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Strootman: "Una società come il Genoa in Serie B deve essere favorita per forza"

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Strootman: “Una società come il Genoa in Serie B deve essere favorita per forza”

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Dove vedere Genoa-Benevento in tv e streamig

Il centrocampista del Genoa, Kevin Strootman, ha parlato alla Gazzatta dello Sport del suo ritorno, dopo due stagioni, in rossoblù e di come ha accettato con molta umiltà e voglia di fare la Serie B. Ecco le sue parole:

Qui sto bene, spero presto di poter provare cosa voglia dire giocare in un Marassi stracolmo. Una società come il Genoa in Serie B deve essere favorita per forza. La A è il nostro obiettivo e penso che la società, i dirigenti e tutto il club ce lo dimostrino. Senza metterci pressione e senza dire che siamo i più forti, perché va dimostrato”.

Sottolinea soprattutto il cambiamento di mentalità: “Prima in A si giocava per non perdere, ora l’obiettivo è vincere. Dovremo far vedere sempre di essere più forti dell’avversario. Ci sono squadre importanti, ma esistono le condizioni per far bene, senza scusanti”.

Infine, sulla Serie B: “Esistono club molto forti, penso al Cagliari, ma anche nella nostra rosa abbiamo elementi che hanno giocato o potrebbero stare in Serie A”.

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Le partite di oggi: il programma in TV e streaming

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Diritti tv dazn

LE PARTITE DI OGGI: IL PROGRAMMA IN TV E STREAMING – Dove vedere in TV e streaming le partite di Serie A, Serie B, Coppa Italia, Supercoppa Italiana, Primavera 1, Premier League, LaLiga, Bundesliga, Ligue 1, Champions League, Europa League, Conference League, Youth League, Nations League, le gare delle nazionali e le amichevoli internazionali? Numero Diez presenta il programma dettagliato delle partite di oggi e dei prossimi tre giorni con i canali TV e streaming di riferimento.

LE PARTITE DI OGGI, MARTEDÌ 19 MARZO: IL PROGRAMMA IN TV E STREAMING

Ore 20:00 Padova-Catania (Coppa Italia Serie C) [Sky]

LE PARTITE DI OGGI, MERCOLEDÌ 20 MARZO: IL PROGRAMMA IN TV E STREAMING

Ore 20:45 San Marino-Saint Kitts e Nevis (Amichevole)

LE PARTITE DI OGGI, GIOVEDÌ 21 MARZO: IL PROGRAMMA IN TV E STREAMING

Ore 18:00 Georgia-Lussemburgo (Play Off Qualificazioni EURO2024)

Ore 20:45 Bosnia Erzegovina-Ucraina (Play Off Qualificazioni EURO2024)

Ore 20:45 Galles-Finlandia (Play Off Qualificazioni EURO2024)

Ore 20:45 Grecia-Kazakistan (Play Off Qualificazioni EURO2024)

Ore 20:45 Israele-Islanda (Play Off Qualificazioni EURO2024)

Ore 20:45 Polonia-Estonia (Play Off Qualificazioni EURO2024)

Ore 20:45 Gibilterra-Lituania (Play Out Lega C Nations League)

Ore 20:45 Portogallo-Svezia (Amichevole) [Sky]

Ore 22:00 Venezuela-Italia (Amichevole) [RAI 1]

LE PARTITE DI OGGI, VENERDÌ 22 MARZO: IL PROGRAMMA IN TV E STREAMING

Ore 01:00 USA-Giamaica (CONCACAF Nations League)

Ore 04:15 Panama-Messico (CONCACAF Nations League)

Ore 12:00 Bielorussia U21-Grecia U21 (Qualificazioni Europei U21)

Ore 13:00 Azerbaigian U21-Inghilterra U21 (Qualificazioni Europei U21)

Ore 15:00 Montenegro U21-Armenia U21 (Qualificazioni Europei U21)

Ore 17:00 Albania U21-Finlandia U21 (Qualificazioni Europei U21)

Ore 18:00 Germania U21-Kosovo U21 (Qualificazioni Europei U21)

Ore 18:00 San Marino U21-IslandaU21 (Qualificazioni Europei U21)

Ore 18:00 Slovenia U21-Bosnia-Erzegovina U21 (Qualificazioni Europei U21)

Ore 18:15  Italia U21-Lettonia U21 (Qualificazioni Europei U21)

Ore 19:00 Galles U21-Lituania U21 (Qualificazioni Europei U21)

Ore 19:00 Ciad-Mauritius (Qualificazioni Coppa d’Africa 2025)

Ore 19:30 Lussemburgo U21-Serbia U21 (Qualificazioni Europei U21)

Ore 20:00 Sao Tome e Principe-Sud Sudan (Qualificazioni Coppa d’Africa 2025)

Ore 20:45 Sestri Levante-Gubbio (Coppa Italia Serie C) [Sky]

 

COME VEDERE LE PARTITE SU DAZN

Per vedere le partite su DAZN basta collegare l’app a una Smart TV di ultima generazione, oppure su console da gioco come Playstation/Xbox o altrimenti su dispositivi come Google Chromecast, Amazon Fire Stick Tv o TIMVISION Box. In alternativa, possiamo visualizzare DAZN da PC semplicemente aprendo un browser Web qualsiasi e portandoci sul sito Web della piattaforma. È possibile seguire gli eventi anche da smartphone scaricando l’apposita app da App Store e Google Play.

C0n DAZN è possibile vedere tutte le partite di Serie A e Serie B, la UEFA Europa League, la UEFA Europa Conference League, la UEFA Womens Champions League ed una selezione delle migliori partite de LaLiga e della FA Cup.

L’abbonamento “standard” consente di registrare fino a 6 dispositivi e consente la visione in contemporanea su massimo 2 dispositivi collegati ad una sola rete internet domestica. L’abbonamento “plus”, invece, consente di registrare fino a 7 dispositivi e di guardare in contemporanea su massimo 2 dispositivi collegati anche a reti internet diverse.

COME VEDERE LE PARTITE SU SKY

Per usufruire della visione delle partite su Sky bisogna aver sottoscritto un abbonamento almeno ad uno dei pacchetti che offre l’emittente. Una volta effettuato il collegamento alla parabola sarà disponibile la visione dei canali compresi nel pacchetto desiderato. Con Sky Calcio sarà possibile vedere la maggior parte delle partite di Serie A, mentre con Sky Sport sarà disponibile anche tutto il calcio internazionale, dalle competizioni nazionali a quelle internazionali. Con Sky Go, l’app di Sky, sarà possibile seguire anche fuori casa gli eventi previsti dal proprio pacchetto.

Inoltre dalla scorsa stagione, Sky permette di vedere tutte le partite della Serie A in co-esclusiva con DAZN sulla propria piattaforma, pagando un sovraprezzo di 7.5 euro, che consentirà l’attivazione dei canali Zona DAZN 1 e Zona DAZN 2, ai canali 214 e 215 di Sky.

Con Sky Sport è possibile vedere tutta la UEFA Europa League e la UEFA Europa Conference League, 121 partite a stagione (su 137 totali) di UEFA Champions League e una selezione delle migliori partite di Premier LeagueLigue 1 Bundesliga.

COME VEDERE LE PARTITE SU AMAZON PRIME

Per poter visionare le gare su Amazon Prime, il requisito fondamentale è aver sottoscritto l’abbonamento alla piattaforma di distribuzione. Basterà selezionare l’opzione di abbonamento direttamente dal sito di Amazon o dall’applicazione. Una volta confermato, si potrà accedere alla piattaforma streaming.

I contenuti saranno visibili da Smart TV o da dispositivi mobili, ovvero cellulari, tablet o computer portatili. Con Amazon Prime è possibile vedere la migliore partita del mercoledì di UEFA Champions League insieme agli highlights di tutte le partite.

COME VEDERE LE PARTITE SULLA RAI

La Rai trasmette le proprie gare in chiaro, per cui saranno disponibili le partite senza sottoscrivere nessun tipo di abbonamento: basterà essere muniti di un televisore e di un digitale terrestre. A seconda del canale dedicato, sarà possibile vedere la partita di turno su Rai 1, Rai 2, Rai 3 o RaiSport. Per quanto riguarda la diretta streaming, invece, si potrà vedere la partita su RaiPlay, accedendo al sito oppure scaricando l’app su qualsiasi dispositivo mobile.

COME VEDERE LE PARTITE SU MEDIASET INFINITY

Per visualizzare le partite trasmesse da Mediaset Infinity, così basterà scaricare l’app su qualsiasi dispositivo mobile e sottoscrivere l’abbonamento previsto. Dopodiché si potrà scegliere l’evento desiderato, che potrà essere seguito su Smart TV o sui dispositivi mobili dopo aver effettuato l’accesso con le proprie credenziali.

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Calciomercato

Chi è Facinet Conte, il “nuovo Osimhen” seguito dalla Juventus

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Facinet Conte, giocatore del Bastia, Ligue 2

La Juventus sta vivendo l’ennesima stagione deludente sotto il punto di vista del gioco espresso. L’ambiente è diviso tra chi sostiene ancora l’allenatore e chi lo vorrebbe lontano dalla panchina bianconera. Una cosa è assolutamente certa: la rosa della Vecchia Signora non è all’altezza della caratura del club.

Proprio per questo motivo la dirigenza si sta muovendo sul mercato per cercare di cogliere delle occasioni, specialmente per quanto riguarda profili giovani. Un aspetto da elogiare del lavoro fatto da Allegri, infatti, è sicuramente quello relativo al piuttosto ampio utilizzo dei propri giovani. La Juve si trova all’ottavo posto per età media dei giocatori impiegati in partita – in Serie A: è la prima tra le big, con una media di 25,8 anni.

JUVENTUS E GIOVANI: UN BINOMIO CHE SEMBRA FUNZIONARE

Se si guarda indietro, è lampante come la Juventus abbia puntato ad un progressivo ringiovanimento della rosa. Miretti, classe 2003, ha giocato 1100′ in stagione. Yildiz, classe 2005, ne ha giocati 708. Iling-Junior, classe 2003, 560′. Senza contare i giovani dati in prestito: basti pensare a Matias Soulé, protagonista con il Frosinone in questa stagione.

Certo manca l’esperienza e la conseguente sicurezza che questa da’, ma ora l’obiettivo è quello di costruirsela in casa quell’esperienza, farla maturare e formarla a proprio piacimento. Per questo, come detto prima, i dirigenti bianconeri sono al lavoro per cercare di accaparrarsi i giovani più interessanti. Uno degli ultimi nomi finiti sul taccuino di Giuntoli è quello di Facinet Conte.

CHI È FACINET CONTE

Facinet Conte è un attaccante guineano, classe 2005, in forza al Bastia. Cresciuto calcisticamente in Senegal, è stato tesserato dalla società francese a giugno 2023. Il club, che gli ha fatto firmare un contratto annuale con opzione per altri due, lo ha fatto debuttare in Ligue 2 a fine agosto. Il risultato? Doppietta, decisiva per ribaltare le sorti del match e fissare il punteggio sul 3 a 2 contro il Troyes.

Al ragazzo piace far gol al debutto, tant’è vero che si è ripetuto in quello con la nazionale guineana: l’8 gennaio di quest’anno ha debuttato nell’amichevole con la Nigeria, vinta 2 a 0, segnando il suo primo gol con la maglia della sua nazione.

Nelle sue movenze, Conte ricorda un attaccante che ormai conosciamo bene: Victor Osimhen. Sebbene non faccia dell’altezza la caratteristica che più lo accomuna al centravanti del Napoli (il nigeriano è alto più di 10 centimetri in più rispetto al collega guineano), sono la progressione, la forza fisica e la prepotenza sotto porta ad essere molto rievocative.

E forse è proprio per questo che Giuntoli ha messo il nome di Conte sul suo taccuino: è stato proprio il direttore sportivo toscano, quasi 4 anni fa, a portare Osimhen all’ombra del Vesuvio. Chissà se riuscirà a ripetersi, questa volta ad una Juventus in cerca di talenti.

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Flash News

Rivoluzione Salernitana: con Colantuono Ribery sarà il secondo allenatore

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Franck Ribery, giocatore della Salernitana

Sono ore di grandi cambiamenti in casa Salernitana. Il presidente Iervolino ha messo sotto esame tutti ed esonerato Liverani dopo soltanto 5 giornate. Il primo allenatore contattato sarebbe stato Filippo Inzaghi, al quale è stato chiesto di ritornare fino a fine stagione. Il tecnico avrebbe chiesto delle garanzie che il presidente della Salernitana non avrebbe concesso. Inzaghi avrebbe risolto il contratto che sarebbe poi terminato il 30 giugno 2024. Dopo questi avvenimenti è stato contattato Stefano Collantuono che già domani mattina guiderà la squadra nel primo allenamento.

IL VICE DI COLLANTUONO È FRANCK RIBERY 

Il vice allenatore della Salernitana, secondo TMW, dovrebbe essere Franck Ribery. Nell’articolo si usa il condizionale più volte perché a Salerno regna la confusione e Iervolino assieme allo staff sta ancora ultimando le ultime decisioni ufficiali. Ciò che trapela, è che Ribery sarà il vice allenatore della Salernitana. La leggenda francese ha sposato il progetto Salernitana ormai da anni e si è innamorato della città. La parentesi da calciatore alla Salernitana ha lasciato il segno nel cuore di Franck che ha poi deciso di legarsi ai granata anche dopo la fine della sua carriera da calciatore. Da domani sarà il vice allenatore e si pensa che possa essere l’inizio di una carriera gloriosa da allenatore.

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I Nostri Approfondimenti

Chi è Pau Cubarsí, il difensore della Masia sulle orme di Puyol

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Pau Cubarsì e Raphinha, giocatori del Barcellona e Alvaro Morata, giocatore dell'Atletico Madrid, La Liga, Champions League, EURO2024

CHI É PAU CUBARSÍ – Il Barcellona, simbolo indiscusso nel mondo della controversa e folkloristica Catalogna, sta attraversando probabilmente il momento di maggior crisi della sua gloriosa storia. Il club blaugrana, il più titolato di Spagna dopo gli acerrimi rivali del Real Madrid, ha rischiato addirittura di scomparire per sempre, a causa della scellerata gestione dell’ex presidente Bartomeu. Egli è il principale responsabile delle difficoltà finanziarie che hanno messo in ginocchio il Barçadurante la sua permanenza, infatti, non si è badato a spese (molte delle quali inutili e senza senso), facendo arrivare il club alle soglie della bancarotta. Poi, quando la situazione si è fatta insostenibile, invece di prendersi le proprie responsabilità si è dileguato nella notte come il peggiore dei codardi, lasciando ad altri la patata bollente da gestire. Un po’ come fece re Vittorio Emanuele III durante la Seconda Guerra Mondiale, rifugiandosi vigliaccamente nella fortezza di Brindisi invece di difendere strenuamente Roma, ma soprattutto lasciando le truppe italiane senza ordini e in balia delle offensive tedesche.

CHI É PAU CUBARSÍ – LA GESTIONE LAPORTA

CHI É PAU CUBARSÍ – A sobbarcarsi l’incarico più complesso degli ultimi vent’anni è Joan Laporta, che viene eletto presidente nel 2021. Davanti a lui un’impresa che, come portata, equivale più o meno a scalare l’Everest a mani nude. Risanare un debito che ha toccato picchi di 1 miliardo e mezzo di euro, mantenendo però al tempo stesso il Barcellona nell’élite del calcio europeo. In circostanze così critiche, bisogna trovare soluzioni fantasiose per risparmiare e guadagnare quanto più possibile. Come ad esempio, la vendita del 25% dei Barça Studios e del 25% dei diritti televisivi riguardanti il club blaugrana, necessaria  avere la liquidità minima semplicemente per compiere azioni di routine, come depositare i contratti dei giocatori in Lega. Una situazione paradossale e preoccupante, che rischia di far precipitare il Barça in un circolo vizioso di indebitamento perenne e irrisolvibile. Per risollevarsi, l’imperativo è uno solo: creare il talento in casa propria, forgiandolo e plasmandolo nella cantera catalana. E qui, fortunatamente, viene in soccorso il buon samaritano: la Masia.

CHI É PAU CUBARSÍ – LA MASIA

CHI É PAU CUBARSÍ – La Masia. L’arma segreta del Barcellona sin dall’alba dei tempi. Una fucina inesauribile di giovani promesse, fondata sull’inconfondibile modello del tiki-taka e della pulizia tecnica. Qui si sono formati campioni del calibro di Xavi, Iniesta, Puyol, Busquets, Jordi Alba e via discorrendo. Senza tralasciare il prodotto meglio architettato di questa cantera, ovvero il sinistro di Leo Messi.

E in tempi di profonda crisi, mister Xavi Hernandez si è ritrovato una vera e propria manna dal cielo: l’ascesa di Pedri e Gavi, la coppia di giovani terribili a centrocampo, è stata come la pioggia nel deserto: bellissima e inattesa. Anche se, per la verità, si sentiva la mancanza di qualcosa. Proprio come in una pasta povera di sale, al Barcellona serviva disperatamente un comandante della retroguardia, un Messia che indicasse la retta via da percorrere. Esattamente come lo era capitan Carles Puyol nei primi anni 2000. Ed ecco che torna in aiuto la Masia, che non delude mai quando si parla di fuoriclasse. Già, perché dalle parti del Camp Nou si sta avvicendando di soppiatto un fenomenale condottiero, pronto a prendersi il ruolo di leader indiscusso del nuovo Barça. Stiamo parlando di Pau Cubarsí.

CHI É PAU CUBARSÍ – GLI INIZI E L’ESORDIO IN PRIMA SQUADRA

CHI É PAU CUBARSÍ – A dirla tutta, il centrale classe 2007 non entra sin da subito nell’orbita blaugrana. Inizia il suo cammino nelle giovanili del Girona a 9 anni, salvo poi trasferirsi nella cantera a 11. Ha l’etichetta del predestinato sin da giovanissimo; infatti è il terzo più giovane esordiente in Youth League con il Barcellona, all’età di 15 anni, 9 mesi e 8 giorni. Il percorso prosegue con regolarità sino ad arrivare al Barcellona B di Rafa Marquez, dove totalizza 9 presenze. Xavi inizia a notare le sue potenzialità innate, e decide di aggregarlo alla Prima Squadra. Tutt’a un tratto, il ragazzino si ritrova catapultato nel calcio che conta, trovandosi a marcare un certo Robert Lewandowski in allenamento. Non esattamente l’ultimo arrivato. La cosa che stupisce è che Cubarsí si cala perfettamente e rapidamente nei meccanismi, tanto da convincere Xavi a farlo esordire in Copa del Rey contro l’Unionistas di Salamanca. Non si schioderà più dal centro della difesa, divenendone un perno. La definitiva consacrazione avviene nell’esordio in Champions League contro il Napoli, dove mister 150 milioni Victor Osimhen viene totalmente annullato dal niño di Estanyol.

CHI É PAU CUBARSÍ – CARATTERISTICHE TECNICHE

CHI É PAU CUBARSÍ – La sua famiglia possiede una falegnameria dalla storia centenaria, ma Cubarsí, sul terreno di gioco, del falegname vecchio stile ha un gran poco. Anzi, il suo cavallo di battaglia sono i contrasti puliti e puntuali, combinati a qualità tecniche non comuni ai difensori centrali. I suoi 183 centimetri di altezza lo agevolano sulle battaglie aeree, anche se predilige lo scontro palla a terra. Ma quello che fa impressione è il posizionamento in campo, che sembra quello di un veterano navigato alla trecentesima presenza. Per movenze e pulizia di intervento, lui e Carles Puyol si assomigliano come due gocce d’acqua. E vedendo l’incredibile carriera del pluridecorato centrale spagnolo, questo paragone può solo che rendere orgogliosi.

CHI É PAU CUBARSÍ – LA NUOVA EPOCA DEL BARCELLONA

CHI É PAU CUBARSÍ – Mister Xavi farà queste dichiarazioni dopo l’esordio di Cubarsí: “Ha molto talento. È un ragazzo concentrato e responsabile. Credo che non abbia mai perso un pallone. Segnerà un’epoca, proprio come Lamine Yamal. Continuiamo a costruire la squadra con giocatori giovani. Con loro dobbiamo costruire il futuro di questo club”. 

Se a coprirti di questi elogi e responsabilità è il centrocampista spagnolo probabilmente più forte della storia, allora significa che possiedi qualcosa di speciale, che gli altri non hanno. Così come Lamine Yamal, Pedri e Gavi; sono questi i capisaldi della nuova epoca del Barcellona. I frutti della Masia sono pronti a far risorgere il Barça dal periodo più cupo della sua storia, con l’obiettivo di riportarlo lassù in alto, dove gli spetta di diritto: sul tetto d’Europa.

Nella situazione in cui si ritrova, la stragrande maggioranza delle società sarebbe collassata su se stessa. Ma si sa, la Catalogna è differente da tutto il resto, così come il Barcellona. Ecco perché è “Mes que un club”.

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