L’ultima volta che lo sport aveva sentito la voce roca e il tono aggressivo ma lucido di Serse Cosmi era l’anno scorso nel post gara di Pisa-Trapani, in cui i siciliani erano stati sconfitti e si concludeva tristemente l’epilogo dell’allenatore umbro sulla panchina dei siculi. Un periodo d’oro per il tecnico di Perugia, che è arrivato all’esonero solo per via di alcuni risultati negativi, ma essi, in quanto frutto di un mero periodaccio, sono stati solo la punta dell’iceberg dell’avventura di Cosmi a Trapani, in cui per la prima volta nella storia, nella provincia vicino Palermo, si era parlato di Serie A. Invece oggi il nuovo incarico di Cosmi si chiama Ascoli Picchio, quello che una volta era semplicemente Ascoli; un’avventura arrivata dopo una trattativa non facile fra chiamate, proposte, controfferte e rifiuti, ma alla fine Serse Cosmi ha accettato: un incarico arduo ma nobile, una squadra presa da ultima in Serie B ma con un organico chiaramente di livello e con tanta voglia di resettare tutto e tirarsi fuori dalla green zone del campionato. E per l’appunto, l’esordio di Cosmi sulla panchina del Picchio non è iniziato affatto male, un pareggio per 1-1 contro la Virtus Entella e altri due consecutivi, sempre per 1-1.La nuova avventura di Cosmi nella Marche è ancora tutta da scrivere.
SPERANZE
La stagione dell’Ascoli ha partorito fin da subito incertezze e dubbi, non tanto di natura tecnica quanto in fatto di allenatore. Fin da subito è stato nominato Enzo Maresca, ex giocatore di Siviglia, Palermo e Juventus, senza tener conto del fatto che non avesse il patentino di 1a categoria UEFA Pro, e quindi, la società gli ha affiancato l’ex tecnico delle giovanili del Milan Fulvio Fiorin. L’allenatore milanese era l’effettivo proprietario della panchina ascolana, anche se a dirigere gli allenamenti e a occuparsi della squadra era l’ex giocatore professionista adesso nuovo collaboratore di Montella a Siviglia.
In ogni caso, la scelta della dirigenza ascolana non è che abbia favorito più di tanto il raggiungimento degli obbiettivi dei bianconeri, dato che nel giro di tre mesi la squadra raramente si è affacciata fuori dalla zona bassa della classifica. Fiorin è stato esonerato dopo la sconfitta per 1-0 in casa del Perugia: a quel punto la squadra era ultima e i gol segnati erano 15 in 15 partite, una situazione difficile per una società che con un occhio sempre al bilancio aveva costruito comunque una buona squadra, niente di eccezionale ma idonea a una zona tranquilla di classifica. Maresca all’indomani del suo esonero parla di problemi extra-calcistici in seno ai problemi della squadra, ma forse, nel concorso di colpa entra anche la gestione tecnica della squadra. Invece la confusione e i tanti punti persi a novembre hanno trascinato l’Ascoli dei vari Favilli, Rosseti, Addae nel cul de sac della Serie B. L’avvento di Cosmi è servito non solo a risollevare l’aspetto morale della squadra ma soprattutto a portare esperienza e competenza di categoria a un gruppo con molti over 30 ma anche con tantissimi giovani, non di certo una novità per l’organico dell’Ascoli da sempre abituato a lanciare fra le proprie fila giovani promettenti. Lo stesso Favilli, sfortunato vista la rottura del crociato, è un prodotto del vivaio della Juventus parcheggiato da Paratici e Marotta al Del Duca, dove il canale di collaborazione si era notevolmente rafforzato grazie all’affare Orsolini. Di fatto, Serse Cosmi ha subito rinnovato le speranze di salvezza degli ascolani, il cui animo, fra sconfitte e pareggi deludenti, si era notevolmente affievolito; Cosmi ha puntato senza troppi indugi sull’esperienza dei vari Buzzegoli (in gol a Brescia), Mengoni, Gigliotti, o il portiere ex Grosseto Lanni, senza scartare la qualità e la freschezza del serbatoio di giovani di cui l’organico del Picchio dispone.
NUOVO CORSO
L’approdo di Cosmi nella Valle del Tronto ha rilanciato la figura dell’Ascoli dopo che per diversi anni era rimasta nel panorama mainstream solamente una delle tante squadre di Serie B, quando in verità, il club marchigiano è una società dalla storia ultra secolare e dal passato glorioso, occultato da un presente non proprio felice e da una condizione societaria del passato più recente decisamente confusionaria. Adesso, con l’allenatore umbro, al Del Duca si sono ritrovate convinzione e speranza, caparbietà e profondo senso del lavoro, tutte necessità presenti anche prima ma di certo senza la verve e la giusta sostanza che l’alto professionismo della Serie B richiede. L’esperienza di Cosmi, che in B ha allenato Brescia, Genoa, Pescara e Trapani, ha fatto vedere i suoi risultati fin da subito. Con l’umbro in panchina la squadra del presidente Bellini ha conquistato sei punti in quattro partite, segnando almeno un gol a incontro e non perdendo mai. La vittoria è arrivata nell’ultimo turno contro il Brescia, squadra ugualmente inguaiata ma le cui sorti in classifica finora sono state più sorridenti di quelle del Picchio. Una vittoria in esterna che ha, come già detto, fatto balzare in avanti l’Ascoli in classifica, e i tre punti sono solo la gratificazione quasi perfetta della nuova avventura di Cosmi al Del Duca. Dopo la sconfitta con il Perugia, l’Ascoli ha pareggiato in casa con la Virtus Entella (1-1), fuori con l’Avellino (1-1), nuovamente in casa nel derby con il Pescara (1-1) e infine la vittoria a Brescia (0-1).
La cronache delle partite racconta una squadra più compatta e sicura di se, con un gioco più equilibrato e meno criptico della precedente gestione seppur in questi turni Cosmi abbia dovuto fare a meno di quello che fino ad ora rimane il capocannoniere dell’Ascoli, Andrea Favilli.
Il cambiamento di Cosmi si è visto subito già dal modulo, con il passaggio dal 4-3-3 di Fiorin al 3-5-2, schieramento che sembra aver premiato la scelta del suo artefice visti i sei punti finora raccolti. Adesso l’Ascoli gioca con due punte (solitamente Lores-Perez) e un centrocampo a cinque molto muscolare, la cui regia è affidata alla bandiera dei bianconeri Daniele Buzzegoli o all’altra colonna Bright Addae, quest’ultimo nelle Marche dal 2014. Con ventuno partite giocate e venti punti l’Ascoli, tirando le somme, ha raccolto un bottino decisamente più esiguo di quello che le aspettative dirigenziali di inizio stagione avevano profetizzato; non si puntava certo ai play-off ma la salvezza, in ogni caso, sembrava essere una prerogativa da mettere in cassaforte fin da subito. Adesso il compito di Cosmi è coltivare le speranze della curva sud del Del Duca di vedere l’Ascoli in qualche posizione più alta, e allo stesso tempo, rilanciare la sua personale figura di allenatore dopo che dall’esonero di Trapani era sparito dal panorama calcistico italiano.
Il calcio, si sa, non si ferma mai: ogni giorno, da ogni angolo del pianeta, giocatori di tutto il mondo sono pronti, con le proprie giocate sul rettangolo verde, a regalare emozioni ai tifosi. Numero Diez vi presenta quindi le principali gare che ci attendono nella giornata di oggi.
Punto d’informazione, di impressioni e passioni condivise, i social network oggi più che mai raccontano le emozioni dei tifosi. Numero Diez vi presenta la rassegna dedicata ai più importanti messaggi della giornata di ieri.
Dopo il gol salvezza del #Cosenza al 95', lancio di fumogeni in campo dei tifosi di casa. Un tentativo di invasione provoca pure il fuggi fuggi generale nel tunnel dei giocatori. Partita interrotta. ✋ https://t.co/KDEJV9Ez2D
Il futuro di Josè Mourinho è ancora da definire. Le dichiarazioni criptiche dello Special One rilasciate al termine della finale di Budapesthanno infuso nell’ambiente giallorosso forti preoccupazioni. Decisioni che si dice siano state giá comunicate al gruppo, ricostruzioni di discorsi più o meno attendibili e un gelo totale tra allenatore e proprietà: la permanenza dell’uomo di Setubal a Roma é una questione più che mai aperta. A scombinare le carte in tavola, secondo una ricostruzione fatta dal The Sun, potrebbe essere la squalifica che la UEFA infliggerá con ogni probabilità ai danni di Mourinho. Vediamo perché.
NIENTE PSG IN CASO DI MAXI SQUALIFICA
Sebbene il contatto tra le due parti sia stato smentito in diverse occasioni dall’attuale tecnico della Roma, la destinazione parigina è sicuramente tra i pensieri dell’ex Inter e United (tra le altre). Il PSG sembra voler rompere con Galtier e tra i nomi scelti per sostituirlo spicca quello di Mourinho, già cercato anche dalla Federazione Portoghese. I francesi tuttavia non sarebbero disposti a metterlo sotto contratto nel caso in cui questo riceva una maxi squalifica da parte della UEFA.
Le pesanti parole dello Special One nei confronti dell’arbitro Taylor avranno sicuramente ripercussioni e se il massimo organo calcistico europeo dovesse squalificare il mister per più di 5 partite il club di proprietà qatariota girerebbe altrove lo sguardo. Il PSG vuole la Champions e, anche se apparentemente “piccolo” come fattore, un’eventuale assenza del tecnico per tutta la fase a gironi peserebbe molto, forse troppo.
La gara di andata dello spareggio per conquistare l’ultimo posto nella prossima Bundesliga tra Stoccarda e Amburgo termina con un netto 3-0, che in vista del ritorno mette in chiaro le cose: lo Stoccarda è ad un passo dalla permanenza nel massimo campionato tedesco. Infatti in Germania, visto che la prima serie è a 18 squadre invece che a 20 come in Italia, le ultime due della classe (18esima e 17esima) retrocedono direttamente, mentre la 16esima, in questo caso proprio lo Stoccarda, deve giocarsi la permanenza contro la terza classificata della 2. Bundesliga, la “Serie B” tedesca, l’Amburgo.
Nella gara di andata non c’è storia: Mavropanos mette subito la gara in discesa per i padroni di casa segnando dopo appena 42 secondi, mentre Vagnoman e Guirassy siglano il secondo e il terzo gol rispettivamente al 51′ e al 54′. Al 69′ l’espulsione di Suhonen per l’Amburgo complica ancora di più le cose in vista della gara di ritorno (in programma lunedì 5 giugno alle ore 20:45) per la storica squadra tedesca che, salvo miracoli, sarà costretta a restare in seconda serie anche l’anno prossimo.
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