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La Sampdoria che ha iniziato la nuova stagione è una squadra completamente diversa dallo splendido circo orchestrato negli scorsi mesi da Marco Giampaolo. Il club genovese si è necessariamente dovuto privare di almeno un grande giocatore – strategia obbligata da anni in vigore a corte Lambruschini – e quest’anno, viste le tante e succose offerte di mercato ha coinvolto non uno ma ben due elementi. Il bomber Duvan Zapata, già acquistato la scorsa estate per ovviare all’assenza di Patrick Schick, è stato ceduto all’euro Dea per quattordici milioni di euro; l’asso di centrocampo Torreira, recentemente pure convocato da Tabarez con l’Uruguay ai Mondiali, si è accasato all’Arsenal per addirittura trenta milioni di euro. Inoltre, non per questioni di bilancio, pure il portiere Viviano se ne è andato dal Marassi blucerchiato (destinazione la complessa meta dello Sporting Lisbona).

Una bella costante della stagione doriana 2017/2018: la coppia Quagliarella-Duvan Zapata

Il club di Ferrero ha visto l’ennesimo ribaltone tecnico già inscenato negli ultimi anni, dettato da ragioni di bilancio e da scelte aziendaliste che lasciano poco spazio alla grande passione teatralizzata ogni domenica dai tifosi della Samp. Ma in ogni caso, l’obbiettivo Europa è accresciuto nelle ambizioni societarie fino a diventare una finalità dichiarata. Negli ultimi due campionati la Samp di Giampaolo ha messo in mostra potenzialità tattiche e spettacoli tecnici che non possono pù nascondere un’ambizione intrinseca: l’Europa League. Per questo, nonostante i delicati addii (Viviano, Torreira, Zapata, Strinic e pure lo svincolato Ricky Alvarez) la Samp non si farà trovare impreparata.

ARRIVI

Il reparto offensivo della Samp 2018-2019 sarà titolato dalla coppia Quagliarella-Defrel. L’ex attaccante di Cesena, Sassuolo e Roma si è un po’ peccatamente allontanato dalle prime pagine conquistate negli anni fra la Romagna e l’Emilia, dove insieme aveva messo a segno rispettivamente 15 e 20 gol prima con la maglia dei bianconeri e poi con quella dei neroverdi.

Alla Roma purtroppo l’unica rete in quindici apparizioni (comprese cinque in Champions League) hanno bollato l’annata del francese nella Capitale come troppo deficitaria per quello che era stato uno degli acquisti di punta della nuova era Monchi. E alla Samp, dove è arrivato in prestito con diritto di riscatto a sedici milioni, il percorso di Defrel può ritrovare la carica necessaria affinchè il rapporto col gol torni a essere una costante.

https://www.youtube.com/watch?v=CLP3GiOeIvo

Oltre a Defrel, a Bogliasco i volti nuovi sono stati quelli del terzino brasiliano Tavares, dei portieri Audero e Rafael, e sorpattutto dei giovani Jankto e Colley. Se dell’ex laterale dell’Udinese si sa già molto –  per il centrocampista ceco nove gol in 65 presenze alla Dacia Arena – il nuovo acquisto Colley sembra essere l’arrivo con più hype del roster doriano. Prelevato dal Genk dopo una stagione da 51 presenze e due reti (ha segnato sempre almeno un gol a stagione), il difensore del Gambia è arrivato alla fine di una lunga e arcigna trattativa tra il club belga e quello ligure. L’ha spuntata la Samp con 7 milioni più due e mezzo di bonus, e Giampaolo, che negli anni ha già lanciato importanti difensori come Skriniar e Tonelli, ha già fatto capire che punterà molto sul “nuovo Koulibaly”. E per non farsi mancare niene in quanto a giovani, proprio l’ex allenatore del Cagliari sta pensando di proporre una coppia under formata da Colley e il danese Joachim Andersen, arrivato nel 2017 dal Twente e già comparso cinque volte sui campi italiani.

Per quanto rigaurda la porta il titolare sarà l’ex Venezia Audero, uno dei migliori porietri dello scorso campionato di B arrivato a Genova in prestito dalla Juve detentrice del cartellino: classe 1997, Audero sarà il portiere titolare più giovane della storia recente della Sampdoria.

 

GIOVANI

Insomma, la premesse che accompagnano il pre season della Sampdoria sembrano essere un brainstorming intorno al concetto di giovani. Perchè anche Tavares Junior, che è un classe 1996, è un giocatore fortemente promettente e proprio per la sua età carico di un’ampia prospettiva. In prestito dal San Paolo, la sua capacità di funambolo lo descrivono come il calssico laterale brasiliano più rigoroso nella fase offensiva che in quella difensiva. Sostituità il terzino sinistro Strinic, andato al Milan come parametro zero.

Il nuovo terzino sinistro della Samp Tavares Junior, arrivato in prestito dal San Paolo.

Quello che non dovrebbe stupire della prossima edizione della Sampdoria è sicuramente al capacità di saper giostrare il pallone in campo, con un undici che difficilmente si dovrebbe scostare dal 4-3-1-2 con cui Giampaolo ha sfiorato l’Europa League. E proprio per questo i giovani sono una chiave importante di questa squadra. L’allenatore abruzzese è un maestro del lavoro e della fatica sul campo, che trova il suo en plein di concentrazione e accumulo proprio in questi periodi di ritiro e amichevoli, dove i giovani imparano e la rosa assimila pedissequamente i dettagli tattici di uno dei tecnici più preparati del camionato italiano. Per questo nonostante gli addi importanti la Samp merita ancora un grande interesse e un’attenzione come quella dello scorso anno, che al contrario di oggi era incrementata dall’arrivo a Bogliasco di giocatori importanti come Duvan Zapata, Alvarez e il trequartista Gaston Ramirez, quest’anno ancora al centro del progetto.

E chi si messo in luce nello scorso campionato e lotterà per far parlare ancora di se è Dawid Kownacki, un classe 1997 che alla prima stagione in Italia ha sorpreso il panorama nazionale segnando cinque reti in ventidue apparizioni. Considerato prevalentemente un gregario, il talento polacco può sfruttare l’addio di Zapata come un trampolino di lancio dopo le belle cose inscenate a Marassi nello scorso campionato. Un altro giovane per una Sampdoria che ha cambiato sì molto ma non nella propria sostanza, sempre importante e nuovamente con principi di sorpresa come nella scorsa stagione. Perchè per un Torreira che se ne va c’è un Jankto che viene, creando un centrocampo che perde qualcosa in tecnica ma ci guadagna in atletismo e sostanza. E la “scommessa” Defrel in avanti è un cioccolatino tutto da scartare, con la positiva ombra di Kownacki alle spalle. Quindi, nonostante le partenze, per Giampaolo e la Sampdoria si preparano ancora sorprese e magie, con un unico comun denominatore: l’ambizione di fare un gran campionato con vista Europa.

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Calcio Internazionale

Italia-Inghilterra 1-2, le pagelle del match: Kane nella storia, Retegui cinico

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Italia Retegui

L’Italia inizia con molta foga e si porta in avanti con convinzione mettendo in apprensione l’Inghilterra. La squadra di Southgate però risponde subito andando in rete al 13′: Bellingham con una bordata impegna Donnarumma e sul conseguente calcio d’angolo, Rice in mischia insacca il gol del vantaggio. Gli azzurri perdono fiducia e l’Inghilterra va vicino al raddoppio prima con Bellingham che non arriva su un cross di Kane e poi con Phillips che calcia dal limite fuori di poco. Sul finire del primo tempo il secondo gol arriva: mano di Di Lorenzo e Kane dal dischetto non sbaglia.

L’Italia inizia il secondo tempo con un altro piglio. Pellegrini dopo pochi minuti ha una buona opportunità ma spara alto da ottima posizione. Dopo qualche minuto arriva pure il gol: assist del giocatore della Roma che trova Retegui solo in area che segna in diagonale. L’Italia continua a spingere trovando un’incredibile qualità nel palleggio che nel primo tempo era completamente assente. A dieci minuti dalla fine viene espulso Shaw ma l’Italia non trova la forza di pareggiare.

LE PAGELLE DELL’ITALIA

Donnarumma 6: subito chiamato a una gran parata su Bellingham non può nulla sul gol di Rice. Il rigore di Kane è imparabile e predica nel deserto con delle parate che limitano il passivo.

Di Lorenzo 5: oggi Grealish è in gran forma e non gli permette di spingere e giocare come fa col Napoli. Il suo fallo di mano regala il raddoppio all’Inghilterra.

Toloi 5: si perde Rice nell’azione del gol arrivando in contrasto troppo tardi. Risulta troppo timido in generale e anche i suoi passaggi non trasmettono sicurezza alla squadra.

Acerbi 5,5: l’Inghilterra non lo pressa lasciandolo impostare e palleggiare ma lui spesso è impreciso e prevedibile. Il centrale dell’Inter prova a limitare i danni ma anche nella fase difensiva è in difficoltà.

Spinazzola 6,5: è in buona forma e in generale riesce a raggiungere spesso la trequarti avversaria proponendosi bene anche in fase offensiva. Dialoga bene con Gnonto dopo l’ingresso del giocatore del Leeds United.

Barella 6: combatte su tutti i duelli e non si dà mai per vinto. Col passare dei minuti perde fiducia anche lui e abbassa il suo raggio d’azione mentre nella ripresa torna sui suoi livelli. (dal 62′ Cristante 6: viene messo in mediana con compiti di regia e interdizione, si fa rispettare e partecipa all’assalto finale).

Jorginho 5: schermato dai centrali inglesi non ha modo di gestire il gioco come lui sa fare. Viene servito poco e male tanto che perde alcuni palloni in zone pericolose. (dal 69′ Tonali 6: piazzato a centrocampo prova a farsi vedere in zona offensiva costringendo i centrocampisti inglesi a retrocedere).

Verratti 6,5: prova a mettere ordine a centrocampo dove c’è molta confusione e soprattutto nel secondo tempo trova le giuste geometrie per dirigere bene l’azione italiana. (dal’88 Scamacca s.v.)

Berardi 5: non ha modo di mettersi in mostra e rimane stretto nella morsa tra Shaw e i centrocampisti. Si fa vedere poco e non trova mai il tiro. (dal 62′ Politano 6: entra bene in partita scaldando il pubblico del Maradona con delle belle accelerazioni).

Retegui 6,5: mostra qualche buon movimento ma viene sovrastato fisicamente dai centrali inglesi. Non molla nonostante sembrasse una serata difficile e segna un bel gol al debutto.

Pellegrini 6,5: da esterno sinistro incide e prova ad accentrarsi per aiutare il centrocampo senza grande successo. Nella ripresa cambia atteggiamento ed è una spina nel fianco costante. Serve un bell’assist a Retegui. (dal 69′ Gnonto 6: ha un buon impatto sul match creando apprensione sulla sinistra e mettendo dei palloni interessanti in area).

All. Mancini 6: l’Italia ritrova la sua identità solo nel secondo tempo. La mancata qualificazione al Mondiale segna ancora le sicurezze azzurre ma lui sta provando in tutti i modi a migliorare le cose.

 

LE PAGELLE DELL’INGHILTERRA

Pickford 6: gioca bene con i piedi e non può nulla sul gol di Retegui. Per il resto fa qualche buon’uscita e amministra bene la difesa.

Walker 6: elemento tattico della difesa inglese ha il compito non facile di contenere le avanzate di Spinazzola ma limita bene i danni.

Stones 6: ferma il tiro di Retegui e poi si limita a far iniziare l’azione offensiva. Non viene sollecitato particolarmente dall’Italia e compie una prova sicura.

Maguire 5,5: in marcatura su Retegui è infallibile nel primo tempo ma poi nella ripresa sbaglia l’uscita da cui nasce il gol azzurro.

Shaw 5: spinge con costanza a sinistra e lascia in ombra Berardi. Trova buone combinazioni con i centrocampisti e Grealish ma nel secondo tempo rovina tutti venendo espulso in pochi minuti.

Phillips 5,5: non si vede molto a centrocampo e svolge per lo più una partita tattica in mezzo al campo. Ha avuto anche un’importante occasione ma non ha trovato lo specchio della porta.

Rice 7: trova il gol in maniera furba in mezzo a tante gambe. Per il resto in fase di interdizione è un guerriero quasi insuperabile davanti alla difesa.

Bellingham 7: le sue progressioni sono impressionanti ed è lui con le sue falcate ad accelerare l’offensiva inglese. Un suo tiro viene respinto ottimamente da Donnarumma ma in generale la sua posizione è dominante sul campo. (dal 85′ Gallagher s.v.)

Grealish 5,5: è in forma e mette in grande difficoltà la fascia destra dell’Italia. Sbaglia clamorosamente il 3-0 e da quel momento il suo rendimento cala fino a scemare. (dal 69′ Foden s.v.) (dal 81′ Trippier s.v.)

Kane 7: propizia il primo gol con un tiro respinto e poi guadagna un rigore che lui stesso trasforma. Segna il gol storico che lo rende il più grande cannoniere del nazionale inglese.

Saka 6: interagisce bene con i compagni senza provare troppo l’uno contro uno ma preferendo partecipare alla manovra con movimenti che non danno riferimento agli italiani. (dal 85′ James s.v.)

All. Southgate 6,5: ha trovato il sistema giusto per l’Inghilterra e ora dovrà solo preparare al meglio l’ultimo assalto a un tanto agognato trofeo, ovvero l’Europeo del 2024. Rimane clamoroso però il calo nel secondo tempo ed inspiegabile il cambio di Foden.

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Il report dell’allenamento odierno del Lecce: ai box Pongracic, differenziato per Dermaku

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Lecce

Al rientro dalla sosta per le nazionali, il Lecce affronterà l’Empoli in campionato. La squadra di Baroni si è ritrovata questo pomeriggio sul campo dell’Acaya per riprendere gli allenamenti e per preparare al meglio la gara. Questo il comunicato pubblicato sul sito del club salentino.

DIECI ASSENTI“Nel pomeriggio i giallorossi hanno ripreso la preparazione sul campo dell’Acaya nella settimana in cui si osserva la sosta di campionato. Assenti per gli impegni con le rispettive Nazionali i calciatori Banda, Ceesay, Colombo, Falcone, Gallo, Gendrey, Hjulmand, Helgason e Voelkerling. Assente anche Pongracic, impegnato in fase fisioterapica e ricondizionamento mentre Dermaku ha proseguito nel lavoro personalizzato di ricondizionamento. Domani allenamento al mattino sul campo dell’Acaya”.

 

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La conferenza di Mancini: “Con l’Inghilterra una classica, Retegui mi ricorda il primo Batistuta”

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Italia

In vista della partita d’esordio delle qualificazioni ad Euro 2024 contro l’Inghilterra, in programma domani alle ore 20:45, ha parlato il CT dell’Italia Roberto Mancini in conferenza stampa. Queste le sue dichiarazioni.

FORMAZIONE “Abbiamo giocato con un modulo diverso nelle gare di Nations League. Si potrebbe anche cambiare, ma nel 4-3-3 ci sentiamo a nostro agio, soprattutto per giocare una partita molto propositiva. Dipenderà da noi, dobbiamo cercare di fare ciò che abbiamo fatto e quindi ritornare a vincere, tornare a essere quelli che siamo stati prima”.

L’INGHILTERRA“Ormai è diventata una classica, l’Inghilterra è una delle migliori squadre al mondo. Ha una lista di giocatori straordinari, anche domani sarà una gara molto difficile. Noi cercheremo di fare la nostra partita, ma non sarà semplice per entrambe“.

RETEGUI“Arrivare così dall’Argentina all’Italia, e non in una squadra di club, non è semplice. Un po’ di tempo ci vuole, ma il ragazzo è educato e sveglio. È un centravanti bravo e giovane, abbiamo una grande fiducia e dobbiamo dargli un po’ di tempo. È un centravanti classico, vedo che molti lo paragonano a Denis. Io mi ricordo quando Batistuta arrivò in Italia, lo ricorda. Chiaramente è un ragazzo giovane e ha bisogno di tempo e di crescere. Credo non ci metterà molto ad ambientarsi”.

IL NAPOLI E IL MARADONA“La Nazionale quando è venuta a Napoli è sempre stata aiutata dal pubblico. Per noi è la prima gara di qualificazione e quindi dobbiamo disputare una buona partita, trascinarli. Il Napoli ha sempre fatto cose ottime, s’è sempre qualificato in Europa e ha sempre lottato per il vertice. Quest’anno è il momento più bello, la squadra gioca davvero bene, è una squadra che potrebbe fare qualsiasi cosa. Non diciamo nulla, siamo un po’ scaramantici: le squadre italiane in Europa possono fare bene, ma con qualche italiano in più sarebbe meglio“.

IL RICORDO DI VIALLI“È una grande emozione perché è la prima volta senza Vialli. Noi l’abbiamo avuto nel gruppo ed è stata una grande fortuna. È un grande dispiacere, le persone come lui saranno sempre vicine, sono persone immortali”. 

PROBLEMI TRA I TIFOSI“Io non sono della polizia. Generalmente sono sempre stati gli ospiti a creare problemi. La partita di calcio è sempre un momento di gioia per tutti e se i tifosi ospiti si comporteranno bene, io non credo ci saranno problemi“. 

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Flash News

Tacconi lascia l’ospedale, i medici: “Percorso sorprendente”

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Italia

Finalmente buone notizie sulle condizioni di salute di Stefano Tacconi. L’ex portiere azzurro, colpito da un’emorragia cerebrale lo scorso 22 aprile 2022, ha lasciato l’ospedale dove era ricoverato da quasi un anno e proseguirà la riabilitazione in una struttura vicino casa. A dichiararlo è stato il dottor Luca Perrero, direttore di Neuroriabilitazione dell’Ospedale di Alessandria. Queste le sue parole riportate dalla Gazzetta dello Sport.

LE CONDIZIONI -“Il percorso di Stefano Tacconi è stato sorprendente, con un progressivo miglioramento dal punto di vista motorio, respiratorio e cognitivo, grazie alla collaborazione di tutto il team infermieristico e della sua Coordinatrice, fisioterapico, logopedico, psicologico e degli oss. Sicuramente la tenacia, l’impegno, l’umore e la notevole prestanza fisica hanno facilitato il recupero, che in questi mesi ha visto un lavoro costante su tutti i piani, utilizzando sia le palestre sia i laboratori occupazionali della struttura, dove ha espresso capacità e interessi, come quello per la cucina, che erano presenti nella sua vita quotidiana precedente all’episodio traumatico”.

Anche la famiglia Tacconi ha voluto rivolgere un ringraziamento speciale a tutto lo staff medico dell’ospedale.

LA LETTERA DELLA FAMIGLIA“Il Borsalino ci è entrato nel cuore e nell’anima. Un grazie di cuore a tutto lo staff dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, a quello del Borsalino e, specialmente, a Laura, la fisioterapista che ci ha seguito dal primo all’ultimo giorno”.

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