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Southampton, da outsider a delusione

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Southampton, da outsider a delusione

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Uno dei team di Premier League più seguiti da noi italiani è senza dubbio il Southampton del tecnico austriaco Ralph Hasenhüttl. La militanza di Graziano Pellè prima e quella dell’ex attaccante del Napoli Manolo Gabbiadini ora fanno sì che in Italia ci sia sempre un occhio di riguardo per questo club. Il centravanti bergamasco ebbe un avvio super appena arrivato (Gabbiadini fu prelevato dal Napoli nella sessione di calciomercato invernale quasi due anni fa), al punto che i tifosi, esaltati dalle sue prestazioni, gli inventarono un coro:  “Les Reed went to Europe, to buy a Lamborghini, instead he bought a striker, his name was Gabbiadini“. Attualmente però, l’attaccante fatica a giocare, infatti ha disputato dall’inizio soltanto quattro partite, andando a segno soltanto una volta.

Particolare scalpore ha suscitato l’ultimo successo dei biancorossi in campionato: 3-2 contro un Arsenal in gran spolvero rispetto alla scorsa stagione, alla ricerca della qualificazione in Champions che ora, complice l’ultima sconfitta, dista 3 punti. Un colpo di scena che porta il Southampton in quartultima posizione, a +3 dall’ultimo posto ed in corsa per la salvezza. Da due stagioni siamo abituati a leggere il nome di questo club nell’ultima zona della classifica, cosa inaspettata visti i piazzamenti delle precedenti stagioni.

 

C’ERA UNA VOLTA IL SOUTHAMPTON

Che non fosse un top club della Premier era già noto a tutti, ma oggettivamente, i biancorossi sono sempre stati una buona squadra, non all’altezza di vincere trofei ma comunque in grado di mettere il bastone tra le ruote a chiunque passasse dal St. Mary’s Stadium, lo stadio di casa. Dopo una tranquilla salvezza al primo anno post promozione nella massima serie inglese (quattordicesimo posto in classifica, stagione 2012/13), nelle successive quattro stagioni la squadra non è mai scesa sotto l’ottava posizione. La stagione dopo si è conclusa infatti con un notevole miglioramento: dal quattordicesimo si è passati all’ottavo posto. L’anno dopo, oltre a confermare quanto di buono fosse stato fatto l’anno precedente si è scalata una posizione: settimi. Piazzamenti che però, a parte aumentare il prestigio di una società con un progetto solido ed investimenti intelligenti, non garantiva niente. Così, la stagione successiva, si è raggiunto il miglior piazzamento della storia del club, in grado di garantire la partecipazione all’Europa League: il sesto posto.

L’allenatore di quella squadra era l’olandese Koeman, ed alcuni nomi di giocatori che hanno portato il Southampton in Europa quell’anno sono comprendevano Virgil Van Dijk, Sadio Mané (attualmente pilastri del Liverpool) e il conosciutissimo da noi italiani Graziano Pellè. La stagione successiva prevede quindi il triplo impegno per i biancorossi, che però terminano terzi nel girone K (lo stesso dell’Inter, che terminò ultima) a pari punti con l’Hapoel Beer Sheva, ma con lo scontro diretto a sfavore. Lo sforzo europeo tolse molte energie alla squadra, che non raggiunse nuovamente l’Europa ma terminò comunque la stagione con un dignitoso ottavo posto. Arrivati a questo punto, il Southampton era considerato da tutti un club da metà classifica, tosto ma non troppo, anche se già la stagione successiva tradì clamorosamente le aspettative.

IL QUART’ULTIMO POSTO CON LO SPETTRO CHAMPIONSHIP

La stagione 2016/17 ha tenuto i tifosi del Southampton con l’acqua alla gola fino all’ultima giornata: proprio alla trentottesima si è ottenuta una salvezza incredibilmente sudata, coi biancorossi che terminano quartultimi. L’ultimo match vede il Manchester City espugnare per 0-1 in St. Mary’s, ma grazie ad una serie di combinazioni fortunose (ed alla vittoria sul campo dello Swansea ottenuta la giornata precedente grazie alla rete decisiva di Gabbiadini) l’incubo retrocessione fu scongiurato.

Sicuro è che la società, dopo l’esperienza internazionale dell’anno precedente, decise di non continuare il lavoro cominciato cinque anni prima, probabilmente a causa della difficoltà di arrivare in fondo nelle competizioni europee che riscontrano le squadre in mano a imprenditori non eccessivamente ricchi (attualmente al vertice societario c’è un ex calciatore tedesco, Ralph Krueger). La società, non essendo pronta a diventare “grande” ha ritenuto sufficiente puntare ad un tranquillo mantenimento di categoria, trovando però troppe difficoltà, anche a causa di un allenatore acerbo (Mauricio Pellegrino), sostituito da Mark Hughes ed infine dall’attuale tecnico Hasenhuttl. Cambiano gli allenatori, ma non i risultati: ad oggi, 19 dicembre, il nome della squadra biancorossa si trova ancora in quartultima posizione, con tanti dubbi e poche certezze per il futuro.

https://www.youtube.com/watch?v=CAzM7f9OERQ

E’ lecito che una società non decida di investire eccessivamente, ma non è giusto che venga vietato di far sognare un ritorno da “outsider” ai tifosi, perché se mancano le ambizioni, allora forse significa che è arrivato il momento di farsi da parte e lasciare il timone societario a chi è in grado di riportare il Southampton su certi palchi.

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Coppa Italia

Pronostico Fiorentina-Parma, statistiche e consigli per la partita

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Pronostico Fiorentina-Parma

PRONOSTICO FIORENTINA-PARMA, STATISTICHE E CONSIGLI PER LA PARTITA – Mercoledì 6 dicembre, alle ore 21:00, la Fiorentina incontra il Parma per gli ottavi di finale di Coppa Italia, in un match che può nascondere insidie. Scopriamo, dunque, il pronostico per la partita insieme a qualche statistica e qualche consiglio per gli scommettitori.

COME ARRIVANO LE DUE SQUADRE

Partiamo dai padroni di casa. La Fiorentina ha vissuto tanti alti e bassi nell’ultimo periodo, con alcune cadute evitabili, come contro l’Empoli, ma anche vittorie prestigiose, come quella di Napoli. La squadra di Italiano si è imposta nel corso dell’ultima giornata per 3-0 contro la Salernitana e ha preparato al meglio la partita di Coppa Italia. Vedremo se la preparazione sarà ripagata anche dal verdetto del campo.

Il Parma viene da sei vittorie in otto partite nell’ultimo mese. Gli uomini di Pecchia procedono spediti verso la risalita nel massimo campionato e si trovano, ad oggi, a pari punti – 33 – col Venezia. Gli emiliani stanno facendo molto bene e ora sognano anche i quarti di finale di Coppa Italia, un risultato che sarebbe importantissimo per il loro morale. In mezzo c’è la Viola, che avrà tutte le intenzioni di battere i crociati.

IL PRONOSTICO DI FIORENTINA-PARMA

Per quanto sulla carta l’esito sembri scontato e i pronostici siano tutti a favore della Fiorentina, spesso la Coppa Italia ha regalato sorprese. Attenzione, dunque, al Parma, che vorrà fare uno scherzetto agli avversari. Per questo, non consigliamo alcun segno fisso, bensì una giocata sul numero complessivo di gol. Il pronostico che potrebbe essere meno rischioso e pagare di più è il MULTIGOL CASA 2-4, in quota 1.62. Benché l’esito finale non sia scontato, la Viola, infatti, potrebbe andare a segno più volte, data la tendenza dei giocatori di Italiano a tenere palla. In alternativa, anche il segno GOL, quotato, invece, 1.75 sui principali bookmakers, potrebbe essere fruttuoso, dato che entrambe le squadre sono decisamente inclini al gol.

PROBABILI FORMAZIONI

Fiorentina (4-2-3-1): Christensen; Kayode, Martinez, Ranieri, Parisi; Mandragora, M.Lopez; Ikone, Barak, Sottil; Nzola. All. Italiano

Parma (4-3-2-1): Chichizola; Delprato, Osorio, Circati, Di Chiara; Bernabé, Hernani, Estevez; Mihaila, Man; Benedyczak. All. Pecchia

 

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ESCLUSIVE

ESCLUSIVA – L’agente di Ikwuemesi: “Si sta adattando alla Serie A, la Salernitana sta lavorando nella giusta direzione”

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La Salernitana sta affrontando un periodo delicato, in piena lotta per la permanenza in Serie A. Nell’ultima giornata di campionato, i granata sono usciti sconfitti dal Franchi perdendo 3-0 contro la Fiorentina. Nonostante la sconfitta anche abbastanza netta, però, i campani sono reduci da un momento anche abbastanza positivo. A risollevare il morale infatti sono il pareggio preziosissimo in casa del Sassuolo e, soprattutto, la prima vittoria in campionato arrivata all’Arechi contro la Lazio.

Uno dei volti di quest’ultimo periodo in casa Salernitana, è sicuramente Chukwubuikem Ikwuemesi. Arrivato quest’estate dagli sloveni del Celje, l’attaccante nigeriano sotto la gestione Inzaghi sta trovando spazio ed anche i primi gol della sua avventura italiana. Per scoprirne di più sul classe 2001, noi della redazione di Numero Diez abbiamo intervistato Thaddeus Kennedy Idama, agente del calciatore facente parte del KCG Sporting Management.

Di seguito, la nostra intervista ESCLUSIVA.

L’INTERVISTA ESCLUSIVA A THADDEUS KENNEDY IDAMA, AGENTE DI IKWUEMESI

Parto chiedendole la sua opinione sul momento attuale di Ikwuemesi alla Salernitana.

“Sta provando a dare il massimo. Essendo calciatore giovane, che proviene da un campionato non molto noto in Europa, sta cercando di adattarsi. Credo farà meglio sul lungo termine”.

Crede che la Salernitana riuscirà a centrare l’obiettivo salvezza?

“Siamo in attesa di scoprirlo, perché la Salernitana è una buona squadra, staff e dirigenti hanno il compito di gestire la situazione e lo stanno facendo molto bene. Il club non sta ottenendo il miglior risultato, ma spetta all’organismo che lo rappresenta fare la cosa giusta. Credo siano nella giusta direzione“.

Di recente Ikwuemesi ha segnato il suo primo gol in Serie A, contro il Sassuolo. Quali sono state le sensazioni a riguardo?

È stato un bel momento. A Sassuolo erano partiti molto bene, andando in vantaggio per 0-2. È stato comunque un buon risultato per la squadra. È un momento in cui hanno ripreso il controllo e hanno realizzato di poter tornare ad una situazione normale. Io so che chi è ai vertici della società sta facendo molto per assicurarsi di mettere i calciatori sulla buona strada. Poi vincere le partite (contro la Lazio, n.d.r.) è un sollievo per la squadra“.

Con l’arrivo di Inzaghi in panchina sembrerebbe esserci stata una svolta: 5 presenze da titolare e 2 gol in 7 partite. Com’è il rapporto con il tecnico granata?

“Gli dico che dipende tutto dall’impostazione professionale. Il ragazzo è un professionista e conosce i suoi obblighi in campo. L’allenatore è stato un professionista di altissimo livello da calciatore. Sono contento perché metterà Ikwuemesi nelle condizioni migliori e lo preparerà per le partite. Inzaghi è stato un giocatore di punta, un top player. Quando giocava, ai suoi tempi, io tifavo la Juventus e lo guardavo tanto. L’ho guardato tanto all’Atalanta quando ha segnato 15 gol in Serie A prima di trasferirsi alla Juventus. Quindi lo conosco molto bene. Quando un’ex attaccante allena il tuo calciatore, che è anche lui un attaccante, secondo me è una cosa positiva. Sono felice di vedere Inzaghi fare le cose giuste da allenatore. Poi il calciatore ha l’obbligo di rispettarlo. È questa la sua responsabilità quando scende in campo”.

Tornando invece alla trattativa che ha portato Ikwuemesi alla Salernitana: com’è nata? Ci sono retroscena?

“Per me non c’è stato nessun aspetto negativo. Eravamo tutti d’accordo nel fargli accettare questa nuova sfida. Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma quando un giocatore focalizza la mente su qualcosa è possibile. Quindi io penso che abbia deciso di andare in Serie A e noi, dopo, siamo andati a cogliere la sfida. Sapevamo che fosse  piuttosto impegnativa, ma finora tutto bene. Si abituerà a questa situazione e, a lungo termine, otterrà risultati”.

Qual è invece il sogno per il futuro?

“Ogni giocatore ha un sogno per il futuro. Noi li lasciamo a loro. Lui ha l’ambizione di diventare un top player, di giocare club famosi. Al momento siamo concentrati prima sulla Salernitana, e poi dopo lui pensa al suo meglio. Poi lasciamo che il futuro svolga il suo ruolo”. 

Fonte immagine in evidenza: profilo Instagram kcg_project

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Thauvin torna protagonista e si confessa: “Andai a giocare in Messico perché soffrivo di depressione”

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Thauvin

Un gol e un assist nelle ultime due partite per Florian Thauvin, indubbiamente uno degli uomini di maggior classe e talento a disposizione di Cioffi. La missione salvezza, in questa stagione, non sembra scontata come in altre annate per l’Udinese, che dovrà affidarsi anche (e non poco) al sinistro del francese, campione del mondo nel 2018. Neanche il più grande trionfo immaginabile nella carriera di un calciatore può però colmare i demoni interiori di una persona, come ammesso da Thauvin nel corso di un’intervista a Canal+.

DEPRESSIONE – Tre mesi prima di lasciare l’Olympique Marsiglia andai da una persona specializzata su consiglio di alcuni amici, che mi ascoltò e mi fece scoppiare a piangere. In quel momento capii di non stare bene. Ero nella fase iniziale ma già accertata di depressione. Per quello poi decisi di andare in Messico, per stare più tranquillo e avere meno pressioni nel giocare da parte di tifosi e media”.

UN PASSO INDIETRO – “Atleticamente mi sentivo al meglio, ma dal punto di vista mentale ero a pezzi. Quando questa persona mi ha fatto rendere conto della mia situazione, ho deciso che era meglio fare un passo indietro per la mia serenità. Per questo poi scelsi di andare a giocare al Tigres, in Messico”.

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Furia De Laurentiis dopo Napoli-Inter: telefonate alla Federcalcio per protestare

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De Laurentiis

Il Napoli, dopo un inizio di campionato altalenante e l’esonero di Garcia, ci si aspettava un cambio di rotta imminente. Occasione sfumata nel match di ieri giocato al Maradona contro l’Inter, perdendo per 3-0. Tuttavia secondo quanto riportato da Il Mattino, De Laurentiis sembrerebbe essersi infuriato al punto da chiamare la Federcalcio e l’AIA per protestare, riguardo la direzione gara con i nerazzurri. La scelta di non far presentare Mazzarri ai microfoni, prediligendo silenzio totale, sarebbe stata proprio la sua, dopo aver accerchiato il direttore di gara nel tunnel per cercare di ottenere delle spiegazioni, invano.

Gli episodi che avrebbero scatenato l’ira del patron partenopeo sarebbero due. Il primo per un mancato rigore concesso per un presunto fallo di Acerbi su Osimhen. Il secondo a causa della decisione di non annullare il primo gol di Calhanoglu per un fallo in precedenza di Lautaro su Lobotka.

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