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Sampdoria, il racconto di una stagione particolare

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Sampdoria, il racconto di una stagione particolare

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La stagione 2021/22 della Sampdoria non sarà certo ricordata come una delle più memorabili della storia blucerchiata. Tanti bassi e pochissimi alti hanno caratterizzato la stagione dei doriani, che però, alla fine, chiudono 15esimi senza aver mai sostato nelle ultime tre posizioni.

L’ESTATE DELLE SCOMMESSE

Già in estate spira aria di rifondazione in casa Samp, con l’addio a Claudio Ranieri che rappresenta un vero e proprio salto nel buio dopo il nono posto conquistato dal tecnico romano.
Assieme a Ranieri salutano Bogliasco anche Jankto, fondamentale nell’ultima stagione, e Ramirez, immane perdita dal punto di vista tecnico.
Il mercato in entrata, invece, stenta a decollare, la società spende poco e si limita a qualche prestito per rimpinguare la rosa.
Come tecnico viene scelto Roberto D’Aversa, che si mette subito a cercare di trarre il meglio da una rosa non adatta al suo tipo di gioco.
Con i trasferimenti in prestito di Caprari e Bonazzoli, la rosa blucerchiata si prepara a dare il via alla stagione, seppur tra mille incognite.

INIZIO AD OSTACOLI

La prima partita ufficiale per la Sampdoria è la sfida di Coppa Italia contro l’Alessandria a Marassi. I grigi, appena tornati in Serie B, mettono paura ai blucerchiati, andando due volte in vantaggio. I gol di Quagliarella (una delle tante meraviglie della sua carriera), Thorsby e Gabbiadini firmano il 3-2 finale, confortante dal punto di vista offensivo, decisamente allarmante per quel che riguarda la difesa.
Sette giorni dopo arriva il Milan per la prima partita di campionato. La Sampdoria non sfigura, ma viene sconfitta 1-0 e perde Manolo Gabbiadini per un brutto infortunio.
Questo inconveniente riapre il mercato dei blucerchiati, a pochi giorni dalla fine.
L’indiziato principale per sostituire il numero 23 è Keita Baldé, di ritorno dopo la buona stagione vissuta a Genova, ma la trattativa va per le lunghe e la Samp si presenta con il solo Quagliarella davanti per la trasferta contro il Sassuolo.
Lo 0-0 finale rappresenta un ottimo risultato per i blucerchiati, per lunghi tratti in balia dei neroverdi.
L’ultimo giorno di mercato vede sfumare definitivamente Keita, che va a Cagliari. La Sampdoria, proprio in extremis, piazza il colpo Caputo, che nemmeno 24 ore prima aveva graziato i doriani al Mapei Stadium.
Dopo la sosta arrivano due ottime prestazioni contro Inter (2-2) e Empoli (0-3), che lasciano ben sperare i tifosi per il futuro.

IL MOMENTO PIÚ DURO

La vittoria in terra toscana, firmata dai primi gol dell’ex Caputo, illude l’ambiente Samp, che viene riportato bruscamente sulla terra dalla coppia Napoli e Juventus.
Se lo 0-4 casalingo con i partenopei è figlio di una supremazia tecnica e fisica degli azzurri, il 3-2 subito a Torino lascia interdetti, a causa degli errori difensivi che portano alle tre reti bianconere.
La Sampdoria sembra entrare in una spirale autodistruttiva infinita. Pareggia 3-3 in casa contro l’Udinese, in una sagra di orrori, prima di perdere a Cagliari per 3-1. Tra le due partite, inoltre, i doriani perdono Mikkel Damsgaard, che si infortuna in Nazionale e rientrerà solamente per qualche spezzone a fine campionato.
La vittoria casalinga contro lo Spezia fa respirare momentaneamente i doriani, che pero perdono le successive tre partite, facendo crescere il malcontento tra i tifosi.
Su tutte, la sconfitta casalinga contro il Bologna segna un momento davvero critico per la Samp, con D’Aversa letteralmente appeso ad un filo: la trasferta di Salerno.

RISALITA LENTA

La partita del 21 novembre all’Arechi, per molti deve rappresentare la svolta della stagione della Samp, ed effettivamente i doriani vincono 2-0, allungando sulle dirette inseguitrici.
La vittoria della giornata dopo contro la sorpresa Verona, poi, alimenta la speranza di poter vivere un resto di stagione in tranquillità, ma il percorso è ancora lungo e tortuoso.
Le successive due sconfitte, un doppio 3-1, contro Fiorentina e Lazio, sembrano segnare la fine del rapporto tra la Sampdoria e D’Aversa, ma è proprio in questo momento che accade l’evento centrale della stagione doriana.

UNO SPLENDIDO DICEMBRE

Il giorno dopo la sconfitta con la Lazio, Massimo Ferrero si reca a Milano, per trattare con Dejan Stankovic, principale candidato a sostituire D’Aversa, proprio nella delicata settimana del Derby della Lanterna.
Ad aspettare il romano, però, c’è la Guardia di Finanza, che lo porta in carcere con l’accusa di bancarotta fraudolenta.
La notizia è una bomba, un evento talmente particolare che gli scenari sono due: il crollo della squadra, che sembra aver sfiduciato D’Aversa, oppure una prova di forza e di compattezza.
La sera del 10 dicembre la Sampdoria, guidata da uno straripante Gabbiadini, stravince il Derby contro un derelitto Genoa per 3-1, dimostrando a tutti che il gruppo è unito e concentrato.
Le restanti partite di dicembre sono un successo; i blucerchiati vincono contro il Torino in Coppa Italia e pareggiano contro Venezia e Roma, allungando la striscia positiva.
Il 27 dicembre, poi, il CDA nomina Marco Lanna nuovo Presidente della Sampdoria, tra la gioia e la felicità generali.

NEL BUIO UN VOLTO AMICO

Il 2022 dei blucerchiati, però, si apre malissimo.
Quattro sconfitte consecutive con Cagliari, Napoli, Torino e Spezia, che fanno di nuovo sprofondare la Samp nel’acqua alta.
Nel frattempo, dal mercato arrivano Sensi, Rincon, Conti, Sabiri, Magnani e Supryaha, colpi mirati e con poca spesa, vista la situazione societaria.
Dopo la partita contro il Torino, la dirigenza doriana esonera D’Aversa e richiama Marco Giampaolo, che così torna nell’unica piazza dove ha potuto dimostrare le sue qualità.
Il tecnico abruzzese esordisce con una sconfitta al Picco, ma mette subito in chiaro le cose dopo la sosta, demolendo il Sassuolo per 4-0.
Purtroppo, contro i neroverdi, Gabbiadini si rompe il crociato, chiudendo anzitempo una stagione che lo stava vedendo assoluto protagonista, nonostante l’infortunio iniziale.
Al suo posto, a mercato chiuso, la dirigenza mette sotto contratto Sebastian Giovinco, che sarà una vera e propria comparsa.
Giampaolo sa che la squadra deve costruire la sua salvezza in casa e, dopo la sconfitta contro il Milan chiama a raccolta i tifosi per la successiva gara contro l’Empoli.
A Marassi la partita viene decisa da una doppietta del capitano, Fabio Quagliarella, che dimostra a tutti di essere ancora caldo in zona gol.
Dopo questa vittoria, però, arrivano tre pesanti battute d’arresto contro Atalanta, Udinese e Juventus, che lasciano alta la soglia di preoccupazione. La Sampdoria si appresta così ad un altro match delicato e quasi decisivo: la trasferta contro il Venezia.

LA SVOLTA E IL GRANDE RITORNO

Il 20 marzo, al Penzo di Venezia, i blucerchiati possono solamente vincere, per non rimanere invischiati nei bassifondi. La partita viene decisa da una doppietta di Caputo, rapace nello sfruttare due topiche difensive dei lagunari.
La giornata successiva (dopo la sosta per il nefasto playoff Mondiale) gli stadi tornano al 100% della capienza. La notizia, in casa blucerchiata, è il ritorno dei gruppi organizzati, che avevano deciso di restare fuori fino al tanto auspicato ritorno alla normalità.
La partita con la Roma non è per nulla memorabile (0-1 senza troppe emozioni), ma la Gradinata Sud torna a ruggire e per il finale di stagione è un fattore in più.

E ADESSO?

Nonostante il ritorno del tifo organizzato, la squadra sembra peccare sul piano fisico e mentale, perdendo a Bologna e, soprattutto, in casa contro la Salernitana, nel momento più basso della stagione doriana.
Il seguente pareggio di Verona non fa male in classifica, ma la mente di tutti è già proiettata verso il Derby della settimana successiva.

“PARA AUDEROOOOO”

Sabato 30 aprile 2022 si gioca il Derby più pesante, in termini di classifica, degli ultimi anni. Se la Samp, con una sconfitta, rischierebbe moltissimo, calendario alla mano, per il Genoa la stracittadina rappresenta una delle ultime chiamate per tirarsi fuori dalla zona retrocessione.
La partita si sblocca poco prima della mezz’ora, grazie ad Abdelhamid Sabiri, uno degli acquisti di gennaio, arrivato dall’Ascoli quasi in sordina.
Il resto della partita è il solito mix di calci, corse e perdite di tempo, fino al 95’, quando Maresca concede un rigore al Genoa.
L’intero stadio, che era stato uno spettacolo fino a quel momento, ammutolisce; dal dischetto si presenta Criscito, che si fa ipnotizzare da Audero.

 

La Sud esplode in un ruggito mai sentito prima d’ora, un misto di gioia, liberazione e incredulità.
Dati alla mano, la vittoria nel Derby si è rivelata quella decisiva per la salvezza della Sampdoria.
I blucerchiati, infatti, dopo la sconfitta contro la Lazio, hanno conquistato l’aritmetica permanenza in Serie A senza giocare, viste le sconfitte di Genoa e Cagliari.
Lunedì 16 maggio, la partita contro la Fiorentina è stata una vera e propria festa, condita da una prestazione sontuosa della squadra, finalmente libera da calcoli e matematica. I blucerchiati hanno demolito i viola, ancora in corsa per l’Europa, con un sontuoso 4-1.
La chiusura perfetta per una stagione decisamente folle.

MENZIONI SPECIALI

Se la Samp si è salvata, gran parte del merito va ai due protagonisti del Derby, Emil Audero e Abdelhamid Sabiri. Ma nell’arco della stagione ci sono stati altri calciatori che sono stati indispensabili per la salvezza doriana.
Nel girone d’andata la menzione va fatta sicuramente a Candreva, autore di una delle sue stagioni migliori in Serie A, con 7 gol e 10 assist, ma anche a Gabbiadini, che ha giocato davvero poco, causa infortuni, ma ha segnato 6 gol davvero pesanti tra novembre e dicembre.
Nel girone di ritorno, invece, oltre al talento ex Ascoli va nominato Rincon, arrivato senza troppi entusiasmi dal Torino (forse anche per la sua vecchia esperienza con l’altra sponda cittadina), ma rivelatosi il solito grande combattente del centrocampo. Molto importanti anche gli apporti di Thorsby, solito lottatore e leader nei duelli aerei, e i veterani Ekdal e Quagliarella, impiegati poco, per motivi diversi, ma sempre fondamentali.
Infine, tra le mille avversità, non si può non menzionare Ciccio Caputo, cannoniere della squadra con 11 centri, alcuni pesantissimi per la salvezza.

IL FUTURO È TUTTO DA SCRIVERE

La Sampdoria, dunque, si è guadagnata un’altra stagione in Serie A, ma le incognite sulla questione societaria tengono comunque alto il livello di attenzione.
I blucerchiati, per il momento, restano con l’attuale organigramma, con la prospettiva di un mercato al risparmio, alla ricerca di fondi per rimpinguare le casse del club.
In alternativa, la speranza dei tifosi è quella dell’arrivo di un acquirente in tempi brevi, in modo da poter operare da subito per rinforzare la rosa e, quantomeno, tornare a giocare campionati tranquilli.

Calcio Internazionale

Mazzarri torna in Champions dopo undici anni: a che punto è il suo Napoli per l’esame Real Madrid?

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Napoli - Real Madrid

Il Napoli si prepara alla grande sfida di Champions League contro il Real Madrid al Bernabeu. Dopo la sfida di andata vinta dai Blancos per 2-3, dove il Napoli aveva dato comunque dimostrazione di potersela giocare con una delle migliori squadre d’Europa, questa volta ci sarà un’importante differenza, ovvero chi si siederà nella panchina degli attuali campioni d’Italia. Walter Mazzarri torna nel palcoscenico più importante d’Europa a distanza di 11 anni, quando con i partenopei, riuscì a far sognare i tifosi anche nella massima competizione europea.

Il magico trio Lavezzi-Cavani-Hamsik, trascinatori del primo Napoli di Mazzarri, aveva infatti riportato dopo 21 anni gli azzurri in Champions League, trovando un girone ostico con Bayern Monaco, Manchester City e Villarreal. Nonostante il grande livello, i campani riuscirono a piazzarsi in seconda posizione, trovando quindi l’accesso agli ottavi di finale per la prima volta nella storia. Con il Chelsea si sfiorò l’impresa: all’andate al San Paolo finì 3-1 con doppietta di Lavezzi e un gol di Cavani. Allo Stamford Bridge poi la disfatta, con la vittoria da parte dei futuri campioni d’Europa di Roberto Di Matteo per 4-1 ai tempi supplementari con il decisivo gol di Ivanovic.

Come si farà trovare la formazione di Mazzarri?

LA SITUAZIONE NEL GIRONE

Il girone C composta da Real Madrid, Napoli, Braga e Union Berlino vede le prime due squadre in prima e seconda posizione, rispettivamente a 12 e 7 punti. La formazione di Carlo Ancelotti è infatti a punteggio pieno fino a questo momento. Il Napoli ha portato a casa due vittorie, la sconfitta appunto con il Real Madrid e l’ultimo risultato che è il pareggio con l’Union Berlino, che aveva già fatto mettere in dubbio la definitiva posizione di Rudi Garcia, che da lì a pochi giorni verrà esonerato da Aurelio De Laurentiis. Il patron del Napoli ha quindi deciso di affidare la panchina ad un traghettatore. Un uomo di fiducia, che come raccontato in precedenza, ha già portato buoni risultati e conosce l’ambiente.

“Quando mi ha chiamato gli ho fatto capire che una squadra così importante l’avrei allenata ancora volentieri, e lui avrà pensato che ero l’allenatore giusto. Col presidente c’è stato un po’ di gelo per un paio d’anni dopo che sono andato via, ma ora è un amico, mi ha chiamato anche in occasioni diverse, magari per chiedermi consigli sui giocatori. C’è un rapporto di stima reciproca e considerazione. Domani sarebbe bellissimo se riuscissimo a fare risultato e passare il turno già domani, però se non dovesse essere così ci sarà l’ultima che sarà come una finale. Contro un’avversaria di valore, ma non come il Real Madrid”.

Walter Mazzarri, intervista a Sky Sport

Con la fiducia dell’importante esordio con vittoria di Bergamo per 2-1 contro l’Atalanta, Mazzarri dovrà affrontare qualche dubbio di formazione per affrontare una della favorite al titolo.

“Continuità dopo i segnali di Bergamo? Quello lo vedremo. Siamo coscienti di giocare contro una squadra top nel mondo contro un allenatore bravissimo che ha vinto tutto. Conosciamo le difficoltà ma questo è affascinante e bello e speriamo di fare il meglio possibile”.

LA FORMAZIONE

Mazzarri pronto a confermare il 4-3-3 che ha convinto per compattezza del gruppo contro l’Atalanta in campionato. In porta torna Meret, in difesa Di Lorenzo a destra, centrali confermati Rrahmani e Natan. Sulla sinistra visto il grave infortunio di Olivera, è pronto Juan Jesus. A centrocampo con tutta probabilità verrà riproposto la mediana con Anguissa, in ripresa vista l’ottima prestazione di Bergamo, Lobotka e Zielinski.

In attacco ecco il grande dubbio: sono confermati Politano e Kvaratskhelia confermati come due ali d’attacco, resta da capire il grande dubbio su Raspadori e Osimhen. Il nigeriano è rientrato nello scorso turno di campionato ma anche Mazzarri ha voluto chiarire la situazione:

“Osimhen partirà titolare? Gli devo parlare. Quando ci sono partite così ravvicinate bisogna parlare con i ragazzi. Anche con chi ha fatto una partita intensa a Bergamo: devo capire se stanno bene. Di sicuro Osimhen non ha i 90′ nelle gambe: se partirà dall’inizio o giocherà a partita in corso lo deciderò dopo aver parlato con lui e con lo staff medico”.

Walter Mazzarri, intervista a Sky Sport

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Pioli in conferenza post Milan-BVB: “Non sono soddisfatto”

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A margine della sconfitta rimediata contro il Borussia Dortmund, un evidentemente deluso Stefano Pioli ha parlato in conferenza stampa. Queste le sue parole.

PARTITA ED EPSODI – “Non sono soddisfatto, per vincere queste partite ci vuole più qualità Abbiamo avuto le occasioni per andare in vantaggio, la qualità doveva essere superiore. Krunic lo abbiamo già provato in quella posizione, può farlo”.

STRASCICHI – “Siamo sempre stati molto bravi a reagire a queste delusioni, ora dobbiamo dare continuità alla vittoria con la Fiorentina in campionato”.

IL GIRONE DEI RIMPIANTI – “I rimpianti ci sono soprattutto per la prima partita con il Newcastle. Questa sera non siamo stati precisi e abbiamo consentito all’avversario di giocare la partita che volevano. Ora non dipende più da noi, ma proveremo a vincere contro il Newcastle”.

RAMMARICO – “C’è rammarico per l’infortunio di Thiaw. Mi spiace perdere un giocatore così forte per un po’ di partite”.

CONFRONTO CON LA SOCIETÀ – “C’è stato nel corridoio come alla fine di ogni partita”.

STADIO – “Fin quando la squadra ha dimostrato di poter essere in partita lo stadio è stato con noi. I tifosi hanno tutto il diritto di essere delusi”.

 

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Milan-Borussia Dortmund 1-3, le pagelle: incubo Giroud, Chukwueze l’unica luce rossonera

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Il Milan perde malamente in casa contro il Borussia Dortmund ma tiene in vita i discorsi qualificazione agli ottavi sfruttando il pareggio tra Newcastle e PSG. A San Siro finisce 1-3 per il BVB: decisiva la serataccia di Giroud che sbaglia un rigore in apertura di primo tempo. Chukwueze l’unica luce. Queste le nostre pagelle.

LE PAGELLE DEL MILAN

Maignan 5.5: responsabilità sul gol di Adeyemi, l’estremo del Milan prova battezzare con troppo ottimismo il secondo palo, l’esterno del Borussia lo fredda sul primo. Inutile il disperato tentativo di tenere il pallone oltre la linea

Calabria 5: praticamente sempre in difficoltà nei duelli con Bynoe-Gittens, l’ingenuo fallo da rigore ne è l’emblema. Sciupa di testa una clamorosa palla gol nel recupero del primo tempo.

Thiaw 6: attento, mette i piedoni su un paio di cross dalla sinistra e controlla Fullkrug. Sfortunato, si fa male dopo un’ottima chiusura. (Dal 52′ Krunic 5.5: in difficoltà adattato a centrale, il gol dell’1-2 nasce dal suo lato).

Tomori 5.5: rimedia un giallo ingenuo in mischia, il cartellino lo condiziona.

Theo Hernandez 5.5: più timido del solito in attacco, il Borussia, che tiene gli esterni molto alti, ha dei meriti, ma poteva fare meglio.

Adli 6: sprazzi di grande classe nel primo tempo quando è bravo anche in difesa. Cala alla distanza, meriterebbe ugualmente più chances dal primo minuto. (Dal 76′ Jovic 6: sfortunato, coglie un palo al 85′).

Reijnders 5.5: la sensazione è che a volte manchi il dialogo con i compagni di reparto: spesso il Milan lascia delle voragini a centrocampo, e il Borussia le sfrutta.

Loftus-Cheek 5.5: fatica a trovare la sua posizione in mezzo al campo, soffre il duello con Emre Can.

Chukwueze 7: conferma alla grande il trend positivo intravisto con la Fiorentina. Il migliore dei suoi, ma il gol è solo una parte della sua partita: oltre a quello sono i dribbling e le corse a mandare in tilt la fascia sinistra del BVB. Finalmente, ma non basta per la vittoria. (Dal 76′ Traore s.v.).

Giroud 4.5: sbaglia il rigore al decimo del primo tempo ed esce da quel momento dalla partita. Da uno con la sua esperienza sarebbe servito altro.

Pulisic 5.5: imbrigliato, pochi spunti e una gara rivedibile.

All. Pioli 5.5: il suo Milan approccia bene, ma il rigore di Giroud soffoca un primo tempo sin lì ottimo. Prova a sistemare le cose pescando dalla panchina, ma le risorse sono limitate.

LE PAGELLE DEL BORUSSIA DORTMUND

Kobel 6.5: intuisce e para il rigore di Giroud, forse poco reattivo sul gol di Chukwueze, ma non era facile.

Ryerson 6: un crossaccio direttamente sul fondo a inizio partita gli suggerisce che forse sarebbe meglio badare più alla difesa, lo fa bene.

Hummels 7: il peso dell’esperienza, annulla Giroud e non buca un intervento. Bravo.

Schlotterbeck 5: prima “para” illegalmente un tiro di Chukwueze e provoca il rigore, poi tiene in gioco tutti sull’azione del gol dello stesso nigeriano. Esce per infortunio. (Dal 55′ Ozcan 6: da geometrie al centrocampo del Dortmund).

Bensebaini 5.5: soffre Chukwueze che lo saluta e segna nell’azione del pareggio. Le sue costanti discese sul fondo si concludono spesso con un nulla di fatto.

Emre Can 6.5: la sua duttilità un’arma tattica. Utile sia da mediano che da difensore centrale.

Sabitzer 6.5: ci mette quantità, realizza l’assist per il gol di Bynoe-Gittens

Malen 5.5: poco incisivo sia a destra che a sinistra, il cambio è la matematica conseguenza. (Dal 55′ Adeyemi 7: entra e chiude la partita).

Reus 6.5: una cosa ma fatta bene, il rigore che tira a Maignan è perfetto e vale il momentaneo 0-1. (Dal 79′ Brandt s.v.).

Bynoe-Gittens 7.5: si conquista il rigore e segna il gol dell’1-2 che, talaltro, si meritava per quanto fatto vedere fino a quel momento. Esser più decisivo di sarebbe stato difficile. (Dal 66′ Wolf 6: svaria sul fronte, ma è poco preciso).

Fullkrug 6.5: un colpo di testa pericoloso e una traversa, bravo anche nella gestione del pallone. Da una sua bella giocata nasce il gol del 1-2.

All. Terzic 7: imbriglia Theo e Pulisic, non soffre il dinamico centrocampo rossonero. Cambi tutti azzeccati, la qualificazione agli ottavi è un piccolo capolavoro.

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Dove vedere Real Madrid-Napoli di Youth League

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Dove vedere Real Madrid-Napoli di Youth League

DOVE VEDERE REAL MADRID-NAPOLI DI YOUTH LEAGUE – Non solo la prima squadra, a Madrid arriverà anche il Napoli Primavera, pronto ad affrontare il Real nel match di Youth League. Per gli azzurrini l’imperativo è quello di vincere per tenere in vita le residue chances di approdo al turno successivo. Le merengues, però, sembrano un ostacolo insormontabile. I giovani del Real Madrid, infatti, sono primi nel girone e hanno vinto il match d’andata a Napoli con un roboante 0-4.

DOVE VEDERE REAL MADRID-NAPOLI DI YOUTH LEAGUE – COME ARRIVANO LE DUE SQUADRE

Per i partenopei di mister Tedesco, dicevamo, la trasferta del campo intitolato ad Alfredo Di Stefano sembrerebbe proibitiva. Il Napoli infatti è ultimo nel suo girone di Youth League insieme all’Union Berlino a quota tre punti. Il Real, dall’altra parte, è primo con il Braga a quota otto. Questo vuol dire, dunque, che agli azzurrini serviranno due vittorie nelle ultime due gare del girone e dovranno sperare che i Blancos o il Braga non vincano la partita contro l’Union Berlino.

Una missione insomma quasi impossibile, soprattutto considerando che il Napoli dovrebbe infilare il doppio delle vittorie che ha messo a referto sin qui nella competizione (solo una, arrivata per 1-0 nell’ultimo match contro l’Union Berlino). Come se non bastasse, i ragazzi di Tedesco hanno deluso anche in Primavera 2, dove attualmente occupano la sesta posizione in classifica.

Tutt’altro discorso per il Real Madrid, che in Europa si sente a casa anche con le giovanili. Agli spagnoli potrebbe bastare un punto per la qualificazione al turno successivo, ma andranno sicuramente a caccia del bottino pieno. In tal caso, infatti, otterrebbero la certezza matematica di figurare tra le 32 squadre che rimarranno nella competizione anche a febbraio.

Guardando al calendario, inoltre, il Real non vince in Youth League da due partite: nella doppia sfida con il Braga sono infatti arrivati altrettanti pareggi per 0-0. Un motivo in più per trovare la vittoria dopo essere partiti con 6 punti ottenuti contro Union Berlino e Napoli.

DOVE VEDERE REAL MADRID-NAPOLI DI YOUTH LEAGUE

La partita tra Real Madrid e Napoli andrà in scena mercoledì 29 alle ore 16.00 e non ci sarà modo di seguire il match in diretta video. Il canale streaming ufficiale della UEFA, UEFA.TV, infatti, trasmette solo quattro partite a settimana sul suo sito e per questa non è previsto il match delle due squadre. Sarà comunque possibile seguire la diretta testuale sul sito della UEFA nella sezione dedicata alla Youth League, e guardare nella stessa area gli highlights del match a fine partita.

DOVE VEDERE REAL MADRID-NAPOLI DI YOUTH LEAGUE – LE PROBABILI FORMAZIONI

REAL MADRID (4-3-3): Gonzalez, Sanchez, Serrano, Ramon, Yusi; Manuel Angel, De Llanos, Palacios; Paulo Iago, Bravo, Yanez.

NAPOLI (4-3-3): Turi; Mazzone, Gambardella, De Luca, Di Lauro; Gioielli, De Chiara, Russo; D’Angelo, Vigliotti, Vilardi.

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