Connect with us
Roma : TOP 10 Cessioni sotto la gestione Pallotta

La nostra prima pagina

Roma : TOP 10 Cessioni sotto la gestione Pallotta

Pubblicato

:

Dal 27 agosto 2012 James Pallotta è il nuovo presidente della AS Roma. Nonostante le critiche l’imprenditore italo-americano è riuscito a dare una gestione molto aziendalista alla società giallorossa, assolutamente necessaria per il calcio odierno. Per stare al passo delle grandi ha deciso di optare la stessa filosofia della prima gestione di Andrea Agnelli con la Juventus. Non potendo trattenere i grandi giocatori dal punto di vista salariale, l’unica opzione è quella di una grossa plusvalenza al fine di comprare rinforzi in prospettiva, ma non solo, per aumentare il livello medio della rosa.

Ad oggi la Roma è la seconda forza del campionato stabile, insieme al Napoli (quest’anno forse si aggiungerà anche l’Inter), ed ha in rosa molti giovani futuribili e giocatori di livello, che gli garantiranno di restare ai vertici ancora per molti anni. Ma come si è arrivati a questo punto? Ecco i 10 migliori sacrifici della gestione Pallotta, una classifica da quasi 350 milioni di euro:

10 – Leandro Paredes: 23 milioni —> Zenit

Ceduto nella sessione estiva 2017/2018, Paredes approda allo Zenit di San Pietroburgo. Fu acquistato dal Boca Juniors per 6 milioni di euro, dove fu girato in prestito all’Empoli dopo una stagione non proprio da protagonista. La prima vera stagione alla Roma colleziona ben 41 presenze e si regala anche 3 gol. Non riesce a brillare quasi mai, ma fa comunque intravedere delle doti non indifferenti. Roberto Mancini vede il suo potenziale e decide di portarlo con lui in Russia per 23 milioni, cifra che non fa dispiacere i giallorossi. Per sostituirlo la Roma decide di acquistare dal Sassuolo Lorenzo Pellegrini per 10 milioni, e visto il rendimento del numero 7, lo “scambio” è stato più che azzeccato.

9 – Alessio Romagnoli: 25 milioni —> Milan

Un po’ di problemi con il Fair Play Finanziario, una cifra che, per il mercato di allora, era sproporzionata per un 20enne, e forse anche il suo tifo per i colori biancocelesti, hanno obbligato la Roma a cedere uno dei prospetti più interessanti del nostro calcio. Nella stagione 2015/2016 Alessio Romagnoli approda al Milan per 25 milioni di euro. Col senno di poi avrebbe fatto meglio a trattenerlo, visto il grande giocatore che sta dimostrando di essere. Se però guardiamo l’altro lato della medaglia, uno dei punti forti della Roma è proprio la difesa quindi, anche se a malincuore, al cessione di Romagnoli ha permesso di sistemare i conti senza poi risentirne sul campo. Tra l’altro in quella stagione era anche in esubero, ma il rammarico rimane…

8 – Medhi Benatia: 28 milioni —> Bayern Monaco

Era uno dei punti fermi di quella Roma, costretto ad abbandonare Trigoria per cifre fuori mercato, di allora, e sempre per la Spada di Damocle chiamata Fair Play Finanziario. Nell’estate 2015 il difensore marocchino approda alla corte di Guardiola per 28 milioni di euro. Un sacrificio pesantissimo, ma necessario e, soprattutto lautamente ricompensato. Dopo la cessione di Benatia la Roma ha portato in squadra due grandi giocatori. Il primo fu Manuel Iturbe, vera e propria rivelazione del campionato precedente, conteso a colpi di milioni con la Juventus (anche se col senno di poi era forse meglio lasciarlo andare in bianconero…). Il secondo fu un certo Radja Nainggolan: pilastro della Lupa e vero leader trascinatore della squadra, un giocatore mostruoso che, tranne per l’ultima stagione, ha sempre fatto la differenza. Vendere il difensore più forte fa sempre male, ma è qui che la Roma si è dimostrata grande società, comprando due giocatori di grande livello al posto di uno, almeno sulla carta.

I

7 – Érik Lamela: 30 milioni —> Tottenham

Sono passati ormai 5 anni da quando Lamela ha lasciato la Roma. Aveva dimostrato grandi cose in giallorosso, ma quando ti arriva un’offerta irrinunciabile, devi lasciar andare anche il più forte. Fu così che El Coco approdò a Londra, sponda Spurs, per 30 milioni di euro. Con i soldi dell’argentino i capitolini piazzarono due colpi niente male. Dapprima lo sostituirono con Adem Ljajic, autore di una stagione pazzesca con la Fiorentina, per 12 milioni. Con i restanti 18 milioni portarono a casa uno dei giocatori più talentuosi del panorama calcistico olandese, e non solo, ovvero Kevin Strootman. Nessuno si sarebbe aspettato che il serbo avrebbe fallito dopo l’annata strepitosa con la Viola, e che il povero ex PSV sarebbe entrato in un calvario di infortuni inverosimili. Gli investimenti sulla carta erano oculati, purtroppo non tutto va per il vero giusto…

6 – Marquinhos: 31.4 milioni —> PSG

Nella stessa estate di Lamela viene venduto anche il più grande difensore in prospettiva della Serie A di allora, un certo Marquinhos. Fece vedere ottime cose e per questo attirò gli occhi su di sé di una potenza commerciale qual è la squadra parigina. Più di 31 milioni di euro, del mercato ancora non drogato come quello di oggi, per un 19enne erano impossibili da rifiutare. Messi apposto i conti, con il residuo rimpiazzò il brasiliano con Benatia dall’Udinese, che si rivelerà un grandissimo acquisto, e per rendimento anche migliore del partente Marquinhos, e centellinò l’attacco con due colpi discreti, quali Gervinho e Destro. Vendere un titolare per comprarne 3 è la giusta strada per le società che vogliono puntare in alto, almeno all’inizio, ed è così che la Roma ha agito.

5 – Miralem Pjanic: 32 milioni —> Juventus

La cessione più contestata della gestione Pallotta. Il fulcro della squadra, l’uomo chiave di tutta la manovra che approda alla squadra con la quale hai conteso lo Scudetto poche settimane prima. Come dare torto ai tifosi, ma il sacrificio di Pjanic era necessario per chiudere a zero il bilancio, ed ha portato comunque due tra i più forti, se non i più forti, nell’ultima quinquennio. Stiamo parlando di Edin Dzeko e Mohamed Salah, arrivati dal Manchester City e dal Chelsea per, rispettivamente, 11 e 15 milioni di euro. Il centrocampista bosniaco ad oggi è uno dei migliori al mondo nel suo ruolo, ma i due rimpiazzi sono i giocatori più amati in assoluto dalla tifoseria giallorossa. Anche questo, enorme e doloroso, sacrificio ha portato a un miglioramento di tutta la squadra: ancora una volta la Roma ci ha visto lungo.

4 – Antonio Rüdiger: 35 milioni —> Chelsea

Non si è strappato i capelli nessuno alla cessione di Rüdiger in Premier League. Ha fatto una buonissima annata, ed è per questo che ha attratto a sé uno dei club più importanti d’Inghilterra, ma non verrà di certo ricordato come un giocatore che sposta gli equilibri. Tant’è che non ha fatto la differenza nei Blues quest’anno e al Mondiale ha collezionato una sola presenza in Nazionale. Il vero colpo è stato il rimpiazzo: per 3.2 milioni è arrivato da Di Francesco, direttamente dal Tottenham, Federico Fazio, che si è rivelato un pilastro della squadra insieme a Manolas per la difesa, e uno dei migliori del campionato. Una grandissima operazione, solo applausi a scena aperta per Monchi.

3 – Radja Nainggolan: 38 milioni —> Inter

Tasto dolente per i lupacchiotti. Nainggolan era il giocatore simbolo della Roma, e leader carismatico insieme a De Rossi. Complice una annata non al top e un comportamento fuori dal campo non proprio da professionista, il DS Monchi non si è lasciato scappare l’occasione di liberarsene. Una grande squadra deve anche pensare allo spogliatoio e all’immagine fuori al terreno di gioco, ed è per questo che Di Francesco ha approvato la cessione. Unica pecca della operazione è la destinazione. Venderlo alla diretta concorrente per il campionato, qual è l’Inter, non è proprio la scelta migliore, ma il giocatore pare non avesse altre offerte allettanti, e a Milano ha potuto riabbracciare il suo mentore Luciano Spalletti. I 38 milioni comprendono 24 milioni in contanti e due contropartite tecniche, Santon e Zaniolo. Il primo è il sostituto di Bruno Peres, mentre il secondo è un prospetto molto interessante. Come rimpiazzo Monchi ha portato a Trigoria Javier Pastore, grandissimo giocatore, ma sulla via del tramonto. Vedremo se il tecnico riuscirà a riaccendere la luce nell’argentino e a non far rimpiangere il tanto amato Ninja.

2 – Mohamed Salah: 42 milioni —> Liverpool

Avessero aspettato un anno lo avrebbero venduto al doppio, ma 42 milioni sono veramente tanti. Pagato 15 milioni, viene rivenduto al triplo dopo due stagioni. Sarà stato questo a non farci pensare due volte, oltre al solito FPF. Salah è stato protagonista assoluto con la Roma, e ancor di più con i Reds. Momo è infatti diventato il recordman di gol in un campionato di Premier League (31 reti), oltre ad aver strascinato il Liverpool in finale di Champions, e il suo Egitto ai Mondiali. Rimpiazzarlo, anche se hai tanti soldi, non è facile, ed infatti così è stato. Patrick Schick è stato il giocatore più costoso nella storia giallorossa, con 42 milioni (in diverse tranches), e non ha reso minimamente come l’egiziano. Il ceco però è molto giovane, e difficilmente, almeno in termini di bilancio, perderanno l’investimento, ma sul campo, salvo una sua definitiva esplosione, il gap è incolmabile. Operazione azzardata ma in linea con la filosofia delle future plusvalenze.

1 – Alisson Becker: 62.5 milioni —> Liverpool

Il portiere più pagato nella storia del calcio. Basterebbe questo per descrivere l’operazione messa in atto da Monchi. Arrivato due stagioni fa dall’Internacional per 8 milioni, è stato rivenduto, dopo solo un anno da titolare, a quasi 8 volte tanto. Portiere di caratura internazionale, uomo decisivo nella stagione capitolina e titolare nel Brasile Mondiale, Alisson abbraccia il suo ex compagno di squadra Salah al Liverpool. Dopo le clamorose papere di Karius in finale di Champions, Klopp non ha badato a spese per rimpiazzarlo assicurandosi uno dei portieri più forti del mondo, e ancora molto giovane (26 anni). Per quanto possa essere bravo un portiere, non è possibile rifiutare un’offerta del genere, grazie ai quali soldi hai rifatto la squadra con ben 9 acquisti. Alisson è stato decisivo per una stagione in campo, ma la sua cessione sarà decisiva per tutto il prossimo futuro della Roma.

 

 

 

Continue Reading
Commenta

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Flash News

Parolo contro Mancini: “Retegui? Una forzatura. A lui preferisco Kean”

Pubblicato

:

Kean Juventus

Mateo Retegui è tra i giocatori più chiacchierati delle ultime settimane. Le due reti in Nazionale nelle sfida di qualificazione a Euro 2024, contro e Inghilterra e Malta, sono bastate per mettere d’accordo buona parte degli scettici di fede azzurra.

Ciononostante, al termine del match tra Juventus e Verona, Marco Parolo ha espresso, negli studi di DAZN, il proprio parere riguardo le ultime convocazioni di Roberto Mancini, soffermandosi sull’assenza di Moise Kean:

Tra Retegui e Kean scelgo Kean. Retegui è stata una forzatura, anche se ha segnato due gol, ma non so se messo in Italia possa fare i gol dei nostri attaccanti italiani. I gol li ha fatti Orsolini, Scamacca, Raspadori, Kean. Quando segnano si parla di attaccante del futuro e Immobile viene messo da parte, ma qui parliamo di qualcosa di diverso“.

Continua a leggere

Flash News

Szczesny: “Il calendario è stimolante, ora pensiamo alla semifinale”

Pubblicato

:

Szczesny

La Juventus ha superato 1-0 il Verona grazie a Kean: dopo il match, il portiete bianconero Szczesny è intervenuto ai microfoni di DAZN.

Il momento è buono, stasera forse non abbiamo brillato ma dopo la sosta le partite sono sempre pericolose. Alla fine conta portare a casa i tre punti, siamo contenti del risultato ma non molto della prestazione. Il calendario è bello e stimolante per arrivare a giocarci tutte le competizioni. Europa League e Coppa Italia sono due obiettivi: in campo abbiamo conquistato 59 punti, siamo a +9 sul’Inter, anche se nemmeno noi sappiamo quale sia la vera situazione. Ora pensiamo alla semifinale di Coppa Italia, è bello, non vediamo l’ora di affrontare questo mese. Portare a casa un trofeo europeo sarebbe stimolante“.

Continua a leggere

Flash News

Allegri: “Stiamo facendo qualcosa di importante. Inter? Non può sempre perdere”

Pubblicato

:

serie A

La Juventus ha superato 1-0 l’Hellas Verona grazie al gol di Moise Kean: le parole del tecnico Massimiliano Allegri dopo la vittoria dei suoi ragazzi.

LA GARA – “Era una partita complicata, sporca, il Verona ti fa giocare male, ti pressa a tutto campo. Siamo stati fermi nei primi 25 minuti, poi abbiamo iniziato a creare situazioni favorevoli. Forse potevamo fare meglio negli ultimi 10 minuti, senza concedere loro la possibilità di avvicinarsi all’area. In questo dobbiamo migliorare ma credo che i ragazzi stiano facendo qualcosa di importante”.

SU KEAN E LOCATELLI – “In Nazionale? Mancini ha esperienza nel chiamare i giocatori, io credo che alcuni giocatori della Juventus abbiano qualità importanti e che possano essree chiamati. Ma le convocazioni poi le fa Roberto, che chiama chi secondo lui è meglio. Locatelli? Ha reagito bene alla mancata convocazione in Nazionale, è cresciuto bene sul piano tattico, è più mobile nella circolazione della palla anche se deve ancora migliorare in certi tipi di giocate. Come tutta la squadra, anche Locatelli ha cuore e passione. Poi possiamo sbagliare e giocare meno bene, ma alla squadra sicuramente sotto questo aspetto non si può dire niente”.

LA SITUAZIONE DI CLASSIFICA – “Dopo la sentenza dei 15 punti abbiamo giocato a Salerno, poi abbiamo superato le altre davanti e in classifica reale siamo al settimo posto. Vincendo abbiamo staccato quelle dietro. La classifica vera fatta sul campo meritatamente dice che abbiamo 7 punti più della Lazio, 9 sull’Inter e 11 sul Milan. Questo è un bel risultato. L’Inter e le altre non possono sempre perdere, per ora siamo a -4 dal quarto posto ma vedremo Milan e Roma. Di obiettivi ne abbiamo tanti, l’importante è essere lucidi. Del Piero? Grandissimo giocatore, ha rappresentato la Juventus per tantissimi anni e ci ha fatto piacere che sia venuto allo stadio. In dirigenza? Queste cose spettano alla società, noi dobbiamo pensare la campo e non è facile”: 

Continua a leggere

Flash News

Zaffaroni: “Abbiamo creato seri presupposti per far gol: c’è rammarico”

Pubblicato

:

Verona

Ha parlato al termine del match tra Juventus e Verona, vinto 1-0 dai bianconeri, Marco Zaffaroni, tecnico dei gialloblù.

Di seguito, le sue parole ai microfoni di Sky Sport.

LE DICHIARAZIONI

PARTITA –Nella fase di finalizzazione, negli ultimi metri, abbiamo creato i presupposti per far gol. Purtroppo ci manca ancora cattiveria in quelle zone del campo. Abbiamo creato seri presupposti per segnare e c’è rammarico per questo. I ragazzi sono stati bravi soprattutto nel primo tempo, giocando alla pari. Poi abbiamo cercato di pareggiare in ogni modo, ma non è bastato nonostante la prestazione. I tifosi sono importanti, hanno bisogno di prestazioni di questo tipo, dove la squadra dà tutto e i tifosi lo riconoscono. Dobbiamo raggiungere la qualità che ci manca per ottenere i punti per raggiungere la salvezza“.

GAICH –È un ragazzo con voglia di lavorare e che sta crescendo. Gli manca ancora la capacità di scelta, di tenere la palla, di smarcarsi in maniera efficace. Deve crescere da questo punto di vista, ma ha qualità. Quando giochi con difensori di alto livello, però, risulta tutto più difficile“.

Continua a leggere

I nostri approfondimenti

Giovani per il futuro

Esclusive

Fantacalcio

Serie A

Trending

Scarica L'App

Copyright © 2022 | Testata giornalistica n.63 registrata presso il Tribunale di Milano il 7 Febbraio 2017 | numero-diez.com | Applicazione e testata gestita da Número Diez SRL 12106070969