Sono ore caldissime per il mondo del calcio: questa mattina infatti la Corte di Giustizia Europea ha emesso una comunicazione sul tema Superlega legata al presunto monopolio e conseguente abuso di posizione dominante da parte dell’UEFA. L’Avvocato generale Athanasios Rantos ha espresso il proprio parere presso la Corte di Giustizia dell’UE, per una decisione che avrà un peso enorme in vista della sentenza del prossimo aprile. Come spesso accade infatti, l’indicazione dell’Avvocato generale viene recepita al momento della sentenza vera e propria.
Ciò significa che se venisse riconosciuta, anche solo in parte, la condizione di abuso di posizione si potrebbe scatenare un vero e proprio terremoto nel mondo del calcio. L’ente che regola l’intero sistema perderebbe credibilità a discapito della Superlega stessa, innescando una rivoluzione mai vista prima.
La stessa Eca, l’associazione dei club europei, ha terminato i lavori di lunedì a Doha, in Qatar, producendo un comunicato in cui annunciava un riaggiornamento della situazione dopo la giornata odierna in cui si sottolineava l’attesa per il parere dell’Avvocato generale interpellato dal Tribunale di Madrid prima di poter rispondere ai quesiti della Superlega.
L’ANNUNCIO: “FIFA E UEFA NON VIOLANO LE NORME”
“Le regole FIFA-UEFA in base alle quali qualsiasi nuova competizione è soggetta ad approvazione preventiva sono compatibili con il diritto della concorrenza dell’UE”, ha affermato poco fa proprio Athanasios Retsos.
REICHART: “LE COSE DEVONO CAMBIARE”
Proprio sul tema Superlega, diffuso tramite un video, era intervenuto anche Bernd Reichart, amministratore della società A22 che porta avanti questo progetto: “Ciao e buonasera! L’attuale monopolio della Uefa sul calcio europeo per club è legale o no? La questione è attualmente all’esame della Corte di giustizia europea. La sentenza è attesa per l’anno prossimo, ma è in arrivo un passaggio interessante: un consulente della corte, chiamato Avvocato generale, esprimerà il suo parere”.
Ha concluso poi: “Non si tratta della sentenza della Corte, ma probabilmente mostrerà quali sono le argomentazioni. Non vediamo l’ora perché le cose devono cambiare: il monopolio della Uefa non va bene. Il diritto dell’Unione europea vieta a chi controlla un mercato di usare tale controllo per escluderne altri, ma la Uefa fa esattamente questo: è l’unico organizzatore delle competizioni calcistiche europee per club, ci guadagna molto bene, e questo da quasi settant’anni. E allo stesso tempo si è data il diritto di approvare o respingere qualsiasi alternativa. Questa combinazioni di poteri è un evidente conflitto di interessi. La posta in gioco è quindi il monopolio dell’Uefa e quindi il futuro del calcio europeo per club”.
L’attesa è finita, come direbbe qualcuno, soprattutto se il parere dell’Avvocato sarà molto chiaro, potrebbe essere l’ago della bilancia per questa situazione. La sentenza che si terrà in primavera non sarà appellabile, risultando quindi definitiva per chiarire una volta per tutte chi continuerà a regolare il sistema calcistico europeo e mondiale.