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Su Cesare Casadei l'Inter guarda il dito e non la luna

Calciomercato

Su Cesare Casadei l’Inter guarda il dito e non la luna

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Chi è Benjamin Tahirovic, il giovane svedese convocato da Mourinho

Negli ultimi caldissimi giorni di calciomercato si parla con insistenza di possibili trattative da parte di Chelsea, Nizza e altre compagini europee per il giovane diamante dell’Inter, Cesare Casadei.
Centrocampista classe 2003, dotato di grande tecnica e dinamicità, dirompente negli inserimenti, forte nella progressione ed efficace in fase di copertura, vanta 16 gol e 5 assist nell’ultima stagione con la primavera dell’Inter.

Ha insomma tutte le carte in regola per rientrare nello scacchiere tecnico di Inzaghi, ma una situazione economica del club non proprio idilliaca sembra stia facendo tentennare la dirigenza nerazzurra davanti ai decisi affondi del Nizza, ma soprattutto del Chelsea, che corteggia il giocatore dall’inizio della sessione estiva di calciomercato.

Tutto sembra condurci a una cessione del gioiellino, che porterebbe comunque nelle casse della squadra di Zhang svariati milioni e un pò di ossigeno al bilancio (per un giocatore che tra l’altro non ha mai solcato i campi della Serie A), ma a conti fatti l’Inter guarda il dito e non la Luna, per vari motivi.

Il primo è puramente tattico: l’Inter ha bisogno di più gol dal centrocampo e più soluzioni.

Nonostante il gioco propositivo e arrembante mostrato dalla squadra di Inzaghi, quest’ultima ha dimostrato alcune volte di dipendere un po’ tanto dalla coppia d’attacco e di mancare di decisività dal centrocampo. Nonostante la qualità e la duttilità di questo reparto, nell’Inter manca comunque quella figura in grado di inserirsi coi tempi giusti e rispondere ai numerosi cross che arrivano dagli esterni, oltre che sfruttare i cospicui spazi che il gioco della squadra viene a creare.

Casadei risponderebbe perfettamente a queste caratteristiche, è un giocatore che fa dell’inserimento in aria a luci spente il suo punto di forza e che, magari a partita in corso, potrebbe rivelarsi un jolly importante in grado di spostare gli equilibri. E’ inoltre ottimo in fase di interdizione e di recupero palla, potrebbe quindi ritornare utile nel caso in cui si dovesse mantenere un risultato o servisse fisicità in mezzo al campo.

Un altro motivo per cui prima di vendere un giocatore di questo tipo bisognerebbe pensarci mille volte sono i suoi ampi margini di crescita.

Da un lato prettamente economico, se il giocatore venisse inserito in prima squadra e valorizzato con un giusto minutaggio, nell’arco di qualche anno potrebbe raddoppiare se non triplicare il suo valore attuale, portando così nelle casse dell’Inter (nel caso di una sua cessione) una plusvalenza ancora maggiore rispetto a quella che si genererebbe in questa sessione di mercato. Il giovane ha, come abbiamo detto, ampi margini di crescita, e privarsene ora sarebbe un’operazione antieconomica sia per le casse del club che per il campo.

Un ultimo punto che vorrei toccare è quello della gestione dei giovani da parte dell’Inter.

E’ una delle squadre con l‘età media più alta in Serie A e, soprattutto in un periodo di crisi economica come questo, avrebbe un drammatico bisogno di ringiovanire la rosa e ripartire da talenti di livello proprio come Casadei, da valorizzare ed inserire in un contesto virtuoso.

Nonostante la primavera dell’Inter si dimostri essere una delle migliori d’Italia, i giovani interisti spesso faticano a ritagliarsi un posto in prima squadra, un altro esempio è la gestione di Pinamonti reduce da un’ottima stagione all’Empoli e ormai vicinissimo alla cessione, che magari con un po’ di fiducia e coraggio in più sarebbe potuto diventare centrale nel progetto. Per non parlare del caso Zaniolo svenduto alla Roma nella trattativa per Nainggolan e divenuto oggi uno dei migliori se non il miglior prospetto italiano.

La dirigenza nerazzurra sembra spesso pensare a tappare le mancanze in rosa in modo temporaneo tramite parametri zero con ingaggi monstre di cui poi è difficile liberarsi (vedi Sanchez o Vidal), piuttosto che agire con lungimiranza responsabilizzando e valorizzando un giovane, strategia quest’ultima che rispetto alla prima pagherebbe molto di più.

E’ quindi importante, soprattutto nel calcio moderno in cui le società il più delle volte si autofinanziano e investono sui settori giovanili, non farsi scappare i talenti di livello, soprattutto se fanno parte del proprio vivaio. Se Casadei dovesse essere ceduto, potrebbe diventare l’ennesima occasione persa per l’Inter e per il nostro calcio.

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Calciomercato

Fiorentina e Monza sulle tracce di Gilardino: le ultime

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Alberto Gilardino, allenatore del Genoa - Serie A, Coppa Italia

Alla fine di questa stagione si vedranno molti cambiamenti sulle panchine dei club di Serie A: due di questi molto probabilmente saranno la Fiorentina ed il Monza, con Italiano e Palladino che sono pronti a salutare i rispettivi club. Ed ecco quindi che sia i viola, che i brianzoli sono pronti a sfidarsi per Alberto Gilardino, tecnico del Genoa che i liguri vorrebbero blindare a tutti i costi data l’ottima stagione finora svolta.

FIORENTINA E MONZA SU GILARDINO DEL GENOA: I LIGURI PROVANO A BLINDARLO

Il Genoa a questo punto deve rispondere a queste avances di Fiorentina e Monza, dato che soprattutto nel caso della prima squadra, Gilardino potrebbe essere tentato per fare il salto di qualità. Secondo quanto riportato da Il Secolo XIX, però, i liguri hanno programmato un incontro con il proprio tecnico dopo la gara contro il Frosinone (che si terrà il 30 marzo). In questo meeting il Genoa proverà a capire se c’è possibilità di blindare Gilardino, dato che i due club sopracitati stanno spingendo forte su di lui (la Fiorentina, secondo quanto detto da Sportitalia, già ha deciso con Italiano che a fine stagione il ciclo finirà). Vedremo l’evolversi della situazione delle prossime settimane, ma viola e brianzoli spingono forte su Gilardino ed il Genoa deve rispondere.

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Calciomercato Milan, piace molto Szymanski del Fenerbahce: i dettagli

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Milan

Il Milan pensa già a come organizzare la sessione estiva del calciomercato che piano piano si sta sempre più avvicinando: nelle ultime ore sembra essere rimbalzata la voce che i rossoneri starebbero pensando di comprare una nuova punta centrale data l’età avanzata di Olivier Giroud. Il Diavolo infatti dovrebbe aver messo gli occhi su un attaccante che attualmente milita nella SüperLig, ossia la prima divisione del campionato turco.

MILAN SU SZYMANSKI DEL FENERBAHCE: LA SITUAZIONE

Dato che nel mercato di gennaio il Milan non è riuscito ad affondare per comprare un nuovo attaccante, questa operazione la farà nella sessione estiva del calciomercato. Secondo quanto riportato da Aksam, testata giornalistica turca, i rossoneri avrebbero messo gli occhi su Sebastian Szymanski, attaccante centrale del Fenerbahce, militante nella SüperLig.

Il Milan avrebbe già fatto una proposta pari a 18 milioni di euro, ma il club turco avrebbe rifiutato l’offerta proponendo la cifra secondo il quale il Fenerbahce potrebbe cedere il calciatore. La controfferta proposta dai turchi sarebbe pari a 28 milioni di euro, dieci milioni in più rispetto all’offerta del Milan. Nelle prossime settimane vedremo se il Diavolo proverà ad insistere per Szymanski, senza dimenticare che su di lui ci sono pure gli interessi di Napoli e Tottenham.

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Calciomercato

L’agente di Vlasic: “Si è ripreso il Torino ma può essere ancora più determinante”

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Vlasic

Il trequartista del Torino, Nikola Vlasic, sta eseguendo una grande stagione con la maglia dei granata di Ivan Juric e sicuramente ciò ha fatto sì che vari club abbiano messo gli occhi sul centrocampista. In merito alla stagione che sta facendo l’ex West Ham con la maglia del club piemontese ha parlato anche il suo agente, Tonci Martic, a Sportitalia.

TORINO, AG.VLASIC: “PUÒ DIVENTARE ANCORA PIÙ DETERMINANTE”

Di seguito le parole di Tonci Martic ai microfoni di Sportitalia in merito alla stagione del suo assistito, Nikola Vlasic:

OTTIMO STATO DI FORMA – “Credo che sia sicuramente in un ottimo stato di forma attualmente, ma conoscendolo credo anche che possa essere ancora più determinante di quanto non lo sia stato sabato”.

EUROPEO E GIRONE CON L’ITALIA – “Nikola è un grande professionista, anzi direi eccezionale: ogni partita giocata con il Toro è un grande stimolo per lui, senza bisogno di qualche fattore esterno. Certo, poi sicuramente l’Europeo rappresenta uno stimolo in più come per qualsiasi giocatore”.

POSSIBILE ARRIVO IN EUROPA? – “Tutto è possibile, se i granata accumulassero qualche vittoria consecutiva… Sono praticamente sicuro che se non ci fossero stati gli infortuni occorsi a Djidji, Schuurs e Buongiorno il Torino sarebbe al posto del Bologna oggi”.

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Calciomercato

ESCLUSIVA – Braida: “Vi racconto il Milan che ha scritto la storia”

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Esclusiva Braida

BRAIDA MILAN – Ariedo Braida, uomo mercato del Milan di Berlusconi, ha raccontato in esclusiva la sua vita e tantissimi retroscena di quegli anni all’interno del format Behind The Mask. Ha parlato anche di alcune trattative che hanno caratterizzato le sue stagioni in rossonero, come quelle di Rijkaard e Shevchenko, oltre ai rapporti con Berlusconi e Galliani.

ESCLUSIVA BRAIDA – IL RAPPORTO CON GALLIANI

“Abbiamo un rapporto fraterno, più profondo dell’amicizia. Con lui ho condiviso esperienze meravigliose: prima a Monza e poi al Milan per quasi 28 anni”. 

“L’unica volta che siamo andati insieme a guardare un calciatore era per Shevchenko. Siamo andati a Kiev insieme, ma quella sera Shevchenko non era in forma o ben predisposto e aveva giocato una partita sottotono. Adriano non era convinto di questo giocatore perché chiaramente non aveva avuto una buona impressione. Io però l’avevo visto in precedenza e mi era sembrato un giocatore con delle qualità, importante, potente, con una capacità di arrivare al gol in una maniera straordinaria. Capiva il gioco, aveva l’intuizione e nel calcio è fondamentale: 2+2 non fa 4, ma l’intuizione è fondamentale, quindi lui arrivava al posto giusto al momento giusto. A me era piaciuto per questo: poi comunque l’ho convinto, è arrivato al Milan e ha fatto 176 gol, diventando il secondo capocannoniere della storia del Milan dopo Nordhal”.

ESCLUSIVA BRAIDA – IL RAPPORTO CON BERLUSCONI

“Berlusconi era una persona straordinaria, un visionario. Alla prima convention che abbiamo fatto appena arrivato al Milan, lui ha detto una cosa importantissima: ‘Dobbiamo essere la squadra più forte del mondo. Più forti dell’invidia, delle ingiustizie e della sfortuna’. Questa è una cosa che non ho mai dimenticato e non dimenticherò mai. Da lì si capiva che tipo di intuizione aveva questo uomo: una capacità straordinaria e bisognava pensare in grande. La sua storia parla chiaro di imprenditore e di grande presidente del Milan”.

“Io ho sposato la causa. Quando abbiamo iniziato l’avventura sembrava una cosa impossibile, poi il sogno è diventato realtà”.

ESCLUSIVA BRAIDA – IL SUO RUOLO NEL MILAN

“Il mio ruolo era quello di stare vicino alla squadra, di vedere e cercare i giocatori. Avevo un rapporto bellissimo con una persona che negli anni ’90 aveva un impianto satellitare dove registrava le cassette di tutto il mondo. Io riuscivo a vedere in anticipo alcuni giocatori, cosa non facile a quei tempi e quindi vedevo e valutavo eventuali possibilità. Se mi piacevano, li andavo a vedere o mandavo qualcuno a osservare e poi andavo io. Così arrivavamo prima degli altri perché avevamo queste informazioni in anticipo. Oggi si arriva facilmente a tutto, basta aprire un computer e troviamo tutto ciò che vogliamo, mentre all’epoca non era così facile”.

ESCLUSIVA BRAIDA – IL CONTRATTO DI RIJKAARD NEI PANTALONI

“Eravamo a Lisbona con gli uffici che erano sotto le tribune dello stadio dello Sporting. La trattativa era già conclusa e la stavano riprendendo alla televisione. Un gruppo di tifosi, che non volevano che Rijkaard venisse ceduto, sono arrivati e hanno scardinato una porta degli uffici. Sono entrati, i dirigenti dello Sporting sono scappati e noi eravamo sbalorditi nel vedere tutto questo. Il contratto era rimasto sul tavolo, io l’ho preso e me lo sono infilato nei pantaloni pensando: ‘Qui sicuramente non lo prenderà nessuno’. E così è stato (ride, ndr). Le cose poi sono andate come tutti conosciamo: è arrivato qua da noi, è stato un grandissimo giocatore che ha contribuito a scrivere la storia del Milan di quegli anni”.

ESCLUSIVA BRAIDA – IL MANCATO ARRIVO DI TOTTI

“Totti era un ragazzo quando avevamo l’intenzione di portarlo al Milan. Abbiamo tentato di prenderlo, però lui ha preferito rimanere con massimo rispetto da parte nostra per la sua scelta. Lui romano e romanista, con la sua squadra nel cuore, ha preferito rimanere a Roma. Ogni tanto, quando successivamente l’ho incontrato, alla fine della sua carriera, gli ho detto: ‘Se però fossi venuto da noi, avresti potuto vincere il Pallone d’Oro’. E lui rispondeva: ‘Forse sì’. Comunque non è un rammarico, è la vita che porta alcune cose e altre no”.

ESCLUSIVA BRAIDA – LA CHIUSURA CON IL MILAN

“Come tutte le cose, c’è un inizio e una fine. Io pensavo di essere immortale e di rimanere sempre al Milan. Avrò sempre questa squadra nel cuore, è come fossi sempre partecipe. Quando vivi una realtà come l’ho vissuta io per quasi 28 anni, non si può chiedere altro. Fa parte della mia vita, è stata una grandissima parte della mia vita il Milan. Ora continuo a seguirlo, sono un grandissimo tifoso del Milan e sarà sempre nel mio cuore”.

“Ora spero che giochi bene, sia sempre competitivo sia in campionato che in Champions. In questo momento è un pochino al di sotto, ma mi auguro che piano piano recuperi questo gap e che ritorni a essere il Milan che ha scritto la storia degli ultimi 35 anni”.

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