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Spalletti dopo la Cremonese: "Loro bravi nei rigori, ma noi l'abbiamo buttata"

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Spalletti dopo la Cremonese: “Loro bravi nei rigori, ma noi l’abbiamo buttata”

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Spalletti

Il Napoli crolla e saluta la Coppa Italia in maniera assolutamente inaspettata. Gli uomini di Spalletti escono ai calci di rigori contro una Cremonese arrembante che, nonostante la differenza di valori sulla carta e l’inferiorità numerica per buona parte dei supplementari, portano a casa un risultato enorme.

I partenopei, che hanno approfittato dell’impegno infrasettimanale per schierare una formazione costituita prevalentemente da seconde linee. Gli ospiti inoltre si trovavano al primo test dopo il cambio al timone, con l’esonero di Alvini e l’arrivo di Davide Ballardini. Fattori che hanno in parte contribuito alla debacle della formazione campana, ma grandi sono i meriti dei lombardi, che con grande tenacia sono riusciti a portare la capolista alla lotteria dei rigori e a vincere. Dall’altra parte il Napoli ha dimostrato a tratti la solita qualità, ma alcuni momenti di appannamento e la mancanza di cattiveria hanno impedito ai campani di chiudere il match entro i tempi regolamentari. Un approccio alla gara troppo blando, che condanna i partenopei all’eliminazione.

Il tecnico azzurro Luciano Spalletti ha parlato ai microfoni di Mediaset al termine della gara. Messo in evidenza l’atteggiamento sbagliato messo in campo quest’oggi dai suoi ragazzi:

“Siamo dispiaciuti, c’è tutta la nostra delusione. È chiaro che non siamo stati cosi bravi come lo siamo di solito, la partita era in completa sicurezza perché a parte alcune palle subite sui centrali difensivi non è che loro riuscivano a fare tanto. Poi ci sono stati degli episodi, ma noi l’abbiamo buttata. Quando metti in discussione una gara abbastanza in gestione per errori banali diventa complicata”.

È una sconfitta che comunque può far bene?

“Tutti i calciatori conoscono la storia delle partite nel calcio in generale, anche nelle altre gare in cui si è arrivati ai supplementari. È quello che succede nel calcio, ma poi se non riesci a ripetere quella che è la tua qualità nelle altre partite vai fuori con qualsiasi risultato. Se metti in discussione tutti i palloni è difficile, poi se agli avversari gira bene sicuramente il risultato cambia”.

Non aver chiuso con il terzo gol: è questo uno dei motivi della sconfitta?

“Sicuramente sì, potevamo riuscire a chiudere la partita perche poi loro sono stati costretti a uscire un po’ di più nonostante il loro gioco sia stato sempre quello di recuperare e puntare le due punte. Sull’ultimo cross abbiamo sbagliato, l’abbiamo persa nella costruzione bassa e abbiamo concesso una serie di palloni dentro l’area con cui hanno trovato il pareggio. Siamo fuori perché abbiamo giocato al di sotto delle nostre possibilità”.

Ci sono state comunque alcuni elementi positivi, come con la gara di Elmas in crescita esorbitante, è un elemento di valore per il futuro?

“Non abbiamo fatto malissimo. Abbiamo sbagliato qualche pallone in più del solito in costruzione, quando abbiamo fatto gol abbiamo inserito tutto il centrocampo che gioca più spesso per ritrovare campo e misure con quelli che hanno fatto bene in questa prima parte di campionato. Poi abbiamo subito 2-3 occasioni in area e loro hanno fatto gol. Non siamo stati lucidi a concludere, ci siamo fatti prendere dalla frenesia e abbiamo perso la soluta lucidità, poi loro sono stati bravi su tutti i rigori”.

Mister Spalletti, un’ultima domanda sulla gara di domani: chi vince la Supercoppa?

“Non lo so, sono due squadre forti e può venir fuori qualsiasi risultato per via delle qualità delle due suqadre. Entrambe hanno esperienza e le giuste qualità per trovare qualsiasi risultato”.

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Bologna, la crescita di Ferguson raccontata da George Cairnes

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Bologna
Lewis Ferguson, centrocampista scozzese del Bologna, è uno dei pochi calciatori nati in quella che potremmo definire una famiglia calciofila purosangue. Sia il padre Derek, che lo zio Barry sono stati due importanti giocatori dei Rangers, una famiglia dunque dove il calcio sembra esser parte del proprio DNA. Come poteva dunque anche Lewis non seguire le loro orme? Tuttavia, a differenza dei suoi familiari Ferguson non fu mai apprezzato nei The Gers: a 14 anni venne infatti allontanato dal settore giovanile: il club scozzese affermò che non fosse abbastanza bravo.
Dai Rangers il centrocampista arrivò all’Accademy dell’Hamilton Accies, dove incontrò George Cairnes. Il responsabile del settore giovanile ai microfoni di Gianlucadimarzio.com ha raccontato il percorso del giovane calciatore scozzese e le sue impressioni.
UNA SECONDA CHANCE – “Venne da me con la sua famiglia. Intravidi subito qualcosa nella sua mentalità. Il suo modo di parlare sembrava già da professionista. Mai una parola di troppo. Il padre mi disse: Fai quello che devi fare. Così lo portai all’Hamilton“.LEADER SUL CAMPO – “Voleva migliorarsi in ogni aspetto. Faceva molta palestra, mangiava sano, allenamenti extra in campo e poi a casa con il padre. Non si fermava mai. Aveva molto talento. Era tecnico, correva, segnava. Ma la disciplina che metteva nel lavoro era la sua forza. Ed era un leader nel modo di stare in campo. Guidava la squadra anche solo facendo un contrasto. Un vero vincente”. 

L’ADDIO ALL’HAMILTON PER L’ABERDEEN – “Ogni volta che potevo andavo a vederlo alle partite e mi fermavo a parlare con lui. Ancora oggi ci sentiamo per messaggio. Gli scrivo quando fa un gol o viene convocato in nazionale. Bravo, ma non smettere di lavorare duro come facevi qui, gli dico. Non lo farà, ne sono sicuro”. 
IL SALTO DI QUALITÀ CON IL BOLOGNA –Mi aspettavo che facesse bene. Fin da subito era entusiasta di questa nuova sfida. E vederlo parlare italiano nelle interviste mi rende fiero, ti fa capire che ragazzo fantastico è“.

PUNTO DI RIFERIMENTO – “Creiamo molti talenti, è una nostra caratteristica. E il percorso di Ferguson è un punto di riferimento per tutti. Se lavori duro, con impegno e dedizione, hai grandi chance di farcela“.

LA PROMESSA DI UN INCONTRO – “Verrò a vedere una sua partita in Italia entro la fine di questa stagione. Quale? Non lo dico, è una sorpresa“.

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Copa America 2024: gli esiti del sorteggio della fase a gironi

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Copa America

Questa notte Miami è stata il palcoscenico dei sorteggi per la Copa America 2024, in programma negli Stati Uniti dal 20 giugno al 14 luglio. Il sorteggio ha visto 4 teste di serie alla guida dei gironi: Argentina, Messico, Stati Uniti e Brasile. Tra i criteri utilizzati, uno rappresenta una vera e propria novità: per quest’anno, infatti, non potranno esserci all’interno dello stesso gruppo tre squadre della Concacaf o della Conmebol. Questo, dunque, fa si che gli albiceleste e i brasiliani possano scontrarsi solo successivamente. Ad aprire la competizione sarà il match tra l’Argentina e la vincitrice della partita tra Canada, Trinidad e Tobago il 20 giugno ad Atlanta. Ma qual è stata la sorte delle squadre del continente? Riportiamo di seguito l’esito dei gironi per scoprirlo.

Girone A: Argentina, Perù, Cile, vincente dello spareggio tra Canada e Trinidad e Tobago.

Girone B: Messico, Ecuador, Venezuela, Giamaica.

Girone C: Stati Uniti, Uruguay, Panama, Bolivia.

Girone D: Brasile, Colombia, Paraguay, vincente dello spareggio tra Honduras e Costa Rica.

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Udinese, Ebosse sull’infortunio: “Guardo avanti, proverò a tornare a marzo”

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Ebosse

Arrivano aggiornamenti sulle condizioni di Enzo Ebosse. Il difensore dell’Udinese è alle prese con un grave infortunio al ginocchio. Ai canali ufficiali dell’Udinese, il difensore ha parlato apertamente dei problemi che sta affrontando dopo la rottura del crociato. Nonostante le chiare difficoltà del caso sembra filtrare ottimismo in vista del rientro, previsto per marzo. Di seguito le parole di Ebosse, riportate da Tutto Udinese.

LE PAROLE DI EBOSSE –  “Sta andando tutto bene, il recupero è lungo ma devo guardare avanti. Dalla prossima settimana riprenderò a correre e proverò a ritornare per marzo per giocare gli ultimi due mesi di stagione. Guardiamo avanti e forza Udinese. La squadra la vedo bene, sappiamo che non è un periodo facile per noi ma ci alleniamo bene e dobbiamo provare a fare sempre meglio per salire in classifica”.

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Le probabili formazioni di Juventus-Napoli: c’è Vlahovic, dubbio in difesa per Mazzarri

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le formazioni ufficiali di Monza-Juventus

Si alza il sipario della 15ª giornata di Serie A: questa sera all’Allianz Stadium la Juventus riceverà il Napoli di Walter Mazzarri. Una sfida dal peso specifico immenso, sia in ottica Champions che per il primato in classifica. Si tratta della quarta partita di fila impegnativa per gli azzurri tra campionato e Coppa (arriva dopo Atalanta, Real Madrid e Inter): l’obiettivo dei partenopei è quello di allungare sulla Roma e provare a strappare almeno un punto. Lato Juventus, c’è la viva possibilità di tornare in vetta alla classifica almeno per una notte. La squadra di Allegri è reduce da 9 risultati utili consecutivi (7 vittorie e 2 pareggi). In attesa di Inter-Udinese (che rievoca alcuni fantasmi del passato, su tutti l’1-3 del dicembre 2017), i bianconeri potranno contare sulla spinta di tutto lo stadio per riprendersi momentaneamente il primo posto.

QUI JUVENTUS

In casa Juventus ancora out Weah, che non sarà della partita. Sulle fasce Allegri dovrebbe optare per Cambiaso e Kostic. Torna a rivedersi in mezzo al campo Locatelli, in cabina di regia nella mediana bianconera: ai suoi lati, spazio per Rabiot e McKennie nelle vesti di mezz’ali. Confermato in blocco il pacchetto difensivo Gatti-Bremer-Danilo: con il rientro del brasiliano dal 1′, dovrebbe andare solo in panchina Rugani. In avanti, la scelta di Allegri ricade su Chiesa e Vlahovic: il serbo, reduce dall’errore dal dischetto a Monza, è in leggero ballottaggio con Kean ma sembra comunque favorito. Tra i pali nessun dubbio: sarà presente Szczesny.

QUI NAPOLI

Pochi dubbi anche per Walter Mazzarri: gli unici indisponibili sono Olivera e Mario Rui. Sulla corsia di sinistra del 4-3-3 azzurro, dunque, dovrebbe agire Juan Jesus. È vivo, però, il ballottaggio con Ostigard: se la scelta finale dovesse ricadere su di lui, sarebbe spostato Natan sulla fascia e il norvegese sarebbe schierato al fianco di Rrahmani. A completare la difesa, presenti Meret in porta e capitan Di Lorenzo a destra. A centrocampo spazio per Anguissa, Lobotka e Zielinski: quest’ultimo è insidiato da Elmas. Per quanto riguarda il tridente d’attacco, Mazzarri conferma i titolarissimi: ci saranno Politano, Osimhen e Kvaratskhelia, con Raspadori e Simeone che invece partiranno dalla panchina.

JUVENTUS-NAPOLI, LE PROBABILI FORMAZIONI

JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Gatti, Bremer, Danilo; Cambiaso, McKennie, Locatelli, Rabiot, Kostic; Vlahovic, Chiesa. (All. Allegri) 

NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Natan, Juan Jesus; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia. (All. Mazzarri)

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