Il Presidente della Juventus, Andrea Agnelli, presente al terzo World Football Summit, tenutosi a Madrid, ha riposto ad alcune domande sui temi più caldi del calcio internazionale.
SUPERLEGA E TERZA COMPETIZIONE EUROPEA
Sulla possibilità di introdurre una Superlega, ovvero un campionato transnazionale tra le migliori squadre europee che andrebbe a sostituire l’attuale Champions League, Agnelli ha dato la propria disponibilità e ha affermato che la discussione è già stata avviata: “L’idea di campionati transnazionali è sul tavolo perché l’esperienza dei diritti tv venduti in maniera comunitaria e non singola ci ha insegnato che uniti si guadagna di più, il prodotto si vende meglio”.

Resterebbero comunque da chiarire molti aspetti di questa competizione: criteri di ammissione, eventuali promozioni o retrocessioni e gestione del mercato. Infatti, uno dei primi promotori di questa idea, Stephen Ross, magnate americano già proprietario di una squadra di NFL, i Miami Dolphins, e ideatore dell’Internatonal Champions Cup, aveva proposto la partecipazione di un numero limitato di squadre, senza promozioni o retrocessioni e senza Fair Play Finanziario, per permettere ai top club di acquistare giocatori a piacimento, senza dover sottostare a limitazioni e paletti.
Anche sull’introduzione di una terza coppa europea Agnelli ha dato il proprio beneplacito: “Si era parlato di allargare l’Europa League da 48 a 64 squadre, mentre è meglio ridurla a 32 e creare un’altra competizione con lo stesso numero di squadre. Verrebbero coinvolti lo stesso numero di club ma con un trofeo internazionale in più da vincere e la possibilità di creare competizioni equilibrate che sono più interessanti e dove tutti possono crescere”.
Più facile, dunque, che questa seconda ipotesi si tramuti in realtà, così da permettere ad un numero maggiore di squadre la partecipazione ad un trofeo europeo e da rendere le partite più equilibrate.
SERIE A ALL’ESTERO
Per quanto riguarda la possibilità di giocare alcune partite del nostro campionato all’estero, sul modello della Liga spagnola, Agnelli ha affermato: “In Italia abbiamo già esportato la Supercoppa, ma è più facile, visto che è fuori dal calendario. Abbiamo l’esempio di grandi competizioni come la NFL o la NBA che esportano le proprie partite, quindi la cosa va considerata. L’idea per tutti è quella di raggiungere un’audience globale e per questo viaggiamo durante l’estate verso l’Asia o gli Stati Uniti. L’importante però è che con la Uefa si trovi una soluzione comune per tutti e non ci si limiti a iniziative isolate”.
Un nì dunque, da parte del patron bianconero, che non ha escluso questa possibilità ma non ha neanche evidenziato grande entusiasmo. D’altronde, in Spagna, dove sembrava ormai certo lo svolgimento della partita Girona-Barcellona negli USA, a Miami, il 27 Gennaio 2019, è arrivato un ‘no’ secco al presidente della Liga Javier Tebas, maggior fautore di questa proposta, da parte della Federcalcio spagnola (Rfef) per lo svolgimento della partita in America, in quanto si ritiene che così facendo si violerebbero i diritti dei tifosi abbonati, oltre agli accordi sui diritti tv e, ovviamente, si creerebbero problemi alle squadre coinvolte e non, per quanto riguarda il jet lag, gli allenamenti o le eventuali modifiche del calendario.
CALENDARIO UNIFICATO
Infine, Agnelli ha parlato della necessità di un calendario unificato, uguale per tutti, che tenga conto degli impegni dei calciatori con le rispettive nazionali e con i club: “L’obiettivo primario a breve termine è la preparazione di un calendario internazionale unificato. Al momento ognuno fa come vuole mentre è necessario allineare. I tornei delle varie Confederazioni devono essere disputati in anni pari con riposo per tutti in quelli dispari. I calciatori non sono macchine e se sfruttati al massimo livello si rompono facilmente, esattamente come le Formula 1: se si esagera cedono. C’è bisogno di uno stop ogni tanto. Bisognerebbe prevedere pause internazionali a settembre e novembre, togliendo quella di ottobre, e una terza a giugno, alla fine della stagione dei club. Poi tutti a riposo. È necessario razionalizzare”.

Toni non troppo velatamente polemici per il presidente della Juve e dell’Associazione dei Club Europei (ECA), che non ritiene giuste tutte le interruzioni dovute alle partite delle nazionali, che spesso sono poco allenanti e, anzi, causano infortuni ai calciatori impegnati. Un esempio lampante dell’invadenza di alcune competizioni internazionali è quello della Coppa d’Africa, che si è sempre giocata tra gennaio e febbraio, (anche se l’edizione di quest’anno si terrà a giugno) privando così i club dei giocatori provenienti dai paesi africani e provocando diversi disagi.
Diverse novità dunque attendono il calcio nei prossimi anni: che lo si voglia o no, questo sport, come tutto il mondo che ci circonda, è in continua evoluzione. Negli ultimi abbiamo visto arrivare la Goal Line Tecnology, il VAR, la quarta sostituzione e tante altre innovazioni. L’importante è tenere sempre tutto sotto controllo, senza affrettare i tempi e cercando di accontentare tutti, perché quando non c’è omogeneità nelle decisioni – vedi utilizzo del VAR in Champions – si possono creare delle situazioni spiacevoli che rendono più difficile la modernizzazione di questo magnifico sport.