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Sekou Koita, la perla del Mali

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Sekou Koita, la perla del Mali

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Ieri pomeriggio l’Italia ha battuto il Mali 4-2 qualificandosi per le semifinali del Mondiale Under 20. Un Mondiale che, nell’attesa di vedere all’opera la Nazionale maggiore e quella Under 21 impegnata negli Europei di categoria, ci sta regalando grandissime soddisfazioni. Pinamonti e co. hanno portato l’Italia tra le migliori 4 del mondo ed è innegabile che ora il vero obbiettivo è quello di portare a casa un titolo che sarebbe storico per i nostri azzurrini. Battere il Mali, però, è stato molto più difficile di quello che si potrebbe immaginare. Gli africani, d’altronde, avevano fatto fuori un’altra delle grandi favorite alla vittoria finale, l’Argentina di Ezequiel Barco e Gonzalo Maroni, sconfitta ai calci di rigore dopo uno spettacolare 2-2. Le Aquile hanno infatti dimostrato nel corso della rassegna iridata di potersela giocare tranquillamente alla pari con tutte. E anche l’Italia ieri pomeriggio ha sofferto molto la velocità, la freschezza e anche l’aggressività maliana. La partita è stata in bilico fino all’ultimo, i due gol che hanno dato la vittoria ai ragazzi di Nicolato sono arrivati nel finale e proprio all’ultimo minuto il portiere azzurro Plizzari ha neutralizzato un calcio di rigore – il secondo del torneo-  che avrebbe reso gli ultimi istanti della gara ancora più densi di emozioni. Sul dischetto si è presentato Sekou Koita, classe ’99, che è stato per distacco il migliore in campo in assoluto nella gara di ieri. E che senza ombra di dubbio si candida a MVP del torneo. Un giocatore del quale sentiremo sicuramente parlare .

Fonte: profilo Facebook FIFA U-20 World Cup

UN LIVELLO SUPERIORE

Ai più Sekou Koita è un nome che non dice assolutamente niente. Ma chi mastica calcio sa perfettamente che quello del numero 20 del Mali è uno dei nomi più interessanti dell’intero panorama calcistico mondiale. Nel 2016, ovvero quando Koita aveva appena 17 anni, il The Guardian lo inserì tra i migliori sessanta prospetti nati nel 1999. All’epoca Koita giocava ancora in patria, nel USC Kita, una delle squadre più “giovani” del Mali, un Paese che dopo aver ospitato la Coppa d’Africa nel 2002 ha visto esplodere la passione per il pallone. Negli ultimi due anni, tuttavia, in Mali manca un vero e proprio campionato. Quello del 2017 venne interrotto a causa della dissoluzione del Comitato organizzativo e nel 2018, tra campagne elettorali e vari impegni internazionali delle Nazionali, non si è riuscito a trovare il tempo di organizzare un nuovo campionato.

Fonte: profilo Facebook Sekou Koita

Essendo minorenne Koita non poteva ancora espatriare in Europa ma già a 16 anni il talento della Nazionale maliana era nell’orbita dei sempre attenti osservatori del Red Bull Salisburgo, che hanno atteso compisse la maggiore età per portarlo in Austria. Quest’anno Sekou Koita ha vestito per i primi sei mesi la maglia del FC Liefering, squadra satellite del Salisburgo. Nel 2012, dopo il fallimento, venne acquistata dalla Red Bull che decise di farla diventare una sorta di serbatoio della prima squadra di Salisburgo, dove far crescere tutti i giovani più interessanti. Da queste parti, infatti, ci sono passati Amadou Haidara, oggi al Lipsia e maliano come Koita, un’altro connazionale di Sekou Koita, Diadie Samassekou, che invece è ancora di proprietà del Salisburgo e il cui nome è diventato anche oggetto di mercato, e il difensore francese Dayot Upamecano, compagno di Haidara in Germania con il Lipsia.

Koita, dopo una sola rete realizzata, passa a gennaio al Wolfsberger, in Bundesliga, la prima divisione austriaca.
Ed è qui che il maliano si fa notare al mondo. Gioca 14 partite, segna 5 reti e colleziona ben 4 assist. Il 93% delle gare le inizia da titolare, parte dalla panchina solo nel primo match, e partecipa al 50% delle reti segnate dalla squadra della città di Wolfsberg, nella regione della Carinizia. Numeri eccellenti per un ragazzo così giovane che viene da un Paese dove il calcio è sì sport nazionale, ma che è difficile praticare ad alti livelli.

IL FUTURO DEL MALI

In patria sono convinti che Sekou Koita possa diventare, da qui ad un paio di anni, l’astro nascente della Nazionale del Mali. In effetti il rapporto tra Koita e la sua Nazionale è un rapporto che va avanti da tempo, da quando Koita aveva appena 16 anni. Ha fatto tutte le trafile delle giovanili ed è sempre stato protagonisti degli ultimi grandi trionfi delle Aglais. Quando il The Guardian lo inserì in quella particolare classifica Koita aveva appena vinto con la propria Nazionale la Coppa d’Africa Under 17, da protagonista come sempre. E nell’estate seguente, sempre nel 2015, Koita sfiorerà anche la vittoria del Mondiale Under 17, battuto in finale da un’altra africana, la Nigeria.

Fonte: profilo Facebook FIFA U-20 World Cup

Il ciclo del Mali sta vivendo un periodo davvero florido. Nello scorso febbraio, infatti, le Aquile hanno trionfato nella Coppa d’Africa Under 20, vittoria grazie alla quale sono volati in Polonia per il Mondiale di categoria dal quale sono usciti a testa altissima. E quest’estate, per non farci mancare proprio nulla, Koita molto probabilmente prenderà parte anche alla Coppa d’Africa in Egitto. Con la Nazionale maggiore Koita ha esordito il 19 gennaio 2016, realizzando anche un gol, l’unico fin ora. Il gioiello del Salisburgo ha sempre dimostrato di sapere come fare male in Nazionale. Ora, invece, ci si attende molto anche a livello di club.

KOITA E’ UNA PUNTA MODERNA

Il maliano, il cui futuro sarà ancora in Austria con la maglia del Salisburgo, è atteso dunque alla prova del nove. Durante il campionato del mondo che si sta tenendo in Polonia, Koita ha fatto vedere cose interessantissime. Di una bellezza rara, soprattutto considerata l’età e la Nazionale di appartenenza.

Fonte: profilo Facebook FIFA U-20 World Cup

La prima cosa che salta all’occhio è un’innata abilità tecnica che ne fa un punto di riferimento per tutta la squadra. Dotato di una sensibilità di tocco disarmante, è semplicemente inarrestabile quando parte palla al piede negli ultimi venti metri. Koita, infatti, è una punta moderna. Ama svariare alle spalle del centravanti boa, creando spazi sempre con la palla incollata al piede. Basti pensare a ciò che ha fatto ieri contro i difensori italiani. In occasione del primo gol, lo scambio con Kone è stato da manuale: palla in profondità data di tacco e Koita che in diagonale di sinistro mette la palla in rete. Ecco, un altro fattore è il suo sinistro. Esplosivo, preciso, puntuale. Il dribbling sinistro-destro-sinistro in mezzo a tre difensori italiani con il quale ha guadagnato il calcio di rigore a pochi secondi dalla fine – poi sbagliato- è la sintesi perfetta della tecnica e della qualità che madre natura ha donato ad un ragazzo che l’Europa imparerà a conoscere molto presto.

Nella sua prima gara del torneo contro l’Arabia Saudita – ha saltato la prima contro il Panama perchè non a disposizione – il suo contributo è stato determinante. Un gol, facile facile dopo l’errore del portiere avversario, e due assist di pregevole fattura. Bellissimo il sombrero con il quale supera il proprio marcatore e altrettanto spettacolare il filtrante che taglia tutta l’area e permette a Camara – anche lui una forza della natura- di segnare il decisivo gol del 4-3.

Agli ottavi di finale il Mali ha battuto l’Argentina, storicamente una delle nazionali più forti del torneo. Un trionfo clamoroso ma meritato per quanto offerto in campo e anche in quella occasione Sekou Koita è stato l’x factor  dell’incontro. La sua abilità nel dribbling e in accelerazione ha messo a soqquadro la retroguardia dell’Albiceleste, che ha sofferto oltremodo l’uno contro uno cercato con perseveranza dal numero 20 maliano. E’ andato vicino al gol in almeno due circostanze: la prima direttamente su calcio di punizione, altra specialità della casa, la seconda a cinque minuti dalla fine con un tiro parato dal portiere avversario dopo una serie di dribbling ubriacanti.

Di fronte ad un talento così evidente è impossibile rimanere indifferenti. Il mix di velocità, lucidità e dribbling è uno di quelli che possono essere devastanti. E noi, amanti delle storie del calcio, non vediamo l’ora di veder esplodere la nuova perla del calcio africano.

 

 

Fonte immagine di copertina: profilo Facebook FIFA U-20 World Cup

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Coppa Italia

ULTIM’ORA – La decisione dell’assemblea di Lega per la Supercoppa Italiana 2024-2025: quali squadre in corsa?

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Trofeo della Supercoppa Italiana

L’assemblea di Lega Serie A tenutasi questa mattina ha stabilito che la Supercoppa Italiana della prossima stagione, la 2024-2025, si svolgerà nuovamente con una final four in Arabia Saudita nei primi giorni di gennaio. Questo è quanto si apprende da Calcio e Finanza, che sottolinea come, però, la decisione definitiva sulla questione verrà presa dal Consiglio di Lega.

Qualche squadra, in particolare l’Inter, aveva espresso delle perplessità su questo format, considerando il calendario della prossima stagione che, tra la nuova Champions League e il Mondiale per Club di fine anno, appare più intasato che mai.

Ancora non sicure le date in cui dovrebbe svolgersi la Supercoppa Italiana, ma i giorni più probabili dovrebbero essere il 3 e 4 gennaio per le semifinali e il 7 gennaio per la finalissima.

Ricordiamo che accedono alla final four le prime due classificate in Serie A e le due finaliste di Coppa Italia. Ad oggi, quindi, l’Inter sembra certa di un posto, con il Milan e la Juventus a giocarsi il secondo posto tramite il campionato. Per la Coppa Italia, invece, accederanno solo due squadre tra Lazio, Fiorentina, Atalanta e Juventus.

Lo scorso anno, in quel di Jeddah, l’Inter sollevò il trofeo dopo aver battuto in finale il Napoli. Le due squadre sconfissero in semifinale rispettivamente Lazio e Fiorentina.

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Arrivano le parole di Gravina su Acerbi: “La sentenza va rispettata”

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FIGC

Dopa la decisione del giudice sportivo di assolvere Acerbi sono arrivate le dichiarazioni del presidente della Figc Gabriele Gravina circa l’accaduto. Nelle ultime ore la sentenza aveva scatenato le reazioni più disparate, a partire dall’indignazione del Napoli resa nota tramite un suo comunicato ufficiale. A cercare di placare le acque ci ha provato proprio Gravina, a conclusione dell’Assemblea di Lega odierna. Gravina ha invocato il rispetto verso la sentenza del giudice sportivo. Inoltre si è pure detto disposto a credere alla difesa di Acerbi che aveva saltato per via del caso gli ultimi impegni con la Nazionale italiana. Di seguito vi riportiamo le sue dichiarazioni.

GRAVINA – “L’assoluzione di Acerbi? Si tratta di una decisione del giudice che tutti devono accettare, compreso chi non si sente soddisfatto. Esistono  principi che devono essere rispettati altrimenti corriamo il rischio di  far saltare tutto il sistema. Io accetto il verdetto e sul piano umano  abbraccerò il ragazzo quando lo incontrerò. Abbiamo saputo di una verifica da parte del giudice sportivo e allora, per evitare forme di distrazione, lo abbiamo lasciato a casa. È stata una decisione a scopo precauzionale, non perché già condannato. Acerbi ha fornito le proprie motivazioni e noi crediamo alle parole del ragazzo”.

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Flash News

Kvaratskhelia in dubbio per l’Atalanta: oggi la decisione

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Khvicha Kvaratskhelia, giocatore del Napoli - Serie A, Coppa Italia, Supercoppa Italiana, Champions League

Nella giornata di oggi Khvicha Kvaratskhelia farà ritorno a Napoli. Nel corso del match contro la Grecia che è poi valso la qualificazione a EURO24 con la sua Georgia, l’esterno sinistro è stato costretto ad uscire dal campo a causa di un dolore all’inguine. La sua nazionale ha poi vinto lo stesso ai calci di rigore. La sua presenza contro l’Atalanta resta ancora in dubbio.

LE CONDIZIONI DI KVARATSKHEILA

Come riporta Il Mattino, Kvaratskhelia sarà valutato nelle prossime ore dallo staff del Napoli. La speranza è che si tratti solo di un affaticamento muscolare. Se così dovesse essere la sua presenza in campo per la sfida contro l’Atalanta non sembra essere in discussione. Se invece si dovesse trattare di uno stiramento il georgiano dovrà stare ai box per qualche settimana. il Napoli aspetta il rientro di Kvaratskhelia per capire se sarà necessaria o meno una risonanza magnetica. Vedendo i video che sono circolati sui profili social dello stesso georgiano, che lo ritraevano festeggiare coi compagni, la speranza è che davvero non sia nulla di grave. Il popolo azzurro dovrà restare con il fiato sospeso ancora per qualche ora. Ricordare l’importanza della sfida contro l’Atalanta è quasi superfluo: si potrebbe trattare infatti dell’ultima chance per la Champions League.

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Calcio Internazionale

Futuro Lewandowski: l’Arabia un’opzione ma attenzione all’Atletico

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Barcellona Lewandowski

Il futuro di Robert Lewandowski è molto incerto. I media spagnoli parlano da qualche settimana di un interesse molto forte da parte dell’Arabia Saudita. Si parla addirittura di un’offerta da 100 milioni di ingaggio, cifre folli che potrebbero far vacillare l’attaccante polacco. Secondo quando riporta Sport ES però, su Lewandowski ci sarebbe anche un interesse di un altro club spagnolo: l’Atletico Madrid. Nonostante la rivalità sportiva tra Barcellona e Atletico, le due società hanno spesso fatto affari insieme, quindi quest’operazione non sembra del tutto impossibile.

Lewandowski non sembra voler andare via da Barcellona, ma il club catalano sta prendendo in considerazione una sua possibile cessione, in quando per contratto, l’ingaggio del giocatore è destinato a salire con il passare degli anni. Il classe ’88 ha segnato 20 gol e fornito 9 assist in 39 partite totali: numeri ancora una volta super. La carta d’identità però recita 35 anni e anche per questo motivo il Barcellona potrebbe decidere di sacrificare il suo bomber per puntare su un giocatore più giovane come Vitor Roque, andando ad allinearsi con la politica del club degli ultimi anni.

Una cosa è certa: chiunque riuscirà ad accaparrarsi il contratto di Lewandowski sarà autore di un affare. Basterà solo aspettare per vedere con quale maglietta segnerà una valanga di gol il prossimo anno.

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