Il calciomercato invernale in Serie A è oramai iniziato da più di dieci giorni e le società sono al lavoro per cercare di rinforzare le proprie squadre in vista della seconda parte di stagione. Nel corso degli anni, a gennaio, ci sono stati acquisti che hanno cambiato un’intera annata, nonostante il poco tempo a disposizione. Basti pensare ad Ibra o a Balotelli, due operazioni che hanno capovolto il destino del Milan.
DA BARZAGLI A SALAH
Nella stagione 2010-11 il colpo ad effetto lo fece la Juventus, perché acquistò Andrea Barzagli per soli 300 mila euro dal Wolfsburg. L’ex Palermo era considerato un difensore sul viale del tramonto, un calciatore in declino, ma, successivamente, sotto la sapiente guida di Antonio Conte, Barzagli divenne il perno della BBC e con i bianconeri vinse 16 trofei, disputando 281 partite.
Se nel campionato 2011-12 non ci furono grandi operazioni, la stagione successiva, quella 2012-13 fu ricca di grandi colpi. Kovacic fu acquistato dall’Inter per oltre 10 milioni, Marquinhos arrivò a Roma per poco più di 5, ma l’acquisto più dominante fu quello di Mario Balotelli. SuperMario arrivò in rossonero dal Manchester City per una cifra intorno ai 20 milioni, ma l’impatto con la Serie A fu devastante. 12 reti in 13 partite, grazie ai suoi gol il Milan raggiunse il terzo posto, mentre Balotelli si guadagnò la meritata conferma con il Diavolo.
Il miglior colpo del campionato 2013-14 se lo contendono due centrocampisti: Jorginho e Nainggolan. Il primo lo acquistò il Napoli dall’Hellas Verona per pochi milioni, un affare visto che poi l’italo-brasiliano diventerà una colonna del triennio Sarri, prima della cessione al Chelsea per 60 milioni. Il belga invece passò dal Cagliari alla Roma per neanche venti milioni, cifra considerevole, ma giusta se rapportata al suo rendimento in giallorosso, condito da 203 presenze e 33 gol.
Nella stagione 2014-15 il mercato invernale ebbe un dominatore assoluto: Mohamed Salah. L’egiziano, arrivato in prestito con diritto di riscatto dal Chelsea, in sei mesi, cambiò volto alla Fiorentina, siglando 9 reti in 26 presenze. La viola cercò di riscattarlo, ma per cavilli legali, Salah tornò in Inghilterra per poi passare alla Roma, iniziando così la sua scalata per diventare uno dei migliori giocatori al mondo.
PASSANDO PER EL SHAARAWY…
A gennaio 2016 un’altra volta la Roma si rese protagonista di un altro acquisto ben riuscito, ovvero quello di El Shaarawy. L’ex Milan arrivò dal Monaco in prestito con diritto di riscatto fissato a 16 milioni. L’ala veniva da un periodo buio, ma in giallorosso ritrovò quella fame e quella brillantezza dei primi anni di carriera. Le 8 marcature in 16 presenze convinsero la Roma a esercitare il riscatto del Faraone.
Dopo un paio di sessioni invernali con pochi colpi ad effetto, nella stagione 2017-18 il Benevento, in una situazione di classifica a dir poco deficitaria, diede vita ad una rivoluzione. Tra i nuovi arrivati c’era anche Cheick Diabatè, arrivato dall’Osmanlinspor. L’attaccante maliano, tra la sorpresa di tutti, segnò ben 8 reti in 11 partite, con una media realizzativa spaventosa, rendimento che però non riuscì a salvare i sanniti dalla retrocessione in Serie B.
…E IBRAHIMOVIC
Nella stagione 208-19 il calciomercato di gennaio fu dominato da due centravanti saliti alla ribalta negli ultimi anni: Piatek e Muriel. Il primo, dopo un inizio di stagione formidabile al Genoa, a gennaio passò al Milan per 35 milioni, continuando la sua super stagione con 21 presenze e 11 gol, prima di iniziare la sua precoce parabola discendente. Il colombiano, invece, dopo un biennio non fortunatissimo in Spagna, tornò in Italia alla Fiorentina e trovò in sei mesi la cosa che gli era sempre mancata, la continuità. Infatti, l’ex Sampdoria riuscì a siglare 9 gol in 23 partite, numeri che però clamorosamente non convinsero il club gigliato a riscattarlo.
Ultimo, ma solo per ordine cronologico, Zlatan Ibrahimovic, attaccante dalla carriera stellare. Dopo aver dominato per due anni nella MLS, lo svedese decise così di tornare in Serie A al Milan, che era alla ricerca di un leader a cui affidarsi. Mai scelta fu più azzeccata, visto l’impatto della punta, 11 reti in 20 partite nei primi sei mesi e 44 presenze e 25 marcature nelle successive annate, con i rossoneri che passarono da lottare per l’Europa League a competere per lo Scudetto.