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Sassuolo-Atalanta 1-0, le pagelle: l'ingenuità di Maehle costa caro alla Dea

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Sassuolo-Atalanta 1-0, le pagelle: l’ingenuità di Maehle costa caro alla Dea

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Il Sassuolo batte l’Atalanta 1-0 e sale a 23 punti in classifica. Dopo il trionfo di “San Siro”, dunque, i neroverdi battono un’altra big e prendono le distanze dalle zone calde della classifica. A decidere la gara è Laurienté, autore del gol-vittoria con un pregevole destro a giro imprendibile per Musso. Da segnalare l’espulsione diretta di Maehle al 30′, decretata da Marcenaro dopo un consulto al VAR, per un pericoloso fallo su Berardi: in inferiorità numerica i nerazzurri faticano a creare occasioni pericolose. Il Sassuolo regge bene e, anzi, in un paio di circostanze va anche vicino alla rete del raddoppio: il castello neroverde regge anche nei minuti di recupero, all’ultimo arrembraggio dell’Atalanta. Con questa vittoria la squadra di Dionisi sale a 23 punti in classifica, i bergamaschi restano a 38.

LE PAGELLE DEL SASSUOLO

Consigli 6: nel primo tempo non viene mai interpellato dal reparto offensivo dell’Atalanta. Rischia su due retropassaggi horror di Rogerio, rimediando in fallo laterale. Nella seconda frazione risponde presente sul tentativo di Koopmeiners da palla inattiva.

Zortea 6: dal suo piede nasce l’occasione di Defrel dopo pochi minuti. Attento in fase difensiva, potrebbe spingere di più sul suo lato.

Erlic 6: contiene alla grande gli spunti nello stretto di Lookman. Quando Hojlund ha campo diventa difficile fermarlo: talvolta l’ex Spezia rimedia con interventi rudi, ma efficaci.

Tressoldi 6: il duello con Hojlund è intrigante: il difensore nonostante le difficoltà non molla mai la presa.

Rogerio 5.5: rischia di combinare due pasticci nel giro di pochi minuti, con due palloni velenosi verso Consigli che Hojlund per poco non intercetta. Prende un giallo evitabile per un ingenuo fallo di mano. Sostituito da Dionisi all’intervallo. (dal 46′ Marchizza 6: tocca pochissimi palloni. In fase di non possesso, argina bene l’ex di turno Boga.

Frattesi 6.5: in mezzo al campo De Roon e Koopmeiners faticano a contenerlo. Va vicino al gol nel secondo tempo, ma Djimsiti si immola sul suo tiro.

Obiang 6: si sente la sua presenza in mezzo al campo. Fa valere il suo fisico nei duelli (dall’87’ Harroui s.V.).

Berardi 6.5: dai suoi piedi passano tutte le azioni del Sassuolo. Il 10 neroverde inventa e crea: va vicino al gol in più situazioni. Ispirato.

Henrique 6: l’intesa con Berardi sembra buona. Da uno scambio tra i due arriva il tiro del brasiliano, che però non sorprende Musso sul suo palo. Si muove molto, svariando da un fronte all’altro. (dal 67′ Bajrami 5.5: va vicino al gol al 73′ ma Scalvini gli nega la prima gioia in neroverde. All’82’ potrebbe chiudere la partita, ma si fa ipnotizzare da Musso).

Laurienté 7: isolato per buona parte di gara, si accende in un attimo nel secondo tempo. Al 55′ riceve da posizione defilata, punta Hateboer e fa partire un destro imprendibile per Musso. In contropiede serve a Bajrami un palloone delizioso sulla corsa, che l’ex Empoli spreca (dall’87’ Thorstvedt s.V.).

Defrel 6: cerca di disorientare Toloi e Djimsiti muovendosi su tutto il fronte d’attacco. Spende intelligentemente un cartellino giallo, fermando Boga in ripartenza. (dal 77′ Alvarez s.V.)

Dionisi 6.5: dopo aver sbancato “San Siro” con 5 gol realizzati, la sua squadra batte un’altra big ottenendo tre punti fondamentali per la classifica. I cambi del tecnico sono giusti: l’Atalanta, complice l’inferiorità numerica, fatica a fare male alla porta di Consigli.

LE PAGELLE DELL’ATALANTA

Musso 6.5: nel primo tempo si fa trovare pronto sui tentativi di Defrel ed Henrique. Non può nulla sul gol di Laurienté, reattivo nell’uno contro uno con Bajrami. Tiene in vita la Dea fino all’ultimo.

Toloi 6: ruvido nei duelli corpo a corpo, il difensore respinge di testa vari cross di Berardi.

Djimsiti 6: suo il compito di marcare Defrel. Il centravanti non è particolarmente pericoloso e l’albanese copre bene gli spazi.

Scalvini 6: oggi Berardi è in formissima, e il classe 2003 ne risente. In fase di possesso palla è sempre pulito e ordinato. Ha il merito di salvare quasi sulla linea un tiro a botta sicura di Bajrami.

Hateboer 5.5: la sua spinta sul lato destro è del tutto assente o quasi, anche prima dell’espulsione di Maehle. Concede il tiro di destro a Laurienté: l’esterno ringrazia e colpisce la Dea. (dal 66′ Pasalic 6: aumenta la velocità della manovra dell’Atalanta).

De Roon 6: combatte contro il reparto offensivo del Sassuolo. Dopo il cartellino rosso è, di fatto, un difensore aggiunto.

Ederson 6: la sua presezna in mezzo al campo dà respiro alla manovra nerazzurra. Viene sostituito al 30′ dopo l’espulsione di Maehle. (dal 31′ Ruggeri 5.5: ingresso difficile per l’ex Salernitana. Riceve pochissimi palloni che non sempre gestisce bene. Gasperini lo sostituisce a 10 minuti dalla fine. Dall’80’ Muriel 5: al 95′ non le manda a dire a Marcenaro, che lo espelle. Lascia i suoi in nove uomini negli ultimi frangenti di match).

Maehle 5: si fa espellere alla mezz’ora, lasciando i suoi in dieci uomini. L’intervento su Berardi è in ritardo e pericoloso: giusta la decisione di Marcenaro di estrarre il cartellino rosso.

Koopmeiners 5.5: il centrocampista olandese va in affanno sugli inserimenti di Frattesi. Impegna Consigli da calcio di punizione.

Lookman 5.5: oggi fa fatica a ingranare. I difensori del Sassuolo riescono spesso ad anticiparlo, negandogli gli spazi per attaccare la profondità. Gasperini lo sostituisce dopo 45′. (dal 46′ Boga 5.5: le azioni dell’Atalanta si sviluppano spesso da sinistra, mentre lui da subentrato copre l’altro lato del campo. Sbaglia qualche scelta di troppo).

Hojlund 6: partita di sacrificio dell’attaccante danese. Si abbassa per ricevere il pallone, specialmente dopo l’espulsione di Maehle. (dal 66′ Zapata 6: fa a sportellate con i due difensori del Sassuolo, portando a casa qualche palla inattiva).

Gasperini 5.5: costretto a cambiare modulo in corsa, opta per Ruggeri al posto di Ederson. Ma a dieci minuti dalla fine, torna sui suoi passi e sostituisce il terzino. Oggi la sua Dea paga caro l’intervento scellerato di Maehle: l’inferiorità numerica mette i nerazzurri in seria difficoltà. Prova a riequilibrarla con i cambi, che però non danno la giusta scossa al resto della squadra: l’Atalanta perde a Reggio Emilia dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia.

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La Rassegna Social del Diez – Addio a Gianni Minà

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La Rassegna Social

Punto d’informazione, di impressioni e passioni condivise, i social network oggi più che mai raccontano le emozioni dei tifosi. Numero Diez vi presenta la rassegna dedicata ai più importanti messaggi della giornata di ieri.

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Calcio Internazionale

Nicolato dopo la vittoria dell’Italia U21: “Gara di spessore”

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Dove vedere Italia U21-Giappone U21

Paolo Nicolato, ct dell’Italia Under 21, ha parlato dopo il successo in amichevole contro l’Ucraina ai microfoni della FIGC. Di seguito, ecco le parole dell’allenatore azzurro:

SULLA GARA- Abbiamo fatto un’ottima partita, spero che i ragazzi possano arrivare a giugno nelle migliori condizioni possibili: 4-5 di loro che hanno giocato stasera non giocano quasi mai, sono stati bravi proprio per questo. Oggi abbiamo fatto una gara di spessore, di buona qualità, abbiamo fatto gol e ne abbiamo sfiorati altri. Dove si può arrivare? Difficile da dire, non siamo tra i favoriti, ma se arriviamo così, coi giocatori chiave che stanno bene, saremo una squadra che darà filo da torcere”.

 

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Calcio Internazionale

Deschamps elogia Maignan: “Mike è Mike”

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Maignan

La Francia ha da pochi minuti battuto l’Irlanda per 1-0 nel match valido per le qualificazioni ad Euro2024. I transalpini sono stati salvati nel recupero da una grandissima parata del portiere del Milan, Mike Maignan, diventato titolare dopo l’addio di Lloris. Con questa esclamazione, l’allenatore dei francesi: Didier Deschamps ha elogiato il miracolo del numero 16 rossonero:

L’ELOGIO- “Questo ci permette di tenere i tre punti. Mike è Mike. Non è facile prendere il posto di Lloris, ma è con noi da un po’. Ha molta forza, tanto meglio”.

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Gianni Minà, da Maradona a Fidel Castro: le tappe della sua carriera

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Gianni Minà ci ha lasciati all’età di 84 anni.

Lo storico giornalista, conduttore e scrittore è morto a seguito di una breve malattia cardiaca, come si legge dal comunicato pubblicato sul suo profilo Facebook. È doveroso rendere omaggio alla carriera di uno dei più illustri giornalisti italiani, ripercorrendone le tappe.

Gli esordi

Gianni Minà nasce a Torino il 17 maggio 1938. A soli 21 anni, comincia la sua carriera nell’ambito dell’informazione sportiva, entrando nella redazione di Tuttosport. Già un anno dopo, a testimonianza delle sue spiccate doti, collabora con la RAI alla realizzazione di alcuni servizi in occasione delle Olimpiadi di Roma del 1960. Successivamente, per l’esattezza nel 1965, approda a Sprint, contribuendo alla diffusione e all’evoluzione del rotocalco televisivo di genere sportivo.

Gianni tra sport e attualità: la squalifica dai Mondiali del 1978

Nello stesso anno, Gianni inizia ad occuparsi di documentari e reportage di attualità. Le sue realizzazioni vengono coinvolte in numerosi programmi, tra cui  Tv7AZ, un fatto come e perché, Tutto quanto fa spettacolo e Gulliver. Fu tra i fondatori de “L’altra domenica”, un varietà che alternava spettacoli musicali alle dirette sportive, a testimonianza del suo sconfinato interesse verso la musica. Gianni, come si può ben intendere, non era un giornalista come gli altri. A dimostrazione di ciò, la squalifica ricevuta ai Mondiali del 1978 in Argentina, per una domanda sui desaparecidos al capitano di vascello Carlos Alberto Lacoste.

Da Maradona a Fidel Castro: Gianni Minà diventa leggenda

Nel 1981, Sandro Pertini gli consegna il ‘Premio Saint Vincent‘ in qualità di miglior giornalista televisivo dell’anno. Sono questi gli anni d’oro della carriera di Gianni Minà che, prima fonda Blitz, accogliendo ospiti del calibro di Muhammad Ali e Diego Maradona, poi intervista per sedici ore Fidel Castro.  La “chiacchierata” con il leader cubano, ripetuta dopo la caduta del comunismo, fa il giro del mondo; le parole di Fidel, raccolte da Minà, ispirano un documentario e lo stesso giornalista le usa per il reportage “Fidel racconta il Che”.

Minà, da lì in poi, resterà per sempre legato alle vicende di oltreoceano: nel 1992 dedica un intero ciclo di opere al Sud America. Ad inizio anni 2000, invece, si adopera prima nella creazione di un reportage-confessione con Diego Armando Maradona, poi collabora alla realizzazione di ” I diari della motocicletta “, ispirato dai diari giovanili di Ernesto Che Guevara. Dopo svariate pubblicazioni e produzioni di carattere cinematografico, la sua ultima opera intitolata Storia di un boxeur latino”, pubblicata nel 2020.

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