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Serie A Back To The Future: Giornata 19

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Serie A Back To The Future: Giornata 19

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berlusconi

Siamo arrivati all’ultima giornata del girone d’andata della Serie A 2022/23, con molte sfide importanti, sia in vetta che in coda alla classifica.
Visto la clamorosa vittoria dell’Atalanta per 8-2 sulla Salernitana, nell’ultimo turno, in questa puntata di Back To The Future rivivremo alcune partite dai punteggi tennistici, per un episodio ricco di gol e spettacolo

HELLAS VERONA-LECCE 2-1 30/09/2001

Mentre in radio spopola “Fallin'”, singolo di debutto di Alicia Keys che domina le classifiche da luglio, il Mondo è ancora scioccato dal terribile attentato alle Torri Gemelle, che l’11 settembre ha causato migliaia di vittime.
A fine settembre la Serie A va in scena con la quinta giornata, nella quale si affrontano Hellas Verona Lecce.
I padroni di casa passano immediatamente in vantaggio, con Gilardino che sfrutta un errore di Chimenti in uscita e mette in rete il suo primo centro stagionale.
Il primo tempo scivola via senza troppi patemi, fino al 43′, quando Vugrinec, sostituto di Chevanton infortunato, trova il pareggio, dopo un liscio di Giacomazzi.
Il gol subito nel finale di frazione, unico squillo dei giallorossi, non intacca l’Hellas, che si riporta avanti dopo appena due minuti nella ripresa, con Gonnella che svetta su una punizione di Mutu.
Il risultato non cambia più e i gialloblu conquistano tre punti molto importanti.

SALERNITANA-NAPOLI 2-0 24/11/2002

Il protagonista della scena musicale è senza dubbio Eminem, che ottiene un enorme successo con “Lose Yourself”, brano che poi verrà utilizzato nel suo film autobiografico “8 Mile”.
In Serie B, intanto, Salernitana Napoli hanno iniziato una stagione che si rivelerà nefasta per le due squadre campane.
I granata, che termineranno all’ultimo posto in classifica, vincono lo scontro diretto con i partenopei, grazie alle reti di Eddy Baggio (fratello di Roby) e Marc Zoro.
A fine stagione, però, saranno proprio gli azzurri a centrare la salvezza all’ultimo tuffo, con appena due punti di vantaggio sul Catania.

FIORENTINA-TORINO 6-3 21/05/1995

Mentre Montell Jordan registra il suo più grande successo, ossia “This Is How We Do It”, la Serie A vive una delle sue partite più pirotecniche, in un caldo pomeriggio toscano.
La Fiorentina e il Torino, stabili a metà classifica, con i viola che sperano ancora nell’aggancio al treno europeo, giocano a viso aperto, regalando gol ed emozioni.
Dopo 25 minuti i padroni di casa passano in vantaggio con Baiano, che sfrutta una deviazione della barriera su un calcio di punizione per segnare in allungo.
La reazione del Toro non tarda ad arrivare, con Bernardini che si libera bene in area e mette dentro un pallone infido, che viene spinto nella propria porta da Marcio Santos.
Il primo tempo si conclude 2-1, grazie ad una splendida staffilata su punizione di Batistuta al 35′, da oltre 25 metri.
Nella ripresa, si aprono le acque e i gol arrivano in serie; apre al 49′ Tedesco, entrato nell’intervallo al posto di Carnasciali, che riceve l’imbucata di Baiano e batte Simoni in diagonale, poi è lo stesso Marcio Santos a gonfiare la rete, stavolta quella giusta, su cross di Rui Costa.
Dopo il gol del 4-1 i viola si rilassano troppo e Rizzitelli si conquista e trasforma un calcio di rigore ad un quarto d’ora dalla fine.
Gli ultimi dieci minuti regalano altre tre reti: la prima di Rui Costa che dribbla anche Simoni prima di mettere dentro; la seconda di Rizzitelli, che firma la sua personale doppietta dopo un erroraccio di Toldo in uscita ed infine la terza di Batistuta, che su rigore fissa il punteggio sul 6-3.

SAMPDORIA-UDINESE 6-2 06/02/1994

Nella prima metà del 1994 si balla grazie a Corona e alla sua “The Rhythm Of The Night”, che diventa un tormentone da discoteca.
In Serie A, intanto, l’Udinese vive una delle sue stagioni più buie, che culminerà con la retrocessione. Nella prima settimana di febbraio i friulani sono di scena al Ferraris contro la Sampdoria.
La partita è una mattanza per gli uomini di Fedele, che subiscono il primo gol dopo appena 9 minuti, con David Platt che segna di testa su cross di Gullit.
Il resto del primo tempo è uno show di Vladimir Jugovic, che segna prima su rigore, poi su imbucata dello stesso Platt, impreziosita da un velo del Tulipano Nero.
La ripresa si apre con una fantastica azione personale di Mancini, che sfodera tutto il suo talento e la sua caparbietà arrivando a concludere in rete.
Il gol del 4-0 rilassa i blucerchiati, che subiscono il tentativo di rimonta dell’Udinese, che segna nel giro di cinque minuti con Pizzi Desideri.
I friulani, però, vengono nuovamente messi sotto dai padroni di casa, che trovano altre due reti, con Nicola Amoruso, al primo centro in Serie A, e con un rigore di Mancini, che chiude i giochi al 70′.

MONZA-SASSUOLO 2-2 04/11/2007

È tempo di scrivere la storia in casa Sassuolo, che proprio nella stagione 2007/08 conquista la prima promozione in Serie B di sempre.
La stagione dei neroverdi, però, avrebbe potuto concludersi diversamente, visto la distanza di soli tre punti dalla Cremonese, seconda.
La partita che avrebbe potuto cambiare le sorti della stagione del Sassuolo è datata 4 novembre 2007, quando al Brianteo il Monza spaventa gli uomini di Allegri.
biancorossi si portano sul doppio vantaggio già nel primo tempo, grazie alle reti di Iacopino Paolo Rossi.
Nella ripresa a ristabilire la parità ci pensa Andy Selva, bomber sammarinese che sigla una doppietta dall’importanza vitale per i neroverdi.

SPEZIA-ROMA 0-1 27/02/2022

Una delle partite più recenti di questa rubrica, ma anche una delle più incredibili, è senza dubbio Spezia-Roma.
In un momento delicato della stagione dei giallorossi, reduci da un mese senza vittorie, la partita in casa degli aquilotti si rivela uno scoglio molto difficile.
Nonostante 45 minuti di superiorità numerica, per l’espulsione di Amian, la Roma non riesce a sfondare il muro eretto da Provedel e compagni.
giallorossi colpiscono due pali con Pellegrini Cristante e sciupano una marea di opportunità, fino all’incredibile finale.
Al 95′ la Roma batte un calcio d’angolo, sul quale Zaniolo si getta in tuffo di testa, colpendo la traversa, poi il gioco si ferma e l’arbitro Fabbri viene richiamato al Var.
Dopo una lunga verifica, il direttore di gara concede il calcio di rigore ai giallorossi per il colpo ricevuto alla testa proprio da Zaniolo durante l’azione.
Dal dischetto, al minuto 99, Abraham non sbaglia, regalando tre punti pesantissimi alla Roma.

JUVENTUS-ATALANTA 3-1 25/01/1998

Il 20 gennaio 1998 negli Stati Uniti va in onda la prima puntata di “Dawson’s Creek”, serie teen drama che diventerà una delle più amate nel genere e che ha consacrato una futura star come Michelle Williams.
Cinque giorni dopo la Juventus ospita l’Atalanta al Delle Alpi, con un orecchio teso al Castellani, dove la sorpresa Empoli aspetta l’Inter capolista.
Dopo un primo tempo difficile, i bianconeri falliscono un calcio di rigore, con Del Piero che si fa ipnotizzare da un super Fontana. Ma il gol è nell’aria ed arriva al 65′, quando lo stesso Pinturicchio mette in mezzo un pallone scaraventato in rete dall’accorrente Conte.
Il gol subito, però, sveglia l’Atalanta, che trova il pareggio poco dopo con il subentrato Caccia, che sfrutta un movimento errato della difesa juventina e trasforma il lancio di Gallo con un delizioso pallonetto d’esterno.
A togliere le castagne dal fuoco ci pensa uno degli uomini con più talento in campo, Zinedine Zidane, che prima sfrutta un cross di Soldatino Di Livio (l’idolo del Braccio 6, come direbbe Aldo) e mette in rete di testa, poi nel recupero piega le mani a Fontana con un siluro dalla distanza.
I festeggiamenti in casa Juve sono doppi, visto che il pareggio dell’InterEmpoli, con i nerazzurri salvati nel finale da una prodezza di Recoba, permette ai bianconeri di salire in vetta alla classifica.

BOLOGNA-CREMONESE 1-1 01/10/1989

La Cremonese, alla ricerca di punti salvezza, è di scena nella settima giornata di Serie A 1989/90 al Dall’Ara di Bologna.
grigiorossi partono forte e trovano il vantaggio dopo 11 minuti con lo svedese Limpar, che sguscia via ai difensori rossoblu e sorprende Cusin da posizione molto defilata.
Il pareggio dei felsinei nella ripresa, grazie ad un calcio di rigore di Bruno Giordano.

INTER-EMPOLI 2-1 18/01/1987

Nelle classifiche musicali del periodo rimane stabilmente nelle prime posizioni “Through The Barricades”, sontuosa ballad degli Spandau Ballet, che in molti reputano il più grande successo della band londinese.
In Serie A l’Inter riceve l’Empoli che si dimostra avversario molto ostico e ben messo in campo dal tecnico Salvemini.
A sbloccare il match, a fine primo tempo, ci pensa Matteoli con una gran conclusione da fuori, che si infila sotto all’incrocio.
La ripresa non si discosta troppo dalla prima frazione, anche se l’Inter riesce a sfondare più facilmente; i nerazzurri trovano il gol della sicurezza al 70′, quando, su angolo di Fanna, il pallone arriva a Mandorlini, che controlla e batte Drago in diagonale.
Nel recupero l’Empoli trova la forza di segnare il gol della bandiera, con lo svedese Ekstrom,  imbeccato in area da un bel filtrante.

LAZIO-MILAN 4-4 03/10/1999

Dopo aver spopolato in Italia, “Blue” degli Eiffel 65 diventa una delle canzoni più vendute del periodo anche in Inghilterra.
In Serie A, intanto, due delle squadre simbolo di fine anni ’90 si sfidano in un match spettacolare: Lazio-Milan.
Dopo 18 minuti passano in vantaggio i padroni di casa, grazie a Veron, che batte Abbiati con un tiro di controbalzo in area.
Il pareggio del Milan arriva al 34′, con Serginho che fugge via a Pancaro e mette in mezzo, dove Weah calcia male, ma la sorte fa carambolare il pallone su Mihajlovic, proteso in scivolata nel tentativo di anticipare il liberiano, che mette nella propria porta.
Il gol subito non intacca la foga della Lazio, che trova subito un micidiale uno-due, firmato SimeoneSalas
Prima l’argentino segna il suo primo gol in biancoceleste, in cooperazione con un goffo Abbiati, su corner, poi ci pensa il Matador a fare 3-1 con uno splendido colpo di testa su cross di Conceicao
I rossoneri trovano la forza per accorciare prima della fine del tempo, con Guglielminpietro che imbuca per Shevchenko, bravissimo a saltare Marchegiani e a mettere sotto la traversa.
Dopo una prima frazione del genere, la ripresa vede il clamoroso ribaltone del Milan, con l’attaccante ucraino che segna la sua personale tripletta. Al 63′ Marchegiani atterra in area Weah, imbeccato da AmbrosiniSheva trasforma dagli 11 metri il gol del pareggio. Cinque minuti dopo è ancora Shevchenko a completare la rimonta, con un bel diagonale su invito di Weah.
L’ultimo gol, che consegna un punto alla Lazio e questa partita al Museo delle più belle partite nella storia della Serie A.

 

 

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La marcia di avvicinamento alla super sfida Manchester City-Arsenal

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Manchester City-Arsenal

Dopo la sosta per le nazionali, tornano in campo i club per il prosieguo della stagione 2023/2024. Alcuni campionati vedono già alcuni verdetti quasi definiti, come ad esempio in Serie A con l’Inter che ha un grande vantaggio sulla seconda in classifica, il Bayer Leverkusen che dovrà gestire i punti di vantaggio sul Bayern Monaco come anche il Paris Saint-Germain in Ligue 1.

Il Real Madrid, in attesa del secondo capitolo del Clasico, cercherà di guadagnare ulteriormente terreno sul Barcellona mentre è tutto un altro discorso in Premier League. La corsa per il titolo è più che aperta, con tre squadre in corsa per conquistare il primo posto nel campionato più difficile al mondo: Arsenal (64 punti), Liverpool (64 punti) e Manchester City (63 punti) si giocheranno sino alla fine la Premier League 2023/2024.

Dopo il grande confronto tra Liverpool e City conclusosi 1-1 a Anfield, questa volta lo spettacolo andrà in scena all’Etihad Stadium: i Citizens se la vedranno contro l’Arsenal di Mikel Arteta. La sfida tra Guardiola e i Gunners potrebbe decidere, soprattutto anche a livello psicologico, una parte di Premier League per le due squadre. Ovviamente si avrà sempre un occhio su quello che succederà alla terza contendente guidata per l’ultima volta da Jurgen Klopp, che sogna di conquistare un grande ultimo trofeo prima dell’addio.

LA SITUAZIONE DEL MANCHESTER CITY

“Abbiamo una finale contro l’Arsenal. Ma per ora riposiamo. Non voglio pensare al futuro, è stato un periodo molto intenso. Con i giocatori un cambiamento di ambiente è positivo, ad alcuni di loro sarà permesso di vedere le loro famiglie. Quando torneremo, avremo tre giorni per prepararci alla partita contro l’Arsenal”.

(Pep Guardiola)

Così Pep Guardiola nella sua ultima conferenza stampa prima della sosta aveva parlato della grande sfida tra Manchester City e Arsenal. Una vera e propria finale considerando che ci stiamo avviando verso la fine della stagione e un match del genere risulta dunque decisivo per le sorti delle due squadre.

Il Manchester City arriva da un periodo super positivo: non perde una partita dallo scorso dicembre, quando al Villa Park l’Aston Villa di Emery riuscì a trovare la vittoria di misura per 1-0. Da quel momento in poi una serie incredibili di risultati utili consecutivi (22, di cui 19 vittorie e 3 pareggi) tra Premier League, Mondiale per Club, FA Cup e Champions League.

Una formazione sempre più autonoma quella di Guardiola che ha saputo rendere Phil Foden uno dei giocatori principali di questa squadra: per il talento inglese classe 2000 sono arrivati 11 gol (eguagliato il record personale siglato nella scorsa stagione) e 7 assist. Inoltre, considerando la presenza imprescindibile di Bernardo Silva, i gol nella gambe di Haaland, l’equilibrio portato da Rodri in mezzo al campo, il rientro di De Bruyne non ha fatto che aumentare il livello tecnico (già incredibile) del Manchester City. Il fuoriclasse belga ha fornito 5 assist in 9 partite di Premier League, in totale 12 in 13 partite in tutta la stagione (da segnalare l’incredibile prestazione in FA Cup, dove nella partita contro il Luton Town ha fornito 4 assist per Haaland).

LA SITUAZIONE DELL’ARSENAL

Dopo l’incredibile stagione dello scorso anno, l’Arsenal di Mikel Arteta ha saputo confermarsi come una delle squadre da battere in Premier League. Nonostante il brutto periodo di dicembre (3 sconfitte in Premier League) i Gunners hanno mantenuto una costanza tale da riuscire a tenere il ritmo delle due rivali, raggiungendo inoltre anche i quarti di finale della Champions League dopo il successo contro il Porto nel ritorno ai calci di rigore.

L’Arsenal arriva da 8 vittorie consecutive in Premier League che hanno proiettato i londinesi in testa alla classifica alla pari del Liverpool e con un punto di vantaggio proprio sul Manchester City. Il miglior giocatoRE in assoluto anche per le statistiche è Bukayo Saka, che con 13 gol e 8 assist guida entrambe le classifiche dei Gunners. Alle sue spalle, troviamo il capitano Odegaard e Kai Havertz, che dopo un inizio non incoraggiante ha trovato la giusta strada con 4 reti nelle ultime 4 partite.

Altri giocatori importanti dal punto di vista realizzativo sono sicuramente Martinelli e Trossard, che completano il reparto offensivo, ma è grazie alla presenza di Declan Rice che l’Arsenal può mantenere un certo tipo di gioco.

Forti dell’1-0 dell’andata l’Arsenal cercherà di trovare una grande vittoria in trasferta per l’allungo decisivo sui campioni in carica, che nella scorsa stagione hanno avuto la meglio proprio contro i Gunners nella corsa al titolo.

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Gli ultimi cinque Lazio-Juventus in Serie A

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Lazio-Juventus

GLI ULTIMI 5 LAZIO-JUVENTUS IN SERIE A – Il prossimo sabato, alle ore 18:00, andrà in scena il match tra Lazio e Juventus. Dopo la sosta nazionali, i biancocelesti riprenderanno il campionato con un nuovo allenatore in panchina, Tudor. I ragazzi di Max Allegri, invece, devono riprendersi da un momento negativo, con una sola vittoria nelle ultime 8 partite. In questo arco temporale si è visto sfumare il discorso Scudetto, di cui tanto si era parlato precedentemente.

Per quanto riguarda la Lazio, il nono posto attualmente occupato in campionato non è assolutamente concepito, e il neo allenatore biancoceleste farà di tutto per risalire la china. Certo, sarà difficile raggiungere la zona Champions League, ma ad oggi l’Europa League è invece un obiettivo concreto, da centrare ad ogni costo.

In questo pezzo, andremo a vedere gli ultimi cinque Lazio-Juventus giocati all’Olimpico. Il bilancio è equilibrato: 2 vittorie per parte e un pareggio.

GLI ULTIMI CINQUE LAZIO-JUVENTUS: SERIE A 2022/2023

L’ultimo Lazio-Juventus ha regalato grandi gioie al tifo biancoceleste. La vittoria tra le mura amiche contro i bianconeri mancava da dicembre 2019. I ragazzi di Sarri sono poi arrivati secondi nel campionato, sotto allo straripante Napoli di Spalletti. Nel primo tempo, in pochi minuti si è consumato un botta e risposta tra due dei migliori centrocampisti del campionato: ha aperto le marcature Milinkovic-Savic al minuto 38, poi ha pareggiato i conti Rabiot al minuto 42.

Non è passato molto tempo dall’inizio della ripresa per vedere il nuovo vantaggio della Lazio: ad andare in gol è stato Zaccagni su assist di Luis Alberto.

GLI ULTIMI CINQUE LAZIO-JUVENTUS: SERIE A 2021/2022

La Juventus di Max Allegri al 13° turno di Serie A ha affrontato la Lazio all’Olimpico. I bianconeri, che venivano da un quarto posto conquistato con Pirlo, speravano in un campionato migliore, anche se così non fu. Tuttavia, il match contro la squadra di Sarri ha dato delle certezze alla squadra: solidità difensiva e tanti tiri in porta. A permettere la vittoria ai bianconeri è stata un’insolita doppietta (su rigore) di Leonardo Bonucci.

GLI ULTIMI CINQUE LAZIO-JUVENTUS: SERIE A 2020/2021

Nella stagione 2020/2021, Simone Inzaghi sedeva ancora sulla panchina della Lazio. A scontrarlo un debuttante Pirlo, che aveva cominciato il campionato molto bene, con pochi intoppi. Non a caso, i bianconeri sono andati subito in vantaggio al 15′ con Cristiano Ronaldo. Il match è proseguito con la Juventus in gestione, senza che la Lazio si rendesse pericolosa. Poi è accaduto quello che con Inzaghi era quasi una costante: dopo il suo ingresso in campo Caicedo ha siglato l’1-1 al minuto numero 95.

GLI ULTIMI CINQUE LAZIO-JUVENTUS: SERIE A 2019/2020

La Lazio di Inzaghi , al turno 15, contro la Juventus si stava mostrando come una pretendente allo scudetto. Era impensabile alla vigilia, ma i biancocelesti si sono resi protagonisti di una cavalcata fenomenale. Non a caso, la Juventus di Maurizio Sarri cadde sconfitta all’Olimpico.

Non ci fu storia: ad aprire i conti ci pensò Cristiano Ronaldo, ma poco prima della fine del primo tempo arrivò il pareggio di Luiz Felipe. Poi, dominio totale della Lazio, propiziato anche dall’espulsione di Cuadrado per fallo da ultimo uomo al 69′. Al minuto 74 è andato a segno Milinkovic-Savic e, solo 5 minuti dopo, Immobile ha sbagliato il colpo del K.O su rigore. Ma a rimediare l’errore del 17 biancoceleste ci ha pensato Caicedo, al minuto 95 (lo stesso dell’anno seguente): 3-1 con il tifo biancoceleste che cominciava a sognare in grande.

GLI ULTIMI CINQUE LAZIO-JUVENTUS: SERIE A 2018/2019

L’ultima Juve di Max Allegri appariva inarrestabile per tutti. Nel campionato 2018/2019 e i bianconeri avevano ampio distacco sulle concorrenti già al turno 21. La Lazio, che poi finì il campionato ottava, aveva poche pretese, ma sfiorò l’impresa. Infatti, al minuto 60 i biancocelesti erano andati in vantaggio grazie all’autogol di Emre Can. Sembrava che i ragazzi di Inzaghi avessero il completo controllo del match, ma il gol di Cancelo al 74′ ha diminuito le speranze di far risultato. Il solito Cristiano Ronaldo ha poi chiuso i giochi al minuto 88 su rigore.

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Euro 2024

Il dubbio del centravanti per l’Italia: i precedenti nella storia recente

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In foto: Luciano Spalletti, CT dell'Italia e della Nazionale

Uno dei dubbi che più richiederà tempo al CT Luciano Spalletti in vista degli Europei di questa estate in Germania è quello sul prossimo centravanti che andrà a occupare la casella della formazione titolare. Nelle amichevoli, abbiamo visto un Mateo Retegui che ha risposto in maniera positiva: l’attaccante italo-argentino del Genoa ha siglato una doppietta contro il Venezuela. Nell’amichevole vinta per 2-0 contro l’Ecuador, al cnetro dell’attacco ha invece agito Raspadori. Chiaramente caratteristiche differenti, con uno che garantisce una presenza maggiore all’interno dell’area avversaria mentre l’attaccante del Napoli che preferisce svariare, agendo da falso nueve. Alcuni come Scamacca e Immobile non sono stati convocati, visti i recenti problemi. Nonostante ciò, entrambi cercheranno, attraverso le gare di campionato e non solo, di guadagnarsi una chiamata per EURO2024.

Ma nella storia recente della Nazionale, a partire dal post Mondiale del 2006, dove abbiamo visto una grande quantità di attaccanti come Toni, Totti, Del Piero, Inzaghi e Iaquinta, chi è stato il numero 9 titolare dell’Italia tra Mondiali e Europei?

EURO 2008

Ad EURO 2008 gli azzurri si presentano come campioni del Mondo in carica, forti di una rosa formata per larga parte dai giocatori che nel 2006 avevano conquistato il quarto mondiale della storia in Germania. Sotto la guida di Donadoni, l’Italia gioca con il classico 4-3-1-2 visto anche due anni prima. Ad agire in attacco saranno soprattutto Cassano, che proveniva da una buona stagione alla Sampdoria e Luca Toni, che con il Bayern Monaco aveva da poco conquistato la Bundesliga e il titolo di capocannoniere del campionato tedesco. Non solo per questi traguardi ma anche per il suo valore all’interno del gruppo, il numero 9 dell’Italia si riconferma quindi l’ex Fiorentina.

Toni non riuscirà a segnare ad EURO 2008, dove l’Italia verrà eliminata ai quarti di finale contro i futuri campioni d’Europa della Spagna ai calci di rigore. L’attaccante ex Fiorentina delude le aspettative visti i 31 gol realizzati nella stagione 2007/2008 con la maglia del Bayern Monaco.

MONDIALI 2010

Al Mondiale Sudafricano del 2010 ritorna Lippi in panchina per conquistare quello che poteva essere un secondo trionfo della sua esperienza in azzurro vista la vittoria del 2006. In attacco tra i convocati troviamo alcuni nomi importanti come Gilardino, Di Natale ma anche Pazzini (che da poco aveva trascinato la Sampdoria con Cassano alla qualificazione in Champions League), Quagliarella e Iaquinta.

Proprio a quest’ultimo verrà assegnata la numero 9 della Nazionale, nonostante le tre formazioni scelte da Lippi nella fase a gironi hanno visto Gilardino come unica punta con il Paraguay (1-1 all’esordio con rete di De Rossi), poi la coppia formata dall’attaccante della Fiorentina e Iaquinta contro la Nuova Zelanda (1-1 con il gol del numero 9 su rigore). Infine la partita conclusiva con la Slovacchia vedrà Iaquinta titolare nel 4-3-3, match che segnerà anche la clamorosa eliminazione alla fase a gironi dei campioni in carica. Non basteranno gli sforzi Di Natale e Quagliarella per agguantare il pareggio, con il risultato finale di 3-2 che significa ultimo posto e addio sogni mondiali.

EURO 2012

Agli Europei del 2012 Mario Balotelli ha toccato probabilmente il picco della sua carriera a soli 21 anni con le prestazioni mostrate a Euro 2012.

Schierato nel 4-3-1-2 dall’ex allenatore della Fiorentina, Super Mario condividerà il reparto offensivo con Antonio Cassano, tornato titolare dopo l’esperienza di quattro anni prima. Balotelli durante la competizione gioca tutte le sei partite disputate dall’Italia segnando nei momenti decisivi: contro l’Irlanda chiude il discorso qualificazione nell’ultima partita del girone (2-0) e sigla l’iconica doppietta contro la Germania in semifinale (2-1).

Con i tre gol realizzati risulta capocannoniere del torneo alla pari di Thomas Muller, Mario Mandzukic, Mario Gomez, Dzagoev, Fernando Torres e Cristiano Ronaldo. Non riuscirà a incidere nella finale persa a Kiev contro la Spagna per 4-0.

MONDIALI 2014

Nei Mondiali del 2014 in Brasile si riconferma Mario Balotelli come attaccante titolare dell’Italia e con la numero 9 sulle spalle. Per l’Italia di Prandelli non sarà un’avventura positiva come quella del 2012. Dopo la vittoria incoraggiante contro l’Inghilterra, dove Balotelli segna uno dei 2 gol degli azzurri (risultato finale 2-1, rete di Marchisio in apertura, pareggio di Sturridge e gol di Super Mario), arriveranno due sconfitte contro Costa Rica (1-0) e Uruguay (1-0).

Per l’Italia, eliminata nella fase a gironi, sarà l’ultimo Mondiale disputato così come saranno le ultime partite giocate da Balotelli in Nazionale in un torneo ufficiale.

EURO 2016

Euro 2016 si può definire un Europeo positivo per via delle aspettative che si avevano della Nazionale di Antonio Conte, che nonostante le difficoltà ha saputo costruire un forte gruppo in grado di battere poi, durante la competizione, squadre come il Belgio nei gironi e la Spagna agli ottavi di finale. Tra i protagonisti del 3-5-2 troviamo il terzetto difensivo Barzagli-Bonucci-Chiellini, un iconico De Rossi in mezzo al campo e in attacco il numero 9 Graziano Pellè. L’attaccante del Southampton ha avuto un ruolo importante nel biennio Conte, visto che ha rappresentato una delle poche garanzie del reparto offensivo azzurro (12 gol in Premier League nella stagione 2014/2015 e 11 nel 2015/2016). Pellè siglerà due reti importanti a EURO 2016 contro il Belgio nella vittoria per 2-0 e con la Spagna agli ottavi con un eroico 2-0.

Purtroppo la presenza dell’allora giocatore dei Saints verrà anche ricordata per l’errore dal dischetto nella serie dei calci di rigore persa contro la Germania ai quarti di finale.

EURO 2020

Nell’ultima edizione degli Europei da cui l’Italia è uscita vincitrice, nella formazione della Nazionale di Mancini ufficialmente il numero 9 rispondeva al nome di Andrea Belotti. Ma il titolare per tutta la competizione è stato Ciro Immobile, che ha segnato due reti in tutto l’Europeo. Entrambe sono arrivate nella fase a gironi, una contro la Turchia nella vittorie per 3-0 e sempre con lo stesso risultato una contro la Svizzera.

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Flash News

Le squadre con meno sconfitte nei top 5 campionati europei fino ad ora

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Nicolò Barella, Hakan Calhanoglu, Federico Dimarco, Henrikh Mkhitaryan e Marcus Thuram dell'Inter festeggiano dopo un gol segnato

LE SQUADRE CON MENO SCONFITTE – Alcuni sono già fortemente indirizzati, altri sono ancora molto combattuti. In alcuni in vetta ci sono le squadre storicamente più forti. Mentre in altri (uno su tutti), si profila un clamoroso cambio della guardia. Serie A, LaLiga, Bundesliga, Ligue 1 e Premier League sono popolarmente conosciuti come i migliori campionati in Europa. E, forse, nel mondo. A circa due mesi dalla fine delle ostilità, andiamo a scoprire quali sono le squadre con meno sconfitte nell’attuale stagione delle competizioni in questione.

LE SQUADRE CON MENO SCONFITTE IN SERIE A

Iniziamo da casa nostra. Dal campionato che conosciamo meglio. L’Inter di Simone Inzaghi è una corazzata finora insuperabile. I nerazzurri guidano la Serie A con 76 punti raccolti in 29 partite. +14 sul Milan secondo, migliore attacco e migliore difesa. Si tratta, ad una prima occhiata, di una corsa in solitaria. Ma è anche un cammino che l’Inter ha costruito battendo il ferro della continuità e mantenendo la concentrazione su ogni singola partita di campionato.

Il risultato è che i nerazzurri hanno portato a casa la vittoria in ben 24 occasioni su 29 disponibili: nelle altre cinque, quattro pareggi e una sola sconfitta. Bisogna tornare al 27 settembre, quando a San Siro si è giocata Inter-Sassuolo. I neroverdi dell’allora allenatore Dionisi hanno inflitto l’unica sconfitta in campionato al Biscione. Risultato di 1-2 firmato Bajrami e Berardi in rimonta, per un Sassuolo che nel giro di 4 giorni (23 settembre e 27 settembre) ha battuto Juventus e Inter.

A completare il podio delle squadre meno battute in stagione ci sono Juventus (4 sconfitte), Milan e Bologna (entrambe a 5 sconfitte).

LE SQUADRE CON MENO SCONFITTE IN LALIGA

Il Real Madrid di Carlo Ancelotti domina l’attuale edizione de LaLiga. Un campionato spagnolo che inizialmente aveva regalato il sogno Girona in vetta alla classifica. Ma la potenza detonante della Casa Blanca ha avuto la meglio sul lungo periodo. Ed anche il Barcellona, attualmente secondo, ha superato i catalani allenati da Michel, che ora sono comunque saldi al terzo posto.

I madrileni hanno meno punti dell’Inter (72 contro i 76 nerazzurri) e un distacco minore sul Barcellona (+8, contro i +14 dell’Inter: il Barcellon ha anche 64 punti, 2 in più del Milan). Ma il numero di match disputati è lo stesso. E anche il numero di sconfitte subìte dal Real Madrid.

I Blancos hanno ceduto solo all’Atletico Madrid per 3-1, nel derby del 24 settembre. Curiosamente, nello stesso periodo di Inter-Sassuolo. In quell’occasione la doppietta di Morata e la rete di Griezmann hanno condannato il gol di Kroos, che era valso il momentaneo 2-1.

Seguono, tra le meno battute de LaLiga, il Barcellona (3), il Girona (5) e l’Athletic Bilbao (5).

LE SQUADRE CON MENO SCONFITTE IN LIGUE 1

La terza squadra che ha creato il vuoto dietro di sè è il PSG. I parigini sono primi a 59 punti in 26 partite, a +12 sul Brest secondo e procedono spediti verso il dodicesimo scudetto della loro storia.

Bisogna tornare addirittura al 15 settembre, quarta giornata di campionato, per trovare un PSG che cede in casa 3-2 contro il Nizza di Francesco Farioli. In quel caso, si assistette a due “one man show“: Mbappé segna due reti, Moffi ne fa addirittura tre e si prende la scena. Oltre a consegnare la vittoria ai suoi. Da quel momento, però, il PSG si è vestito da carro armato e non ha più perso. Oggi, con un bilancio di 17 vittorie, 8 pareggi e 1 sconfitta, i parigini dominano la classifica.

A completare il podio tra le formazioni meno sconfitte in Ligue 1, un ex aequo al secondo posto: Brest e Lille (rispettivamente seconda e quarta) hanno perso entrambe 5 volte in 26 partite.

LE SQUADRE CON MENO SCONFITTE IN PREMIER LEAGUE

Corsa a tre sotto tutti gli aspetti, in Premier League. Al termine della 28ª giornata di campionato, la vetta della classifica fa venire i brividi e recita Arsenal primo, Liverpool secondo e Manchester City terzo; tutte in un solo punto: dai 64 di Arsenal e Liverpool, ai 63 del Manchester City.

Il Liverpool è la squadra meno battuta in stagione. I Reds di Jurgen Klopp hanno perso solo in due occasioni. Contro il Tottenham, il 30 settembre, la beffa è stata firmata al 96′ dall’autogol di Matip che è valso il 2-1 Spurs. Nello scontro diretto contro l’Arsenal, giocato all’Emirates Stadium il 4 febbraio, è stato il pubblico di casa a trascinare i Gunners alla vittoria: nel 3-1, le reti sono state di Saka, Martinelli e Trossard per l’Arsenal; per i Reds, autogol di Gabriel Magalhaes.

A seguire, il Manchester City di Guardiola con 3 sconfitte sul groppone. I campioni d’Europa in carica hanno ceduto ai Wolves il 30 settembre (2-1, autogol di Dias, pareggio di Julian Alvarez e match point di Hwang); all’Arsenal l’8 ottobre (1-0 firmato Martinelli); e all’Aston Villa il 6 dicembre (1-0, rete di Leon Bailey).

Infine, un po’ paradossalmente la squadra più sconfitta delle tre è proprio la capolista e imbattuta contro le dirette concorrenti. I Gunners hanno ceduto il passo in ben 4 occasioni. La prima è stata il 4 novembre contro il Newcastle, decisivo Gordon nell’1-0 finale. Poi è arrivata la sconfitta per 1-0 contro l’Aston Villa il 9 dicembre, rete di McGinn. A fine anno solare, sono arrivate le altre due sconfitte in pochi giorni: il 28 dicembre il West Ham ha punito i Gunners con un 2-0 firmato Soucek e Mavropanos; il 31 dicembre è arrivata anche la disfatta per 2-1 contro il Fulham, che ha ribaltato la rete di Saka con le marcature di Raul Jimenez e Reid.

LE SQUADRE CON MENO SCONFITTE IN BUNDESLIGA

Ma c’è una squadra che sta facendo, almeno finora, meglio di tutte le altre sopracitate. Inserita non a caso in coda a questo “elenco“, il Bayer Leverkusen di Xabi Alonso ha disputato 26 partite e raccolto 70 punti senza mai perdere. Un filotto che recita 22 vittorie, 4 pareggi e 0 sconfitte. Ed un distacco di punti in classifica, dal Bayern Monaco secondo, che recita +10.

Con 8 partite ancora da giocare, il Bayer Leverkusen sa che deve premere sull’acceleratore quanto prima e blindare il titolo. Specialmente se vuole scrollarsi di dosso la fastidiosissima e pesante etichetta di “Neverkusen“. A livello di punti, basta mantenere una media di 1,875 a partita: in breve, raccogliere almeno 15 punti su 24 disponibili, sempre ammesso che il Bayern Monaco faccia bottino pieno. Ma col percorso che le Aspirine stanno facendo, parlare di rallentamento sembra quasi una follia.

Tra le altre 17 squadre in gara, quelle che hanno subito meno sconfitte sono le due big: Bayern Monaco e Borussia Dortmund, entrambe sconfitte in 4 occasioni.

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