La partita con cui si chiude il girone d’andata di questa stagione di Serie A, per il punteggio e non solo, assume i connotati di una nottata storica. Essa rappresenta infatti al momento l’apogeo dell’esperienza di Sarri alla guida della Lazio, e mette inoltre in evidenza la tenuta agghiacciante di un Milan che ad appena metà stagione sembra essere ormai giunto ad un punto di non ritorno. La vetta della classifica è sempre più lontana, con il Napoli che sembra fare la corsa solo su sè stesso, mentre nel frattempo le inseguitrici capitoline sono arrivate a un tiro di schioppo (sia i biancocelesti che la Roma distano appena un punto dalla squadra di Pioli).
LE PAGELLE DELLA LAZIO
Provedel 6: sufficienza politica in quanto è spettatore non pagante della sfida. Viene impegnato con qualche facile tuffo solo con conclusioni disperate.
Marusic 7: non pago di aver messo la museruola a Leao, si lancia all’arrembaggio in occasione del 2-0, con il palo a negargli la gioia personale. Uno stantuffo semplicemente inesauribile. (dal 78′ Lazzari s.v.: entra quando la partita non ha ormai più nulla da dire, si unisce al tripudio biancoceleste)
Casale 6,5: nonostante Giroud non faccia esattamente di tutto per metterlo in difficoltà, regala l’ennesima prestazione estremamente convincente della sua stagione, senza andare mai in affanno.
Romagnoli 6,5: il primo incrocio con la propria ex squadra finisce come meglio non potrebbe per il numero 13, che a 28 anni sembra aver finalmente raggiunto la piena maturità tecnica ed agonistica.
Hysaj 7: nonostante sia appena la sua quinta presenza da titolare in campionato, il terzino albanese giganteggia a più riprese; senso della posizione, agonismo, concentrazione, e, per non farsi mancare proprio nulla, il rilancio che porterà all’azione culminata nel rigore del 3-0.
Milinkovic-Savic 7,5: apre le danze col suo quarto gol in campionato, per poi dare inizio a uno show di pura tirannia in praticamente ogni zona del campo. Giocatori come lui, in Serie A, si contano a malapena sulle dita di una mano. (dall’83’ Basic s.v.)
Cataldi 6,5: sempre lucido e preciso nelle scelte, non manca inoltre di esibire diverse soluzioni balistiche estremamente raffinate. Certi duetti a fior d’erba con i propri compagni di reparto esaltano l’esigente platea dell’Olimpico. (dall’87’ Marcos Antonio s.v.)
Luis Alberto 8: con Sarri in panchina non si era ancora mai espresso a questi livelli, e che peccato aggiungerei. Semplicemente maestoso, dal velo con cui permette a Milinkovic di trafiggere Tatarusanu fino all’assist per il 4-0 di Felipe Anderson. Nel mezzo un rigore realizzato con sicurezza e una quantità indefinibile di giocate da vero e proprio Mago.
Pedro 7: col passare dei minuti il motore dello spagnolo sale rapidamente di giri, facendosi trovare con sempre maggior continuità tra le linee rossonere, con la sua immensa classe a fare il resto. Entra nell’azione che porta al raddoppio, e non contento si procura il rigore poi trasformato dal proprio connazionale. Vederlo dannarsi l’anima anche in difesa ti fa quasi dimenticare che tra qualche mese compierà 36 anni. (dal 78′ Romero s.v.)
Felipe Anderson 7,5: il gol del poker rappresenta soltanto la ciliegina sulla torta di una grandissima prestazione, un mix esaltante di intelligenza tattica ed imprevedibilità carioca. Con un Felipe così anche l’assenza di un totem come Immobile fa decisamente meno paura.
Zaccagni 8: si conferma uno degli uomini più in forma non solo della rosa biancoceleste, ma dell’intero campionato, entrando nel tabellino in veste sia di assistman che di goleador. Il mismatch con Calabria è evidente, e si presenta in modo impietoso ogni volta che l’ex Verona riesce a puntarlo nell’1vs1.
All. Sarri 8: parlare di Sarrismo risulta ormai stucchevole, ma i meccanismi codificati alla perfezione mostrati dalla sua Lazio stasera rimandano inevitabilmente a tale definizione. Il duello con Pioli lo stravince per k.o. tecnico.
LE PAGELLE DEL MILAN
Tatarusanu 4,5: l’uomo maggiormente nel mirino del tifo milanista sembra incapace di dare una svolta alla propria stagione. In particolar modo sul tiro di Marusic, che porta al tap-in vincente di Zaccagni, ha non poche responsabilità.
Calabria 4,5: con uno Zaccagni formato extra-lusso il capitano del Diavolo ha forse il compito più ingrato di tutti. Perennemente in affanno in difesa, si fa vedere poco nella metà campo avversaria.
Kalulu 5: come a Lecce è completamente in bambola, e dopo essersi fatto portar fuori posizione da Felipe Anderson in occasione del primo gol, frana goffamente addosso a Pedro causando il rigore che chiude definitivamente l’incontro. Il Milan ha bisogno di lui come di pochi altri.
Tomori 5,5: dopo la prestazione horror di mercoledì scorso prosegue un periodo completamente da dimenticare per il centrale inglese, fin troppo poco reattivo sull’azione che porta al gol di Milinkovic. Come se non bastasse, è costretto ad abbandonare prematuramente la contesa per un problema fisico. (dal 24′ Kjaer 5: entrato a freddo per l’infortunio di Tomori, si distingue per un ottimo intervento su Zaccagni nel primo tempo, ma finisce inevitabilmente per soccombere insieme ai propri compagni)
Dest 5: in avvio è forse il milanista che approccia meglio la gara, ma poco per volta affonda nel naufragio generale della propria squadra. Sull’azione del gol di Zaccagni si perde completamente Marusic, che gli sfila alle spalle.
Tonali 5: colui che proprio contro la Lazio l’anno scorso regalò un pezzo notevole di scudetto al Milan oggi è estremamente impreciso, e oltre alla solita garra offre poco e nulla.
Bennacer 5,5: la principale fonte di gioco di Pioli viene costantemente sopraffatto dai propri dirimpettai in maglia biancoceleste, e, per quanto ci provi, non riesce praticamente mai ad accendere la luce. La sciocca ammonizione rimediata dall’algerino, che gli farà saltare il prossimo match di campionato, fotografa meglio di qualunque altra cosa il momento di totale apnea dei campioni d’Italia in carica.
Messias 5: partita incolore, riesce a saltare Hysaj soltanto in un’occasione, ma per il resto non combina praticamente nulla. E il fantasma di Zaniolo incombe sempre di più… (dal 59′ Saelemaekers 5: non incide, con la squadra già mentalmente avviata alla sconfitta).
Diaz 5: se escludiamo un’azione solitaria nel primo tempo, la sua prestazione conferma un’impressione ormai ampiamente diffusa: al Milan manca in modo abbastanza eclatante un trequartista di reale consistenza. (dal 59′ De Ketelaere 5,5: anch’egli subentra quando il Milan è ormai ampiamente alla deriva, e pretendere qualcosa dal belga in questa partita altro non è che puro sadismo).
Leao 4,5: l’MVP dello scorso campionato gioca con una svogliatezza inverosimile vista l’importanza della partita, e risulta difficile capire se sia il portoghese a risentire dell’appannaggio generale del Milan o la squadra a boccheggiare in assenza delle invenzioni del proprio campione. (dal 79′ Rebic s.v.)
Giroud 4,5: i compagni lo cercano poco, ma a dire il vero fa ben poco per farsi trovare pronto. Perennemente fuori dal gioco, il bomber francese sembra aver patito più di tutti le fatiche accumulate ai Mondiali, e la mancanza di ricambi adeguati gli impone un impiego che sembra spremerlo completamente partita dopo partita. (dal 59′ Origi 5: non poteva certo essere questa la sua partita, anche se resta effettivamente da chiedersi quale lo possa essere, visto il contributo praticamente nullo offerto dal belga alla causa del Diavolo fino ad ora).
All. Pioli 4: semplicemente una delle peggiori partite della sua intera gestione. Il Milan visto nell’ultimo mese non sembra avere minimamente le risorse tecniche e mentali necessarie per difendere il titolo conquistato l’anno scorso, e in una burrasca di dimensioni bibliche sembra aver perso completamente il controllo della situazione.