La settima giornata di Serie A ha saputo regalare un ampio ventaglio di emozioni agli appassionati del calcio. Dal riscatto del Milan a Genova ai pareggi di Napoli, Roma e Lazio, passando quindi per le vittorie di SPAL, Verona, Fiorentina e Atalanta. Tracolla, infine, l’Inter contro una Vecchia Signora trionfante nel big match di San Siro. Un risultato figlio di una partita roccambolesca e spettacolare, che ha avuto come risultato il sorpasso dei bianconeri sui nerazzurri in vetta alla classifica, con la Beneamata alla prima sconfitta in campionato. Col match fra Sassuolo e Brescia rinviato per scelta della società e della Lega Calcio in seguito alla dipartita del presidente neroverde Giorgio Squinzi.
SABATO DI SORPRESE E RISCATTI
Si consideri in primis il sabato di campionato. La vittoria della SPAL ai danni di un Parma reduce dalla vittoria contro il Torino ha aperto il settimo turno di Serie A. Il 3-5-2 di Semplici ha avuto ragione sul 4-3-3 emiliano, con Cornelius confermato al posto di Inglese come unica punta del tridente. La rete di Petagna è il fattore decisivo di una vittoria netta e convincente per la formazione di Ferrara, che dopo i passi falsi contro Sassuolo, Lecce e Juventus torna a raccogliere punti fondamentali in ottica salvezza. Il doppio giallo di Strefezza non ha dunque intaccato un ottimo riscatto da parte dei ferraresi.

La rete di petagna porta la SPAL a 6 punti in classifica. Fonte: profilo instagram @spalferrara
A Verona l’Hellas conquista una vittoria che mancava da quasi un mese, in trasferta contro il Lecce. La prima rete stagionale di Kumbulla nel primo tempo su colpo di testa ha conquistato tutti, soprattutto l’ottima prestazione in marcatura difensiva su Fabio Quagliarella. La sfortunata autorete di Murru su punizione di Verre nel secondo tempo consegna alla formazione di Ivan Jurić il decimo posto in classifica, a quota 9 punti. Un risultato diametralmente opposto per la Sampdoria, sempre più in crisi sotto la gestione di Eusebio Di Francesco. Le 6 sconfitte maturate in 7 giornate e l’ultimo posto in classifica sono il lascito di un incontro, l’ennesimo contro l’Hellas, nel quale la formazione blucerchiata non è mai di fatto entrata in partita.

Fonte: profilo instagram @acmilan
Il teatro di Genova chiude in bellezza il sabato di campionato, col Milan che, nonostante la fatica e le evidenti lacune ancora evincibili dal proprio gioco, esce da Marassi con 3 punti preziosissimi per il proprio cammino. Il lascito di una partita di alti e bassi da parte di Pepe Reina è una prestazione di cuore, grinta e carattere, nonostante il clamoroso errore sul calcio di punizione di Shöne. Le reti di Theo Hernàndez e Frank Kessié dal dischetto riconsegnano la gioia al popolo rossonero. Nonostante la vittoria, comunque, è sempre più nell’aria l’addio di Marco Giampaolo dalla panchina del Milan. La reazione del Diavolo contro il Genoa è stata per lo più di carattere prima ancora che di tattica a gioco espressi.
DOMENICA CONTROVERSA PER LE BIG
La domenica di Serie A si apre con la terza vittoria consecutiva della Fiorentina. Prima la Sampdoria, poi il Milan, quindi l’Udinese, questa volta nel segno di Milenkovic. Il momento negativo vissuto a inizio stagione sembra ormai alle spalle, con la formazione di Vincenzo Montella che può sorridere, affacciandosi per la prima volta alle zone alte della classifica. Il sesto posto a pari punti con Lazio e Cagliari, ma soprattutto il gioco in evoluzione offerto lascia ben sperare per le prossime partite. Si ferma invece l’Udinese dopo il trend positivo cominciato col pareggio a Verona e proseguito con la vittoria sul Bologna lo scorso turno.
Continua a sorridere, quantomeno in campionato, l’Atalanta. Il trend in Serie A è diametralmente opposto rispetto a quello mostrato finora in Champions League. Rispetto allo scorso anno, infatti, la Dea ha raccolto nelle prime 7 giornate ben 10 punti in più in classifica, confermandosi al terzo posto a due lunghezze di distanza dall’Inter. E lo fa nel segno dei propri campioni: prima con Duvan Zapata sfruttando l’errore in uscita di Lucioni, poi con Gomez nell’inedito ruolo di tuttocampista a spaziare e divertirsi nel rettangolo di gioco. Una sconfitta, quella del Lecce, che continua a frenare il cammino dei pugliesi in campionato, nonostante la legittimità di perdere in casa di quest’Atalanta.

La prima partita nel rinnovato stadio dei nerazzurri ha visto in Zapata e Gomez i principali attori di uno spettacolo firmato Giampiero Gasperini, contro un Lecce impotente di fronte a questa Dea. Fonte: profilo instagram @atalantabc
Il titolo del paragrafo è riferibile, invece, agli altri risultati del pomeriggio. Roma, Lazio e Napoli frenano la propria corsa rispettivamente contro Cagliari, Bologna e Torino. Nel match della capitale a Joao Pedro risponde un autogol di Ceppitelli, coi giallorossi che perdono per infortunio Edin Dzeko e Amadou Diawara. Una partita, per i capitolini, dalle poche occasioni da gol e ricca di polemiche, con Fonseca espulso nel finale di incontro. L’aspetto più sorprendente della sfida di Bologna è la prestazione della difesa biancoceleste. Il tridente arretrato che finora aveva regalato solidità e certezze ha finito col traballare, con Krejci e Palacio liberi di spaziare e colpire lungo tutto il fronte offensivo. Correa, dal dischetto, perde l’occasione più importante per regalare la vittoria alla sua squadra, col pareggio che, nel complesso, risulta essere il risultato più giusto.

Un dato su tutti emerge dalla prestazione del Napoli: i partenopei hanno tirato in porta solamente in 3 occasioni, mai così pochi da parte degli uomini di Ancelotti in questo campionato. Fonte: profilo instagram @officialsscnapoli
Il match di Torino offre infine alcuni spunti di riflessione sui quali soffermarsi. In primis sulla prestazione timida e in punta di piedi di un Napoli camaleontico tatticamente parlando; tuttavia nè il 4-3-3 nè il 4-4-2 hanno saputo intaccare un Toro mai realmente in sofferenza. C’è grande rammarico per gli ospiti, mentre la squadra di Mazzarri sorride nell’aver trovato un’ottima quadratura difensiva e un equilibrio convincente nel corso dei 90 minuti. La rete in fuorigioco di Belotti testimonia in ogni caso lo spirito giusto col quale i granata hanno aggredito la partita. Sentimenti contrastanti, dunque, per entrambe le squadre: un Napoli sottotono che esce dal settimo turno deluso, un Torino in crescita che sorride e guarda con fiducia ai prossimi incontri.
TRIONFO JUVE
Non si può non dedicare spazio infine all’incontro clou del weekend. Il Derby d’Italia dei record (6.5 i milioni di euro incassati dall’incontro, nuovo record per il campionato italiano) ha saputo regalare una partita dall’intensità agonistica spettacolare. La tensione (sportivamente parlando) ha regnato sovrana nel corso dei 90 minuti, con entrambe le squadre consapevoli dell’importanza della serata. Inter contro Juve, Conte contro Sarri, a spuntarla è stata la superiorità nel gioco conquistata dalla Vecchia Signora nel corso dei 90 minuti.
Alle occasioni create dalla Juventus nella prima metà del secondo tempo (dal gol di Dybala a incrociare sul secondo palo alla clamorosa traversa colpita da Cristiano Ronaldo) l’Inter ha risposto con grande aggressività, andandosi a conquistare di prepotenza un calcio di rigore per il tocco di braccio di un De Ligt che ancora deve abituarsi alle dinamiche della Serie A. Lautaro Martinez dal dischetto non fallisce e l’incontro torna in parità. L’uscita dal campo di Sensi per infortunio ha rivoluzionato l’incontro sul piano della supremazia a centrocampo. Se col centrocampista italiano i nerazzurri hanno quantomeno tenuto testa al palleggio bianconero, la sua uscita ha lasciato spazio alla manovra della Vecchia Signora, che col passare dei minuti ha schiacciato la Beneamata nella propria trequarti.

L’azione che ha portato Gonzalo Higuain al gol è frutto di un palleggio lungo 24 passaggi. L’esempio perfetto di un lento ma costante baricentro alzato da parte della Juventus, alla ricerca di un gol che è infine arrivato. Fonte: profilo instagram @juventus
Il gol annullato a CR7 e la rete decisiva di Gonzalo Higuain sono state inevitabili conseguenze di una supremazia territoriale poco a poco conquistata dagli ospiti, che escono trionfanti da un incontro sulla carta difficilissimo per entrambe le compagini. Sia chiaro, l’Inter è a soltanto a un punto dalla vetta ora, con 31 incontri ancora da disputare. Quel che pare certo è che la pausa per le nazionali consentirà ai nerazzurri di rifiatare dopo le sconfitte contro il Barcellona in Champions League e la Juventus in campionato. La cura Conte ha dato vita a un incontro emozionante e spettacolare, con la mano del tecnico evincibile incontro dopo incontro. Il tempo pare essere un alleato dei milanesi, in costante crescita sul piano del gioco e delle ambizioni, che nonostante la sconfitta contro i rivali di sempre non sembrano essersi ridimensionate.
(Fonte immagine di copertina: profilo instagram @juventus)