I Nostri Approfondimenti
Serie A Back To The Future: Giornata 20

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2 mesi fa:

Prima giornata del girone di ritorno per la Serie A e per Back To The Future.
In questa puntata torniamo a partite in bilico come Napoli-Roma e Lazio-Fiorentina, ma anche match ricchi di gol come la goleada dell’Inter a Cremona.
BOLOGNA-SPEZIA 3-2 02/02/2008
Nel campionato di Serie B 2007/08 il Bologna di Arrigoni si lancia all’inseguimento della promozione, fornendo una continuità di rendimento costante per tutta la stagione è raggiugnendo l’obiettivo.
Nella prima partita di febbraio l’avversario al Dall’Ara è lo Spezia, derelitto in fondo alla classifica e con un punto di penalità.
Il match è senza storia, con i felsinei che in mezz’ora segnano per tre volte, con Terzi, Marazzina e Bucchi, chiudendo la pratica.
Nella ripresa, con il Bologna già mentalmente proiettato verso il turno successivo, lo Spezia rientra in partita con le reti di Millesi e Guidetti, rendendo più acceso il finale, ma senza arrivare al pareggio.
LECCE-SALERNITANA 2-2 11/05/1997
Mentre i Jamiroquai continuano a dominare la scena relativa all’acid jazz, con “Alright”, la Serie B 1996/97 si appresta a declamare i propri verdetti.
A cinque giornate dal termine il Lecce di Ventura è in piena lotta promozione e riceve la Salernitana, invischiata invece nelle zone calde della graduatoria.
Da queste premesse viene fuori una partita combattuta e ricca di emozioni, che i padroni di casa sembrano avere tra le mani, grazie a due rigori, segnati da Francioso nel primo tempo e da Palmieri ad un quarto d’ora dalla fine.
Gli ultimi dieci minuti del match, però, rappresentano quella punta di magia che c’è nel calcio, perché la Salernitana torna in partita con Artistico, prima del clamoroso recupero. Al 92’, infatti, Roberto Breda trova il gol del pareggio, regalando ai suoi un punto fondamentale per la salvezza.
EMPOLI-TORINO 2-1 20/05/2001
Mentre Manu Chao spopola con “Me Gustas Tu”, il Torino vive uno dei pomeriggi più difficili della sua cavalcata verso la Serie A.
Al Castellani di Empoli, i granata vanno sotto dopo appena dieci minuti, a causa della rete di Marco Marchionni.
I padroni di casa, che al termine della stagione sfioreranno la promozione, mantengono la lucidità, rischiando poco e raddoppiando al 54’ con Cappellini.
All’80’ arriva il gol di Artistico per il Toro, ma il forcing finale degli uomini di Camolese non porta a nulla.
CREMONESE-INTER 1-4 23/01/1994
Un trio d’eccezione resta stabile in vetta alle classifiche musicali, sono Bryan Adams, Rod Stewart e Sting, con “All For Love”, brano cardine del film “I Tre Moschettieri”.
In Serie A, intanto, la miglior Cremonese di sempre ospita allo Zini l’Inter, che sta vivendo una stagione molto difficile.
I grigiorossi, però, si imbattono in una delle domeniche migliori dei nerazzurri, e dopo un tempo la gara è già in arrchivio.
Mattatore del match è l’olandese Wim Jonk, che segna due reti in cinque minuti, prima con un bel destro da fuori, poi con un inserimento a tutta velocità, premiato dal connazionale Bergkamp.
Nel finale di tempo il terzo gol dell’Inter, con Paganin, ancora servito dal numero 10.
Nella ripresa c’è tempo per il gol della bandiera di Gualco, che sfrutta una respinta corta di Zenga e per il 4-1 di Sosa, che fugge al proprio marcatore e batte Turci.
ATALANTA-SAMPDORIA 0-2 21/09/1997
Mentre il poliedrico Will Smith si cimenta nel rap, con “Men In Black”, brano inserito nella colonna sonora dell’omonimo film.
All’Atleti Azzurri d’Italia, intanto, l’Atalanta ospita la Sampdoria per la terza giornata della Serie A 1997/98.
I blucerchiati di Menotti partono forte e passano in vantaggio con Pierre Laigle, che raccoglie un pallone respinto dalla difesa orobica e scaglia un gran sinistro a fil di palo.
Dopo il gol subito l’Atalanta inizia a macinare gioco e occasioni, ma la Samp non sta a guardare; ne viene fuori una partita divertente, che non si schioda dallo 0-1 iniziale.
Al 64’ Matute Morales lancia verso l’area un pallone che Rustico, appena entrato, liscia clamorosamente; come un rapace arriva Montella, che chiude i giochi.
MILAN-SASSUOLO 2-1 25/10/2015
Inizia a diventare un fenomeno di massa sempre più grande The Weeknd, che sforna uno dei suoi pezzi più belli, “The Hills”.
In Serie A, intanto, il tecnico del Milan, Sinisa Mihajlovic, lancia dal primo minuto Gianluigi Donnarumma, portiere di appena 16 anni.
La partita contro il Sassuolo è delicata per i rossoneri, che vivono un momento altalenante.
Dopo mezz’ora Consigli commette fallo su Bacca in area e l’arbitro concede rigore ed espulsione per l’estremo difensore neroverde.
Dal dischetto il colombiano è implacabile e porta avanti il Milan.
In un match tutto sommato equilibrato, il Sassuolo non rinuncia a qualche sortita offensiva, che si tramuta in gol al 53’, quando Berardi trasforma un calcio di punizione calciando sul palo del giovane Donnarumma.
Quando il pareggio sembra ormai non mutare più, arriva Luiz Adriano che di testa su corner di Bonaventura batte Pegolo per il definitivo 2-1.
JUVENTUS-MONZA 1-1 28/08/1985
Come cantano i Righeira “L’Estate Sta Finendo”, le spiagge iniziano a liberarsi e partono le prime competizioni calcistiche.
La Coppa Italia degli anni ‘80 prevede un complesso sistema di gironi estivi prima dei classici scontri ad eliminazione diretta.
In uno di questi gironi la Juventus ospita il Monza in uno scontro che appare decisamente squilibrato sulla carta, ma il campo dirà il contrario.
Sono infatti i brianzoli a passare in vantaggio, al 33’, con Roberto Antonelli, nel tripudio dei tifosi giunti a Torino.
I biancorossi di Alfredo Magni tentando di difendersi, subendo, inevitabilmente, l’assalto della Juventus.
Il pareggio dei bianconeri arriva ad inizio ripresa con Manfredonia, ma il punteggio non cambia più.
A fine girone le due squadre giungono, inaspettatamente, a pari punti, con la Juventus che si qualifica solamente grazie alla differenza reti.
LAZIO-FIORENTINA 2-1 12/05/1991
Mentre i Simple Minds, band di culto degli anni ‘80, fa il suo esordio nei nineties con “Let There Be Love”, la Serie A 1990/91 sta per andare in archivio.
Per Lazio e Fiorentina quella che sta finendo è una stagione anonima, con pochi guizzi e un tranquillo centro classifica che permette alle due squadre di programmare già il futuro.
Dopo appena 6 minuti di gioco, l’asse Dunga-Borgonovo mette Massimo Orlando solo di fronte a Fiori, per l’inaspettato 0-1.
Poco prima della mezz’ora arriva il pareggio dei padroni di casa, con Pin che fugge a due avversari e appoggia su Riedle, bravo a battere Mareggini con un bel tocco sotto.
La ripresa è avara di emozioni, specie dal lato viola del campo, la Lazio, invece, vuole la vittoria e colpisce una traversa con Bergodi.
Nel finale arriva il meritato 2-1 dei biancocelesti, con Sosa che si inventa un perfido pallonetto sull’uscita di Mareggini al minuto 85, regalando 2 punti alla Lazio.
NAPOLI-ROMA 1-2 06/03/1988
L’11 marzo va in onda l’ultima puntata di “Indietro Tutta”, lo storico show di Renzo Arbore che ha segnato un’epoca.
Cinque giorni prima la Roma di Liedholm è di scena a Napoli, in un match sempre ricco di significati.
Dopo 20 minuti la Roma passa in vantaggio, con un contropiede perfetto, rifinito da Völler e concluso da Giannini.
Il resto della partita è un vero e proprio assedio del Napoli, che sbatte contro un super Tancredi e la malasorte.
Al 70’ un altro contropiede mette fine al match, con Giannini questa volta in versione assistman per Oddi, che segue l’azione e batte Garella in diagonale.
All’80’ arriva il gol della bandiera di Careca, con uno splendido destro su lancio di Maradona.
UDINESE-HELLAS VERONA 3-3 12/12/1999
Manca ormai pochissimo al tanto atteso 2000, e il clima è davvero particolare. L’atmosfera è quasi rarefatta, in radio Carlos Santana domina le classifiche con “Smooth”, mentre in Italia c’è Vasco Rossi con la sua “La Fine del Millennio”.
La Serie A 1999/00, intanto, ha in programma una sfida che promette spettacolo, tra due formazioni che giocano a viso aperto: Udinese e Hellas Verona.
Dopo un avvio equilibrato, i gialloblu passano, con Melis che mette in area un pallone velenoso, messo nella propria porta da Sottil nel tentativo di anticipare Adailton.
È lo stesso brasiliano a siglare il gol dello 0-2 al 28’, con un bel diagonale su cross radente di Salvetti.
L’Udinese, dopo mezz’ora molto faticosa, trova la forza di accorciare immediatamente, con un’acrobazia di Muzzi su azione d’angolo.
Il resto del primo tempo è un continuo batti e ribatti, con Frey sugli scudi, a negare il pareggio ai friulani.
La ripresa si apre, invece, con la doppietta di Adailton, che, servito da un lancio lungo di Salvetti, batte De Sanctis con un delicato tocco sotto.
L’Udinese, sotto di due reti, si lancia alla ricerca della rimonta, che confeziona in meno di cinque minuti.
Al 57’ su un cross di Jorgensen, Margiotta fa da torre per Locatelli, che spara un siluro imprendibile per Frey.
Al 62’ arriva il pareggio di Sottil, che sfrutta un pallone vagante in area dopo un corner per fare 3-3. Nel finale, rovente, espulso Diana per doppio giallo.
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I Nostri Approfondimenti
Chi ha segnato più gol di testa in Serie A dopo 27 giornate

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13 ore fa:
Marzo 27, 2023
CHI HA SEGNATO PIÙ GOL DI TESTA IN SERIE A – Osimhen e tutti gli altri. La speciale classifica dedicata a chi ha segnato più gol di testa in Serie A dopo le 27 giornate finora disputate certifica, anche in questo caso, il dominio dell’attuale capocannoniere del campionato, autore di 21 gol, almeno 7 più degli altri. Non è un caso che il nigeriano del Napoli i suoi ultimi due gol – i due segnati al Torino – li abbia fatti entrambi di testa.
Ma vediamo chi ha segnato più gol di testa finora, in attesa che le ultime 11 giornate diano un quadro definitivo.
1°: OSIMHEN (7 GOL)
7 di 21, ovvero il 33% del totale dei gol segnati in campionato, Osimhen li ha fatti di testa. Se vogliamo aggiungere un altro numero, possiamo dire 2, come le partite in cui ha fatto una marcatura multipla segnando solo di testa: per l’appunto, l’ultima contro il Torino, e quella strepitosa giocata contro la Juventus. I restanti tre gol realizzati in questo modo li ha fatti contro Atalanta (all’andata), Udinese e Spezia. Piccolo particolare da non trascurare: anche nello scorso campionato il 9 azzurro aveva segnato 7 reti di testa, ma quest’anno ha ancora 11 partite per segnarne altre.
Osimhen airlines ✈️
Ben 7️⃣ gol di testa in #SerieATIM ⚽#Napoli #DAZN pic.twitter.com/rt9EHrsGbY— DAZN Italia (@DAZN_IT) March 23, 2023
2°: BASCHIROTTO (3 GOL)
Apriamo la lunga di secondi in classifica con Baschirotto, che è soltanto il quarto difensore ad aver segnato così tanti gol di testa (nella scorso campionato ci erano riusciti soltanto Skriniar e Ibanez arrivando a 3 gol). Il difensore del Lecce in questo modo ha punito Atalanta, Milan e Cremonese. Ha eguagliato così il miglior score personale di reti segnate di testa in un’unica stagione, che aveva stabilito nel 2020/21 in C, con la Viterbese.
2°: BREMER (3 GOL)
Come Baschirotto, anche Bremer quest’anno ha eguagliato il suo miglior score di gol di testa. È arrivato a 3 in campionato già nel 2019/20 e nel 2020/21, ovviamente con la maglia del Torino. Proprio i granata sono stati una delle sue “vittime” di quest’anno, come Salernitana e Sampdoria. Attenzione: se consideriamo anche le altre competizioni, il bottino del brasiliano arriva a 4 perchè un gol di testa l’ha realizzato anche alla Lazio, in Coppa Italia.
2°: IBANEZ (3 GOL)
Uno dei tre romanisti arrivati a quota 3 gol di testa è Roger Ibanez, che le sue reti le ha siglate sempre insaccando una palla proveniente dalla bandierina del calcio d’angolo (non a caso, i corner sono uno dei principali punti di forza della squadra di Mourinho). È successo contro Monza, Milan e Empoli. Come detto prima, Ibanez a 3 ci era arrivato già l’anno scorso e in nessun’altra stagione ha fatto meglio.
2°: SMALLING (3 GOL)
L’assist per il gol di Smalling solo una volta su tre è arrivata dalla bandierina del calcio d’angolo, ma sempre dai piedi di Lorenzo Pellegrini (che a Ibanez ha fatto 2 assist). In mischia, in area di rigore avversaria, l’inglese ha fatto centro con un colpo di testa contro Cremonese, Inter e Lecce. E per un giocatore di esperienza come lui acquisisce ancora più rilevanza il fatto che in nessun’altra stagione ha fatto più di 3 gol di testa: prima si era spinto a tanto solo nel 2014/15, con lo United, in Premier League.
2°: RABIOT (3 GOL)
Il centrocampista ad aver fatto più gol di testa in questa Serie A è proprio “Cavallo Pazzo” Adrien Rabiot. Il francese sta disputando il suo miglior campionato dal punto di vista realizzativo grazie ai suoi 7 gol (in unico campionato prima era arrivato al massimo a 4 centri, nel 2020/21 e, in Ligue 1, nel 2014/15). Tre di questi – contro Empoli, Fiorentina e Sampdoria – li ha fatti appunto di testa. Curiosità: prima di quest’anno, non aveva mai segnato di testa in Serie A.
Miretti col mirino 👀
Rabiot svetta in area 🏰#JuveSampdoria #DAZN pic.twitter.com/Ty50oF9Ha0— DAZN Italia (@DAZN_IT) March 13, 2023
2°: ABRAHAM (3 GOL)
Sì, qualche attaccante oltre Osimhen c’è. Abraham sta disputando un campionato difficile: solo 6 i gol per lui, la metà ne ha fatti di testa, ai danni di Juventus, Sassuolo e Empoli. Un bel passo avanti perchè nella scorsa stagione, considerando solo il campionato, di reti di testa ne era arrivata solo una, all’Olimpico, contro la stessa Juve. Il miglior bottino personale in un unico campionato risale alla stagione 2018/19: 6 gol di testa in Championship.
2°: GIROUD (3 GOL)
Non si gira soltanto, ultimamente ci sta mettendo anche la testa. I suoi ultimi 3 gol in campionato – contro Sassuolo, Torino e Salernitana – Olivier Giroud li ha segnati proprio di testa. L’anno scorso, in Serie A, invece si era fermato a uno. In Premier League, però, di reti di testa ne ha fatte non poche: nel 2015/16 ne ha segnate 7 in campionato e questo rimane il suo miglior risultato.
CONFRONTO (MOMENTANEO) CON LA SERIE A 2021/22
Nello scorso campionato di Serie A, nella classifica dei gol di testa subito dietro Osimhen si erano piazzati grandi bomber come Immobile (con 6) e Vlahovic (con 5), che invece quest’anno sono entrambi ancora fermi a 1. Un calo dei gol di testa l’hanno registrato anche alcuni bomber di provincia come Destro (5 nel 2021/22, 0 nel 2022/23), Beto (4-1), Arnautovic (4-0) e Djuric (4-1). Anche un colosso come Milinkovic-Savic ha finora deluso le aspettative perchè se nello scorso campionato di testa aveva firmato 4 gol, quest’anno non ne ha realizzato ancora uno.
Calcio Internazionale
Il modello della Francia: un club tra le nazionali

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19 ore fa:
Marzo 27, 2023
Con i campionati al momento fermi, l’inizio delle qualificazioni ad EURO 2024 ha offerto diversi spunti interessanti. Uno su tutti proviene dalla serata dello scorso venerdì, quando, a Saint-Denis, la Francia di Didier Deschamps ha battuto con un netto 4-o l’Olanda, lanciando un segnale forte e chiaro al calcio internazionale. Una partita praticamente perfetta, che ha confermato quanto di buono fatto dai Bleus a Qatar 2022. Una partita fantastica per una squadra fantastica, che dispone di una gran quantità di nomi importanti, di un’organizzazione ed un gioco da far invidia ai club e di quello che probabilmente sarà il miglior calciatore al mondo per almeno i prossimi dieci anni. Tutte ragioni che possono spiegare il perchè di come questa nazionale possa dominare nei prossimi anni.
RINASCITA CON DESCHAMPS
Importante fare un salto nel passato per capire come la Francia sia riuscita a ripartire dopo anni difficili. Nel corso della propria storia recente, la nazionale transalpina ha vissuto tantissimi alti e bassi. Partendo dal ciclo d’oro, guidato da Zidane, in cui i Galletti dal ’98 al 2006 hanno sollevato la loro prima Coppa del Mondo, un Europeo e raggiunto la finale a Berlino.
Da lì praticamente il nulla, con eliminazioni addirittura ai gironi nelle competizioni successive. La svolta arriva nell’estate 2012, quando dopo le dimissioni di Blanc, Didier Deschamps viene nominato CT. Da qui parte la rinascita vera e propria. Dopo gli ottavi ai Mondiali del 2014, la Francia arriverà quasi sempre fino in fondo. Dopo la delusione ad EURO 2016, Les Bleus trionfano ai Mondiali in Russia e 4 anni più tardi sfiorano il bis in Qatar, arrendendosi solo in finale ai calci di rigore.
Una rinascita partito da lontano, con Deschamps che è riuscito man mano a trovare il giusto mix tra l’esperienza di chi era già nel giro della nazionale e il talento dei numerosi giovani esplosi nel corso degli anni, soprattutto in campionati esteri. Percorso che visti i presupposti e la giovane età dei protagonisti, ha tutto per durare ancora a lungo.
PARATA DI STELLE
Ciò che risalta subito guardando la Francia è sicuramente una rosa ampia, completa in ogni reparto e soprattutto composta da giovani di qualità e diverse stelle. Una squadra che può contare su più alternative di valore in ogni ruolo. Partendo dalla porta, dove l’ex capitano Lloris ha annunciato il ritiro dalla nazionale, Deschamps ha eletto come titolare Mike Maignan, il miglior portiere della scorsa Serie A.
In difesa abbondano le alternative soprattutto tra i centrali, con Konatè, Upamecano, Saliba e Koundè, tra l’altro schierabile anche come terzino. Sugli esterni invece, si può contare sulla solidità di Pavard a destra e sull’esplosività di Theo Hernandez a sinistra. Anche a centrocampo tanta varietà con Tchouameni, Rabiot, Camavinga e l’adattamento riuscito di Griezmann, fondamentale nell’ultimo Mondiale.
Il fiore all’occhiello è però l’attacco che vanta nomi come Giroud, Coman, Diaby, Kolo-Mouani e soprattutto Kylian Mbappe, trascinatore indiscusso e da poco anche capitano. Una rosa che di per se fa già paura, ma che impressiona ancor di più per i nomi rimasti fuori. Per infortuni e ragioni varie restano infatti fuori campioni come Kantè, Pogba, Nkunku, Mendy, Dembele e Benzema. Una parata di stelle da fare invidia ai top club più ricchi al mondo.
𝑼𝒏𝒆 𝑬́𝒒𝒖𝒊𝒑𝒆 🤝 pic.twitter.com/Vgp4nmwmpR
— Equipe de France ⭐⭐ (@equipedefrance) March 26, 2023
GIOVANI DI VALORE
Oltre che su una rosa altamente competitiva, la Francia può contare anche su un processo di rinnovamento destinato a durare ancora negli anni. Apparte l’attività dello storico centro di formazione di Clairfontaine, capace di sfornare campioni come Mbappe ed Henry, sono tanti i giovani talenti francesi che trovano spazio nei principali campionati europei.
L’ultimo in ordine cronologico a raggiungere la nazionale maggiore è Khephren Thuram, ma la lista dei giovani in rampa di lancio è lunga. Basti pensare per esempio a Pierre Kalulu, protagonista in Serie A con il Milan, o restando sempre al reparto difensivo, a Benoit Badiashile l’investimento da 40 milioni del Chelsea.
Elenco che poi si allunga con Olise, Cherki, Kalimuendo ed Ekitike, ancora nel giro dell’under 21 ma capaci di ritagliarsi spazio con i loro rispettivi club. Un processo di innovazione costante, caratterizzato dalla forte fiducia nei giovani e nel coraggio di lanciarli ad alti livelli. Un modello che potrebbe durare ancora a lungo e da cui magari l’Italia potrebbe prendere spunto.
Calcio Internazionale
Débacle azzurra al Maradona: da chi può ripartire l’Italia di Mancini

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3 giorni fa:
Marzo 25, 2023
Parte con un’ingloriosa frenata in casa contro l’Inghilterra il viaggio verso l’Europeo 2024 dell’Italia di Mancini.
Una partita che ha mostrato un’Italia assai diversa rispetto a quella spettacolare scesa in campo nell’indimenticabile spedizione europea del 2021, e che ha messo alla luce disparate mancanze della nostra nazionale, sia dal punto di vista del gioco che delle scelte tecniche, a dire il vero abbastanza rivedibili.
PRIMO TEMPO
Nel primo tempo azzurro non ha letteralmente funzionato nulla. Un’Italia attendista e tremendamente disequilibrata ha ceduto il passo a un’Inghilterra che ha mostrato una cilindrata nettamente superiore e che si è portata avanti di due gol, che sarebbero stati tre se Grealish non avesse deciso di graziarci sparando fuori a porta vuota.
I primi 45 minuti dell’Italia sono stati caratterizzati da un palleggio sterile e da vari errori di impostazione, con la mediana azzurra in grande difficoltà sia in fase di costruzione della manovra che in quella di rottura, con una difesa in balia degli eventi e assolutamente da registrare.
Il primo tempo dell’attesissimo Retegui è stato fantasmatico e caratterizzato essenzialmente da una serie di anticipi da parte di Maguire e poco più. Il classe ’99 è stato limitato dalla retroguardia inglese per tutti i 45 minuti, segno che ha bisogno di entrare negli ingranaggi tattici della nazionale necessitando del fisiologico periodo di ambientamento.
SECONDO TEMPO
Il secondo tempo ci ha mostrato un’Italia più arrembante ed aggressiva, ma guidata più dallo spirito e dalla rabbia che da una vera e propria idea tattica e di gioco.
Il gol di Retegui (unica scintilla dell’attaccante dell’attaccante del Tigre in una partita pressoché opaca) scaturito da un recupero palla e da un‘imbucata di Pellegrini si rivela essere l‘unico tiro in porta degli azzurri, troppo poco per arrivare a parlare addirittura di un’Italia dominante nel secondo tempo.
Gli ingressi di Cristante, Tonali, Politano e Gnonto non hanno apportato un gran surplus, se non qualche tentata verticalizzazione e qualche guizzo offensivo.
Retegui sabe muito fazer gol
Goleador a moda antiga mesmo. Precisa de uma chance só, apesar de ter suas limitações técnicas
Vai fazer muito gol na carreira pic.twitter.com/eLog9sm0Sq
— Giuliano Cosenza (@CosenzaGiuliano) March 23, 2023
SCELTE TECNICHE E UTILIZZO DEI GIOVANI
Ci sarebbe da aprire una breve parentesi sulle scelte di Mancini, che ha deciso di schierare come centrali di difesa Acerbi e Toloi, due difensori abituati a giocare in una difesa a tre e quindi non molto funzionali al 4-3-3 azzurro. Tra l’altro dopo tutti i discorsi venuti fuori sull’utilizzo e la valorizzazione dei giovani, portati avanti proprio da Mancini, fa specie vedere titolari come centrali difensivi della nostra nazionale un classe ’88 e un ’90.
Nel reparto arretrato tricolore sono presenti talenti del calibro di Scalvini o Bastoni (a questo turno infortunato ma molto raramente schierato dal nostro CT anche quando disponibile), oltre che il sontuoso Mancini della Roma o il duo difensivo della Lazio Casale e Romagnoli, diga biancoceleste che ha portato a referto della squadra romana 16 clean sheet stagionali.
Il discorso è ampliabile anche nel ruolo dei terzini, dove a sinistra sarebbe interessante valutare un gioiello come Udogie, sprizzante classe 2002 già di proprietà del Tottenham e in forza all’Udinese.
Il discorso non è molto differente per quanto riguarda il centrocampo. Reparto ormai in affanno da un po’ di gare, non vedrebbe male l’inserimento di giovani del calibro di Fagioli, Frattesi o Baldanzi, che possono dare vivacità e statura a un centrocampo che ha bisogno di più guizzi e fisicità e che è forse il reparto azzurro più ricco di risorse, in cui quindi è più possibile sperimentare.
#InterEmpoli decisa dal talento di 𝑻𝑶𝑴𝑴𝑨𝑺𝑶 𝑩𝑨𝑳𝑫𝑨𝑵𝒁𝑰! 🤩 pic.twitter.com/RB5FSH70NV
— Lega Serie A (@SerieA) January 24, 2023
In attacco bene il gol di Retegui, che, come detto, ha comunque bisogno di entrare nei meccanismi della squadra, ma stupisce l’assenza di Zaccagni, faro offensivo della Lazio di Sarri, o la mancata titolarità del secondo marcatore della Bundesliga, Vincenzo Grifo.
CONCLUSIONI
L’Italia di Mancini ha bisogno di ripartire dal talento e dalla vivacità dei giovani, che (tralasciando retoriche inutili e discutibili) ci sono e vanno valorizzati. Sta al nostro tecnico trovare il coraggio di lanciarli in campo e rinnovare una squadra che non può sopravvivere di rendita e non può puntare sulla stessa medesima rosa di Euro2021, scarica ormai di stimoli e che inizia anche a porre quesiti anagrafici.
A oggi l’unica cosa salvabile di questa nazionale è la nuova maglia.
I Nostri Approfondimenti
Serie A, i cinque gol più belli del mese di marzo 2023

Pubblicato
3 giorni fa:
Marzo 25, 2023
GOL MARZO SERIE A – Tre settimane di partite senza pausa hanno caratterizzato il mese di marzo. Tra Serie A e coppe europee, non c’è stato un giorno di stop per gli appassionati, che potevano ogni sera godere del grande calcio. È stato, inoltre, il mese in cui è tornato al gol Zlatan Ibrahimovic, che si è laureato calciatore più anziano di sempre a segnare nel nostro campionato. A 41 anni e 166 giorni, grazie al calcio di rigore trasformato contro l’Udinese, ha scritto una nuova pagina nella storia di questo gioco.
Dalla sua prima realizzazione in Serie A, arrivata con la maglia della Juve, il mondo è totalmente cambiato. Per trovare il primo gol in Italia, bisogna tornare al lontano 12 settembre 2004, data in cui molti tra coloro che stanno leggendo questo articolo, probabilmente, non erano nemmeno nati. Mentre Zlatan continua a fare lo stesso lavoro, segnare, le cose attorno cambiano. Sembra cristallizzato in un mondo solo suo. Per esempio, a settembre 2004, Apple iniziò a sviluppare il primo modello di iPhone. Oggi, mentre il suo ideatore ci ha lasciato e si è arrivati all’iPhone 14, Ibrahimovic sta continuando a fare ciò per cui è nato.
Lo svedese non sarà protagonista della classifica dei cinque migliori gol del mese di marzo 2023 in Serie A, dato che la sua realizzazione è arrivata dal dischetto, ma chissà che possa essere solo un nuovo punto di partenza nella sua immensa carriera. Oltre al suo, sono state numerose le reti in questo mese così variegato, nonostante le giornate di campionato siano state “solo” tre. I colpi di classe non sono mancati e alcuni sono stati esclusi: uno su tutti, il banger di Mancini che ha deciso Roma-Juventus.
5°: DAVIDE FRATTESI (2-0 vs CREMONESE)
⚫🟢 Davide Frattesi ⚫🟢 pic.twitter.com/NqFy5rJ0Gk
— Lega Serie A (@SerieA_EN) March 8, 2023
Il quinto posto a marzo se lo aggiudica un importante guizzo di Davide Frattesi. La realizzazione, già di per sé molto complicata e spettacolare, assume ulteriore valore grazie all’azione che la precede. Recupero palla a metà campo di Laurienté, che poi riparte in maniera molto violenta verso la porta avversaria, superando un paio di avversari.
Quando tutto sembra perso, arriva l’equilibratore Maxime Lopez a rivitalizzare il tutto, mettendo in mezzo una palla sagace proprio per l’esterno francese. Lì, il colpo di genio: controllo e tacco senza guardare, con Frattesi che si ritrova la sfera al limite dell’area piccola senza marcatore. Essendo spalle alla porta, però, l’unica giocata possibile è provare la magia, che va a buon fine.
4°: PAULO DYBALA (2-3 vs SASSUOLO)
Una joya de gol 🔥#RomaSassuolo pic.twitter.com/hkanR7oM9E
— Lega Serie A (@SerieA_ES) March 13, 2023
Ancora il Sassuolo coinvolto: questa volta, però, è la vittima. L’ideatore e il realizzatore della carneficina risponde al nome di Paulo Dybala. L’argentino, che spesso ha abituato a gol di altissima caratura, è riuscito di nuovo a stupire tutti. In una squadra dove l’aggressività, le risse e i cartellini rossi sono all’ordine del giorno, come quella di Mou, Dybala garantisce quella qualità sopraffina cui non si può rinunciare.
Uno-due un po’ intricato con El Shaarawy e conclusione improvvisa, di prima, che beffa Consigli, che non può far altro che osservare il pallone che termina la sua corsa in fondo alla rete. Il portiere è quasi inerme, come se fosse affascinato dalla traiettoria a forma di arcobaleno uscita dal mancino sublime della Joya.
3°: MANOLO GABBIADINI (2-0 vs VERONA)
This is the definition of a rocket! 🚀#SampVerona pic.twitter.com/Ov6FIOq2Xo
— Lega Serie A (@SerieA_EN) March 21, 2023
Gli uomini d’esperienza, i leader si fanno sentire soprattutto nei momenti di difficoltà. Colui che spinge la nave con più forza di un vichingo del 700 d.C. è senza dubbio Dejan Stankovic. Ha preso un Titanic già affondato e vuole farlo riemergere, mettendoci volontà e applicazione senza paragoni nel nostro campionato.
Sta provando a dargli una mano un altro totem, un personaggio cruciale all’interno dello spogliatoio doriano: Manolo Gabbiadini. Comunque vada, resterà per sempre nei cuori dei tifosi blucerchiati lo sforzo erculeo che sta mettendo l’attaccante italiano. Iconica per identificare il periodo è la sua doppietta al Verona. Il secondo dei due gol è un vero capolavoro, segno che sa ancora colpire anche dalla distanza. Controllo per liberarsi di un avversario, pallone nascosto per evitarne un altro e missile imparabile. Terzo miglior gol di marzo.
2°: MATIAS VECINO (0-1 vs NAPOLI)
⚡ è un fulmine? No, è la botta di MATIAS VECINO! 💥 #NapoliLazio pic.twitter.com/wz9EPzkxZQ
— Lega Serie A (@SerieA) March 4, 2023
Il Napoli non perdeva in casa da quasi un anno e solo un fulmine arrivato da Zeus poteva trafiggerlo. Ci ha pensato bene Matias Vecino, in un match davvero cruciale, soprattutto per la “sua” Lazio. Sarri tornava nello stadio che lo ha reso grande e ha punito il Napoli. Una punizione indolore, dato che i partenopei hanno ancora 19 punti di vantaggio proprio sui biancocelesti, secondi in classifica.
Il rilancio sbagliato con la testa di Kvara, che ha “finalmente” mostrato segnali di debolezza e umanità, ha favorito l’uruguagio. Vecino, rimembrando anche i suoi anni migliori, ha lasciato partire an absolute banger, che non ha lasciato scampo a Meret. Per importanza e bellezza stilistica, merita di essere riconosciuto come secondo miglior gol a marzo.
1°: KHVICHA KVARATSKHELIA (1-0 vs ATALANTA)
𝙒𝙝𝙖𝙩 𝙖 𝙜𝙤𝙖𝙡, 𝙆𝙫𝙖𝙧𝙖 🔥🇬🇪 #NapoliAtalanta pic.twitter.com/RlPQeO0Q62
— Lega Serie A (@SerieA_EN) March 12, 2023
Ancora Napoli, ancora al Maradona, ancora Kvara protagonista. Anzi, primatista. Il suo slalom gigante contro l’Atalanta non può che vincere la classifica dei migliori gol del mese di marzo in Serie A. In questa realizzazione riassume tutte le sue principali caratteristiche: palla attaccata al piede, dribbling aggressivo, forza muscolare, freddezza, lucidità e gran tiro.
Il miglior giocatore di questa Serie A si conferma in ogni partita e, ogni tanto, decide di tirare fuori dal cilindro qualche nuovo colpo. Mette a terra qualche difensore, altri restano ipnotizzati dai suoi movimenti di gambe, così netti e squadrati ma allo stesso tempo così leggiadri. Tutti cercano di recuperare il pallone, ma è come se fossero bloccati. Potrebbe spostare la palla da qualunque parte e, se si dovesse intervenire, il rischio di provocare un rigore sarebbe davvero alto. Un solo gol degno dei migliori di sempre.
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