It’s semifinal time! Le semifinali di ritorno di Coppa Italia sono alle porte e fra oggi e domani si sapranno i nomi delle due finaliste. Quattro squadre che si daranno battaglia per conquistare la finale di Roma, nel segno di un trofeo da vincere.

La Juventus, da 8 anni ormai la squadra da battere, è la grande esclusa di queste semifinali, nel segno di un dominio durato 4 anni e interrotto da un’impresa dei bergamaschi ai quarti di finale.
Per la prima volta dopo 4 edizioni non sarà la Juventus ad alzare la Coppa: la sconfitta all’Atleti Azzurri d’Italia per mano di una sorprendente Atalanta (vittoria netta dei bergamaschi per 3 a 0 ai danni della Vecchia Signora) ha spento le speranze bianconere di vincerla, con la Dea lanciata verso le semifinali. Questa fase del torneo vede i nerazzurri e la loro determinazione scontrarsi contro quella di Fiorentina, Milan e Lazio. Quattro club in cerca di un titolo che manca a ciascuno ormai da diversi anni.
La fase di andata ha sentenziato due pareggi (Lazio-Milan 0-0 e Fiorentina-Atalanta 3-3) lasciando qualunque discorso aperto ai match di ritorno. Incontri aperti, decisivi e appassionanti, in cui tutto rimane ancora in gioco.
RISCATTI E TENSIONI
Allerta massima, dentro e fuori dal campo. Poche parole, chiare ed esplicite, che introducono la prima semifinale di ritorno. Milan-Lazio cela infatti un doppio significato, un incontro a doppie sfaccettature.

Partiamo dall’aspetto più importante nel calcio, ovvero il campo. I biancocelesti non alzano il trofeo dal 2013: è l’ultima fra le quattro semifinaliste ad averlo fatto, la sola insieme al Napoli ad aver sfregiato il dominio bianconero nelle due competizioni nazionali. Ma il “fattore San Siro” può fare la differenza: la Lazio, infatti, non vince contro i rossoneri a Milano dal 1989, almeno in campionato. Negli incontri di Coppa andati in scena alla Scala del Calcio i capitolini hanno trionfato in 3 dei 5 precedenti negli ultimi 15 anni. Due rovesci di una medaglia che può sorridere o condannare i biancocelesti.
Il Milan, dall’altra parte, non la vince dall’ormai lontano 2003. Ma non è finita qui: il Diavolo, infatti, ha vinto il suo ultimo titolo nel 2016, anno in cui vinse la Supercoppa italiana. Troppo tempo è passato per il blasone del club, che in virtù del valore del proprio potenziale e della sua storia deve puntare necessariamente a vincere il torneo. Dunque la Coppa Italia rappresenta la chiave di volta per una stagione fatta di ben poche soddisfazioni per entrambi i club.

Se infatti il campionato ha visto le due formazioni rispettare le premesse di inizio stagione (in virtù soprattutto dell’andamento delle rivali alla corsa Champions League) lo stesso non può dirsi del cammino europeo, deludente da parte dei due club.
I biancocelesti intendono, tra l’altro, vendicare la clamorosa uscita dalla competizione dello scorso anno, da parte degli ormai rivali di coppa rossoneri. La lotteria dei rigori sorrise al Milan, con la Lazio in cerca di riscatto quest’anno. Simone Inzaghi, oltretutto, cercherà di sfasare il “mito Gattuso“: l’allenatore biancoceleste non ha mai battuto Rino da quando siede in panchina. Un ulteriore fattore che accende la sfida.

Si prospetta una rivolzione tattica questa sera per il Diavolo, con un inedito 3-4-3 in controtendenza con l’usuale atteggiamento conservatore dell’ex allenatore del Palermo. Un cambio dovuto alla necessità. La Lazio invece avrà a che fare con la questione diffidati: Patric, Wallace, Adam Marusic, Lucas Leiva, Marco Parolo, Sergej Milinkovic-Savic e Ciro Immobile dovranno fare attenzione a San Siro, per evitare di saltare un’ipotetica finale. “Una partita tiratissima” Queste le parole di Simone Inzaghi. Un monito sia dentro che fuori dal campo. Per quel che concerne quest’ultimo, infatti, il clima è più teso che mai. Il caso Kessiè-Bakayoko ai danni di Acerbi è ormai cosa nota; il rischio, adesso, è quello di ripercussioni fuori dal campo.

Sono oltre 4mila i tifosi biancocelesti attesi in quel di San Siro. Nonostante le parole distensive sia dell’allenatore rossonero che di quello capitolino il clima di avvicinamento alla gara non è comunque dei migliori, con le forze dell’ordine in particolare allerta per questa sera. Un caso che, in teoria, è stato archiviato nei giorni scorsi potrebbe accendere più polemiche del dovuto, in un incontro di per sè già delicato di suo.
CERCASI SOGNI
Una festa del calcio che mancava da tanto, troppo tempo a queste due piazze. Con oltre 2mila tifosi Viola attesi a Bergamo l’incontro si preannuncia memorabile. I fan della Fiorentina hanno addirittura organizzato un treno speciale per l’occasione, in collaborazione con Ferrovie dello Stato e organizzato dall’Atf, Associazione Tifosi Fiorentini.

Uno stadio, quello di Bergamo, che si prepara al tutto esaurito. Del resto, in provincia, una semifinale di Coppa Italia non si vive tutti gli anni: per questo le premesse sono delle più promettenti. La seconda semifinale del torneo vede scontrarsi due squadre dai percorsi diametralmente opposti, ma dalle speranze in concomitanza verso il sogno chiamato vittoria finale.
L’annata dell’Atalanta – sotto la guida di Gasperini – è l’ennesima da incorniciare: il quarto posto a pari punti col Milan (entrambe a quota 56) si affianca a un percorso più che straordinario, figlio di un gioco made in Gasperini e fra i migliori visti in Serie A. La Dea, del resto, è la squadra che ha segnato più di tutte in campionato, portando spettacolo e calcio nella sua vera essenza. Una qualità che è conseguenza di un desiderio comune di stupire, unendo agonismo, intensità e lucidità nelle giocate.

La vittoria al San Paolo contro il Napoli accende il morale della Dea verso le stelle più dolci e luminose che sanno di vittoria. Una cosa è certa: i bergamaschi non intendono lasciarsi sfuggire un’occasione del genere, forti, tra l’altro, anche del risultato dell’andata per la regola dei gol fuori casa.
La Fiorentina, dal canto suo, vive l’ennesima stagione di transito. I 40 punti e l’11esimo posto in classifica lasciano non poche delusioni viste le aspettative – che la vedevano combattere per la pole europea. La Viola è forse la formazione, fra le 4 coinvolte, che più di tutte ha deluso in campionato, con la Coppa Italia che riporterebbe entusiasmo alla piazza e permetterebbe di salvare la stagione. Tra l’altro, al di là il prestigio, la vittoria di questa competizione regala l’accesso diretto all’Europa League. Il club toscano è l’unico non più coinvolto nella corsa europea e la vittoria rappresenta ad oggi un’occasione unica per parteciparvi.
Nei pronosciti l’Atalanta parte come favorita. La qualità dei suoi mezzi, il fattore casa e il risultato dell’andata favorevole sorride ai nerazzurri, anche se nel calcio, si sa, l’espressione “mai dire mai” è più di una sentenza.

L’ultima finale fu fra Juventus e Milan. Un traguardo, quello di Roma, al quale tutte e 4 le contendenti al titolo aspirano, ora più che mai.
Specie in un incontro secco, specie in un match di Coppa. Verso una finale che ambedue le squadre sognano.