Generico
Sostanza Blues

Pubblicato
5 anni fa:
La prima semifinale di Russia 2018 si prospettava interessante ed equilibrata per le caratteristiche molto simili tra le due squadre. La grande fisicità e la velocità in transizione offensiva sono stati aspetti che hanno fatto le fortune di Francia e Belgio durante il percorso. Quello del Belgio si conclude però a San Pietroburgo – anche se dovrà giocare la finalina – a causa della forza dei Blues.
La squadra di Deschamps ha mostrato un livello superiore giocando una partita sostanziosa dal punto di vista tattico. Tanta sostanza che ha messo in difficoltà la formazione di Martinez che ha trovato poche contromisure.
La Francia torna così a giocarsi una finale mondiale. È l’unica nazionale della storia che la raggiunge per la terza volta nelle ultime sei edizioni. Nella prima occasione andò bene (1998), nella seconda meno (2006) per nostra gioia. I transalpini ora sperano che valga la regola dell’alternanza.
ORGANIZZAZIONE TATTICA
La grande forza dell’Equipe de France è la grande organizzazione tattica, determinata dall’intelligenza dei giocatori in campo. Tutti sanno, in qualsiasi momento, cosa fare riuscendo alla fine a essere molto efficaci. Questo si deve anche alla struttura ormai consolidata. Il CT Deschamps ha confermato ancora una volta l’undici titolare ritrovando Matuidi, squalificato contro l’Uruguay.
La Francia ha lasciato il possesso palla al Belgio (a fine match sarà del 64%) concedendogli anche la fase di prima impostazione. Il lavoro che facevano i Blues era quello di disporsi con linee strette e compatte complicando la manovra dei belgi dopo la prima impostazione. Francesi con precisi compiti di controllo. Pogba ha dovuto marcare Fellaini, schierato in posizione più avanzata da Martinez, mentre Matuidi è stato piazzaro da Deschamps fisso su De Bruyne. Kantè, invece, ha agito da metronomo davanti la difesa, libero di agire in base al momento.

La disposizione della Francia in fase di non possesso. Foto: sportmediaset
La compattezza francese ha messo in grande difficoltà i Diavoli Rossi che una volta arrivati sulla trequarti avversaria avevano poche soluzioni di gioco. Spesso il Belgio è stato costretto ad azzardare la giocata che portava a un disimpegno sbagliato, il quale favoriva la veloce ripartenza della Francia. Un evento che si è verificato già al 12° con Chadli sulla destra che, avendo poche soluzioni, ha tentato il passaggio per De Bruyne, sbagliando. Così Pogba ha attivato la risalita del campo lanciando in corsa Mbappè, che non è riuscito ad arrivare sul pallone.

Foto: sportmediaset
Grande solidità difensiva, rapidità nel muovere la palla una volta recuperata e un’incredibile corsa risalendo il campo. Così i Blues hanno sviluppato molto bene la loro pericolosità anche se sono mancate molto volte nel colpo finale, il tiro in porta. Non a caso il gol decisivo di Umtiti è arrivato su un calcio piazzato. Il centrale del Barcellona in quella circostanza è stato bravo a muoversi lungo la linea scappando alla marcatura di Alderweireld. Poi con un grande stacco ha colmato la differenza di 14 cm d’altezza con Fellaini anticipandolo.
Il numero 5 in quel istante con intelligenza ha capito cosa fare riuscendo ad essere efficace. Non è stato l’unico durante il match a compiere scelte opportune. Antoine Griezmann, per esempio, è stato fondamentale nella manovra della squadra. Lo spiegano due immagini.
La prima si riferisce al 14° minuto. Lucas Hernandez non ha soluzioni di passaggio a causa delle marcature belga. Allora le petit diable gli offre una via accorciando verso di lui, sorprendendo Witsel favorendo la manovra.

Griezmann offre la soluzione di passaggio a Lucas Hernandez. Foto: sportmediaset
La seconda fa riferimento al 33esimo minuto. Kantè, dopo aver recuperato palla all’altezza della sua area, si invola in una ripartenza veloce. Giroud e Mbappè seguono, mentre il fuoriclasse dell’Atletico Madrid rallenta occupando la posizione del centrocampista del Chelsea. Qualche secondo più tardi, dopo un rimpallo, la sfera di gioco giunge a Griezmann che lancia per Mbappè il quale crossa per Giroud, che sciupa una grande occasione.

Griezmann occupa la posizione di Kantè. Foto: sportmediaset
DIFFICOLTA’ BELGA
Roberto Martinez, in vista di questa partita, era chiamato a ridisegnare un po’ la sua squadra a causa della squalifica di Meunier. Ha così schierato i suoi uomini con un 4-2-3-1 in fase di non possesso. Chadli è stato posto terzino destro, Dembelè al fianco di Witsel in mezzo al campo permettendo di avanzare Fellaini per lottare con Pogba.

La disposizione del Belgio in fase di non possesso. Foto: sportmediaset
Il giocatore del Manchester United, con i suoi inserimenti, costituiva la chiave studiata dal CT del Belgio per scardinare il bunker francese. E’ stata un’opzione cercata dai giocatori belga, anche se non ha portato risultati per il grande controllo di Paul Pogba.
In fase offensiva la linea difensiva diventava a tre perchè Chadli avanzava per fare l’esterno di centrocampo duettando con De Bruyne. Spesso la palla è giunta dalle sue parti bloccando la manovra della squadra. Il giocatore del West Bromwich, come già detto, non aveva soluzioni di passaggio visto che De Bruyne è stato controllato sempre meglio da Matuidi.
E’ andata molto meglio sulla fascia opposta con Hazard che è riuscito a fare spesso la differenza in uno contro uno con Pavard arrivando al tiro in un paio d’occasioni. A testimoniare ciò ci sono i 7 dei 10 dribbling positivi sui 12 tentati arrivati sulla fascia sinistra. Nonostante la verve del diez belga, la Francia è riuscita a scamparsela grazie a importanti interventi difensivi.
Il Belgio ha aumentato il tasso di pericolosità quando i suoi giocatori di maggior qualità hanno cominciato a offrire una gamma di movimenti non dando punti di riferimento. De Bruyne, soprattutto, dalla fascia destra a volte si è spostato sulla sinistra duettando molto bene con Hazard.

De Bruyne sulla fascia sinistra permette ad Hazard di accentrarsi. Foto: sportmediaset
Gli scambi tra i due, per la loro grande qualità tecnica, ha messo inevitabilmente in difficoltà i francesi chiamando Lloris a togliere le castagne dal fuoco.
Quello che si è mosso maggiormente è stato proprio il capitano Eden Hazard, soprattutto nel secondo tempo, quando c’era da recuperare lo svantaggio. Il numero diez, a maggior ragione dopo i cambi di Martinez, ha acquisito una posizione più centrale mettendosi ad impostare la manovra. E’ stato senza dubbi il migliore dei suoi. Da grande leader qual è ha provato fino all’ultimo secondo a spingere i suoi compagni verso il pareggio.
I belga, anche dopo essersi ridisegnati con un 3-4-3 con l’inserimento di Mertens, non sono riusciti a bucare la rete avversaria.

Foto: sportmediaset
I maggiori pericoli sono stati quelli di Hazard perchè le due torri, Fellaini e Lukaku, che potevano fare la differenza con la loro fisicità, sono stati ben marcati dai francesi. I Diavoli Rossi sono andati in difficoltà proprio a causa della solidità dei Blues.
LA STELLINA MBAPPE’
E’ la faccia più luminosa di questa Francia che domenica prossima si giocherà la Coppa del Mondo. Kylian Mbappè si sta affermando sempre più come la stella del mondiale russo. Velocità supersonica, eccezionale qualità tecnica, classe brillantissima.
Anche ieri ha confezionato una prestazione da urlo risultando il migliore in campo.Un pizzico in più di Pogba per quelle giocate che valgono il prezzo del biglietto. Una in particolare, quella del 55° minuto, ha incantato il mondo intero. Stop con la sua suola e tacco con l’altro piede a mandare in porta Giroud che non sfrutta però l’occasione. Probabilmente sorpreso, colpito anche lui dall’azione del compagno.
https://www.youtube.com/watch?v=rU0tQz5j7Fs
La maglia numero diez a quel ragazzino gli dona eccome. Ragazzino, appunto. Quando si vedono le giocate che compie, bisogna pensare all’età che ha. 19 anni, 20 da compiere a dicembre. Non ancora era nato nel momento in cui, nel 1998, il suo allenatore, Deschamps, alzava al cielo la Coppa del Mondo. E’ stata l’unica volta di una Francia sul trono mondiale. Ora il bis passa dai suoi piedi.
Deve imparare, però, in vista del futuro, a non cadere in atteggiamenti antisportivi, come quelli del finale di San Pietroburgo. Perciò non chiamatela stella, bensì stellina.
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Europa League
FLASH – Il LASK gela il Liverpool: 1-0 per gli austriaci

Pubblicato
6 ore fa:
Settembre 21, 2023
Clamoroso quanto sta accadendo in LASK-Liverpool, match valido per la prima giornata di Europa League. La squadra austriaca è infatti passata in vantaggio al 14′ grazie al gol di Flecker che, con un potentissimo destro, è riuscito a battere Kelleher. Gara subito in salita per i Reds di Jurgen Klopp.
Generico
La Germania ha chiuso l’accordo con Nagelsmann: manca un dettaglio!
Pubblicato
10 ore fa:
Settembre 21, 2023
La Germania è pronta a ripartire con un nuovo ciclo in panchina. L’esperienza fallimentare, vissuta con Flick, necessitava di una svolta. Questa cambiamento, già materializzatosi con l’esonero dell’ex tecnico del Bayern Monaco, verrà completato a breve con l’insediamento di Julian Nagelsmann. Stando a quanto propone Fabrizio Romano sul proprio profilo Twitter, l’accordo con il successore di Flick sulla panchina della nazionale teutonica è già stato raggiunto. Il giovane allenatore tedesco ha già detto sì alla proposta della Federcalcio tedesca, che ha trovato un accordo anche con il suo entourage. Ciò che manca, adesso, è la definizione dello staff tecnico, che accompagnerà Nagelsmann in questa nuova avventura.
Calcio Internazionale
Garcia vince di misura, troppo turnover per Inzaghi? Il resoconto di Real Sociedad-Inter e Braga-Napoli
Pubblicato
1 giorno fa:
Settembre 20, 2023
Seconda notte di Champions nella prima giornata di questa stagione. In campo altre due italiane: dopo i pareggi di Milan e Lazio contro Newcastle e Atletico Madrid, tocca a Inter e Napoli, impegnate entrambe in trasferta rispettivamente contro Real Sociedad e Braga. Importante partire subito con un risultato favorevole, per indirizzare il proprio girone sui binari giusti.
IL RESOCONTO DI REAL SOCIEDAD-INTER
Il match dei nerazzurri non parte proprio nel migliore dei modi. Dopo pochissimi istanti il Sociedad è già pericolosissimo con un clamoroso palo di Barrentxea, a Sommer battuto. E al 4′ gli sforzi della formazione di Alguacil vengono premiati con il gol di Mendez, su un’ingenuità colossale di Bastoni. L’Inter imposta dal basso con Sommer per il centrale italiano, che viene pressato e perde palla da ultimo uomo, rendendo facile facile il colpo del giocatore avversario. Nonostante il gol subito, ai nerazzurri manca la strigliata per recuperare il risultato. La Real Sociedad è padrona del campo nel primo tempo e va vicina al gol in più frangenti, con la difesa di Inzaghi in evidente difficoltà.
Nei secondi 45′ la solfa della partita non cambia: la squadra di Alguacil domina in lungo e in largo, con l’Inter incapace di farsi vedere in zona offensiva (Arnautovic uscirà dopo poco più di 50′, Lautaro è impalpabile). Quando la Sociedad arriva in area da calcio piazzato sono quasi sempre guai: su due corner registriamo un paratone di Sommer su Oyarzabal e una traversa di Merino di testa. Inter che ha anche rischiato di rimanere in dieci uomini, con l’espulsione di Barella poi tolta dopo consulto al VAR. Il centrocampista italiano, nel tentativo di divincolarsi da una trattenuta di Mendez, avrebbe colpito violentemente il giocatore avversario. Nulla di ciò è accaduto e giustamente Taylor ha tolto il cartellino rosso.
L’Inter è anche sfortunata, perchè il trend della partita, col passare dei minuti, inizia a cambiare: l’Inter alza il proprio baricentro ed è più pericolosa e al 79′ Thuram trova il gol del pareggio dopo un’azione rapida tutta rasoterra, ma c’è un fuorigioco millimetrico di Carlos Augusto, poi autore dell’assist per il francese. All’87’, però, ecco il colpo del campione: Lautaro fa 1-1 all’unica occasione del suo match. Tiro cross sporco di Frattesi che finisce sul secondo palo, dove il capitano nerazzurro è lucido a fiondarsi in scivolata e a metterla sotto la traversa. Sesto gol stagionale, e questo è pesantissimo: il risultato finale è 1-1 a San Sebastian.
IL RESOCONTO DI BRAGA-NAPOLI
Avvio non entusiasmante nemmeno per il Napoli, che dopo 13′ perde per un problema muscolare Rrahmani, ancora non in forma dopo i precedenti problemi di inizio stagione. Nonostante ciò, gli uomini di Garcia sono nettamente padroni del campo nel primo tempo e conducono la partita su ogni fronte, senza però trovare il gol. Osimhen è indemoniato: prima prende una traversa, poi si procura un rigore (annullato però dal VAR per, in realtà, fallo del nigeriano). Quando tutto sembra pronto per il duplice fischio arbitrale, ecco il gol di Di Lorenzo. Assist proprio di Osimhen per il sinistro al volo del capitano azzurro. Tocco della traversa e 0-1 Napoli dopo 45′.
Nella ripresa cambia leggermente il canovaccio della sfida, con i ritmi che si abbassano drasticamente. Il Napoli non ha nessun interesse a fare la partita in zona gol e, esclusi alcuni lampi di Osimhen e Kvaratskhelia, amministra il gioco lasciando poco spazio alle azioni del Braga. Sembrava tutto apparecchiato per una vittoria senza patemi del Napoli, ma ecco all’84 il gol del pari del Braga. Brutto errore di Ostigard in uscita con la palla e facile facile il cross di Zalazar per Bruma, che di testa fa 1-1. Ma il Napoli è una squadra che non molla mai, e all’89’ ecco il clamoroso autogol di Niakatè: fondamentale Zielinski che, dalla zona sinistra dell’area, crossa a mezza altezza in mezzo, dove il difensore francese prova a spazzare in maniera decisamente goffa, finendo per mettere la palla nella sua porta. Con un autogol incredibile il Napoli vince una partita che si è resa più ostica del previsto, iniziando il girone al meglio.
Champions League
Milan-Newcastle 0-0, le pagelle del match: Leao sprecone, Tonali sempre intelligentissimo

Pubblicato
2 giorni fa:
Settembre 19, 2023
Prima partita in Champions League per il Milan di Stefano Pioli che affrontava il Newcastle dell’ex Tonali nella gara di apertura del girone F. I rossoneri, però, non vanno oltre il pareggio in casa: tantissime occasioni non concretizzate, soprattutto nel primo tempo. Grossa occasione sprecata da Rafa Leao, che tenta un tacco anziché concludere a rete un’ottima giocata individuale. Adesso il Milan dovrà fare punti contro PSG e Dortmund per passare questo girone; Pioli, però, ha viston segnali di ripresa incoraggianti dopo la sconfitta nel derby che fanno ben sperare per i prossimi impegni.
Numero Diez era presente in tribuna stampa e vi fornisce le pagelle del match.
LE PAGELLE DEL MILAN
Maignan 6: mai realmente impegnato dall’attacco del Newcastle, leggermente più impreciso del solito con i piedi. Costretto al cambio per un infortunio: brutta perdita per i rossoneri. (Dal 80′ Sportiello 6.5: compie una parata decisiva a partita praticamente finita che vale il voto in pagella)
Calabria 6: gioca solo 45′, ma di buon livello. Fatica a contenere sempre Gordon per via della sua agilità palla al piede, ma è attento in fase di impostazione: buona gara. (Dal 45′ Florenzi 6.5: ingresso ottimo per l’ex Roma che mette dinamismo e serve un cross perfetto a Leao, che va vicino alla rete)
Thiaw 6: buona partita del tedesco che non soffre le offensive della squadra inglese, decisamente meglio rispetto al derby.
Tomori 7: prova di livello assoluto del centrale inglese che contiene bene Isak, senza lasciargli spazio. Servirà sempre questo Tomori al Milan per garantire stabilità difensiva.
Theo Hernandez 6: non riesce ad essere concreto nonostante le molte sortite offensive. In fase difensiva non soffre praticamente nulla.
Krunic 6.5: conferma il buonissimo inizio di stagione e compie un’altra prova importante in regia, dimostrando sempre più centralità negli schemi della squadra rossonera.
Loftus-Cheek 6.5: uno dei migliori tra i rossoneri, soprattutto nel primo tempo per via degli inserimenti sempre precisi che mettono in difficoltà la difesa inglese. Costretto al cambio per infortunio. (Dal 70′ Musah 6: entra con il piglio giusto, offrendo buoni spunti in fase offensiva anche se non riesce ad essere determinante)
Pobega 6: tanta sostanza per il centrocampista italiano, anche se non è sempre pulito negli appoggi. Nel primo tempo compie un ottimo tiro da fuori e va vicino alla rete con un rasoterra, salvato sulla linea. (Dal 61′ Reijnders 6: buon ingresso dell’olandese che va vicino al gol con una bellissima azione personale, anche se non è incisivo al momento della conclusione)
Chukwueze 5.5: dà sempre la sensazione di potersi accendere dal nulla, ma manca ancora di concretezza. Va vicino al gol nel primo tempo, prova tanti dribbling – manca la precisione negli ultimi metri. (Dal 61′ Pulisic 5: con la sua qualità deve giocare con più precisione tecnica e personalità. non entra mai in partita)
Giroud 5.5: gara non sufficiente per il francese. Sbaglia un gol nel primo tempo, in un’altra occasione viene fermato Pope: nel secondo tempo pecca di lucidità e commette qualche errore di troppo prendendo anche un’ammonizione evitabile.
Leao 5.5: quell’errore nel primo tempo pesa enormemente nella valutazione finale, soprattutto in un momento così delicato. Sempre una spina nel fianco della difesa, cerca spesso la giocata decisiva, ma deve incidere di più.
Pioli 6: l’aveva preparata bene il tecnico rossonero, con Pobega a centrocampo per contrastare la fisicità del Newcastle e Chukwueze a mantenere alta la squadra. Al Milan è mancata la lucidità giusta in zona offensiva per vincere la partita, ma questo match conferma che la brutta prestazione al derby è stata (per ora) solo una parentesi da dimenticare.
LE PAGELLE DEL NEWCASTLE
Pope 6.5: compie parecchie parate nel corso del primo tempo che tengono a galla i Magpies. C’è la sua firma su questo pareggio.
Trippier 6: fonte di gioco laterale dei Magpies che passano spesso dai suoi piedi molto educati, non soffre particolarmente l’asse Theo-Leao.
Schar 5.5: qualche sbavatura di troppo per lo svizzero, che compie una gara ordinata comunque – ammonizione ingenua.
Botman 6: buona gara dell’olandese ex obiettivo di mercato proprio dei rossoneri. Contiene bene Giroud e non soffre nelle palle aeree.
Burn 5.5: non spinge praticamente mai, rimane basso per contenere le spinte offensive di Chukwueze. Tanti errori tecnici in uscita dalla difesa.
Guimaraes 6.5: il migliore tra le fila degli inglesi, vera fonte di gioco offensiva. Lo cercano sempre i compagni e il brasiliano perde pochi palloni: giocatore di caratura importante, fortemente stimato da Howe.
Longstaff 5.5: regge fisicamente il duello con Pobega, ma sbaglia alcune scelte in impostazione che potevano trasformarsi in gol avversari. Il meno incisivo del centrocampo bianconero.
Tonali 6: giorno dalle forti emozioni per il centrocampista azzurro. Compie una partita sufficiente, anche se nel secondo tempo sbaglia qualche pallone di troppo – mette in mostra comunque tanta fisicità e intelligenza tattica. (Dal 70′ Anderson 6: va vicino alla rete con una conclusione forte a partita quasi finita, ma Sportiello compie una parata importante)
Murphy 5: tra i peggiori nelle fila del Newcastle, spesso assente dalla manovra e impreciso tecnicamente. Non riesce ad incidere nel match. (Dal 63′ Almiron 6: dà verve alla manovra offensiva del Newcastle, ma non incide quanto dovrebbe)
Isak 5.5: gara di sacrificio per lo svedese che cala nel corso del match, non riuscendo a reggere il duello con Tomori. Esce dal match quando viene spostato sulla fascia. (Dal 90′ Barnes SV)
Gordon 6: spina nel fianco nel primo tempo per Calabria che lo soffre. Si spegne nel secondo tempo, sbagliando appoggi semplici e scelte elementari, anche se rimane una prova sufficiente. (Dal 63′ Wilson 5.5: ingresso incolore dell’inglese che perde parecchi contrasti sulle palle aeree e non aiuta la squadra in uscita)
Howe 5.5: ci si aspettava di più dalla squadra inglese che delude un po’ le aspettative, non riuscendo quasi mai a rendersi pericoloso in attacco. Serviranno partite molto più decisive per pensare di passare questo girone di ferro.
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