Joško Gvardiol è il difensore più promettente d’Europa. Dopo le brillanti prestazioni al Mondiale di Qatar 2022, il suo nome è sulla bocca di tutti.
Il giorno del suo compleanno la nostra redazione vuole omaggiare la sua, seppure breve, straordinaria carriera.
GLI INIZI
Gvardiol nasce a Zagabria il 23 gennaio 2002. Il padre Tihomir è un umile pescatore, mentre la moglie Sanja una casalinga. Ciò che sorprende di lui è la sicurezza in se stesso. All’Istituto Josip Račić, scuola elementare della città, il bambino disegna una mappa concettuale e al suo centro, quello da cui partono le ramificazioni per intenderci, scrive la parola “Uspjeh” ossia “successo”.
Il centrale, all’età di sette anni, viene tesserato dal NK Tresnjevka, squadra del quartiere di Srednjaci. Dopo nemmeno una stagione passa alle giovanili della Dinamo Zagabria. L’ex direttore sportivo del club Zoran Mamic in un’intervista afferma:
“La cosa che lo differenzia dagli altri è il fatto che può anche giocare. Che vuole giocare. Le sue abilità nel playmaking sono incredibili”.
Dopo dieci giorni dal suo arrivo prende parte all’allenamento con la squadra Under 16. In meno che non si dica scala le gerarchie e giunge sino alla formazione di riserva. Gvardiol non soffre il salto di categoria e a 17 anni diventa il centrale titolare della Dinamo Zagabria.
I compagni di squadra si burlano di lui e lo chiamano Pep per via dell’assonanza del suo cognome con quello di Guardiola. Come il centrocampista iberico, Gvardiol denota una tecnica sopraffina e un tocco di palla delizioso.
Ragione per cui, agli esordi della sua carriera, viene schierato prima terzino e solo in seguito come centrale. Ruolo che lui, per sua stessa ammissione, predilige.
Si distingue dagli altri in quanto è un ragazzo normale e, ancora senza patente, fa avanti indietro dalla stazione Zapadni kolodvor per prendere la linea 1, che lo conduce al campo di allenamento.
L’APPRODO IN GERMANIA
Il 29 settembre del 2020 viene acquistato dal RB Leipzig per circa 19 milioni di euro. I tedeschi hanno battuto la forte concorrenza del Bayern Monaco. Il centrale rimane un ulteriore anno in Croazia per farsi le ossa.
Zoran Mamic, allora allenatore della Dinamo Zagabria, intervistato da Scouted Football, rivela:
“A Lipsia giocano con la difesa a tre, può adattarsi benissimo. Fa sembrare facili cose che non lo sono. Ha tutto per diventare uno dei migliori talenti della sua età”.
Il calciatore è un difensore vecchia scuola con il piede educato. È un centrale moderno, con una capacità di lettura fuori dal comune. Il senso dell’anticipo e la sua forza muscolare gli consentono di interpretare indifferentemente il ruolo sia in una difesa a tre sia a quattro.
LE STATISTICHE
Gvardiol è secondo in Bundesliga, alle spalle di Süle, per tackle vinti. D’altra parte, entrambi i giocatori sono dotati di grande stazza e hanno una corporatura rocciosa. Questo incide sui contrasti aerei vinti dato che, nonostante le sue lunghe leve, non è dotato di grande elevazione.
Presenta una media di 63 tocchi di palla a partita e una precisione di passaggio che rasenta la perfezione. È un difensore ecclettico e tenta spesso la giocata. Quarto in classifica per passaggi progressivi o in profondità.
Viene coinvolto nella fase di ripartenza. La manovra offensiva parte dai suoi piedi. Motivo per cui, da come si evince dall’heatmap si colloca tra il centro sinistra e il centro dell’area di rigore.
In fase di fraseggio è una sicurezza dato che, sinora in stagione, nessun errore ha portato a un tiro in porta. La sua tecnica ne fa un giocatore eccellente anche nel dribbling con un’ottima percentuale di realizzazione.
Dopo un anno in mezzo in Bundesliga sembra pronto all’ennesimo salto di carriera. Come Upamecano e Konaté prima di lui, Gvardiol è destinato a grandi palcoscenici.
Sulle sue tracce ci sono Chelsea e Liverpool. L’approdo in Premier League sembra ormai una questione di tempo.
IL MONDIALE
Dopo la disastrosa prestazione di Lukaku contro la Croazia il belga viene bersagliato dalla stampa. Il belga sembra una pessima controfigura del protagonista scudetto dell’Inter di Antonio Conte.
Nondimeno, ai più attenti non è sfuggito un episodio allo scadere. Cross dalla sinistra di Castagne in area di rigore, Borna Sosa in maniera goffa interviene in scivolata per anticipare Thorgan Hazard e lascia il pallone sul mancino del numero nove. Il centravanti dell’Inter non ha scuse e si avventa sulla sfera per segnare la rete del vantaggio.
Ironia della sorte vuole che Gvardiol si rompa il naso prima della partenza per Qatar 2022. il giocatore, nei panni di un eroe mascherato, con un intervento miracoloso toglie il pallone dalla disponibilità della punta.
Un contrasto prodigioso e una prova di forza degna di un autentico fuoriclasse. La Croazia, arrivata sino alle semifinali del torneo, dopo avere battuto la Seleçao, si deve arrendere all’Argentina. Prima della sfida contro l’Albiceleste, il difensore era unanimemente il miglior giovane della competizione.
In occasione del terzo gol, in marcatura su Messi, si lascia sfuggire sulla sua sinistra la Pulga. Il croato non interviene per paura di commettere un calcio di rigore e il numero dieci, arrivato sul fondo, serve l’assist per Julian Alvarez.
Un Mondiale giocato da leader della difesa di una delle migliori Nazionali del torneo. Il primo fatale errore di una carriera di alto livello. Una brutta figura, che serve a farlo rimettere i piedi per terra e ricordare, per una notte, di non essere ineluttabile.