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Serie A review: cos'è successo nel weekend

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Serie A review: cos’è successo nel weekend

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La dodicesima giornata di Serie A ha saputo regalare emozioni a tutto tondo, figlie di un campionato sempre più combattuto e appassionante. Dai pareggi che hanno fermato il cammino di Napoli e Atalanta (rispettivamente contro Genoa e Sampdoria) alle vittorie di Inter, Lazio, Sassuolo e Torino. Passando, quindi, agli exploit di Cagliari, Parma e Juventus contro Fiorentina, Roma e Milan. Si allontanano, giornata dopo giornata, la Vecchia Signora e la Beneamata, in un duello in solitaria al vertice, con la corsa alla Champions League sempre più aperta e serrata. Sei squadre, infatti, sono divise da appena 6 punti.

Esordio amaro di Fabio Grosso sulla panchina del Brescia (0-4 contro i Granata); soltanto un pareggio, poi, fra SPAL e Udinese. Numero Diez analizza il lascito di quest’ultima giornata di Serie A con la consueta review di campionato.

ANTICIPI DOLCIAMARI

Dolceamaro. Un termine che scatena la fantasia alle più svariate interpretazioni. Calcisticamente parlando, alcune squadre hanno avuto, come lascito di giornata, un epilogo dolce, dal sapore di riscatto e di certezze ritrovate. Altri, invece, hanno vissuto il sapore amaro di crisi che non accennano a trovare la parola fine al proprio scorrere.

In quest’ottica, dunque, dolceamaro è un termine che si accosta ai percorsi di Sassuolo e Bologna, le squadre che hanno aperto questo dodicesimo turno di Serie A. L’anticipo del venerdì ha visto in Francesco Caputo il condottiero di un derby emiliano dominato dalla formazione neroverde, che può sorridere su tutti i fronti. In primis sul piano del risultato. Il Sassuolo, del resto, non aveva ancora ottenuto due risultati utili consecutivi in stagione, andando a scavalcare, tra l’altro, lo stesso Bologna. Poi, naturalmente, sull’aspetto del gioco, in un match dominato dal talento, fra gli altri, dei marcatori.

Fonte: profilo instagram @sassuolocalcio

Perchè se Caputo ha saputo segnare in diverse situazioni (dall’azione corale del primo gol alla giocata individuale del secondo) non è stato certamente da meno Boga, che conferma l’ottimo periodo di forma, con un gioco di squadra figlio della voglia e dello spirito di sacrificio. Il recupero prodigioso di Magnanelli è un esempio lampante. Nonostante una promettente reazione figlia della rabbia maturata nel primo tempo, il Bologna non ha saputo concretizzare la quadratura del cerchio costruita nel divenire dei 90 minuti. Rossoblù che, quindi, non riescono a ribaltare il trend negativo dell’ultimo periodo, conquistando la terza sconfitta consecutiva.

Più che amaro, poi, per descrivere appieno l’esordio di Fabio Grosso sulla panchina del Brescia si dovrebbe parlare di autentico shock. Le rondinelle, infatti, hanno fatto dell’inesistenza del gioco e della mancanza di idee tecnico tattiche il loro modus operandi, col Torino che ringrazia e dilaga. I Granata, infatti, ritrovano una vittoria che mancava dal lontano 26 settembre, contro il Milan. Il palcoscenico del Rigamonti ha visto in Belotti e Berenguer i suoi migliori interpreti, autori entrambi di una doppietta e di un entusiasmo ritrovato. Il Brescia, di fronte al proprio pubblico, non è riuscito a reagire: l’espulsione di Mateju al 41′ è soltanto la goccia di un vaso traboccante di delusioni. I biancazzurri passano così all’ultimo posto in classifica, figlio di una crisi che non sembra conoscere la parola fine.

Chi, invece, più di tutti ha vissuto una settimana amara, per poi rialzarsi, è stata l’Inter. La vittoria in rimonta per 2-1 contro l’Hellas Verona è la dimostrazione del carattere e del desiderio di rivalsa che la Beneamata nutre in questa stagione. Nonostante un ottimo primo tenpo da parte dei veronesi (colmato appunto col gol trasformato dal dischetto da Verre) i nerazzurri non si sono disuniti, dominando in toto il secondo tempo e trovando, a furia di occasioni create, la vittoria in rimonta, grazie al colpo di testa di Vecino e all’eurogol dalla distanza di un Barella sempre più dinamico e esplosivo.

Fonte: profilo instagram @inter

Sia chiaro, i nerazzurri hanno ancora molta strada da fare per poter fare dei proclami una concretezza per tifosi e avversari (l’occasione in solitaria fallita da Lukaku parla da sè sul percordo che l’Inter deve intraprendere). Tuttavia l’Hellas di quest’anno è un avversario ostico per chiunque e, complice l’ottimo piazzamento in classifica, vola sulle ali dell’entusiasmo, andandosela a giocare a viso aperto alla Scala del Calcio. Il lascito per entrambe le squadre, dunque, risulta nel complesso positivo e incoraggiante.

Restando sempre sul significato del termine amaro, questo trova nel Napoli dell’ultimo periodo la sua dimensione ideale. I partenopei non vanno oltre lo 0-0 al San Paolo contro il Genoa, figlio di un’atmosfera a dir poco surreale. Fra i fischi del pubblico e il generale clima di sconforto intorno agli Azzurri, che hanno trovato nel Grifone un avversario ben più ostico del previsto.

Il salvataggio di Koulibaly sulla conclusione di Pinamonti è il lascito più eloquente su quanto il Napoli abbia rischiato addirittura lo svantaggio in certi momenti. Fra la rete annullata a Insigne per fuorigioco di Lozano e una reazione che è arrivata troppo a ridosso del finale, Napoli e Genoa non vanno oltre lo 0-0. Sorride il Grifone per un risultato d’oro ai fini della classifica, delude il Napoli semore meno a ridosso della zona Europa, in una crisi che sembra davvero non conoscere la parola fine.

IL LASCITO DELLA DOMENICA

Per quanto la vittoria della Juventus sul Milan domini inevitabilmente la prima pagina della dodicesima giornata, non si può non tenere conto di una squadra che, su tutte, sta ribaltando il proprio pronostico.

Perchè nessuno, a inizio stagione, avrebbe scommesso sul concreto e pragmatico spettacolo che il Cagliari sta regalando al calcio italiano. Trionfo contro la Fiorentina per 5-2 e terzo posto nel lunch match della domenica. Il tutto a pari punti con la Lazio, a lottare per l’Europa che conta. Chapeau, perchè l’opera che Rolando Maran sta realizzando coi suoi rossoblù è da manuale del calcio. Nessun fronzolo, nessun proclamo, soltanto concretezza e voglia di dimostrare, in un 4-3-1-2 che pone un rivitalizzato Radja Nainggolan al centro di una macchina entusiasmante. La dimostrazione? 3 assist e un gol da cineteca per il Ninja che a Cagliari sta vivendo una seconda gioventù calcistica.

Fonte: profilo instagram @cagliaricalcio

5 gol, uno più bello dell’altro, per cinque diversi marcatori, a testimonianza dello spirito di squadra nelle trame tattiche dei rossoblù. Il tutto contro i 2 che la Fiorentina ha saputo regalarsi, complice il lecito calo di concentrazione dei sardi. Fallisce in toto la Fiorentina, che pure stava attraversando un buon periodo. Friabile, poco reattiva, senza una punta di riferimento e mai realmente pericolosa ai fini del risultato. La prima doppietta in Serie A per Vlahovic è l’unica nota positiva di una giornata da archiviare in toto, con un nono posto in classifica che allontana (almeno per ora) le ambizioni europee dei toscani.

Passando quindi alle partite del pomeriggio, il pareggio per 0-0 fra Udinese e SPAL non racconta, almeno sulla carta, emozioni particolari. Le due squadre, per quanto si siano affrontate a viso aperto, non hanno regalato episodi degni di nota. Così è stato per la maggior parte dell’incontro, salvo poi regalare un finale al cardiopalma. L’eroe di giornata è certamente Juan Musso, che al 97′ è abile nel salvare la propria squadra dal penalty fallito da Petagna. Il fallo di mano di Sema sembrava poter regalare finalmente la prima vittoria stagionale in trasferta alla squadra di Semplici, ma così non è stato. La SPAL raccoglie sì il primo risultato utile fuori casa, ma senza riuscire ancora a segnare. Un dato più che eloquente, a testimonianza delle difficoltà dei biancazzurri nel lanciare appieno la propria stagione. Sorride nel complesso l’Udinese, specie per gli ultimi 4 minuti dell’incontro, che si sarebbero potuti trasformare in un autentico incubi.

Sulla falsa riga del pareggio di Udine si trova quindi quello di Genova. Sampdoria e Atalanta non fanno dello spettacolo il cardine del proprio incontro, non andando oltre lo 0-0. Riprendendo il concetto citato in precedenza, il termine dolceamaro torna prepotentemente in gioco. Perchè la Sampdoria, nonostante il rammarico nell’essersela giocata a viso più che aperto contro la Dea, non può non essere soddisfatta dal non aver raccolto punti contro i nerazzurri. Il rovescio della medaglia, tuttavia, racconta di una formazione blucerchiata che, complice l’assenza di Gosens e l’espulsione di Malinovskyi, non ha saputo approfittare del modus operandi sottotono dell’Atalanta, apparsa opaca e fuori condizione.

L’impegno messo in Champions League contro il Manchester City si è fatto sentire in quest’occasione; nonostante l’uomo in meno la Dea ha nelle fasi finali tenuto il pallino del gioco, non riuscendo tuttavia a fare dell’incisività una propria virtù. Nerazzurri che dunque rallentano il proprio cammino in campionato, con la Sampdoria in lenta ma costante crescita, a raggiungere il Genoa in classifica.

Chi è stata brava, poi, a ribaltare quanto maturato in Europa League è stata la Lazio. Nella cornice dello Stadio Olimpico i biancocelesti travolgono nel secondo tempo un Lecce che, nonostante la sconfitta, non perde l’occasione di dimostrare il proprio valore. Specialmente quello offensivo, considerando che la squadra salentina, oltre ad aver realizzato 2 gol, si è vista annullare la rete che sarebbe valsa il pareggio. La posizione di partenza di Lapadula dopo il rigore sbagliato da Babacar costa la chiamata dell’arbitro, che da regolamento dichiara non valida la realizzazione.

Dall’altra parte del campo, invece, si accende la festa del gol biancoceleste. La doppietta di Correa e i gol di Immobile e Milinkovic-Savic sono figli di un entusiasmo ritrovato, dopo il passo falso europeo. Il campionato, tuttavia, sorride alla squadra di Simone Inzaghi, con la Lazio al terzo posto, a pari punti col Cagliari delle meraviglie. Il passo falso del Lecce mantiene la squadra di Liverani ai margini della zona retrocessione.

Fonte: profilo instagram @parmacalcio1913

Chi, invece, non è stata in grado di ribaltare quanto maturato in Europa è stata la Roma. Nel posticipo delle 18 contro il Parma i giallorossi si sono dovuti arrendere di fronte alla superiorità atletica e psicologica degli emiliani. 2-0 il verdetto finale del Tardini, a testimonianza della vittoria totale dei Ducali sulla Lupa.

Il palo colpito su punizione da Kolarov è un’occasione clamorosa di cui tenere conto, questo è vero. Tuttavia il Parma è stato abile nell’arginare la fantasia delle trame di gioco della squadra di Fonseca, vincendo a tutto campo i duelli fisici ed evidenziando il calo fisico dei capitolini. Squadra di casa che è passata dall’evanescenza del primo tempo alla concretezza del secondo. Le occasioni, sia chiaro, il Parma le ha costruite per tutti i 90 minuti, trovando tuttavia la quadratura del cerchio in particolar modo nel secondo tempo, grazie alle reti di Sprocati e Cornelius. La Roma deve così cedere il quarto posto al Cagliari, abbandonando, almeno per il momento, la zona Champions. Ducali che, al contrario, lanciano la propria posizione in classifica, occupando ora l’ottavo posto, a sole due lunghezze dal Napoli.

TRIONFO DA SCUDETTO

Si consideri infine il big match della dodicesima giornata. La vetrina dell’Allianz Stadium ha regalato alla Juventus una vittoria fondamentale contro il Milan, sotto ogni punto di vista.

Vanno sottolineati anzitutto gli indiscutibili meriti dei meneghini, con una marcata nota di rammarico. Se i rossoneri avessero messo sempre in campo la stessa dedizione mostrata contro i Campioni d’Italia, la classifica e l’intero campionato, ad oggi, reciterebbero un copione ben diverso. Il Milan non si è fatto intimidire dalla caratura dell’avversario, regalando ottime trame di gioco dettate, in particolare, dalla regia di Bennacer.

Fonte: profilo instagram @juventus

Ma la Juventus, si sa, è una grande squadra, e grande sei quando riesci a ribaltare un divenire dell’incontro avverso, decidendo in singole mosse e azioni intere partite, interi campionati.

Il più grande merito di giornata va dato a Maurizio Sarri. Non soltanto per i 3 punti conquistati, ma per la lungimiranza e il coraggio nel capire che togliere dal campo, al 55′, Cristiano Ronaldo, era una mossa inevitabile per poter sperare nella vittoria. Il gol del subentrato Paulo Dybala è la dimostrazione che la carta e le gerarchie da essa dettate, nel calcio, lasciano il tempo che trovano.

Conta solo la concretezza, il valore che dimostri nel rettangolo di gioco, nulla più. Sarri ha rischiato, ma ha avuto ragione, portando a casa un risultato che, forse, avrebbe visto nel pareggio un esito più meritocratico. Tuttavia sono partite come queste che decidono campionati, rendendo i protagonisti autentici campioni. Il duello fra Juventus e Inter, dunque, continua e non smetterà di appassionare.

(Fonte immagine di copertina: profilo instagram @juventus)

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Bundesliga

ULTIM’ORA – Xabi Alonso ha confermato in conferenza che rimarrà al Bayer Leverkusen

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Xabi Alonso, allenatore del Bayer Leverkusen, Bundesliga, Europa League

Dopo le indiscrezioni sempre più insistenti delle ultime ore, ecco l’annuncio ufficiale del protagonista della telenovela: Xabi Alonso. Il tecnico spagnolo ha attirato l’interesse di tutti i top club europei, in particolare Bayern Monaco e Liverpool, per la prossima stagione, ma vista la scadenza del contratto a giugno 2026 e visto quanto di buono fatto in questa stagione, con una Champions League quasi certamente da disputare l’anno prossimo, l’ex centrocampista ha deciso di rimanere nella squadra che ora sta allenando.

Queste le dichiarazioni di Xabi Alonso durante la conferenza stampa alla vigilia della sfida con l’Hoofenheim:

DECISIONE – “Arriviamo da una stagione ricca di impegni, durante la quale ci sono state anche moltissime speculazioni in merito al mio futuro. Per questo motivo ho utilizzato la sosta del campionato per gli impegni delle Nazionali per riflettere su cosa fare. La scorsa settimana ho avuto un incontro con la dirigenza del club per capire quale fosse la decisione da prendere. E la decisione è quella di continuare ad allenare il Bayer Leverkusen. Ho analizzato tutto e ho capito che questo è il luogo e il club giusto per continuare il mio percorso di crescita come tecnico. Ho sempre sentito grande supporto e c’è grande partecipazione nel lavoro da parte di tutti i reparti della società. I tifosi poi ci hanno dato un grande supporto, anche lo scorso anno quando abbiamo avuto momento di difficoltà. E oggi lo fanno supportandoci nel dare tutto quello che possiamo dare”.

SQUADRE INTERESSATEBayern e Liverpool? Credo che da parte mia non sarebbe corretto parlare di altre società. Di sicuro ci sono società con cui ho un forte legame, ma non è corretto parlarne adesso”.

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Coppa Italia

ULTIM’ORA – La decisione dell’assemblea di Lega per la Supercoppa Italiana 2024-2025: quali squadre in corsa?

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Trofeo della Supercoppa Italiana

L’assemblea di Lega Serie A tenutasi questa mattina ha stabilito che la Supercoppa Italiana della prossima stagione, la 2024-2025, si svolgerà nuovamente con una final four in Arabia Saudita nei primi giorni di gennaio. Questo è quanto si apprende da Calcio e Finanza, che sottolinea come, però, la decisione definitiva sulla questione verrà presa dal Consiglio di Lega.

Qualche squadra, in particolare l’Inter, aveva espresso delle perplessità su questo format, considerando il calendario della prossima stagione che, tra la nuova Champions League e il Mondiale per Club di fine anno, appare più intasato che mai.

Ancora non sicure le date in cui dovrebbe svolgersi la Supercoppa Italiana, ma i giorni più probabili dovrebbero essere il 3 e 4 gennaio per le semifinali e il 7 gennaio per la finalissima.

Ricordiamo che accedono alla final four le prime due classificate in Serie A e le due finaliste di Coppa Italia. Ad oggi, quindi, l’Inter sembra certa di un posto, con il Milan e la Juventus a giocarsi il secondo posto tramite il campionato. Per la Coppa Italia, invece, accederanno solo due squadre tra Lazio, Fiorentina, Atalanta e Juventus.

Lo scorso anno, in quel di Jeddah, l’Inter sollevò il trofeo dopo aver battuto in finale il Napoli. Le due squadre sconfissero in semifinale rispettivamente Lazio e Fiorentina.

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Arrivano le parole di Gravina su Acerbi: “La sentenza va rispettata”

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FIGC

Dopa la decisione del giudice sportivo di assolvere Acerbi sono arrivate le dichiarazioni del presidente della Figc Gabriele Gravina circa l’accaduto. Nelle ultime ore la sentenza aveva scatenato le reazioni più disparate, a partire dall’indignazione del Napoli resa nota tramite un suo comunicato ufficiale. A cercare di placare le acque ci ha provato proprio Gravina, a conclusione dell’Assemblea di Lega odierna. Gravina ha invocato il rispetto verso la sentenza del giudice sportivo. Inoltre si è pure detto disposto a credere alla difesa di Acerbi che aveva saltato per via del caso gli ultimi impegni con la Nazionale italiana. Di seguito vi riportiamo le sue dichiarazioni.

GRAVINA – “L’assoluzione di Acerbi? Si tratta di una decisione del giudice che tutti devono accettare, compreso chi non si sente soddisfatto. Esistono  principi che devono essere rispettati altrimenti corriamo il rischio di  far saltare tutto il sistema. Io accetto il verdetto e sul piano umano  abbraccerò il ragazzo quando lo incontrerò. Abbiamo saputo di una verifica da parte del giudice sportivo e allora, per evitare forme di distrazione, lo abbiamo lasciato a casa. È stata una decisione a scopo precauzionale, non perché già condannato. Acerbi ha fornito le proprie motivazioni e noi crediamo alle parole del ragazzo”.

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Flash News

Kvaratskhelia in dubbio per l’Atalanta: oggi la decisione

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Khvicha Kvaratskhelia, giocatore del Napoli - Serie A, Coppa Italia, Supercoppa Italiana, Champions League

Nella giornata di oggi Khvicha Kvaratskhelia farà ritorno a Napoli. Nel corso del match contro la Grecia che è poi valso la qualificazione a EURO24 con la sua Georgia, l’esterno sinistro è stato costretto ad uscire dal campo a causa di un dolore all’inguine. La sua nazionale ha poi vinto lo stesso ai calci di rigore. La sua presenza contro l’Atalanta resta ancora in dubbio.

LE CONDIZIONI DI KVARATSKHEILA

Come riporta Il Mattino, Kvaratskhelia sarà valutato nelle prossime ore dallo staff del Napoli. La speranza è che si tratti solo di un affaticamento muscolare. Se così dovesse essere la sua presenza in campo per la sfida contro l’Atalanta non sembra essere in discussione. Se invece si dovesse trattare di uno stiramento il georgiano dovrà stare ai box per qualche settimana. il Napoli aspetta il rientro di Kvaratskhelia per capire se sarà necessaria o meno una risonanza magnetica. Vedendo i video che sono circolati sui profili social dello stesso georgiano, che lo ritraevano festeggiare coi compagni, la speranza è che davvero non sia nulla di grave. Il popolo azzurro dovrà restare con il fiato sospeso ancora per qualche ora. Ricordare l’importanza della sfida contro l’Atalanta è quasi superfluo: si potrebbe trattare infatti dell’ultima chance per la Champions League.

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