secca col City, non abbiamo nulla da chiedere di più. Entreremo in campo dando tutto quello che abbiamo”.

Penultimo appuntamento con Serie A Back To The Future, che questa settimana vede tante partite decisive per le sorti delle squadre in campo, con risultati, in alcune circostanze, inaspettati.
SAMPDORIA-SASSUOLO 2-1 30/05/2012
A inizio maggio una delle saghe più demenziali dei primi anni 2000 vede la sua conclusione con “American Pie: Ancora Insieme”, che conclude le vicende degli amici californiani.
A fine mese iniziano i Play Off della Serie B 2011/12, con la Sampdoria che ospita il Sassuolo al Ferraris.
Dopo un avvio equilibrato, i neroverdi (giunti al terzo posto nella Regular Season) ottengono un calcio di rigore.
Dal dischetto Sansone si fa ipnotizzare da Angelo Da Costa, che mette in angolo.
Un paio di minuti dopo, però, proprio da corner il Sassuolo passa con Missiroli, che svetta di testa e riesce a mettere in rete, con la complicità di Pozzi, appostato sul palo.
Il gol subito potrebbe essere una mazzata brutale per i sogni di promozione della Samp, che però reagisce e pareggia nel recupero del primo tempo, con Eder che sfrutta un brutto errore di Piccioni, che di fatto toglie il pallone dalla disponibilità di Pomini in uscita, e insacca l’1-1.
Ad inizio ripresa i blucerchiati completano la rimonta, con Eder, questa volta in versione assistman, che mette in mezzo un pallone teso perfetto per Nicola Pozzi, che firma il definitivo 2-1.
SALERNITANA-UDINESE 1-1 23/09/1990
Il 20 settembre esce nelle sale italiane “Quei Bravi Ragazzi”, uno dei capisaldi della filmografia di Martin Scorsese.
Nella Serie B 1990/91, l’Udinese è chiamato a partire forte, visti i cinque punti di penalizzazione che gravano sulle spalle dei bianconeri.
Alla terza giornata, i friulani sono ancora a -4, con la delicata trasferta di Salerno in programma.
I padroni di casa partono forte, sbloccando il punteggio con Martini dopo appena sette minuti.
La Salernitana controlla il match, nonostante i continui attacchi dell’Udinese, che riesce a capitalizzare al 64’ con Nestor Sensini, per un pareggio che accontenta a metà le due squadre.
SPEZIA-TORINO 1-0 06/11/2021
Il 22 ottobre esce nelle sale “Dune” il kolossal di Denis Villeneuve destinato ad essere l’inizio della saga fantascientifica derivata dal famoso romanzo di Frank Herbert.
Nella Serie A 2021/22 lo Spezia, dopo il primo anno in massima serie, parte a spron battuto, trovando punti importanti per la salvezza.
La vittoria casalinga della dodicesima giornata arriva contro il Torino, grazie ad un super gol firmato da Jacopo Sala ad inizio ripresa.
FIORENTINA-ROMA 1-0 11/12/1994
Ci lascia il 6 dicembre Gian Maria Volonté, uno dei più grandi attori italiani di sempre, stroncato da un infarto durante le riprese di “Lo sguardo di Ulisse”.
Nella Serie A 1994/95 che ormai guarda al Natale, Fiorentina e Roma si sfidano in un match che più riservare emozioni.
La partita, però, è bloccata e le due difese diventano protagoniste, chiudendo ogni sortita offensiva con efficacia.
A decidere l’incontro ci pensa un calcio piazzato di Rui Costa al 73’, con il pallone che entra dopo una serie di tocchi, l’ultimo dei quali sembra essere di Amedeo Carboni che firma il più classico degli autogol.
INTER-ATALANTA 2-0 23/02/1997
Esce ad inizio estate “Con Air”, film action con un grande Nicolas Cage e un agghiacciante Steve Buscemi.
La Serie A 1996/97 a febbraio entra nel vivo e mette in scena un Inter-Atalanta che promette spettacolo. I bergamaschi arrivano da 10 gare senza sconfitta e mettono paura ai padroni di casa, con un primo tempo ottimo.
Nella ripresa, però, i valori vengono fuori è un lancio lungo di Winter viene calamitato in area da Youri Djorkaeff, che si inventa un gran gol per l’1-0.
La reazione dell’Atalanta è timida e l’Inter amministra senza troppi affanni, fino al raddoppio firmato Zamorano nel recupero su punizione di Ganz.
HELLAS VERONA-EMPOLI 1-0 03/01/1988
“Good Morning, Vietnam”, questa è la frase con cui nel gennaio del 1988 Robin Williams tiene compagnia ai soldati americani.
Nella Serie A 1987/88 l’Empoli, penalizzato di 5 punti ad inizio stagione, tenta la rimonta salvezza, ma fatica tremendamente a confermare quanto di buono fatto nell’annata precedente.
La partita del Bentegodi contro l’HellasVerona, ormai lontano dai fasti Scudetto, ma sempre avversario ostico, viene decisa da un colpo di testa di Elkjaer al 73’, su punizione battuta da Verza.
BOLOGNA-NAPOLI 1-1 07/05/1989
Il 7 aprile esce “Il mio piede sinistro”, film che consacra Daniel Day-Lewis come uno dei più grandi interpreti della sua generazione.
La Serie A 1988/89 vede il ritorno del Bologna, guidato da Gigi Maifredi, che inizia a costituire la sua avventura nella massima serie.
La partita casalinga contro il Napoli arriva verso la fine della stagione, con la salvezza ancora da conquistare.
I partenopei, senza Maradona, fanno comunque paura, ma sono i rossoblu a sbloccare l’incontro al 22’ con Lorenzo su assist di Poli.
Il vantaggio bolognese dura appena 3 minuti, quanto basta a De Napoli per pescare Careca, con il brasiliano delicato a mettere in rete il pareggio.
Il punteggio non cambia più e il punto fa bene al Bologna in vista del rush finale.
MONZA-LECCE 1-1 16/06/1985
L’estate del 1985 vede il ritorno al cinema della Disney, con “Taron e la Pentola Magica”, uno dei più cupi Classici che, col tempo, è diventato un cult.
Nell’ultima giornata della Serie B 1984/85 il Lecce cerca un punto per l’aritmetica promozione in Serie A, contro un Monza che si trova tranquillo a centro classifica.
La partita si decide in poco meno di venti minuti, con i giallorossi che passano con Di Chiara al quarto d’ora e Saini che pareggia due minuti più tardi per i brianzoli.
Il pareggio, come annunciato, regala il salto di categoria al Lecce, che torna in massima serie.
LAZIO-CREMONESE 2-1 19/11/1995
Il 24 novembre arriva in Italia “Pocahontas”, 33’ Classico Disney, che riceve valutazioni contrastanti, soprattutto per la sua storia molto matura rispetto al canone disneyano.
La Serie A 1995/96 per la Lazio rappresenta la prima stagione di alto livello dopo anni difficili, con il terzo posto finale che certifica l’inizio dell’epopea biancoceleste di fine millennio.
La partita contro la Cremonese, che a fine stagione retrocederà, mostra tutti i pregi della squadra di Zeman.
Alla mezz’ora Winter mette dentro da due passi dopo un palo colpito di testa da Rambaudi.
La Lazio, in pieno stile zemaniano, attacca senza sosta, ma raddoppia solamente al 65’, quando Casiraghi si fa trovare pronto su un cross di Negro.
Al 72’ la Cremonese tenta di riaprire la partita con un calcio di rigore di Maspero, ma il risultato non cambia più.
JUVENTUS-MILAN 3-1 21/11/1999
Il 29 ottobre esce nelle sale italiane “Fight Club”, successo clamoroso di David Fincher con numerose scene cult entrate nell’immaginario pop.
La Serie A 1999/00 rappresenta uno dei punti più alti del nostro calcio, con una serie di campioni fenomenali per un campionato avvincente fino all’ultima giornata.
A novembre la Juventus, partita fortissimo, riceve il Milan, che sta cercando la quadra dopo un avvio difficile.
Al 21’ sono proprio i rossoneri a sbloccare l’incontro, con Sala che si fa trovare pronto di testa su cross di Weah, con la sfera che colpisce Zidane prima di entrare in rete.
Il vantaggio ospite dura, però, appena due minuti, perché una punizione di Del Piero viene girata splendidamente in rete di testa, all’altezza del primo palo, da Antonio Conte.
Dopo questo rapido botta e risposta, il primo tempo scivola via, con la Juventus che riparte nella ripresa con un altro piglio.
Al 51’ è Inzaghi a siglare il gol del 2-1, con un bel sinistro in diagonale su invito di Del Piero.
A chiudere i giochi ci pensa Kovacevic al 94’ su cross dalla trequarti di Tacchinardi.
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