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Settori giovanili, da quali club si può imparare?

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Settori giovanili, da quali club si può imparare?

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Il calcio italiano sta vivendo uno dei periodi più bui della sua storia. La mancata qualificazione della Nazionale al Mondiale russo e gli scarsi risultati ottenuti nelle competizioni europee – eccezion fatta per la solita Juventus e per l’exploit della Roma nella scorsa stagione – ne sono la cartina di tornasole. Ad oggi, la necessità primaria è un cambio generazionale che permetta a calciatori come Cutrone e Barella di inserirsi gradualmente nella rosa selezionata da Roberto Mancini.

I settori giovanili lavorano accuratamente per fornire ai club di appartenenza giovani calciatori pronti a compiere il grande salto. Un salto che troppo spesso viene interrotto prima ancora di partire. I dati che le venti rose di Serie A ci forniscono sono drammatici: l’età media in campo è di 26,2 anni e su 224 giocatori schierati nella prima giornata di campionato, ben 134 erano stranieri, solo 90 italiani.

È prassi comune mandare in prestito “a farsi le ossa” anche i ragazzi più meritevoli. Sono tanti i casi di giovani promesse che si sono impelagate nelle difficoltà della Lega Pro e della B, e il cui talento è, purtroppo, rimasto confinato nelle serie inferiori. “Mai come in questo momento ci sono pochi italiani in campo”, questa la provocazione del ct Mancini, che ipocritamente o meno, ha sottolineato ciò che è a tutti evidente.

Se nel Belpaese i giovani rappresentano una questione spinosa, non si può certamente dire lo stesso di nazioni come Olanda, Belgio, Croazia. Paesi in cui, con risultati diversi, i giovani emergono regolarmente e raggiungono repentinamente un certo grado di maturità calcistica. Sì, perché gli addetti ai lavori nostrani l’etichetta di “giovane” te la strappano solo a 25, 26 anni. Esempio lampante è Mattia Perin, che a 25 anni è ancora considerato un portiere che può crescere.

All’estero – soprattutto nello specifico caso che stiamo analizzando, i campionati non di primissima fascia – il discorso è diverso. Le società sono disposte a puntare forte sui giovani poiché attratte dalle esorbitanti cessioni che potranno profilarsi nel giro di pochi anni. Il procedimento attuato, solitamente, è il seguente: si investono ingenti somme di denaro nelle strutture e nello staff delle giovanili, si dà l’opportunità di mettersi in mostra “fra i grandi” già a 17/18 anni e poi si vende all’estero a cifre faraoniche. Un andamento dal quale non beneficiano i campionati a cui partecipano queste squadre, quanto le Nazionali, che possono attingere da un gran numero di giocatori giovani ma già esperti.

L’invito, dunque, non è quello di bruciare i giovani o venderli a peso d’oro. Sarebbe una politica poco saggia da attuare in una Nazione che ha il disperato bisogno di tornare agli antichi fasti. Vorremmo solo avere il piacere di vedere società più intraprendenti, che abbiano il coraggio di lanciare nella mischia un diciasettenne talentuoso e votato al lavoro.

Quali sono i club che si distinguono maggiormente per il grande lavoro svolto nei settori giovanili e sul mercato? Analizziamo tre dei vivai più iconici degli ultimi due decenni.

AJAX

Capostipite di questo movimento è l’Ajax, che da decenni investe tutto sulle giovanili e vive autarchicamente grazie ai calciatori che produce. Negli ultimi vent’anni ha tirato fuori diversi talenti dal suo vivaio. Primo su tutti Wesley Sneijder, simbolo della nazionale oranje che fu vicinissima alla vittoria del Mondiale 2010. Seppur non olandesi, grandi prodotti delle giovanili biancorosse sono tre titolarissimi del Tottenham di Pochettino: Christian Eriksen, Toby Alderweireld e Jan Vertonghen. Terzino, mediano e mezz’ala, abbiamo imparato a conoscere Daley Blind con la maglia dello United. Ora ha fatto ritorno ad Amsterdam per chiudere la carriera a casa.

Altre ottime frecce scoccate dalla dirigenza dei lancieri sono Kasper Dolberg, Justin Kluivert – che ha già impressionato nelle prime uscite con la maglia della Roma -, Donny van de Beek, Frenkie de Jong e sopratutto Matthijs de Ligt, uno dei profili più cercati dalle big. Ad Amsterdam sono dei veri e propri maestri nelle plusvalenze. Basti pensare ai casi di Davinson Sanchez e Arkadiusz Milik. Acquistati in totale per 8 milioni e rivenduti per una somma di 70 milioni.
E se possiamo dire di aver assistito alle gesta di due campioni come Luis Suarez e Zlatan Ibrahimovic è anche grazie all’Ajax, che ha creduto in loro e li ha spediti nel grande calcio europeo.

 

DINAMO ZAGABRIA

La Dinamo Zagrabia è la squadra più florida di talento nei Balcani. In una realtà geo-politicamente stabile da molto poco, la squadra della capitale ha visto uscire dalle proprie giovanili i calciatori che hanno creato lo scheletro della Nazionale finalista nel Mondiale russo. Una società che ha messo in mostra il talento cristallino di Luka Modric, acquistato per 21 milioni dal Tottenham nel 2008, e che ha scritto la storia recente del Real Madrid, oltre che della Nazionale a scacchi.
La Dinamo ha dato una chance a delle vere e proprie istituzioni nello spogliatoio dei Vatreni: Mario Mandzukic, Vedran Corluka e Dejan Lovren. Altri calciatori di gran talento provenienti dalla Dinamo sono Andrej Kramaric, gli interisti Sime Vrsaijko e Marcelo Brozovic, l’ex capitano della Viola Milan Badelj.

Marko Rog non ha trovato molto spazio nei due anni al Napoli, ma con Ancelotti la speranza è di vederlo più spesso in campo. Altri due talenti partiti da Zagabria sono Marko Pjaca, alla sua prima vera stagione in Serie A, e Ante Coric, che dovrà convincere la Roma a puntare su di lui e a non prestarlo a gennaio. Chi ha un’occasione ghiottissima è Mateo Kovacic. Dopo gli alti e bassi vissuti fra Inter e Real, la mezz’ala del Chelsea potrà dar prova del suo valore alla corte di Maurizio Sarri. Da segnalare due promesse niente male: lo spagnolo Dani Olmo, che ha fatto la trafila delle giovanili in Croazia, e Nikola Moro.

 GENK

Il club belga è riuscito a sfornare due dei calciatori più forti al mondo: Kevin De Bruyne e Thibaut Courtois. KDB è attualmente il miglior trequartista al mondo, e se può fregiarsi di tali onori è soprattutto grazie al grande lavoro svolto sotto la saggia ala di Pep Guardiola. Courtois, invece, pur non essendo ancora il migliore, è comunque considerato un vero e proprio top player. Dopo le ottime annate vissute a Londra, ora il compito più arduo: difendere la porta del Real Madrid. Oltre ai sopracitati fenomeni, il Genk ha prodotto altri ottimi calciatori: Christian Benteke e Steven Defour, onesti gregari della nazionale belga, e Timothy Castagne, messosi il luce con la maglia dell’Atalanta.

Al Genk va dato merito di aver acquistato e messo in campo giovani talenti che, nel corso degli anni, sono diventati dei veri fenomeni. Stiamo parlando di Kalidou Koulibaly e Sergej Milinkovic-Savic, entrambi stelle assolute della Serie A e cercati da tutti i top teams. Anche i giovanissimi Leon Bailey, attualmente in forza al Bayer Leverkusen, e Wilfred Ndidi, perno del centrocampo del Leicester, sono partiti dall’ambizioso club belga.

Un nome su tutti da appuntare al vostro taccuino è poi Sander Berge.

Delle tre società qual è attualmente il vivaio più florido?

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Calcio Internazionale

Ten Hag enigmatico sul futuro di Greenwood: “Non spetta a me decidere il suo ritorno”

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Greenwood

Mason Greenwood è un giocatore del Manchester United, ma da molto tempo non gioca: vicende extracalcistiche lo hanno tenuto fuori dal campo. Il classe 2001, per quello che aveva fatto vedere sul terreno verde, era un profilo davvero interessante. Questo lo sa anche l’attuale tecnico dei Red Devils, Ten Hag, che dice: “Greenwood ha dimostrato in passato di essere in grado di segnare gol, ma non spetta a me decidere se tornare”.

 

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Calcio Internazionale

Ryan Mason difende il presidente del Tottenham Levy: “È stato deluso da alcune persone”

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Ryan Mason, attuale traghettatore in panchina di un Tottenham sempre più alla deriva, ha di recente difeso il proprietario del club, Daniel Levy, da qualche anno criticato per gli insuccessi del club. Mason ha così parlato nel post partita della gara persa in casa contro il Brentford del 20 maggio.

A LUI DISPIACE –A Levy dispiace. Dispiace a tutti coloro che vivono la realtà Tottenham che vogliono un club vittorioso. Ha speso molti soldi ed è probabilmente è stato deluso da alcune figure all’interno del club ma questo è il calcio. Fortunatamente però possiamo invertire la rotta e portare la situazione dalla nostra con il tempo”.

CLASSIFICA FALSA –Certamente la posizione in classifica è falsa ed è dipesa anche dai vari incastri di partite. Sono stato chiaro nello spogliatoio e mi sono assicurato che ogni calciatore capisse per cosa stesse lottando: per il club. Nel caso non fossi stato chiaro ho detto loro di dichiararsi indisponibili per la gara contro il Leeds (giocata oggi e vinta per 4-1 ndr)”.

 

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Flash News

Barella suona la carica: “Ad Istanbul niente da perdere, sarà bellissimo”

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A ridosso del triplice fischio a San Siro, Nicolò Barella si è presentato ai microfoni di Sky rilasciando importanti dichiarazioni dopo il 3-2 contro l’Atalanta.

Ecco l’estratto dei suoi passaggi più importanti:

L’APPROCCIO DI QUESTA SERA?“Ce lo siamo detti negli spogliatoi, avevamo un avversario difficilissimo da affrontare dopo così pochi giorni di riposo, e ci siamo detti di mettere la partita subito nel binario giusto e l’abbiamo fatto”.

SULLA STAGIONE AGLI SGOCCIOLI – “È stata una stagione strana, in Italia abbiamo tralasciato qualcosa, anche in partite dove non abbiamo avuto un approccio giusto ma alla fine siamo stati bravi a tenerci il posto in Champions ed ora ci sarà una partita troppo bella ed importante dopo la fine del campionato”.

IL MOMENTO“Sicuramente nell’ultimo periodo abbiamo trovato equilibrio e forma fisica, anche di giocatori che prima erano mancati. Anche io mi sento molto meglio, e cerchiamo di arrivare al meglio all’appuntamento di Istanbul per cercare di godercelo perché sarà straordinario”.

LA SFIDA CON IL MANCHESTER CITY“Anche noi in Coppa Italia dovevamo essere favoriti, ma poi la Fiorentina ci ha messo in difficoltà segnando subito. Sarà una partita secca col City, non abbiamo nulla da chiedere di più. Entreremo in campo dando tutto quello che abbiamo”.

 

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Serie A Back To The Future: giornata 37

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Penultimo appuntamento con Serie A Back To The Future, che questa settimana vede tante partite decisive per le sorti delle squadre in campo, con risultati, in alcune circostanze, inaspettati.

SAMPDORIA-SASSUOLO 2-1 30/05/2012

A inizio maggio una delle saghe più demenziali dei primi anni 2000 vede la sua conclusione con “American Pie: Ancora Insieme”, che conclude le vicende degli amici californiani.
A fine mese iniziano i Play Off della Serie B 2011/12, con la Sampdoria che ospita il Sassuolo al Ferraris.
Dopo un avvio equilibrato, i neroverdi (giunti al terzo posto nella Regular Season) ottengono un calcio di rigore.
Dal dischetto Sansone si fa ipnotizzare da Angelo Da Costa, che mette in angolo.
Un paio di minuti dopo, però, proprio da corner il Sassuolo passa con Missiroli, che svetta di testa e riesce a mettere in rete, con la complicità di Pozzi, appostato sul palo.
Il gol subito potrebbe essere una mazzata brutale per i sogni di promozione della Samp, che però reagisce e pareggia nel recupero del primo tempo, con Eder che sfrutta un brutto errore di Piccioni, che di fatto toglie il pallone dalla disponibilità di Pomini in uscita, e insacca l’1-1.
Ad inizio ripresa i blucerchiati completano la rimonta, con Eder, questa volta in versione assistman, che mette in mezzo un pallone teso perfetto per Nicola Pozzi, che firma il definitivo 2-1.

SALERNITANA-UDINESE 1-1 23/09/1990

Il 20 settembre esce nelle sale italiane “Quei Bravi Ragazzi”, uno dei capisaldi della filmografia di Martin Scorsese.
Nella Serie B 1990/91, l’Udinese è chiamato a partire forte, visti i cinque punti di penalizzazione che gravano sulle spalle dei bianconeri.
Alla terza giornata, i friulani sono ancora a -4, con la delicata trasferta di Salerno in programma.
I padroni di casa partono forte, sbloccando il punteggio con Martini dopo appena sette minuti.
La Salernitana controlla il match, nonostante i continui attacchi dell’Udinese, che riesce a capitalizzare al 64’ con Nestor Sensini, per un pareggio che accontenta a metà le due squadre.

SPEZIA-TORINO 1-0 06/11/2021

Il 22 ottobre esce nelle sale “Dune” il kolossal di Denis Villeneuve destinato ad essere l’inizio della saga fantascientifica derivata dal famoso romanzo di Frank Herbert.
Nella Serie A 2021/22 lo Spezia, dopo il primo anno in massima serie, parte a spron battuto, trovando punti importanti per la salvezza.
La vittoria casalinga della dodicesima giornata arriva contro il Torino, grazie ad un super gol firmato da Jacopo Sala ad inizio ripresa.

FIORENTINA-ROMA 1-0 11/12/1994

Ci lascia il 6 dicembre Gian Maria Volonté, uno dei più grandi attori italiani di sempre, stroncato da un infarto durante le riprese di “Lo sguardo di Ulisse”.
Nella Serie A 1994/95 che ormai guarda al Natale, Fiorentina e Roma si sfidano in un match che più riservare emozioni.
La partita, però, è bloccata e le due difese diventano protagoniste, chiudendo ogni sortita offensiva con efficacia.
A decidere l’incontro ci pensa un calcio piazzato di Rui Costa al 73’, con il pallone che entra dopo una serie di tocchi, l’ultimo dei quali sembra essere di Amedeo Carboni che firma il più classico degli autogol.

INTER-ATALANTA 2-0 23/02/1997

Esce ad inizio estate “Con Air”, film action con un grande Nicolas Cage e un agghiacciante Steve Buscemi.
La Serie A 1996/97 a febbraio entra nel vivo e mette in scena un Inter-Atalanta che promette spettacolo. I bergamaschi arrivano da 10 gare senza sconfitta e mettono paura ai padroni di casa, con un primo tempo ottimo.
Nella ripresa, però, i valori vengono fuori è un lancio lungo di Winter viene calamitato in area da Youri Djorkaeff, che si inventa un gran gol per l’1-0.
La reazione dell’Atalanta è timida e l’Inter amministra senza troppi affanni, fino al raddoppio firmato Zamorano nel recupero su punizione di Ganz.

HELLAS VERONA-EMPOLI 1-0 03/01/1988

“Good Morning, Vietnam”, questa è la frase con cui nel gennaio del 1988 Robin Williams tiene compagnia ai soldati americani.
Nella Serie A 1987/88 l’Empoli, penalizzato di 5 punti ad inizio stagione, tenta la rimonta salvezza, ma fatica tremendamente a confermare quanto di buono fatto nell’annata precedente.
La partita del Bentegodi contro l’HellasVerona, ormai lontano dai fasti Scudetto, ma sempre avversario ostico, viene decisa da un colpo di testa di Elkjaer al 73’, su punizione battuta da Verza.

BOLOGNA-NAPOLI 1-1 07/05/1989

Il 7 aprile esce “Il mio piede sinistro”, film che consacra Daniel Day-Lewis come uno dei più grandi interpreti della sua generazione.
La Serie A 1988/89 vede il ritorno del Bologna, guidato da Gigi Maifredi, che inizia a costituire la sua avventura nella massima serie.
La partita casalinga contro il Napoli arriva verso la fine della stagione, con la salvezza ancora da conquistare.
I partenopei, senza Maradona, fanno comunque paura, ma sono i rossoblu a sbloccare l’incontro al 22’ con Lorenzo su assist di Poli.
Il vantaggio bolognese dura appena 3 minuti, quanto basta a De Napoli per pescare Careca, con il brasiliano delicato a mettere in rete il pareggio.
Il punteggio non cambia più e il punto fa bene al Bologna in vista del rush finale.

MONZA-LECCE 1-1 16/06/1985

L’estate del 1985 vede il ritorno al cinema della Disney, con “Taron e la Pentola Magica”, uno dei più cupi Classici che, col tempo, è diventato un cult.
Nell’ultima giornata della Serie B 1984/85 il Lecce cerca un punto per l’aritmetica promozione in Serie A, contro un Monza che si trova tranquillo a centro classifica.
La partita si decide in poco meno di venti minuti, con i giallorossi che passano con Di Chiara al quarto d’ora e Saini che pareggia due minuti più tardi per i brianzoli.
Il pareggio, come annunciato, regala il salto di categoria al Lecce, che torna in massima serie.

LAZIO-CREMONESE 2-1 19/11/1995

Il 24 novembre arriva in Italia “Pocahontas”, 33’ Classico Disney, che riceve valutazioni contrastanti, soprattutto per la sua storia molto matura rispetto al canone disneyano.
La Serie A 1995/96 per la Lazio rappresenta la prima stagione di alto livello dopo anni difficili, con il terzo posto finale che certifica l’inizio dell’epopea biancoceleste di fine millennio.
La partita contro la Cremonese, che a fine stagione retrocederà, mostra tutti i pregi della squadra di Zeman.
Alla mezz’ora Winter mette dentro da due passi dopo un palo colpito di testa da Rambaudi.
La Lazio, in pieno stile zemaniano, attacca senza sosta, ma raddoppia solamente al 65’, quando Casiraghi si fa trovare pronto su un cross di Negro.
Al 72’ la Cremonese tenta di riaprire la partita con un calcio di rigore di Maspero, ma il risultato non cambia più.

JUVENTUS-MILAN 3-1 21/11/1999

Il 29 ottobre esce nelle sale italiane “Fight Club”, successo clamoroso di David Fincher con numerose scene cult entrate nell’immaginario pop.
La Serie A 1999/00 rappresenta uno dei punti più alti del nostro calcio, con una serie di campioni fenomenali per un campionato avvincente fino all’ultima giornata.
A novembre la Juventus, partita fortissimo, riceve il Milan, che sta cercando la quadra dopo un avvio difficile.
Al 21’ sono proprio i rossoneri a sbloccare l’incontro, con Sala che si fa trovare pronto di testa su cross di Weah, con la sfera che colpisce Zidane prima di entrare in rete.
Il vantaggio ospite dura, però, appena due minuti, perché una punizione di Del Piero viene girata splendidamente in rete di testa, all’altezza del primo palo, da Antonio Conte.
Dopo questo rapido botta e risposta, il primo tempo scivola via, con la Juventus che riparte nella ripresa con un altro piglio.
Al 51’ è Inzaghi a siglare il gol del 2-1, con un bel sinistro in diagonale su invito di Del Piero.
A chiudere i giochi ci pensa Kovacevic al 94’ su cross dalla trequarti di Tacchinardi.

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