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Spezia-Fiorentina 1-2, le pagelle: portieri ispirati, la risolve Cabral

Le pagelle del Diez

Spezia-Fiorentina 1-2, le pagelle: portieri ispirati, la risolve Cabral

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Arthur Cabral

Alle ore 15:00, al “Picco” di La Spezia, si sono incrociati i padroni di casa dello Spezia e la Fiorentina di Vincenzo Italiano, ex della sfida.

Il match è finito 2-1 per la Fiorentina, grazie ad una rete allo scadere di Arthur Cabral. Lo Spezia non è riuscita ad agguantare il primo storico trionfo contro i toscani, nonostante una prestazione incisiva. Gli uomini di Gotti hanno dimostrato di saper soffrire, ma alla fine sono stati i viola a portare a casa i 3 punti. Le altre reti del match portano la firma di Milenkovic e Nzola.

LE PAGELLE DELLO SPEZIA

Dragowski 6.5: Buona prestazione da ex della partita. Sul gol di Milenkovic non può nulla, su quello di Cabral è quasi miracoloso, con la parata su Saponara.

Ampadu 6: Riesce a disinnescare le folate di Kouamé, garantendo rocciosità e concretezza al pacchetto difensivo.

Kiwior 5.5: È l’uomo deputato a far iniziare la manovra dal basso. In copertura soffre un po’ troppo Jovic.

Nikolaou 4: Inizia male la partita, con un fallo inutile, sbaglia in occasione del gol di Milenkovic e conclude il match con un espulsione. Poteva sicuramente andare meglio.

Holm 4.5: Grave colpa sulla mancata marcatura di Milenkovic nella rete del vantaggio toscano. Lascia il campo per infortunio al 68′. (dal 68′ Strelec 6: Sostituto di emergenza per l’infortunio di Holm, si dedica ad una prestazione di sacrificio).

Ekdal 6: Carattere e cinismo per il centrocampista svedese, con licenza di rompere l’azione avversaria, più che di creare gioco.

Bourabia 6.5: Con piedi e polmoni garantisce ai suoi la spinta propulsiva per agguantare il gol del pareggio. Incisivo e martellante.

Agudelo 6: Alterna giocate di classe a momenti di sacrificio e corsa. Partita di sostanza, ma nulla di più.

Reca 6.5: Dai suoi piedi parte il cross che porterà al gol di Nzola. Lascia dopo un’ora di gioco, dopo aver dato tutto. (dal 60′ Amian 6: Qualche buona intuizione dalla fascia, ma è ingiustamente assente nella copertura su Ikoné, nella rete del 2-1 viola).

Nzola 6.5: Rapace in occasione del gol, quando riesce a sfruttare un fortunoso rimpallo. Ha qualche occasione per raddoppiare, ma la spreca.

Gyasi 5.5: Eccetto tanta grinta, poco altro. Il capitano dello Spezia regala tanto agonismo, ma quasi nulla della pericolosità offensiva che si chiede ad un attaccante come lui. (dall’ 81′ Hristov sv)

LE PAGELLE DELLA FIORENTINA

Terracciano 7: Viene chiamato al primo importante intervento dopo solo 1′, ma in generale per tutto il match tiene a galla i suoi con parate belle e fondamentali.

Dodò 5.5: Dalle sue parti lo Spezia passa con più facilità, sicuramente il lato debole della retroguardia. (dal 76′ Terzic 6: Entra in campo come risorsa fresca dalla panchina, fa più in difesa che in attacco).

Milenkovic 7: Primo gol in stagione per il centrale viola, che non fa mancare il suo apporto neanche in marcatura, nel duello continuo con Nzola.

Martinez Quarta 5.5: Ha qualche colpa in occasione del gol, quando non è impeccabile sullo stacco di testa. Si riprende parzialmente nel corso della gara.

Biraghi 6.5: Pennella sulla testa di Milenkovic per la rete che apre il match ed è uno dei più pericolosi, con le sue progressioni sulla sinistra.

Bonaventura 6.5: Somma qualità e quantità, tenendo sotto pressione la mediana avversaria e garantendo fantasia e occasioni da gol. (dal 63′ Saponara 6: Dragowski gli nega la gioia della rete praticamente sulla linea. Poteva essere un gol dell’ex pesantissimo).

Amrabat 5.5: Poco lucido quest’oggi. Italiano lo richiama in panchina dopo solo una frazione di gioco. (dal 46′ Duncan 6: Oltre ad una muscolarità e a qualche giocata saltuaria, null’altro di concreto).

Mandragora 6: Tenta di mettersi in mostra con qualche colpo dalla distanza, ma nella maggior parte del match è interessato nel testa a testa in mediana contro Bourabia.

Ikoné 5.5: Qualche giocata di qualità e molti duelli vinti contro Holm, ma non riesce a incidere in maniera pratica sul risultato. (dal 92′ Maleh sv)

Jovic 5.5: Tanta grinta e voglia di mettersi in mostra. Insegue la rete per tutta la partita ma si ferma ad un palo dalla gioia. (dal 76′ Cabral 7: Decide la partita in due occasioni. La prima, involontariamente, subendo il fallo che porta all’espulsione di Nikolaou. La seconda, firmando la rete della vittoria al 90′).

Kouamé 6.5: Uomo più ispirato dell’attacco della Fiorentina. Tenta di dare rapidità e imprevedibilità alla manovra e dai suoi piedi nasce l’azione che porta al gol di Cabral.

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Dove vedere Genoa-Frosinone in tv e streaming

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dove vedere genoa-frosinone

DOVE VEDERE GENOA-FROSINONE – Conclusa la sosta nazionali, la Serie A torna in campo per affrontare la 30ª giornata. Il campionato inizia a volgere verso la sua fase conclusiva, con i punti in palio che iniziano ad essere pesanti. Allo stadio Luigi Ferraris si gioca Genoa-Frosinone, in programma per sabato 30 marzo alle ore 15:00. I padroni di casa cercheranno di dare lo strappo finale per garantire un finale di stagione ancora più tranquillo, gli ospiti hanno bisogno di vincere per uscire dalla zona retrocessione, in una lotta salvezza che continua ad essere molto avvincente. Andiamo a scoprire insieme dove vedere Genoa-Frosinone.

DOVE VEDERE GENOA-FROSINONE – COME ARRIVANO LE DUE SQUADRE

Ultimo periodo povero di risultati per il Genoa di Alberto Gilardino. I padroni di casa non vincono dal match del 24 febbraio contro l’Udinese: dopo quella partita sono arrivate due sconfitte ed un pareggio, ottenuto nell’ultima gara di Serie A contro la Juventus. Nel match contro i bianconeri, il Genoa ha difeso la propria porta fino all’estremo, riuscendo a strappare un punto ad una Juventus in difficoltà. Prima del lunch match del 17 marzo, il Grifone ha subito una rocambolesca sconfitta nella partita contro il Monza, dopo aver recuperato ben 2 gol di svantaggio dopo un primo tempo opaco. I gol di Gudmundsson e di Vitinha non sono bastati a completare la rimonta, dato che gli ospiti hanno trovato la rete dei 3 punti con Maldini.

Il Frosinone di Eusebio Di Francesco sta vivendo un momento molto complicato, che lo ha relegato alla diciottesima posizione in classifica. In una lotta salvezza che non fa prigionieri, i giallazzurri non riescono a vincere dalla partita contro il Cagliari del 21 gennaio. Dopo il 3-1 contro i sardi, il Frosinone arriva alla partita con il Genoa con 2 punti fatti in 8 partite, bottino troppo magro per poter sperare nella permanenza in Serie A. Nell’ultima gara di campionato, i ciociari hanno perso 2-3 contro la Lazio, dopo essere andati in vantaggio con il gol di Lirola. La Lazio si porta sull’1-3 con la doppietta di Castellanos, mentre il Frosinone accorcia le distanze con Cheddira, ma non riesce a strappare il pareggio.

DOVE VEDERE GENOA-FROSINONE IN TV E STREAMING

Arriviamo alla domanda clou: dove vedere Genoa-Frosinone. sarà visibile esclusivamente su DAZN. Per seguire l’evento in TV, sarà indispensabile scaricare l’app DAZN su una smart TV compatibile, una console PlayStation o Xbox, oppure utilizzare dispositivi come Amazon Firestick e Google Chromecast, o il TIMVISION Box. Gli abbonati Sky che hanno incluso l’opzione “Zona DAZN” potranno anche sintonizzarsi sul canale 214 di Sky per non perdere l’azione sul campo.

GENOA-FROSINONE: LE PROBABILI FORMAZIONI

GENOA (3-4-2-1): Martinez; De Winter, Bani, Vazquez; Sabelli, Badelj, Frendrup, Messias; Vitinha, Gudmundsson; Retegui. All. Alberto Gilardino

FROSINONE (4-3-3): Turati; Lirola, Okoli, Romagnoli, Zortea; Mazzitelli, Barrenechea, Brescianini; Soulè, Cheddira, Gelli. All. Eusebio Di Francesco

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Ecuador-Italia 0-2, le pagelle: gioiello di Pellegrini, Zaniolo nervoso e inconcludente

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In foto: Lorenzo Pellegrini, centrocampista dell'Italia e della Roma

ECUADOR-ITALIA, LE PAGELLE – Alla Red Bull Arena di Harrison, New Jersey, si conclude la mini-tournée statunitense per l’Italia di Luciano Spalletti. Dopo il sofferto 2-1 di giovedì contro il modesto Venezuela, gli azzurri si troveranno di fronte quest’oggi l’Ecuador di Félix Sánchez Bas. La compagine sudamericana non è assolutamente da sottovalutare, in quanto la Tricolor arriva da sei risultati utili consecutivi. L’Italia invece punta a limare gli ultimi dettagli, in vista degli imminenti Europei di scena in Germania.

ECUADOR-ITALIA, LE PAGELLE – L’ANALISI DELLA PARTITA

Pronti via, e l’Italia passa immediatamente in vantaggio: la punizione di Dimarco viene murata dalla barriera, ma sulla ribattuta Pellegrini tira una saetta di controbalzo, che si insacca alle spalle dell’incolpevole Burrai. Subito dopo Dimarco si divora una ghiotta occasione, sbagliando la scelta tutto solo a pochi metri dalla porta. Fino al termine del primo tempo, i maggiori pericoli giungono dalla fascia di Bellanova, mattatore assoluto che manda spesso in crisi Estupiñán.

Nella seconda frazione l’Ecuador prende il sopravvento, grazie al risveglio dei suoi giovani terribili. Le giocate sono rapide e interessanti, ma si infrangono contro i sapienti e navigati difensori italiani. Solo un rimpallo sfortunato al 51′ potrebbe diventare un problema, ma Franco spara alle stelle. L’Italia serra i ranghi in modo perfetto e al 93′ fa game, set and match: Frattesi recupera palla e cerca Orsolini in profondità, il quale offre un pasticcino a Barella che scavalca Burrai in uscita con un tocco sotto morbidissimo.

Il bilancio statunitense per l’Italia è sicuramente positivo; nonostante qualche abbaglio qua e là, soprattutto nella gara contro il Venezuela, gli uomini di Spalletti vincono tutte e due le gare in maniera meritata. L’Ecuador non sfigura, ma a fare la differenza quest’oggi è stata senza dubbio la differenza di esperienza tra le due compagini. Ora c’è il titolo di campioni in carica da difendere; la concorrenza è tanta, ma gli azzurri hanno l’obbligo di provarci con tutte le forze a loro disposizione.

ECUADOR-ITALIA, LE PAGELLE DELL’ECUADOR

Burrai 6.5: senza paura, puntuale come un orologio svizzero in uscita alta sui numerosi calci d’angolo azzurri. Questo ovviamente fornisce un enorme sollievo alla sua difesa, che ringrazia. Al 15′ è bravissimo a murare un tentativo ravvicinato di Zaniolo.

Hincapié 6.5: il giovanissimo talentino del Bayer Leverkusen ingaggia un affascinante duello fisico con Zaniolo. L’agonismo e la dirompenza la fanno da padrone, ma alla fine ne esce vincente.

Pacho 6: tiene le redini della retroguardia Tricolor, con mestiere e attenzione. Raspadori abbassa spesso il suo raggio d’azione, agevolando di fatto il suo compito.

F. Torres 6: partita ordinata e precisa del braccetto ecuadoriano; da segnalare una buona precisione dei passaggi e un’ottima conduzione palla al piede.

Estupiñán 5.5: il laterale del Brighton avrebbe il ruolo di quinto di centrocampo, ma praticamente vive nella metà campo italiana. Di conseguenza, quando l’Ecuador perde palla, si crea una voragine lungo tutto l’out di sinistra. E il treno Bellanova ci si tuffa a capofitto, come un bambino a Natale.

M. Caicedo 6.5: mister 133 milioni di euro è autore di una partita che non è esattamente la sua preferita: quella fatta di lotta e garra. Contro pronostico, invece, si disimpegna egregiamente, con diversi guizzi interessanti.

A. Franco 6: come per il collega Caicedo, oggi il diktat è creare una diga per arginare le offensive azzurre. Impegno portato a compimento con onore. Al 51′ spreca calciando alto da posizione invitante. (dall’80’ Gruezo SV).

Preciado 5.5: al 5′ viene graziato da Dimarco, che non approfitta della sua marcatura a dir poco distratta. Per il resto, come Estupiñán, bada più alla fase offensiva che a quella di contenimento. Anche se non lo fa con troppa efficacia.

Sarmiento 6.5: il classe 2002 è tra i più pimpanti, con accelerazioni improvvise e brucianti. Peccato che, per ora, gli manchi un po’ la fase di finalizzazione. (dall’80’ Obando SV).

Minda 5: parte nel ruolo di punta, ma non tocca mai il pallone. Prova a scambiare la posizione con Plata, ma cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. Assente. (dal 65′ Paez 6.5: è un classe 2007, e la sua freschezza, unita ai suoi giochi di prestigio, impensieriscono e non poco la difesa azzurra).

G. Plata 6: il più talentuoso degli attaccanti dell’Ecuador. Inizialmente crea diversi pericoli, ma col passare dei minuti si spegne piano piano, come una brace non alimentata.

All. Sánchez Bas 6: il percorso è appena iniziato, ma i presupposti sono ottimi. L’Ecuador è una nazionale che gioca bene e con la spensieratezza dei tanti giovani che la compongono. Il secondo tempo è stato molto positivo, ma è mancata un pizzico di concretezza in più.

ECUADOR-ITALIA, LE PAGELLE DELL’ITALIA

Vicario 6: è una giornata in un certo senso storica per la porta della Nazionale, visto che Donnarumma si siede in panchina per la prima volta dal 16 novembre 2022. Venom, che fa il suo esordio, non lo fa rimpiangere con un clean sheet. Anche se, per quanto riguarda la gestione con i piedi, bisogna lavorare.

Bastoni 6: Minda è un cliente agevole da fronteggiare, sicuramente non all’altezza degli avversari affrontati quest’anno con l’Inter. Detto ciò, è molto concentrato e non commette sbavature.

Mancini 5.5: il giocatore della Roma è il peggiore dei tre centrali. Troppo leggero, in particolare in una situazione dove rimane a terra inutilmente ad azione in corso, lamentando un fantomatico fallo. Probabilmente il karma si è ricordato dei tifosi snobbati all’arrivo in New Jersey.

Darmian 6: una garanzia, a conferma dell’incredibile glow up effettuato da due anni a questa parte. Fornisce grande sicurezza con i suoi anticipi sugli avversari.

Dimarco 6.5: l’esterno dell’Inter si trova nel suo habitat naturale, anche se non ha molte occasioni per incidere. L’unica gli capita al 5′, ma sbaglia totalmente la scelta cercando un appoggio per il nulla a pochi passi dalla porta. (dall’88’ Cambiaso SV).

Jorginho 6: prestazione non convenzionale la sua. Lui che è abituato a creare geometrie, oggi è chiamato perlopiù a rompere quelle avversarie. Ma si adatta con applicazione e disciplina. (dal 67′ Locatelli 6: nella fase di interdizione è un maestro, ed era quello che serviva all’Italia nell’ultima mezz’ora).

Barella 7: inizia maluccio, con una rinvio velleitario di tacco che potenzialmente poteva risultare pericoloso. Poi però innesca il micidiale asse Milano-Torino con Bellanova, che crea costantemente apprensione nella difesa Tricolor. Corona la sua prova con un pallonetto in contropiede al 93′.

Bellanova 6.5: la canonica emozione dell’esordio non sembra riguardarlo. La freccia del Torino ara la fascia destra, lasciata spesso e volentieri sguarnita da un  Estupiñán che quest’oggi ci ha capito un gran poco. Tanti scatti fulminei e applausi per lui. (dal 46′ Di Lorenzo 6: la manovra dell’Italia perde di brillantezza, e lui si limita a difendere il fortino).

L. Pellegrini 6.5: periodo magico per il fantasista romano. Al 2′ scarica una botta terrificante per il vantaggio dell’Italia. Come re Mida, tutto ciò che tocca diventa oro. (dal 67′ Frattesi 6: dà il via alla ripartenza in occasione del gol di Barella).

Zaniolo 5: Hincapié lo innervosisce tantissimo, facendolo svalvolare. E noi lo conosciamo benissimo, quando è inquieto si intestardisce e combina solo disastri. Cocciuto nel cercare costantemente l’uno contro uno, nell’arco della prestazione ne porterà a buon fine pochi. (dal 75′ Orsolini 6.5: frizzante, nonostante i pochi minuti a disposizione si rende utile. Magistrale l’imbeccata per Barella al 93′).

Raspadori 5.5: Jack è impiegato da falso nueve, ma i risultati non sono esattamente quelli auspicati. Ci mette tanto impegno, fa a sportellate con tutti, ma concretamente porta pochi benefici. Bisogna dire che viene servito con il contagocce. (dal 75′ Retegui 6: Spalletti ha bisogno dei suoi muscoli per difendere l’1-0. Il bomber oriundo guadagna falli preziosi, vitali per far respirare il reparto arretrato).

All. Spalletti 6.5: due su due per Lucianone in terra americana. Dopo un grande primo tempo, con tante occasioni, la squadra si affievolisce leggermente. Gli azzurri stringono i denti a difesa del vantaggio, e chiudono i conti con un contropiede orchestrato alla perfezione. Buoni segnali in vista dell’Europeo di quest’estate.

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Flash News

Italia-Venezuela 2-1, le pagelle: Retegui spietato, malissimo Buongiorno

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Retegui, attaccante dell'Italia e del Genoa, mentre esulta dopo un gol

PAGELLE ITALIA – A Miami l’Italia di Spalletti vince contro il Venezuela nella prima delle due amichevoli di questa sosta per le nazionali. Ci pensa la doppietta di Retegui, portando gli azzurri in vantaggio due volte, con il pareggio di Machis tra i due gol dell’attaccante del Genoa. Un’Italia ingolfata per 70 minuti, che trova tante difficoltà nell’arrivare dalle parti dell’area del Venezuela e che concede tanto ai Vinotinto. I cambi risultano decisivi con il ritorno al 4-3-3, che porta gli azzurri ad esprimersi ad un livello superiore rispetto a quanto visto per tre quarti di gara.

LE PAGELLE DELL’ITALIA

Donnarumma 6.5: tiene sul pari il risultato parando il rigore di Rondon, subito decisivo l’ex Milan. Sul gol del Venezuela sbaglia scelta, e anziché passare il pallone a Buongiorno totalmente solo scarica nella zona più pressata, e la fretta porta Bonaventura all’errore che vale il pareggio dei sudamericani. Salva in uno contro uno su Cadiz per evitare il vantaggio del Venezuela.

Di Lorenzo 6: prova a offrire sempre una soluzione ai compagni in fase offensiva, ma gli spazi intasati nella trequarti difensiva del Venezuela gli impediscono di lasciare il segno come vorrebbe.

Buongiorno 4.5: pronti via e commette fallo su Rondon ed è rigore per il Venezuela; sorpreso dalla situazione è vero, ma l’intervento poteva essere calibrato meglio. In difficoltà fisica nel confronto con Rondon. Legge malissimo la situazione di palla alta che spalanca il campo a Cadiz per involarsi verso Donnarumma.

Scalvini 5: prima parte di gara in difficoltà, non si sa se fisica o di brillantezza, ma la maggior parte delle occasioni in cui deve difendere non è lucido come dimostrato finora in campionato. Tecnicamente molto al di sotto della sufficienza, sbaglia controlli anche elementari.

Cambiaso 6.5: lucido nel servire di prima Retegui in occasione del gol, per il resto anche lui subisce la difficoltà della Nazionale nel creare spazi da sfruttare in fase offensiva. Quando coinvolto, è l’unico oltre a Retegui ad esprimersi sul livello che ha mostrato in campionato fino ad adesso. (dal 74′ Zaniolo 6.5: bene fisicamente e tecnicamente, orchestra una bellissima azione che porta al tiro Raspadori dopo l’invito di Barella

Locatelli 6: partita senza squilli, qualche disimpegno ben orchestrato in costruzione ma anche errori banali a livello tecnico, prova solo sufficiente. (dal 65′ Jorginho 6.5: basta una sua giocata di qualità, quella che è mancata a tutta l’Italia per 80 minuti, per tornare in vantaggio: dribbling secco e assist per Retegui, 2-1)

Bonaventura 5: è l’unico oltre a Chiesa che riesce a districarsi dalle marcature dei venezuelani con qualche spunto degno di nota, provando a saltare il diretto avversario. Poi arriva l’errore gravissimo che spalanca la porta a Machis, che non si fa pregare per segnare l’1-1. (dal 46′ Barella 6.5: prova a portare gamba e qualità nel centrocampo azzurro ma predica nel deserto, non riuscendo a trovare sbocchi utili)

Udogie 5.5: sbandamento iniziale che porta al rigore causato da Buongiorno, poi non trova spazio per poter scatenare la sua gamba.

Frattesi 5.5: fatica a trovare la posizione, un po’ estraniato dal modo di giocare della Nazionale che non lo mette nelle condizioni di arrivare con impeto verso la difesa del Venezuela. (Dal 65′ Pellegrini 6.5: senza squilli particolari, ma sicuramente più in palla di Frattesi sul piano della presenza: conferma il buon momento che sta vivendo con la Roma)

Chiesa 6: come prevedibile, è sua la prima occasione davvero pericolosa degli azzurri con un tiro di destro che sfiora di pochissimo il palo lontano. Con il passare dei minuti si isola sull’esterno senza riuscire a portare la sua elettricità nei pressi dell’area sudamericana. (dal 65′ Zaccagni 6: entra bene, con i piedi piantati sulla linea laterale ma salta l’uomo con regolarità portando un po’ di elettricità sulla corsia mancina, che Chiesa aveva perso con l’avanzare del cronometro)

Retegui 8: porta in vantaggio la Nazionale con un gol semplice ma che gli mancava da tempo con la maglia azzurra, fa tantissimo lavoro sporco per cercare di alzare il baricentro della squadra di Spalletti ma spesso è lontano dall’area, suo habitat naturale. Apprezzabile per impegno. Il secondo gol è da attaccante navigato, con un controllo perfetto e una girata spietata. Due tiri verso la porta e due gol, difficile fare di meglio. (dall’86’ Raspadori s.v.)

All. Spalletti 5.5: tante le attenuanti per l’ex allenatore del Napoli, dalla volontà di voler provare soluzioni alternative alla trasferta oltreoceano, ma di sicuro il primo che pensava ad una partita differente è proprio lui. Tardivi i cambi di uomini e di interpretazione, che forse, ma non avremo mai la controprova, potevano direzionare la partita dal lato azzurro con più serenità.

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Le pagelle del Diez

Inter-Napoli 1-1, le pagelle: alla zampata di Darmian risponde Juan Jesus di testa

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Darmian

INTER-NAPOLI, LE PAGELLE – L’Inter vuole cancellare con estrema immediatezza la delusione europea, con l’obiettivo di conquistare i tre punti contro il Napoli. Un match che vede le due squadre affrontarsi presso lo stadio Giuseppe Meazza in San Siro. Raggiungere quota 78 vorrebbe dire per i padroni di casa avere un vantaggio di 16 punti dal Milan, attualmente seconda forza del campionato. La lotta Champions sta entrando nel vivo, con i partenopei lontani dalle prime quattro posizioni. Questo non frenerà la voglia degli azzurri di sgomitare fino all’ultimo per ottenere un impegno di coppa nella prossima stagione.

Una disattenzione della capolista e la voglia di rosicchiare un punto del Napoli hanno portato al pareggio. 1-1 che premia lo sforzo finale degli azzurri e che beffa una partita tutto sommato in controllo da parte dell’Inter. La poca concretezza ha lasciato uno spiraglio sfruttato a dovere dalla squadra di Calzona.

 

LE PAGELLE DELL’INTER

Sommer 6.5: qualche brivido ai tifosi con la costruzione dal basso lo fa sempre venire, ma in fin dei conti è sempre pulito e soprattutto efficace. Bene nelle uscite, sia in presa alta, sia per allontanare con i pugni.

Pavard 6: sicuramente meglio rispetto alla gara contro l’Atletico Madrid. Riesce a prendere i tempi e recupera due palloni rischiosi nel primo tempo, affidandosi ai compagni delle retrovie. Insieme a Darmian riesce a tamponare quando necessario e a buttarsi nello spazio quando opportuno. (Dal 46′ Bisseck 6: personalità, ormai importante nelle rotazioni. Non rende mai peggio rispetto a chi viene sostituito al suo posto e colleziona l’ennesima prestazione positiva).

Acerbi 6.5: solido come sempre, difficilmente si passa per vie centrali. Comanda la difesa e dà una mano, quando può, in fase di impostazione.

Bastoni 6: un po’ anonimo. Concentrato in fase di contenimento più che nel proporsi con sovrapposizioni o con lanci a scavalcare la difesa del Napoli. Realizza l’assistenza per l’1-0. A inizio secondo tempo riesce a cavalcare la fascia sinistra, poi viene richiamato ai doveri principali.

Darmian 7: con la collaborazione di Pavard riesce a fare bene sia la fase difensiva, contenendo un ispirato Kvaratskhelia, che quella offensiva. Lo dimostra il gol al 43′ solito inserimento decisivo. (Dall’ 84′ Buchanan sv).

Barella 6: sullo scadere della prima frazione di gioco forza un passaggio filtrante per Dimarco, cercando di velocizzare la giocata. Sulla destra Thuram era meglio predisposto per pungere Meret e raddoppiare il vantaggio. Sbavatura a parte, la sua resta una prestazione sufficiente, prova a tornare sul tabellino dei marcatori, ma non è l’occasione giusta, in attesa di vederlo tornare al suo massimo splendore. (Dal 70′ Frattesi 6: entra come sempre con voglia di fare. La fame del numero 16 si intravede subito, ma sfocia in una sbracciata di troppo in contropiede).

Calhanoglu 6.5: lotta in mezzo al campo e spende il bonus per evitare guai peggiori. Saggio negli interventi e nella gestione. Quando manca si sente e c’è un motivo.

Mkhitaryan 6: troppe sbavature rispetto alle prestazioni a cui siamo abituati. Al 37′ sbaglia la gestione del pallone, calciando a metà strada tra due compagni e cestinando una ghiotta occasione. Anche nel secondo tempo risulta troppo impreciso rispetto agli standard.

Dimarco 6.5: l’assenza di Carlos Augusto lo costringe agli straordinari. Le fatiche di Madrid si sentono sulla corsia di sinistra; nonostante ciò il suo mancino rimane una risorsa importante all’interno della gara. Qualche traversone impreciso che si alterna a soluzioni brillanti per i compagni (Dal 79′ Dumfries sv).

Thuram 5.5: tanta corsa, voglia di riscatto e di gonfiare la rete. Forse un po’ frenetico e con il peso sulle spalle di incidere.

Lautaro 6: il capitano vuole resettare l’errore dal dischetto tanto discusso, soprattutto sui social. Il numero 10 ha l’occasione di sbloccare la gara all’11’, ma la chiusura dell’ex nerazzurro Juan Jesus è provvidenziale. Chiude senza graffiare. (Dal 79′ Sanchez sv).

All. Inzaghi 6: ha ben in mente tutti i possibili scenari e difficilmente sbaglia le scelte. Cambi offensivi forse attardati per puntare a mettere in cassaforte la partita, rimanendo beffato.

LE PAGELLE DEL NAPOLI

Meret 7: scalda i guantoni al 13′ con un doppio intervento su Darmian (colpo di testa) e su Lautaro (sulla respinta). Non ha colpe sulla rete dell’1-0. A inizio ripresa nega di nuovo la gioia al Toro, parando e deviando la traiettoria alla sua sinistra. Anche su una conclusione sugli sviluppi di una punizione per l’Inter riesce a evitare il 2-0 che avrebbe portato la firma di Dimarco.

Di Lorenzo 5.5: bloccato nella zona arretrata, cerca di intuire gli inserimenti dei centrocampisti avversari, ma sembra faticare assieme a Rrahmani. Troppi errori quando tenta di dare supporto alle iniziative d’attacco del Napoli.

Rrahmani 6: in affanno, sia sul piano fisico, che su quello tattico. Marcare Thuram non è mai semplice, nonostante il francese non sia riuscito a essere cinico sotto porta.

Juan Jesus 7.5: effettua una diagonale perfetta su Lautaro, in occasione di un cross basso di Dimarco. Cerca di alzare il muro ed evitare possibili insidie nella zona centrale dell’area. Realizza il gol dell’1-1 a dieci minuti dalla fine, spiazzando tutto lo stadio. Un colpo di testa vincente che avvalora un’ottima prestazione.

Olivera 5: perde l’uomo sul gol che vale l’1-0. Malinteso o disattenzione, resta il fatto che Darmian ha calciato a botta sicura senza opposizione.  (Dal 75′ Mario Rui sv).

Anguissa 6.5: un primo tempo delizioso, molto propositivo. Cerca spesso il dialogo con Politano, ma i due non riescono ad arrivare a impensierire Sommer. Abile a svariare da destra a sinistra per cercare lo spazio d’inserimento.

Lobotka 5.5: regista, cerca di dettare i tempi. Preferisce non osare e dare un giro in più alla manovra, senza però legare il gioco con gli attaccanti in maniera concreta. Non sempre lucido, accerchiato e ostacolato dalla pressione avversaria.

Traore 7: frizzante. Cerca di proporsi fin dal primo minuto in campo. Subisce diversi falli in fase di ripartenza. Con i suoi strappi conquista dei calci piazzati interessanti per la squadra di Calzona. (Dal 70′ Cajuste 6,5: riporta vivacità alla manovra offensiva della squadra partenopea).

Politano 6.5: nei primi quarantacinque di gioco non tenta il classico tiro a rientrare. Successivamente in più occasioni abbassa il baricentro, costretto da alcune avanzate di Bastoni. In fase offensiva fatica ad accentrarsi e rimane confinato verso la linea laterale. Nel finale aumenta i giri, sia prima che dopo il gol del pari. (90′ Ngonge sv).

Raspadori 6: isolato la davanti, si ritrova nella terra dei giganti. Tanto sacrificio in fase di non possesso. (Dal 75′ Simeone sv).

Kvaratskhelia 6.5: tanta fantasia, strappo giusto ma manca all’appello quando si necessita l’ultimo passaggio. Tenta spesso la soluzione personale, senza trovare esito positivo. (90′ Lindstrom sv).

All. Calzona 6.5: ottime le soluzioni dalla panchina per rimettersi sui binari giusti.

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