Senso della posizione, marcatura, colpo di testa, intelligenza tattica. Queste le qualità che si possono pienamente ritrovare nell’attuale capitano del Real Madrid, Sergio Ramos. Il difensore spagnolo, tuttavia, presenta nel suo repertorio una qualità che passa in secondaria importanza ma che è fondamentale: l’essere un goleador. Con il rigore realizzato domenica ai danni del Girona, Sergio è diventato, insieme a Messi, l’unico calciatore ad aver segnato per 15 stagioni consecutive in Liga.
PUNTI DI FORZA

Sergio Ramos è considerato universalmente uno dei difensori più forti al mondo, se non il più forte. Tutto ciò è merito della sua incredibile qualità tecnica ma, anche, delle sue qualità personali. Un giocatore che fa della cattiveria agonistica e del gioco ai limiti della scorrettezza le sue peculiarità. Ancora è negli occhi di tutti gli amanti del calcio il grave fallo rifilato a Mohamed Salah durante la scorsa finale di Champions. A testimonianza di ciò si può riscontrare come Ramos, nell’arco della sua carriera, sia stato espulso in 24 occasioni e abbia ricevuto ben 202 ammonizioni. Nonostante tutto ciò non si possono non apprezzare le sue doti tecniche. Probabilmente il miglior colpitore di testa al mondo. Ciò lo porta ad essere una minaccia assoluta su palla inattiva, ma non solo. Molto spesso si può notare come il difensore madrileño si spinga sul fronte offensivo a caccia del gol in situazioni estreme di svantaggio. Sua grande dote risiede nella qualità degli inserimenti. Sia su palla inattiva che su azione, conosce a fondo il giusto tempo di inserimento. Raro è anche poter individuare suoi passaggi errati. Nel maggior numero dei casi, i suoi passaggi arrivano sempre a destinazione. Vero che almeno l’85% dei suoi passaggi siano passaggi corti, con un coefficiente di rischio assai basso, ma spesso non disdegna una verticalizzazione improvvisa a scavalcare la difesa, premiando così il movimento di un suo compagno.
LEADERSHIP

Capitano sia del Real Madrid che della selezione spagnola, Ramos si può definire come un leader assoluto. Nei momenti di difficoltà della propria squadra è evidente come sia lui ad incitare e a supportare i propri compagni. Durante il ritorno dei quarti di finale di Champions League dello scorso anno, giocati dal Real Madrid contro la Juventus, Ramos non poté scendere in campo in quanto squalificato. Aveva quindi l’obbligo di assistere al match in tribuna. Non ne fu però capace. Leggendo la difficoltà dei suoi compagni, piano piano arrivò quasi a toccare il terreno di gioco. Gesto non corretto da un punto di vista legislativo, ma che rende evidente quanto sia legato al Real e quanto voglia sempre spiccare all’interno di esso. Anche all’interno della Roja è forse lui l’esempio del forte spirito conservatore spagnolo. Essendo nato a Camas, in Andalucia, lontano dai venti indipendentisti catalani, fu proprio lui a farsi portavoce dell’unità nazionale a livello calcistico nell’ottobre del 2017, dopo alcuni screzi avuti col compagno di nazionale Gerard Piqué. Con i fatti, ma anche con le parole, Ramos si fa sempre sentire.
POLIVALENZA

Sergio oramai ha fatto del difensore centrale la sua posizione prediletta. Non bisogna però dimenticarsi che gli inizi di carriera lo vedevano impegnato come terzino destro. Soprattutto a Siviglia ma anche durante i primi anni al Real, ha spesso ricoperto quel ruolo. Basti pensare che si è posizionato in quella porzione di campo per ben 142 volte, regalando 16 reti e 15 assist. Con l’esplosione di Daniel Carvajal è stata la cosa più sensata posizionarlo al centro della difesa ma, forse, la propensione alla spinta offensiva, tipica di un terzino, è la ragione per la quale spesso si può ritrovare Ramos dentro l’area di rigore avversaria, pronto a ricevere un cross e a trasformarlo in rete.
GOL: TANTI E… PESANTI

Sergio Ramos è probabilmente il difensore col più grande fiuto del gol del panorama calcistico europeo. Nel corso della sua carriera è riuscito a realizzare ben 78 reti e 37 assist in 612 gare. Ciò, però, solo tenendo conto dei due club nei quali ha militato: Siviglia e Real Madrid. Se si volessero aggiungere le statistiche ottenute nella nazionale si dovrebbero sommare ben 13 realizzazioni in 156 partite. Un giocatore che non solo non fa segnare gli avversari, ma a sua volta segna nella porta ostile. E i suoi gol, molto spesso, pesano come un macigno. È anche, e soprattutto, merito suo se il Real è riuscito nell’ardua impresa di vincere quattro Champions League in 5 anni. Si può ricordare il gol al 93′ durante la finale di Champions della stagione 2013-2014 contro l’Atletico che ha regalato al Real il pareggio e, di conseguenza, i tempi supplementari. Tempi supplementari nei quali i blancos sigleranno tre gol, grazie ai quali riusciranno a portarsi a casa la coppa. Fu sempre di Ramos il gol nella finale di Champions della stagione 2015-2016 giocata ancora contro i colchoneros. E poi tanti altri realizzati nei turni precedenti, con cui è arrivato a segnare 11 reti in 114 occasioni.
Da quest’anno pare che, dopo la partenza di Cristiano Ronaldo, sia lui l’incaricato in casa Real a battere i calci di rigore. Qualità nella quale comunque eccelle, pur essendo un difensore. In carriera su 12 rigori tirati, solo 3 non sono andati a segno.
IL CARATTERE
Sergio Ramos è un giocatore che, sicuramente, divide molti appassionati per il suo modo di vivere e giocare il calcio: la sua veemenza nei contrasti, le sue continue provocazioni in campo e fuori, talvolta qualche simulazione. Senza tutte queste sue caratteristiche non sarebbe, però, il giocatore che è realmente. La sua garra è proprio ciò che lo contraddistingue e lo differenzia dagli altri, attualmente e nella storia del gioco. Per essere capitano del club e della nazionale nella quale milita non bisogna solo essere abile tecnicamente. Bisogna avere qualità emotive che in pochi altri possiedono.
In sintesi, Sergio Ramos è un leader a tutto tondo.