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Stefano Borghi: i sogni del Cagliari

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4 anni fa:
Non è ancora iniziata la Serie A, lo farà dal prossimo week end, però anche in Italia cominciamo ad avere dei segnali interessanti dal campo perché in questo week end si presentano alla Coppa Italia alcune formazioni di Serie A, e dunque io colgo l’occasione per parlare di una squadra che si candida ad essere una delle grandi rivelazioni della nostra Serie A, addirittura forse una squadra che si rilancia per tornare definitivamente ai piani alti del nostro calcio: sto parlando ovviamente del Cagliari. In un anno importante perché saranno cinquant’anni dallo storico scudetto, che coincide con il centenario del club, e il Cagliari del presidente Giulini sembra voler fare le cose veramente in grande.
IL GIOCO DEL CAGLIARI
Un Cagliari che punta sul provare a giocare un calcio di grande qualità oltreché su un calcio che possa produrre grandi risultati, un Cagliari che lo scorso anno si è salvato piuttosto bene, ha superato la soglia dei 40 punti e adesso alza l’asticella: c’è qualcuno che addirittura inizia a parlare di sogno europeo, sarà possibile? Lo vedremo, intanto possiamo analizzare la rosa del Cagliari, il progetto del Cagliari ad oggi, appena dopo la metà di agosto con ancora un paio di settimane buone per poter migliorare ulteriormente le cose.
Tempo fa avevo accennato a come la crescita del campionato italiano passasse dall’innalzamento della qualità medio bassa delle squadre: ecco, è quello che sta succedendo, perché sempre più squadre prendono giocatori importanti e puntano su allenatori che esprimono un calcio moderno, di qualità, camaleontico, non ancorato su dei dogmi che poi magari sono difficilmente gestibili quando le cose cambiano. Maran è uno di questi e ha in mente una squadra che abbia un’idea e una filosofia ben precisa, ma che sappia cambiare all’interno della partita, della stagione, adattandosi e migliorandosi di momento in momento.
DUE MODULI
Andiamo ad analizzare il materiale a disposizione di Maran, con un modulo di base che resta ancorato al 4-3-1-2 classico, ma che, ci ha detto, potrebbe trasformarsi in un 3-5-2 in quanto la rosa gli permette di cambiare e provare. C’è un rimpianto: Cragno non potrà essere protagonista fin da subito di questa squadra, un portiere che a me piace tantissimo e che ha dovuto vincere dei pregiudizi perché non è alto due metri e non è una figura stereotipata del portiere di oggi, ma con la stagione dell’anno scorso ha confermato di essere un grande portiere. Si è fatto male e non ci sarà dall’inizio, ma entrerà a stagione in corso e un ragazzo con questo tipo di valori sarà sicuramente protagonista. Nel frattempo lo coprirà Rafael e si sta pensando anche a Sorrentino, anche se al rientro il Cagliari avrà un arma in più anche tra i pali.

Fonte immagine: profilo social ufficiale della società
DIFESA
Sono state fatte due operazioni molto intelligenti: sono arrivati due ragazzi di valore sugli esterni a migliorare il roster dei terzini che qualche problema l’ha dato nel tempo. Mattiello che può giocare su entrambe le fasce ma che ha bisogno di un po’ di continuità ma che ha dimostrato di essere un elemento affidabile su piano tecnico ed atletico, ed è tornato Luca Pellegrini, giocatore che conosce già l’ambiente: arriva in prestito dalla Juventus e ha fatto un ottimo mondiale under 20 da mezzala. Pellegrini deve imparare a gestirsi nel corso della partita perché ha ancora qualche vampata caratteriale un po’ troppo giovanile, ma anche in questo caso è un elemento che sarà un punto di riferimento in questa stagione.
Al centro della difesa bisogna provare a trovare solidità e ci sono due ragazzi che sono chiamati ad alzare il valore complessivo: sono Romagna, che a me personalmente piace perché lo vedo come difensore vecchio stampo, un marcatore che va sull’uomo e che gioca sull’anticipo. Non ha ancora dimostrato totalmente di essere un difensore di prima fascia ma io continuo a credere su questo ragazzo, poi è arrivato Valukievic, un difensore molto fisico, grosso, che ha anche la voglia e la capacità di impostare l’azione. Al mondiale Under 20 non mi è piaciuto molto perché è sembrato lento, ma i riscontri della pre stagione stanno piacendo a Maran e questi due ragazzi possono portare una concorrenza importante alle certezze Ceppitelli, Pisacane e magari anche Klavan, che nonostante una prima stagione italiana molto problematica, si proverà a recuperare.
Detto tutto questo, penso che un difensore centrale di alto profilo possa davvero mancare al Cagliari se davvero questa squadra vuole avere delle prospettive europee, però è chiaro che non si possa pensare a una rosa completa e perfetta in ogni reparto, questa carenza si potrà assorbire con un lavoro tattico e di crescita mirata di alcuni giovani.
CENTROCAMPO
Veniamo al centrocampo, il reparto dove ci sono grandi possibilità e dove sono stati fatti i fuochi d’artificio perché sono stati presi tre giocatori molto molto importanti per quella che è la realtà del Cagliari: Nainggolan, Nandez e Rog.
Nainggolan è un colpo che fa parlare, perché Radja a Cagliari non è uno qualunque, è uno che lì ha messo le radici, è uno che è voluto tornare in un momento delicato della sua carriera. Nel centrocampo del Cagliari può fare tantissime cose, anche le parole di Maran sono state molto dirette:
“Una bestia che ha il calcio in testa.”
Ed è quello che Nainggolan vuole ridimostrare a tutto il calcio italiano, e vuole portare alla gente di Cagliari. Non dimentichiamo quali sono state le ultime due stagioni di Nainggolan, ma in una piazza del genere, con questo tipo di scenario, penso davvero che Nainggolan possa tornare ad essere uno dei centrocampisti più impattanti e più produttivi del nostro campionato.
Nandez è un giocatore di grande valore internazionale: era uno degli elementi cardine del Boca Juniors, squadra che è arrivata fino alla finale di Libertadores nel 2018 e che con lui ha conquistato tanto, è un elemento imprescindibile dell’Uruguay che ha fatto i quarti di finale al mondiale ed è una delle nazionali più importanti del pianeta. Nandez è un elemento che porta mentalità, agonismo, intensità: è un grande colpo per il calcio italiano, a maggior ragione per il Cagliari.

Fonte immagine: profilo Instagram ufficiale del giocatore
Le caratteristiche per essere un giocatore dominante sul piano tecnico ce le avrebbe anche Marko Rog, che tra Napoli e Siviglia non è sbocciato ma che continua ad essere considerato un elemento di rilievo nella rosa della Croazia, nazionale vice campione del mondo, che comunque sul piano tecnico, inserito in un sistema adel genere, può trovare un humus assolutamente adatto alle sue caratteristiche. Ciò che c’è da capire e come sarà poi la definitiva conformazione del centrocampo del Cagliari, perché Nandez, Nainggolan e Rog sono tutti delle mezze ali, al massimo trequartisti, ma nessuno di loro ha nelle caratteristiche la vena da vertice basso davanti alla difesa. É vero, Maran ha provato Nainggolan in questa posizione e Nainggolan a far girare la squadra è un fattore assolutamente credibile, ma se parliamo di registi nel vero senso della parola nella rosa del Cagliari ne troviamo principalmente due: uno è Cigarini, che con la seconda parte dello scorso campionato si è guadagnato il rinnovo, l’altro è Oliva, oggetto misterioso perché arrivato nel gennaio scorso dal Nacional di Montevideo, non è riuscito ad esordire in Serie A ma in pre campionato ha convinto e avrà delle chances.
É un giocatore molto diverso da Cigarini, dà più intensità, equilibrio, posizione: l’ho visto giocare tante volte in Uruguay, spero che possa aver fatto dei miglioramenti, quello visto in Uruguay non è un giocatore che possa essere un elemento importante per un centrocampo di questo livello, la gioventù è però dalla sua parte e bisogna dargli il credito della possibilità di crescere.
Inoltre Ionita e Castro non possono essere considerati delle riserve ma dei titolari aggiunti che portano, nel caso di Ionita, intensità e forza, o qualità assoluta nel caso del Pata Castro, poi ci sono altre figure come Deiola, che verrà tenuto in lista, Faragò che tornato dall’infortunio sarà una buona alternativa. Magari anche Colombatto, un argentino che ha vinto i Panamericani con l’under 23 albiceleste in Perù, ed inoltre ci sarebbe anche Bradaric, che però lo scorso anno ha fatto davvero tanta fatica. Per questo qualcuno uscirà, ma il centrocampo rossoblù è il centrocampo di una squadra che può davvero essere protagonista.
ATTACCO
In attacco Maran ha tre figure importanti: Pavoletti, il bomber, Joao Pedro il rifinitore e Birsa il fantasista. Indiscutibile e assolutamente centrale la figura di Leonardo Pavoletti, uno dei centravanti più stabilizzati che abbiamo in Serie A, anche l’anno scorso ha fatto sedici goal facendo si che il Cagliari non presenti dubbi nemmeno in questo settore. Joao Pedro è un elemento importante in mano a Maran: ora è usato principalmente come seconda punta ma lui nasce come trequartista, ha fatto un precampionato brillante, la scorsa stagione è stata un filo altalenante ma lo ha comunque visto segnare 7 goal. Vedremo cosa da qui alla fine del mercato ma io credo che Joao Pedro sia un altro punto di rilievo all’interno di questa squadra.
Così come lo può essere Birsa, il suo primo semestre isolano è stato problematico sopratutto sul piano fisico: è un giocatore che arriva alla parte finale della carriera ma che possiede dei valori conclamati, che ha la stima di Maran che sa come estrarre da lui soluzioni preziose.

Fonte immagine: profilo Instagram ufficiale del calciatore
Alternative ai titolari sono rappresentate da due giovani che hanno puro potenziale dentro di sé ma che fin qui sono stati sostanzialmente inespressi: parlo di Cerri e Han, una prima punta fisica e una seconda punta assolutamente interessante come il nord coreano. In B hanno dato delle dimostrazioni, in A assolutamente no, sono da testare. Inoltre a completare il roster ci sarebbero Ragatzu e l’enigmatico Despodov, ma così come sottolineavo magari la carenza di un difensore centrale di gerarchia, in avanti la presenza di una seconda punta specializzata, vista la rinuncia a Farias anche in questa stagione, possa essere l’ultimo tassello da inserire in una squadra che ha già fatto molto sui banchi del mercato e che ha rivitalizzato le ambizioni dell’isola e del Casteddu.
Vedremo, ho molta curiosità già per il debutto in Coppa Italia contro il Chievo, perché il Cagliari può essere davvero un grande protagonista della Serie A.
Fonte immagine di copertina: profilo Instagram ufficiale Radja Nainggolan
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Flash News
Monza-Juventus, Allegri: “Da Locatelli e l’attacco al mio futuro, vi dico tutto”

Pubblicato
6 ore fa:
Novembre 30, 2023
LE PAROLE DI MAX ALLEGRI IN CONFERENZA ALLA VIGILIA DI MONZA-JUVENTUS – Max Allegri ha parlato in conferenza alla vigilia del match tra Monza e Juventus. In attesa dell’esito del big match di giornata di domenica sera tra Napoli e Inter, i bianconeri, vincendo a Monza, potrebbero portarsi in testa alla classifica. Un campo tosto quello dei brianzoli che nella scorsa stagione hanno fatto bottino pieno contro la Juve. La squadra allenata da Max Allegri è ancora alle prese con diversi infortuni. Il tecnico toscano si è soffermato su questo aspetto, fornendo aggiornamenti su diversi giocatori oltre che approfondire anche il discorso riguardante il proprio futuro sulla panchina del club. Di seguito, tutte le dichiarazioni di Allegri alla vigilia di Monza-Juventus:
LE PAROLE DI MAX ALLEGRI ALLA VIGILIA DI MONZA-JUVENTUS
DERBY D’ITALIA – “Cammino in discesa dopo il derby d’Italia? Sarebbe commettere un errore inspiegabile, noi sappiamo i nostri limiti. La classifica è buona, ma non si è fatto ancora nulla, appena lasci un attimo approccio e intensità rischi di perdere. Vincere partite non è facile, ne abbiamo 6 da qui al girone d’andata, di cui 4 sono trasferte. Ancora è tutto da giocare e bisogna fare un passo per volta. Il Monza fa la differenza nella fase difensiva e lo dicono i numeri: sarà una partita molto difficile”.
OBIETTIVI – “Ottimismo sullo scudetto? Io in spogliatoio non ci entro, è sacro. Il desiderio più importante deve essere la partita di domani. Non scordiamoci che rimanere fuori dalla Champions quest’anno è stato un danno tecnico ed economico. Noi abbiamo il dovere di costruire un’annata per tornare all’obiettivo minimo: giocare la Champions l’anno prossimo. Domani voglio vedere la Juve delle prime 13 giornate. Non possiamo permetterci di sottovalutare nessuno, ci vuole grande rispetto per tutti e dobbiamo giocare sempre da squadra come fatto finora. Noi guardiamo la quinta, bisogna scappare da chi c’è dietro e non guardare davanti. Resta motivo di orgoglio essere a 2 punti dall’Inter, ma bisogna guardare dietro perché nel calcio le cose cambiano in fretta. Non bisogna mantenere, ma migliorare di giorno in giorno”.
INFORTUNI – “Monza imbattuto in casa? Oltre che imbattuti, il Monza ci ha portato via 6 punti l’anno scorso e abbiamo fatto 0 gol a loro. Sarà una partita difficile e importante come quelle a seguire. È importante per dare seguito al pari con l’Inter. Danilo e Alex Sandro saranno a disposizione, seppur non al 100%. Per Locatelli valuteremo oggi, è un problema di dolore, l’altro giorno è entrato, vediamo oggi. Oggi dovrò vedere l’allenamento per capire su Manuel e su Nicolussi-Caviglia, che ha fatto una gara importante. Se no troveremo una soluzione e in qualche modo faremo”.
ATTACCO – “Monza imbattuto in casa? Oltre che imbattuti, il Monza ci ha portato via 6 punti l’anno scorso e abbiamo fatto 0 gol a loro. Sarà una partita difficile e importante come quelle a seguire. È importante per dare seguito al pari con l’Inter. Danilo e Alex Sandro saranno a disposizione, seppur non al 100%. Per Locatelli valuteremo oggi, è un problema di dolore, l’altro giorno è entrato, vediamo oggi. Oggi dovrò vedere l’allenamento per capire su Manuel e su Nicolussi-Caviglia, che ha fatto una gara importante. Se no troveremo una soluzione e in qualche modo faremo. Settimo attacco? 5 Vlahovic, 4 Chiesa, mancano quelli di Kean, Milik, Yildiz… L’importante è vincere le partite. Stiamo lavorando sui gol delle punte, cerchiamo di migliorare”.
GALLIANI – “Un amico, ci diamo del tu ormai, ci siamo dati del lei per tanti anni. È un dirigente di altissimo valore, sono fortunato ad aver lavorato con lui e ad avere ancora oggi un rapporto con lui. Siamo legati da un bel rapporto affettivo”.
PALLADINO – “Galliani come al solito non ha sbagliato allenatore. Sta facendo molto bene Palladino e sono certo che nella sua evoluzione può solo crescere, non parlo solo di campo. Potrà fare un’ottima carriera, ci son dei giovani allenatori bravi. E poi accanto ha Galliani, che è un dirigente di grande genialità”.
Champions League
Rimonta da urlo dell’Inter, il Napoli crolla nel finale: i resoconti

Pubblicato
19 ore fa:
Novembre 29, 2023
Serata di Champions dalle mille emozioni per Inter e Napoli. Primo tempo da dimenticare per i nerazzurri, sotto 3-0 all’intervallo col Benfica grazie alla tripletta dell’ex Joao Mario. Al rientro dagli spogliatoi, grande reazione gli uomini di Inzaghi che riescono a trovare una super rimonta con il 3-3 finale. Succede di tutto anche al Bernabeu. In casa del Real Madrid, il Napoli prima la sblocca, poi la riprende con Anguissa e, alla fine perde 4-2. I resoconti dei match.
IL RESOCONTO BENFICA-INTER
Serata che parte malissimo per l’Inter. Al Da Luz sembra essere la serata dell’ex Joao Mario, capace di annichilire i nerazzurri con una tripletta nei primi 34 minuti di gioco. La serata di grazia del portoghese si apre dopo soli 5 minuti, quando è abile a raccogliere la sponda di Tengstedt e mettere il pallone all’angolino. Il raddoppio del Benfica arriva in maniera anche abbastanza fortunosa: palla persa da Asllani a centrocampo e ripartenza culminata con un rimpallo tra Bisseck e Rafa. Il pallone arriva poi tra i piedi di Joao Mario che non sbaglia. La timida risposta interista è rappresentata dall’errore di Arnautovic nell’uno contro uno con Trubin. I padroni di casa non si fermano e arriva anche il 3-0, sempre propiziato da un ispiratissimo Tengstedt. Stavolta l’attaccante danese serve un cross delizioso sempre per Joao Mario che, da due passi, mette in rete di testa.
Quella del secondo tempo è tutta un’altra Inter. Gli uomini di Inzaghi ci mettono carattere e riescono a tornare in partita con il tap in vincente di Arnautovic. Sull’onda dell’entusiasmo arriva anche il 3-2 firmato da Frattesi. Gran gol dell’ex Sassuolo che, su cross di Acerbi, trova la rete con un gran tiro al volo. Dopo aver corso un enorme rischio con il salvataggio di Bisseck su Tengstedt, arriva il clamoroso 3-3. Pestone in area di Otamendi su Thuram: dal dischetto va un glaciale Alexis Sanchez che non sbaglia e trova un insperato pareggio. Emozioni anche nel finale con il grande intervento di Audero su Di Maria e l’espulsione di Antonio Silva. Match che però si chiude con un pirotecnico 3-3.
IL RESOCONTO DI REAL MADRID-NAPOLI
Avvio pazzesco al Bernabeu dove, dopo soli 9 minuti, a passare è il Napoli. I partenopei trovano il gol grazie a una bella azione chiusa con l’appoggi di Di Lorenzo per Simeone, bravo a farsi trovare pronto e mettere in rete. Giusto il tempo di ribattere e il Real ha già pareggiato: azione solitaria di Rodrygo e gran destro all’incrocio. Spinti dal proprio pubblico i Blancos trovano anche il raddoppio con il solito Bellingham. L’inglese si inserisce alle spalle di un incerto Natan e, di testa, batte Meret sfruttando al meglio il perfetto lancio di Alaba.
Dopo l’equilibrio di fine primo tempo, al rientro dagli spogliatoi ricominciano le emozioni ancora grazie al Napoli. La squadra di Mazzarri trova il pareggio grazie ad un gran destro di Anguissa che, dopo un primo tentativo murato, trova un grande angolo da posizione defilata. Il Real Madrid riesce a ritagliarsi subito l’opportunità per il nuovo vantaggio ma Joselu, da pochi passi, non riesce a coordinarsi. Il Napoli lotta ma crolla nel finale. Il Real, grazie ad una vistosa incertezza di Meret, trova prima il 3-2 con il destro dalla distanza di Nico Paz. Poi, mette anche il punto esclamativo con il tap in di Joselu su assist di Bellingham. 4-2 il risultato finale.
COME CAMBIANO LE CLASSIFICHE DEI GIRONI
GRUPPO D
- Real Sociedad 11
- Inter 11
- Salisburgo 4
- Benfica 1
GRUPPO
- Real Madrid 15
- Napoli 7
- Braga 4
- Union Berlino 2
Calcio Internazionale
Mazzarri torna in Champions dopo undici anni: a che punto è il suo Napoli per l’esame Real Madrid?
Pubblicato
1 giorno fa:
Novembre 29, 2023
Il Napoli si prepara alla grande sfida di Champions League contro il Real Madrid al Bernabeu. Dopo la sfida di andata vinta dai Blancos per 2-3, dove il Napoli aveva dato comunque dimostrazione di potersela giocare con una delle migliori squadre d’Europa, questa volta ci sarà un’importante differenza, ovvero chi si siederà nella panchina degli attuali campioni d’Italia. Walter Mazzarri torna nel palcoscenico più importante d’Europa a distanza di 11 anni, quando con i partenopei, riuscì a far sognare i tifosi anche nella massima competizione europea.
Il magico trio Lavezzi-Cavani-Hamsik, trascinatori del primo Napoli di Mazzarri, aveva infatti riportato dopo 21 anni gli azzurri in Champions League, trovando un girone ostico con Bayern Monaco, Manchester City e Villarreal. Nonostante il grande livello, i campani riuscirono a piazzarsi in seconda posizione, trovando quindi l’accesso agli ottavi di finale per la prima volta nella storia. Con il Chelsea si sfiorò l’impresa: all’andate al San Paolo finì 3-1 con doppietta di Lavezzi e un gol di Cavani. Allo Stamford Bridge poi la disfatta, con la vittoria da parte dei futuri campioni d’Europa di Roberto Di Matteo per 4-1 ai tempi supplementari con il decisivo gol di Ivanovic.
Come si farà trovare la formazione di Mazzarri?
LA SITUAZIONE NEL GIRONE
Il girone C composta da Real Madrid, Napoli, Braga e Union Berlino vede le prime due squadre in prima e seconda posizione, rispettivamente a 12 e 7 punti. La formazione di Carlo Ancelotti è infatti a punteggio pieno fino a questo momento. Il Napoli ha portato a casa due vittorie, la sconfitta appunto con il Real Madrid e l’ultimo risultato che è il pareggio con l’Union Berlino, che aveva già fatto mettere in dubbio la definitiva posizione di Rudi Garcia, che da lì a pochi giorni verrà esonerato da Aurelio De Laurentiis. Il patron del Napoli ha quindi deciso di affidare la panchina ad un traghettatore. Un uomo di fiducia, che come raccontato in precedenza, ha già portato buoni risultati e conosce l’ambiente.
“Quando mi ha chiamato gli ho fatto capire che una squadra così importante l’avrei allenata ancora volentieri, e lui avrà pensato che ero l’allenatore giusto. Col presidente c’è stato un po’ di gelo per un paio d’anni dopo che sono andato via, ma ora è un amico, mi ha chiamato anche in occasioni diverse, magari per chiedermi consigli sui giocatori. C’è un rapporto di stima reciproca e considerazione. Domani sarebbe bellissimo se riuscissimo a fare risultato e passare il turno già domani, però se non dovesse essere così ci sarà l’ultima che sarà come una finale. Contro un’avversaria di valore, ma non come il Real Madrid”.
Walter Mazzarri, intervista a Sky Sport
Con la fiducia dell’importante esordio con vittoria di Bergamo per 2-1 contro l’Atalanta, Mazzarri dovrà affrontare qualche dubbio di formazione per affrontare una della favorite al titolo.
“Continuità dopo i segnali di Bergamo? Quello lo vedremo. Siamo coscienti di giocare contro una squadra top nel mondo contro un allenatore bravissimo che ha vinto tutto. Conosciamo le difficoltà ma questo è affascinante e bello e speriamo di fare il meglio possibile”.
LA FORMAZIONE
Mazzarri pronto a confermare il 4-3-3 che ha convinto per compattezza del gruppo contro l’Atalanta in campionato. In porta torna Meret, in difesa Di Lorenzo a destra, centrali confermati Rrahmani e Natan. Sulla sinistra visto il grave infortunio di Olivera, è pronto Juan Jesus. A centrocampo con tutta probabilità verrà riproposto la mediana con Anguissa, in ripresa vista l’ottima prestazione di Bergamo, Lobotka e Zielinski.
In attacco ecco il grande dubbio: sono confermati Politano e Kvaratskhelia confermati come due ali d’attacco, resta da capire il grande dubbio su Raspadori e Osimhen. Il nigeriano è rientrato nello scorso turno di campionato ma anche Mazzarri ha voluto chiarire la situazione:
“Osimhen partirà titolare? Gli devo parlare. Quando ci sono partite così ravvicinate bisogna parlare con i ragazzi. Anche con chi ha fatto una partita intensa a Bergamo: devo capire se stanno bene. Di sicuro Osimhen non ha i 90′ nelle gambe: se partirà dall’inizio o giocherà a partita in corso lo deciderò dopo aver parlato con lui e con lo staff medico”.
Walter Mazzarri, intervista a Sky Sport
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Pioli in conferenza post Milan-BVB: “Non sono soddisfatto”
Pubblicato
2 giorni fa:
Novembre 29, 2023
A margine della sconfitta rimediata contro il Borussia Dortmund, un evidentemente deluso Stefano Pioli ha parlato in conferenza stampa. Queste le sue parole.
PARTITA ED EPSODI – “Non sono soddisfatto, per vincere queste partite ci vuole più qualità Abbiamo avuto le occasioni per andare in vantaggio, la qualità doveva essere superiore. Krunic lo abbiamo già provato in quella posizione, può farlo”.
STRASCICHI – “Siamo sempre stati molto bravi a reagire a queste delusioni, ora dobbiamo dare continuità alla vittoria con la Fiorentina in campionato”.
IL GIRONE DEI RIMPIANTI – “I rimpianti ci sono soprattutto per la prima partita con il Newcastle. Questa sera non siamo stati precisi e abbiamo consentito all’avversario di giocare la partita che volevano. Ora non dipende più da noi, ma proveremo a vincere contro il Newcastle”.
RAMMARICO – “C’è rammarico per l’infortunio di Thiaw. Mi spiace perdere un giocatore così forte per un po’ di partite”.
CONFRONTO CON LA SOCIETÀ – “C’è stato nel corridoio come alla fine di ogni partita”.
STADIO – “Fin quando la squadra ha dimostrato di poter essere in partita lo stadio è stato con noi. I tifosi hanno tutto il diritto di essere delusi”.
I nostri approfondimenti


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