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Rodrygo Goes, la nuova stellina del Real Madrid

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Rodrygo Goes, la nuova stellina del Real Madrid

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In casa Real Madrid è tempo di rivoluzione. Dopo la deludente stagione appena passata il presidente Florentino Perez ha deciso di ringiovanire una rosa giunta al termine di un ciclo vincente come pochi, e lo ha fatto spendendo tantissimi milioni di euro. Il primo colpo dell’estate è stato quello di Luka Jovic, acquistato per circa 60 milioni di euro dall’Eintracht Francoforte. Poi è toccato a Eden Hazard, arrivato dal Chelsea dopo una lunga telenovela di mercato, acquistato con l’obbiettivo di colmare il vuoto tecnico lasciato dall’addio di Cristiano Ronaldo. Negli ultimi giorni il Real Madrid ha ufficializzato prima l’arrivo del giovanissimo Takefusa Kubo, ex talento della cantera del Barcellona e in questi giorni impegnato nella Copa America con il suo Giappone, e poi Rodrygo Goes, stella brasiliana del Santos pronto a ripercorrere le orme del suo amico Vinicius Jr e del suo idolo Neymar.

“MENINO DA VILA”

Rodrygo Goes, o semplicemente Rodrygo, è da poche ore ufficialmente un nuovo giocatore del Real Madrid. I Blancos in realtà lo avevano di fatto bloccato la scorsa estate per una cifra che si aggira intorno ai 45 milioni. Il Santos ha poi ottenuto il prestito per un’altra stagione e dopo aver salutato tra le lacrime i suoi compagni e i suoi tifosi il giovane talento brasiliano è pronto al grande salto in Europa.

(fonte: profilo Facebook Rodrygo Goes)

Rodrygo ha solo 18 anni, compiuti il 9 gennaio, è un classe 2001 ma è già uno dei giocatori più noti di tutto il mondo sudamericano. Per tutti, infatti, è il nuovo Neymar. Non solo perché, come la stella del PSG, è cresciuto nel sempre florido vivaio del Santos, ma anche perché in campo i due hanno diverse caratteristiche in comune. La prima fra tutte: essere dei fenomeni con la palla tra i piedi. Non a caso a soli 11 anni, dopo aver lasciato il futsal dal quale provengono gran parte dei fenomeni brasiliani, Rodrygo firma un contratto di sponsorizzazione con la Nike. Nato ad Osasco, vicino a San Paolo, è proprio qui che si innamora del pallone. Da quelle parti tutti lo chiamano “Menino da vila“, il bambino del villaggio. Un po’ come sono stati soprannominati tutti i grandi talenti passati da Vila Belmiro: Pelè, Robinho e Neymar.

SOGNANDO NEYMAR

È innegabile il fatto che il giocatore al quale Rodrygo somiglia di più è proprio Neymar. Vuoi o non vuoi, se sei una delle stelle del Peixe a soli 18 anni, se sei già uno dei giocatori più seguiti del Brasile e soprattutto se giochi, punti, dribbli e segni come faceva il “primo” Neymar, il paragone vien da sé. In Brasile il numero dieci del PSG è un’icona, un simbolo, e il Santos, che lo ha lanciato nel calcio che conta, lo venera come fosse un dio. Rodrygo ha tutto per poter diventare un giocatore di classe mondiale. Tecnica, velocità, pensiero di gioco. Ecco perché tornare a parlare di Rodrygo come il nuovo Neymar non è poi una esagerazione come capita spesso con altri tipi di giocatori.

(fonte: profilo Facebook Rodrygo Goes)

Rodrygo, essenzialmente, è un’ala sinistra che ama accentrarsi per poter puntare dritto verso la porta, sfruttando il suo dribbling e la sua velocità in conduzione palla. Per caratteristiche tecniche, rispetto ad un altro goiellino del calcio brasiliano come Vinicius Jr, anche lui acquistato a suon di milioni dal Flamengo, Rodrygo preferisce andare verso il centro del campo, cercando sempre lo spazio in profondità o tentare la conclusione da fuori, una specialità della casa. È un giocatore votato al sacrificio, che corre anche all’indietro per andare in copertura ed è sicuramente un calciatore, oltre che dotato tecnicamente, anche abbastanza maturo e intelligente.

(fonte: profilo Facebook Rodrygo Goes)

Rodrygo in campo è una bellezza rara, sterza e dribbla come pochi – o nessuno – della sua età ed è, rispetto a Neymar o allo stesso Vincius Jr, molto meno lezioso di quello che si potrebbe pensare. In zona gol è decisamente migliore, considerando l’età, ed è allo stesso momento un giocatore eclettico e dinamico che svaria su tutto il fronte offensivo. Come detto, ama partire come ala sinistra, ma nella sua breve carriera ha ricoperto praticamente tutti i ruoli dell’attacco regalando sempre prestazioni che ci parlano della futura della stella della Seleçao.

“Ho dovuto saltare scuola per ritirare il premio di miglior esordiente del Paulistao. Ho chiesto scusa agli insegnanti, ma loro hanno capito. Mi sembra un sogno, sono abituato alle feste per ragazzini, devo ancora abituarmi.”

L’APPRODO IN EUROPA

Come capita spesso, è necessario il classico periodo di ambientamento. Anche se l’esperienza di Vinicius Jr ci insegna che, nonostante l’età, se si è bravi si gioca e basta. Rodrygo ha concluso l’ultimo campionato brasiliano realizzando 8 reti in più di 30 partite, un bottino eccezionale considerando che stiamo parlando di un ragazzino che ha compiuto 18 anni solo lo scorso gennaio. Da poco è iniziato il nuovo campionato in cui il brasiliano ha raccolto 4 presenze, un gol e due assist. I numeri, insomma, sono tutti dalla sua parte. E lo sono anche i record: Rodrygo è il marcatore più giovane della storia del Brasileirao e lo stesso dicasi per la Copa Libertadores.

(fonte: profilo Facebook Rodrygo Goes)

L’approdo in Europa e al Real Madrid rappresenta, tuttavia, un inevitabile punto di domanda. L’età così giovane potrebbe essere un fattore del quale tenere conto, a volte limitante, e come abbiamo spesso visto i sudamericani, i brasiliani in primis, soffrono più di tutti la “nostalgia di casa”. Con la speranza che non cada in tentazione come tanti altri giovani. Un fondamentale sul quale Rodrygo lavorerà sarà sicuramente la sua struttura fisica, è lungilineo ma molto leggero per le difese scorbutiche della Liga spagnola e molto fisiche della Champions League. Un grande talento nelle mani di Zidane, che con i giovani ci sa fare. Lo stesso Zidane lo ha visionato durante l’ultimo Sub-20 nel quale Rodrygo, in realtà, non ha brillato e che ha visto il Brasile perdere l’opportunità di partecipare al Mondiale Under 20 in Polonia che si è chiuso da poco. Il tecnico francese ha dimostrato di voler porre le basi della nuova generazione madridista, puntando sui diversi giovani promossi dal Castilla: Vincius Jr, Brahim Diaz, Vallejo, Valverde e ora Rodrygo.

Giocare in uno dei club più importanti del mondo è il sogno di chiunque. E siamo sicuri che la nuova stella del Real Madrid è pronta a fare finalmente sul serio.

(fonte immagine di copertina: profilo Instagram del Real Madrid)

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Coppa Italia

Pronostico Fiorentina-Parma, statistiche e consigli per la partita

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Pronostico Fiorentina-Parma

PRONOSTICO FIORENTINA-PARMA, STATISTICHE E CONSIGLI PER LA PARTITA – Mercoledì 6 dicembre, alle ore 21:00, la Fiorentina incontra il Parma per gli ottavi di finale di Coppa Italia, in un match che può nascondere insidie. Scopriamo, dunque, il pronostico per la partita insieme a qualche statistica e qualche consiglio per gli scommettitori.

COME ARRIVANO LE DUE SQUADRE

Partiamo dai padroni di casa. La Fiorentina ha vissuto tanti alti e bassi nell’ultimo periodo, con alcune cadute evitabili, come contro l’Empoli, ma anche vittorie prestigiose, come quella di Napoli. La squadra di Italiano si è imposta nel corso dell’ultima giornata per 3-0 contro la Salernitana e ha preparato al meglio la partita di Coppa Italia. Vedremo se la preparazione sarà ripagata anche dal verdetto del campo.

Il Parma viene da sei vittorie in otto partite nell’ultimo mese. Gli uomini di Pecchia procedono spediti verso la risalita nel massimo campionato e si trovano, ad oggi, a pari punti – 33 – col Venezia. Gli emiliani stanno facendo molto bene e ora sognano anche i quarti di finale di Coppa Italia, un risultato che sarebbe importantissimo per il loro morale. In mezzo c’è la Viola, che avrà tutte le intenzioni di battere i crociati.

IL PRONOSTICO DI FIORENTINA-PARMA

Per quanto sulla carta l’esito sembri scontato e i pronostici siano tutti a favore della Fiorentina, spesso la Coppa Italia ha regalato sorprese. Attenzione, dunque, al Parma, che vorrà fare uno scherzetto agli avversari. Per questo, non consigliamo alcun segno fisso, bensì una giocata sul numero complessivo di gol. Il pronostico che potrebbe essere meno rischioso e pagare di più è il MULTIGOL CASA 2-4, in quota 1.62. Benché l’esito finale non sia scontato, la Viola, infatti, potrebbe andare a segno più volte, data la tendenza dei giocatori di Italiano a tenere palla. In alternativa, anche il segno GOL, quotato, invece, 1.75 sui principali bookmakers, potrebbe essere fruttuoso, dato che entrambe le squadre sono decisamente inclini al gol.

PROBABILI FORMAZIONI

Fiorentina (4-2-3-1): Christensen; Kayode, Martinez, Ranieri, Parisi; Mandragora, M.Lopez; Ikone, Barak, Sottil; Nzola. All. Italiano

Parma (4-3-2-1): Chichizola; Delprato, Osorio, Circati, Di Chiara; Bernabé, Hernani, Estevez; Mihaila, Man; Benedyczak. All. Pecchia

 

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ESCLUSIVE

ESCLUSIVA – L’agente di Ikwuemesi: “Si sta adattando alla Serie A, la Salernitana sta lavorando nella giusta direzione”

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La Salernitana sta affrontando un periodo delicato, in piena lotta per la permanenza in Serie A. Nell’ultima giornata di campionato, i granata sono usciti sconfitti dal Franchi perdendo 3-0 contro la Fiorentina. Nonostante la sconfitta anche abbastanza netta, però, i campani sono reduci da un momento anche abbastanza positivo. A risollevare il morale infatti sono il pareggio preziosissimo in casa del Sassuolo e, soprattutto, la prima vittoria in campionato arrivata all’Arechi contro la Lazio.

Uno dei volti di quest’ultimo periodo in casa Salernitana, è sicuramente Chukwubuikem Ikwuemesi. Arrivato quest’estate dagli sloveni del Celje, l’attaccante nigeriano sotto la gestione Inzaghi sta trovando spazio ed anche i primi gol della sua avventura italiana. Per scoprirne di più sul classe 2001, noi della redazione di Numero Diez abbiamo intervistato Thaddeus Kennedy Idama, agente del calciatore facente parte del KCG Sporting Management.

Di seguito, la nostra intervista ESCLUSIVA.

L’INTERVISTA ESCLUSIVA A THADDEUS KENNEDY IDAMA, AGENTE DI IKWUEMESI

Parto chiedendole la sua opinione sul momento attuale di Ikwuemesi alla Salernitana.

“Sta provando a dare il massimo. Essendo calciatore giovane, che proviene da un campionato non molto noto in Europa, sta cercando di adattarsi. Credo farà meglio sul lungo termine”.

Crede che la Salernitana riuscirà a centrare l’obiettivo salvezza?

“Siamo in attesa di scoprirlo, perché la Salernitana è una buona squadra, staff e dirigenti hanno il compito di gestire la situazione e lo stanno facendo molto bene. Il club non sta ottenendo il miglior risultato, ma spetta all’organismo che lo rappresenta fare la cosa giusta. Credo siano nella giusta direzione“.

Di recente Ikwuemesi ha segnato il suo primo gol in Serie A, contro il Sassuolo. Quali sono state le sensazioni a riguardo?

È stato un bel momento. A Sassuolo erano partiti molto bene, andando in vantaggio per 0-2. È stato comunque un buon risultato per la squadra. È un momento in cui hanno ripreso il controllo e hanno realizzato di poter tornare ad una situazione normale. Io so che chi è ai vertici della società sta facendo molto per assicurarsi di mettere i calciatori sulla buona strada. Poi vincere le partite (contro la Lazio, n.d.r.) è un sollievo per la squadra“.

Con l’arrivo di Inzaghi in panchina sembrerebbe esserci stata una svolta: 5 presenze da titolare e 2 gol in 7 partite. Com’è il rapporto con il tecnico granata?

“Gli dico che dipende tutto dall’impostazione professionale. Il ragazzo è un professionista e conosce i suoi obblighi in campo. L’allenatore è stato un professionista di altissimo livello da calciatore. Sono contento perché metterà Ikwuemesi nelle condizioni migliori e lo preparerà per le partite. Inzaghi è stato un giocatore di punta, un top player. Quando giocava, ai suoi tempi, io tifavo la Juventus e lo guardavo tanto. L’ho guardato tanto all’Atalanta quando ha segnato 15 gol in Serie A prima di trasferirsi alla Juventus. Quindi lo conosco molto bene. Quando un’ex attaccante allena il tuo calciatore, che è anche lui un attaccante, secondo me è una cosa positiva. Sono felice di vedere Inzaghi fare le cose giuste da allenatore. Poi il calciatore ha l’obbligo di rispettarlo. È questa la sua responsabilità quando scende in campo”.

Tornando invece alla trattativa che ha portato Ikwuemesi alla Salernitana: com’è nata? Ci sono retroscena?

“Per me non c’è stato nessun aspetto negativo. Eravamo tutti d’accordo nel fargli accettare questa nuova sfida. Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma quando un giocatore focalizza la mente su qualcosa è possibile. Quindi io penso che abbia deciso di andare in Serie A e noi, dopo, siamo andati a cogliere la sfida. Sapevamo che fosse  piuttosto impegnativa, ma finora tutto bene. Si abituerà a questa situazione e, a lungo termine, otterrà risultati”.

Qual è invece il sogno per il futuro?

“Ogni giocatore ha un sogno per il futuro. Noi li lasciamo a loro. Lui ha l’ambizione di diventare un top player, di giocare club famosi. Al momento siamo concentrati prima sulla Salernitana, e poi dopo lui pensa al suo meglio. Poi lasciamo che il futuro svolga il suo ruolo”. 

Fonte immagine in evidenza: profilo Instagram kcg_project

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Thauvin torna protagonista e si confessa: “Andai a giocare in Messico perché soffrivo di depressione”

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Thauvin

Un gol e un assist nelle ultime due partite per Florian Thauvin, indubbiamente uno degli uomini di maggior classe e talento a disposizione di Cioffi. La missione salvezza, in questa stagione, non sembra scontata come in altre annate per l’Udinese, che dovrà affidarsi anche (e non poco) al sinistro del francese, campione del mondo nel 2018. Neanche il più grande trionfo immaginabile nella carriera di un calciatore può però colmare i demoni interiori di una persona, come ammesso da Thauvin nel corso di un’intervista a Canal+.

DEPRESSIONE – Tre mesi prima di lasciare l’Olympique Marsiglia andai da una persona specializzata su consiglio di alcuni amici, che mi ascoltò e mi fece scoppiare a piangere. In quel momento capii di non stare bene. Ero nella fase iniziale ma già accertata di depressione. Per quello poi decisi di andare in Messico, per stare più tranquillo e avere meno pressioni nel giocare da parte di tifosi e media”.

UN PASSO INDIETRO – “Atleticamente mi sentivo al meglio, ma dal punto di vista mentale ero a pezzi. Quando questa persona mi ha fatto rendere conto della mia situazione, ho deciso che era meglio fare un passo indietro per la mia serenità. Per questo poi scelsi di andare a giocare al Tigres, in Messico”.

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Furia De Laurentiis dopo Napoli-Inter: telefonate alla Federcalcio per protestare

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De Laurentiis

Il Napoli, dopo un inizio di campionato altalenante e l’esonero di Garcia, ci si aspettava un cambio di rotta imminente. Occasione sfumata nel match di ieri giocato al Maradona contro l’Inter, perdendo per 3-0. Tuttavia secondo quanto riportato da Il Mattino, De Laurentiis sembrerebbe essersi infuriato al punto da chiamare la Federcalcio e l’AIA per protestare, riguardo la direzione gara con i nerazzurri. La scelta di non far presentare Mazzarri ai microfoni, prediligendo silenzio totale, sarebbe stata proprio la sua, dopo aver accerchiato il direttore di gara nel tunnel per cercare di ottenere delle spiegazioni, invano.

Gli episodi che avrebbero scatenato l’ira del patron partenopeo sarebbero due. Il primo per un mancato rigore concesso per un presunto fallo di Acerbi su Osimhen. Il secondo a causa della decisione di non annullare il primo gol di Calhanoglu per un fallo in precedenza di Lautaro su Lobotka.

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