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Stop alla frenesia

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Stop alla frenesia

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È bastata una sconfitta, quasi preannunciata, per fermare una ricostruzione nemmeno iniziata della Nazionale. Sul banco degli imputati ci sono finiti diversi giocatori, ma su tutti forse quelli da cui ci si aspetterebbe il maggior contributo tecnico: Immobile, VerrattiInsigne e Jorginho. Si, proprio quegli ultimi due, elevati con la Svezia a salvatori della patria, sono già in forte discussione. L’argomento principale della tesi disfattista pone una semplice domanda: “Sono sopravvalutati grazie al gioco di Sarri?”. Una domanda che viene posta soprattutto nei confronti dell’italo-brasiliano, più che di Lorenzo. A questo punto proviamo a svelare gli ovvi motivi, spesso celati, da questa spasmodica mania di affrettare i tempi e fare terra bruciata.

CALMA

Siamo all’inizio, o nemmeno, del progetto di rifondazione della Nazionale italiana, nella quale Jorginho ha giocato solo due (!) partite. Con un ct ancora da definire (difficile pensare a Di Biagio) è chiaro che le idee di gioco siano molto confuse, e la squadra risulti senza un’identità. Uno come Jorginho ha bisogno di trovare il giusto feeling con i compagni e con i dettami consolidati dell’allenatore. L’italo-brasiliano ha bisogno di tempo per iniziare a fare bene, così come accadde a Napoli, dove solo con l’arrivo di Sarri e del suo gioco mnemonico l’ex Verona è riuscito ad emergere davvero. La differenza sta proprio in questo: senza giocatori che lo seguano a memoria, Jorginho trova difficoltà nel smistare il pallone. Hamsik e Allan, due giocatori di inserimento e dinamicità, sono stati sostituiti rispettivamente da Verratti e Parolo, elementi con caratteristiche diverse.

Gli inserimenti delle mezz’ali sono l’abc del gioco sarriano. Diverso invece il cachet calcistico di Verratti, che si potrebbe definire come una mezz’ala di possesso (un giocatore alla Kroos, per intenderci). Chiaro che riproporre il gioco di Sarri a livello nazionale sia un’impresa impossibile. Dunque ciò che andrebbe fatto, prima di tutto è aspettare: in primis il vero ct, poi il consolidamento della rosa.

Jorginho non è sicuramente un giocatore dai limitati mezzi tecnici, per quanto possa essere ulteriormente valorizzato  dall’undici sarriano. Ha nelle proprie corde le potenzialità per far bene in una nazionale composta ad hoc.

NIENTE DI NUOVO

Lorenzo Insigne costituisce invece un caso diverso dal suo compagno di squadra. In Nazionale, escludendo la parentesi Ventura in cui le occasioni sono arrivate con il contagocce, non ha mai avuto un rendimento in linea con le aspettative e con le sue qualità. La scarsa vena realizzativa, sotto tre ct diversi (Prandelli, Conte, Ventura) è emblematica: 3 gol in 22 presenze sono un bottino alquanto misero. Lorenzo è certamente l’esterno più talentoso (e forse anche il giocatore in assoluto) che la nazionale ha attualmente, ma attenzione ad elevarlo a trascinatore. Il suo talento è un arma a doppio taglio. In Serie A è il calciatore che ha calciato più volte verso la porta: tuttavia, la percentuale realizzativa è del 6,4% (fonte Squawka). Segna un gol ogni 15 tiri e mezzo.

Al di là del talento del giocatore, è chiaro come le aspettative nei confronti di Insigne siano sproporzionate. E lo si può dimostrare con gli ultimi tre gol sbagliati dal ragazzo di Frattamaggiore. Il primo, l’inspiegabile pallonetto con cui ha provato a beffare Handanovic in quel di San Siro. Il secondo, l’errore nell’uno-contro-uno con Perin al San Paolo. Infine, il rigore in movimento fallito all’Old Trafford contro l’Argentina. Oltre a non avere particolare sangue freddo sotto porta, l’eccesso di talento porta Insigne a ricercare sempre la giocata anche quando bisognerebbe solo buttare il pallone in porta. Dunque, perché sorprendersi quando accade già col Napoli?

Ancelotti e Mancini sono i nomi portati avanti, già da diverso tempo, per il prossimo ct dell’Italia. Sembra dunque chiaro che la rinascita non partirà con Di Biagio. Dunque perché accanirsi verso qualcosa che essenzialmente deve muovere ancora i primi passi? Questo periodo di transizione serve solo per consolidare i rapporti tra i convocati e mettere a disposizione una piccola base per il ct che verrà. Con l’Inghilterra giocheranno ancora Jorginho e Insigne: non resta che osservare, senza precipitarsi in considerazioni poco razionali.

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Parolo contro Mancini: “Retegui? Una forzatura. A lui preferisco Kean”

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Kean Juventus

Mateo Retegui è tra i giocatori più chiacchierati delle ultime settimane. Le due reti in Nazionale nelle sfida di qualificazione a Euro 2024, contro e Inghilterra e Malta, sono bastate per mettere d’accordo buona parte degli scettici di fede azzurra.

Ciononostante, al termine del match tra Juventus e Verona, Marco Parolo ha espresso, negli studi di DAZN, il proprio parere riguardo le ultime convocazioni di Roberto Mancini, soffermandosi sull’assenza di Moise Kean:

Tra Retegui e Kean scelgo Kean. Retegui è stata una forzatura, anche se ha segnato due gol, ma non so se messo in Italia possa fare i gol dei nostri attaccanti italiani. I gol li ha fatti Orsolini, Scamacca, Raspadori, Kean. Quando segnano si parla di attaccante del futuro e Immobile viene messo da parte, ma qui parliamo di qualcosa di diverso“.

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Szczesny: “Il calendario è stimolante, ora pensiamo alla semifinale”

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Szczesny

La Juventus ha superato 1-0 il Verona grazie a Kean: dopo il match, il portiete bianconero Szczesny è intervenuto ai microfoni di DAZN.

Il momento è buono, stasera forse non abbiamo brillato ma dopo la sosta le partite sono sempre pericolose. Alla fine conta portare a casa i tre punti, siamo contenti del risultato ma non molto della prestazione. Il calendario è bello e stimolante per arrivare a giocarci tutte le competizioni. Europa League e Coppa Italia sono due obiettivi: in campo abbiamo conquistato 59 punti, siamo a +9 sul’Inter, anche se nemmeno noi sappiamo quale sia la vera situazione. Ora pensiamo alla semifinale di Coppa Italia, è bello, non vediamo l’ora di affrontare questo mese. Portare a casa un trofeo europeo sarebbe stimolante“.

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Allegri: “Stiamo facendo qualcosa di importante. Inter? Non può sempre perdere”

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serie A

La Juventus ha superato 1-0 l’Hellas Verona grazie al gol di Moise Kean: le parole del tecnico Massimiliano Allegri dopo la vittoria dei suoi ragazzi.

LA GARA – “Era una partita complicata, sporca, il Verona ti fa giocare male, ti pressa a tutto campo. Siamo stati fermi nei primi 25 minuti, poi abbiamo iniziato a creare situazioni favorevoli. Forse potevamo fare meglio negli ultimi 10 minuti, senza concedere loro la possibilità di avvicinarsi all’area. In questo dobbiamo migliorare ma credo che i ragazzi stiano facendo qualcosa di importante”.

SU KEAN E LOCATELLI – “In Nazionale? Mancini ha esperienza nel chiamare i giocatori, io credo che alcuni giocatori della Juventus abbiano qualità importanti e che possano essree chiamati. Ma le convocazioni poi le fa Roberto, che chiama chi secondo lui è meglio. Locatelli? Ha reagito bene alla mancata convocazione in Nazionale, è cresciuto bene sul piano tattico, è più mobile nella circolazione della palla anche se deve ancora migliorare in certi tipi di giocate. Come tutta la squadra, anche Locatelli ha cuore e passione. Poi possiamo sbagliare e giocare meno bene, ma alla squadra sicuramente sotto questo aspetto non si può dire niente”.

LA SITUAZIONE DI CLASSIFICA – “Dopo la sentenza dei 15 punti abbiamo giocato a Salerno, poi abbiamo superato le altre davanti e in classifica reale siamo al settimo posto. Vincendo abbiamo staccato quelle dietro. La classifica vera fatta sul campo meritatamente dice che abbiamo 7 punti più della Lazio, 9 sull’Inter e 11 sul Milan. Questo è un bel risultato. L’Inter e le altre non possono sempre perdere, per ora siamo a -4 dal quarto posto ma vedremo Milan e Roma. Di obiettivi ne abbiamo tanti, l’importante è essere lucidi. Del Piero? Grandissimo giocatore, ha rappresentato la Juventus per tantissimi anni e ci ha fatto piacere che sia venuto allo stadio. In dirigenza? Queste cose spettano alla società, noi dobbiamo pensare la campo e non è facile”: 

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Zaffaroni: “Abbiamo creato seri presupposti per far gol: c’è rammarico”

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Verona

Ha parlato al termine del match tra Juventus e Verona, vinto 1-0 dai bianconeri, Marco Zaffaroni, tecnico dei gialloblù.

Di seguito, le sue parole ai microfoni di Sky Sport.

LE DICHIARAZIONI

PARTITA –Nella fase di finalizzazione, negli ultimi metri, abbiamo creato i presupposti per far gol. Purtroppo ci manca ancora cattiveria in quelle zone del campo. Abbiamo creato seri presupposti per segnare e c’è rammarico per questo. I ragazzi sono stati bravi soprattutto nel primo tempo, giocando alla pari. Poi abbiamo cercato di pareggiare in ogni modo, ma non è bastato nonostante la prestazione. I tifosi sono importanti, hanno bisogno di prestazioni di questo tipo, dove la squadra dà tutto e i tifosi lo riconoscono. Dobbiamo raggiungere la qualità che ci manca per ottenere i punti per raggiungere la salvezza“.

GAICH –È un ragazzo con voglia di lavorare e che sta crescendo. Gli manca ancora la capacità di scelta, di tenere la palla, di smarcarsi in maniera efficace. Deve crescere da questo punto di vista, ma ha qualità. Quando giochi con difensori di alto livello, però, risulta tutto più difficile“.

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